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Mostra permanente della città di Massa “Resistenza 1943-1945”

Sede e contatti
Indirizzo: Piazzale Partigiani (ex deposito CAT, Via Bassa Tambura), 54100 Massa
Telefono: 0585 490500
E-mail: patrizia.boschetti@comune.massa.ms.it, anpimassa@gmail.com
Sito web: http://www.comune.massa.ms.it/pagina/resistenza-1943-1945-mostra-permanente
Orari di apertura: Sabato 9-12.30; aperture speciali in occasione di eventi e per visite guidate su appuntamento
Biglietto d’ingresso: ingresso gratuito

Organi direttivi
La mostra è gestita dalla Sezione di Massa dell’ANPI e dal Comune di Massa.

Breve storia, finalità e patrimonio
L’allestimento della mostra rappresenta i protagonisti e gli avvenimenti storici della Resistenza negli anni dal 1943 al 1945 nella città di Massa.
Nei locali dell’ex lavaggio degli autobus dell’azienda di trasporto pubblico CAT appositamente ristrutturati sono esposti 141 pannelli che ripercorrono la storia illustrata degli eventi e dei personaggi che hanno contribuito alla Liberazione del nostro Paese.
Le immagini sono la fedele riproduzione di parte del materiale iconografico donato al Comune dalla Sezione di Massa dell’ANPI nel 1994.
Gli originali sono conservati nell’Archivio Storico della Resistenza del Comune di Massa.




INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa

Sede e contatti
Via Michelangelo Buonarroti, 10 – 50122 Firenze
Centralino: 055.2380 301
PEC: Indire@pec.it
Sito web: http://www.indire.it
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19

Organi direttivi
Presidente: Giovanni Biondi
Direttore Generale: Flaminio Galli

Breve storia e finalità
L’Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa è il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. Fondato nel 1925 come Mostra Didattica Nazionale con il compito di raccogliere e valorizzare il lavoro svolto dalle scuole dell’epoca, ha accompagnato negli anni l’evoluzione del sistema scolastico italiano. Oggi l’Istituto è il punto di riferimento per la ricerca educativa. È impegnato nella promozione dei processi di innovazione nella scuola: sviluppando nuovi modelli didattici, sperimentando l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, ridefinendo il rapporto tra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. Vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello europeo.

L’Indire, con l’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) e il Corpo ispettivo del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica e dei comportamenti professionali del personale della scuola per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico. Attraverso monitoraggi quantitativi e qualitativi, banche dati e rapporti di ricerca, l’Indire osserva e documenta i fenomeni legati alla trasformazione del curricolo nell’istruzione tecnica e professionale e ai temi di scuola e lavoro. L’Indire ha il compito di gestire Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. Inoltre, fa parte del Consorzio European Schoolnet – EUN, composto da 30 Ministeri dell’Educazione dei Paesi europei, che promuove l’innovazione nei processi educativi in una dimensione europea.

L’Ente nasce nel 1925 come Mostra didattica nazionale sui prodotti delle scuole “nuove”, quelle che realizzavano l’idea di Giuseppe Lombardo Radice di una didattica intesa come esperienza “attiva”. Nel 1929, per dare una sede permanente alla Mostra, viene istituito il Museo Didattico Nazionale che nel 1954 diviene Centro Didattico di Studi e Documentazione e nel ’74 Biblioteca di Documentazione Pedagogica (BDP). Durante gli anni ’80, la BDP fu protagonista di un pionieristico utilizzo delle tecnologie digitali che rivoluzionò l’idea stessa di documentazione didattica, facendone un innovativo motore di diffusione della conoscenza. Il 1995 è l’anno di Internet e inizia un’opera di supporto alle scuole per un utilizzo più intenso e consapevole della Rete. Nel 1999 progetta e realizza il primo percorso di formazione interamente online rivolto ai docenti che vedrà oltre 90.000 iscrizioni. Nel 2001 la BDP diviene Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa (Indire). Nel periodo 2001-2011, l’Indire è impegnato in grandi iniziative online per la formazione degli insegnanti italiani e nella promozione dell’innovazione tecnologica e didattica nelle scuole. Nel 2007, l’Indire diviene Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica. A settembre 2012 viene ripristinato l’Indire come Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Oggi l’Indire continua ad essere al fianco della scuola per promuovere l’innovazione didattica e sostenere i processi d’apprendimento.

Patrimonio
Indire è stato fondato a Firenze nel 1925. L’Istituto conserva un ricco patrimonio storico risalente all’Ottocento e al Novecento, uno dei pochi archivi specializzati in Italia nella raccolta e nella valorizzazione di materiale documentario di interesse storico-pedagogico. L’archivio è costituito da circa 95 mila documenti (libri e materiali didattici) e 14 mila fotografie.

