Lug 2015
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Il 71° anniversario della Liberazione di Rosignano Marittimo

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rosignanoNel corso della calda estate del 1944 anche il territorio del Comune di Rosignano fu finalmente liberato dall’oppressione nazifascista. Una liberazione che costò la vita a moltissime persone, soldati, partigiani, ma anche numerosi civili, vittime della battaglia che precedette la liberazione e della barbarie nazista che portò agli eccidi e alle stragi. Per questo sabato 11 luglio il Comune di Rosignano celebrerà la Liberazione con una cerimonia di ricordo e mazzi di fiori con il tricolore saranno apposti ai cippi del Saracino, della famiglia Nocchi, di Lio Picchianti e di Goriano Gorini.

La cerimonia avrà luogo a partire dalle ore 11 in piazza Carducci, davanti al Monumento ai Caduti, dove verrà apposta una corona. Saranno presenti il Sindaco Alessandro Franchi, la Presidente del Consiglio Comunale Caterina Giovani ed il Presidente dell’Anpi locale Giacomo Luppichini.

“Con questa cerimonia – hanno sottolineato il Sindaco Franchi e la Presidente Giovani – andiamo a ricordare un momento cruciale della nostra storia e a riflettere sui valori universali di libertà e di democrazia. Settantuno anni fa, l’11 luglio 1944, i soldati americani, accompagnati da alcuni partigiani locali, entrarano infatti nel castello di Rosignano Marittimo semidistrutto, ma finalmente liberato dall’occupazione nazista, al termine di una battaglia così aspra che ha valso a Rosignano l’epiteto di “piccola Cassino”. Partendo dalla memoria di quel giorno storico vorremmo ricordare anche il sacrificio dei tanti civili che in quelle settimane persero la vita e, non di meno, tutte le persone che anche in tempi recenti in tutto il mondo sono morte e muoiono a causa di guerre, dittature, barbarie e violenze gratuite”.

La cerimonia si concluderà con l’apposizione della corona, mentre mazzi di fiori con il nastro tricolore verranno apposti ai cippi che negli anni scorsi il Comune di Rosignano e l’Anpi hanno voluto posizionare sul territorio per mantenere viva la memoria delle violenze gratuite degli omicidi efferati compiuti dalle truppe tedesche in ritirata: i morti dell’eccidio di Vada, ricordati con la cerimonia del 20 giugno scorso, le uccisioni dei partigiani Picchianti e Gorini, l’eccidio perpetrato al podere del Saracino e quello della famiglia Nocchi in località Acquabona.

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