Il patrimonio documentario è composto da fondi estranei alle vicende dell’Ente, ma strettamente connessi alle tematiche pedagogiche, ed è suddiviso in:
– 3 fondi speciali legati alla didattica: materiali scolastici, mostra internazionale del giornalino scolastico e concorsi di disegno;
– 8 otto archivi di personalità: Giuseppe Fanciulli, Luigi Bertelli, Arturo Linacher, Francesco Bettini, Giuseppe Lombardo Radice, Ottavio Gigli e Gianni Cavalcoli;
– 5 archivi familiari: Gizdulich, Farina, Grumelli, Sacchi-Simonetta e Neppi-Modona;
– 1 archivio didattico del maestro Giuseppe Caputo con la documentazione proveniente dall’archivio della Regia Scuola Secondaria di avviamento professionale «Antonio Meucci» di Lastra a Signa, Firenze.
– Un archivio fotografico di 14 mila immagini storiche di vita scolastica provenienti da tutto il territorio nazionale dalla fine del XIX secolo e agli anni Sessanta del XX secolo.

Parte del patrimonio documentario è ancora custodito a Palazzo Gerini, sede quattrocentesca dell’Indire situata in pieno centro storico a Firenze. Purtroppo l’archivio è stato danneggiato dall’alluvione di Firenze nel 1966 e, in parte, dalle vicissitudini subite dall’Indire nel corso dei suoi novanta anni di storia.

I progetti

  • Fisqed è il catalogo dei fondi storici di quaderni ed elaborati didattici. È possibile consultare online circa 4 mila quaderni scolastici, oltre ad album, disegni, diari ecc. Il progetto intende valorizzare un patrimonio documentario di estremo interesse scientifico e aprirsi a una dimensione internazionale attraverso il censimento di fondi analoghi, la creazione di una rete documentaria tra istituti e il progressivo sviluppo di un catalogo accessibile online.
  • Fotoedu è il catalogo online dell’archivio storico fotografico. È composto da oltre 14 mila immagini provenienti da tutto il territorio nazionale dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento. Le fotografie riguardano vari temi, dall’edilizia scolastica, alle attività didattiche condotte nelle scuole (lezioni, esercitazioni ginniche, spettacoli, mensa, esperimenti scientifici ecc.), fino alle attività culturali svolte dall’allora Centro Didattico Nazionale di Firenze, oggi Indire.
  • Una parte dell’archivio fotografico di Indire va ad alimentare DIA, la banca dati online di immagini per l’uso didattico, nella quale confluiscono altri sessanta archivi fotografici di fondazioni, musei e altri enti, pubblici e privati. Questa banca dati è arricchita periodicamente con ulteriori acquisizioni; attualmente DIA rende disponibile un patrimonio di più di 36 mila fotografie e riproduzioni, utilizzabile gratuitamente con “Licenza Creative Commons – ”. Le immagini possono essere utilizzate nelle più diverse attività didattiche della scuola e dell’università, per ricerche individuali, pluridisciplinari e infine come risorsa specifica per l’insegnamento con mezzi multimediali.

Il futuro del patrimonio storico
L’Indire valorizza il suo patrimonio storico attraverso collaborazioni, eventi e mostre che mettono in luce il punto di vista dell’Istituto sulla memoria e sulla valorizzazione didattica delle fonti storiche. I cataloghi sviluppati nel corso di un decennio costituiscono una risorsa d’inestimabile valore per una riflessione più ampia sul patrimonio documentario e sull’uso delle fonti storiche nella didattica.

Patrimonio Indire
http://www.indire.it/content/index.php?action=istituto&id=14329

Museo delle scuola – Mostra didattica 1925
www.indire.it/museonazionaledellascuola/

 

Cataloghi

Fisqed – http://www.fisqed.it/
Fotoedu – http://fotoedu.Indire.it/
Dia – http://www.Indire.it/archivi/dia




Gotica Toscana onlus

Sede e contatti
Località Ponzalla  47 – 50038 Scarperia (FI)
Tel. 0558430923; 3288261785
Fax 1782267395
E-mail: info@goticatoscana.eu
angatti@tiscali.it
Sito web: www.goticatoscana.eu (it, org)
www.museogotica.it

Organi dirigenti

Presidente: Andrea Gatti
Segretario: Filippo Spadi
Direttivo: Stefano Giannini, Luca Bambagiotti, Michele Vernieri, Roberto Cincetti

Breve storia e finalità

L’associazione è stata costituita il 28 febbraio 2006. Le sue finalità statutarie sono:

  • Conservazione della Memoria Storica inerente agli eventi dell’ultimo conflitto mondiale ma non necessariamente limitato ad esso, nel Mondo, in Italia ed in particolar modo in Toscana ed Emilia Romagna Attività di ricerca, tutela, promozione e valorizzazione dei siti e dei manufatti d’interesse artistico e storico presenti sul territorio risalenti al periodo di interesse, nonché, ove possibile, poterne fruire mediante restauro, conservazione ed utilizzo didattico, turistico e culturale.
  • Attività di ricerca storico-documentaristica attraverso testi, documenti, mappe, fotografie, manoscritti ed più in generale di documentazione inerente al periodo di interesse. Raccolta di testimonianze attraverso interviste, video e quanto possa essere di supporto alla raccolta stessa.

L’associazione non svolge attività commerciale.

Principali attività svolte dall’Associazione

  • Gestione del Centro di Documentazione e Ricerche Storiche sito nel Comune di Scarperia e dell’associato spazio museale.
  • Organizzazione, preparazione e supporto di mostre ed esposizioni tematiche anche trasversali all’argomento con finalità museale permanente.
  • Organizzazione, preparazione e supporto di eventi di ricostruzione e rievocazione storica sia statici sia dinamici, itineranti e fissi riguardanti in generale il periodo storico di riferimento.
  • Raccolta di testimonianze e ricerche d’Archivio relative ai documenti ufficiali dei vari eserciti e formazioni coinvolte sul territorio nazionale e nei paesi di provenienza.
  • Interventi di recupero di siti, manufatti ed oggetti risalenti al periodo.

Collaborazioni con altri Enti privati e/o pubblici

  • Comuni di Scarperia, Firenze, Felonica, Sermide, Castiglion F.no, Greve in Chianti, Barberino di M.llo; Unione Montana dei Comuni del Mugello;
  • Museo della 2^ Guerra Mondiale del fiume Po – MN, Museo Memoriale della Libertà BO, Museo The Winter Line BO; SIGGMI Società Italiana di Geografia e Geologia Militare; World War II Airborne Demonstration Team Foundation (USA), Military Vehicle Preservation Association (USA), Club Veicoli Militari Storici Como, International Military Vehicle Collectors Club Sez. Italiana – TO; Linea Gotica della Lucchesia – LU, Associazione Gotica Romagna – FC, Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, ANPI Oltrarno – FI, Club Highway Six Roma, Associazione Giuseppe e Margherita Coletta SR, Croce Rossa Italiana, Stato Maggiore Difesa, Esercito Italiano.

Convenzioni e Protocolli di Intesa

  • Nel 2009 abbiamo siglato una Convenzione con la L’Unione Montana dei Comuni del Mugello (ex Comunità Montana del Mugello) per il recupero e la conservazione dei manufatti della Linea Gotica presenti sul territorio.
  • Del 2011 sono il Protocollo D’intesa fra Gotica Toscana onlus e  la Società Italiana di Geografia e Geologia Militare (SIGGMI) per il Progetto El Alamein e la Convenzione con il Comune di Scarperia per la gestione dell’immobile che è diventato il “Centro di Documentazione e Ricerche Storiche” di Gotica Toscana onlus. Nel 2012 abbiamo siglato un Accordo con la “Military Vehicle Preservation Association (USA), una delle maggiori associazioni di conservazione dei veicoli militari, diventando il loro centro di riferimento per l’Italia e l’Europa.

Relazione sulle attività dell’Associazione Gotica Toscana Onlus

É oramai indubbio l’interesse sempre maggiore della collettività e delle Amministrazioni verso il periodo della Seconda Guerra Mondiale e delle conseguenze che ne conseguirono.

Alle normali richieste e contatti che giungono dall’estero, si sono sommati nuovi utenti italiani i quali, organizzati in associazioni, gruppi di lavoro o privati, raggiungono in numero sempre maggiore le nostre informazioni presenti sul nostro sito web.

Le nostre manifestazioni pubbliche, a cominciare da quelle dedicate ai mezzi militari storici come il “Raduno dei 2 Gigli” del 2006 che ha interessato Scarperia e Firenze, “La Strada del Cuore – Chianti 1944” nel 2007 con Greve in Chianti e Siena e,  dal 2008 con “La Colonna della Libertà”che ha toccato Roma, Viterbo, Firenze, Verona, Mantova, hanno reso Gotica Toscana un punto di riferimento per la capacità organizzativa e l’innovazione del linguaggio. “La Colonna della Libertà, in tutte le edizioni effettuate dal 2008 ad oggi, ha avuto l’appoggio dello Stato Maggiore della Difesa ed il Riconoscimento del Presidente della Repubblica.

Manifestazione completamente diversa è rappresentata dal museo a cielo aperto “Un Tuffo nella Storia”, evento statico dedicato agli appassionati di ricostruzione storica realizzato in collaborazione con l’Unione dei Comuni Montani del Mugello ed il Comune di Scarperia. Il “Tuffo” è una visita ricostruita ad un campo di battaglia della 2ª Guerra Mondiale con veicoli, carri, equipaggiamenti, tende, curiosità  e soldati in movimento.

Pastrimonio

Il Centro di Documentazione e Ricerche Storiche, operativo dal 24 settembre 2011 in virtù della convenzione siglata il Comune di Scarperia, è nato per salvaguardare la memoria del passaggio della Seconda Guerra Mondiale in Toscana. Una particolare attenzione  è rivolta agli eventi che nel Settembre 1944 videro protagonisti gli Appennini a Nord di Firenze. Proprio il settore compreso tra il Passo della Futa e il Passo del Giogo, infatti, fu teatro in quei giorni dei furiosi attacchi sferrati contro la Linea Gotica, l’ultima linea fortificata dell’Asse in Italia.

ll Centro mette a disposizione di visitatori, studiosi e scolaresche numerosi testi, documenti e testimonianze scritte e filmate inerenti il periodo d’interesse, organizzando su richiesta anche escursioni sul campo di battaglia per una spiegazione dettagliata degli accadimenti e una visita alle postazioni originali. Infine, gli allestimenti permanenti e le mostre tematiche temporanee presenti all’interno dei locali, frutto dei rinvenimenti sul terreno e del materiale collezionato negli anni dai soci o donato dalle popolazioni locali, permettono agli interessati di familiarizzare con gli uomini, le uniformi e i materiali che furono protagonisti di quell’ultima, spesso dimenticata, parte della Campagna d’Italia.

Le mostre tematiche temporanee allestite nei locali del centro ad oggi sono state:

  1. “L’Artiglieria sulla Linea Gotica – 24/09/2011-27/05/2012”
  2. “El Alamein ed i suoi ragazzi” Mostra tematica nel 70° anniversario – Giugno 2012-Aprile 2013”.
  3. “La Lunga Marcia” – Mostra tematica nell’anno del 70° anniversario della Campagna di Russia Ottobre 2013 – Settembre 2014
  4. “Agosto 1944 – Firenze Libera!” Mostra tematica nell’anno del 70° anniversario della Liberazione di Firenze Reperti, uniformi e fotografie a 70 anni dalla Liberazione dal 20 Settembre 2014Il Centro è inserito nella Rete Culturale della Regione Toscana – Sistema Museale territoriale del Mugello e fa parte del “North Apennines Po Valley Park – NAPV”, parco tematico sulla Seconda Guerra Mondiale dedicato alla conservazione della memoria dell’ultima fase della Campagna d’Italia. Per molti la Campagna d’Italia termina con la Liberazione di Roma quasi concomitante con lo Sbarco in Normandia facendone un periodo storico molto spesso dimenticato. Il NAPV è nato grazie alla collaborazione tra Gotica Toscana Onlus, il Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Felonica (MN), il Museo Memoriale della Libertà di San Lazzaro di Savena (BO) e il Museo Winter Line di Livergnano (BO). Mutua il nome da quello che gli Alleati diedero alle zone di operazioni che, da fine 1944, caratterizzarono l’ultima parte della guerra tra la Linea Gotica e la Pianura Padana: “North Apennines” e “Po Valley” appunto.Tutte queste attività si inseriscono perfettamente nel contesto turistico-culturale della zona con visite di famiglie di veterani stranieri, associazioni d’Arma e turismo didattico che uniscono la visita storica alle tradizionali bellezze paesaggistiche ed architettoniche del Mugello e della Toscana in genere. Buoni i rapporti con le strutture recettive e le associazioni di volontariato che dai nostri eventi ed attività traggono vantaggio economico. La buona gestione delle attività, oculata nelle risorse e misurata nelle scelte delicate visto il tema trattato, e l’ottima accoglienza della proposta culturale è confermata dal riscontro avuto sui media nazionali e sulle riviste internazionali specializzate come l’americana “Army Motors” e l’Inglese “Windscreen” .
    La costituzione del NAPV ha dato vita a una rete nazionale di istituzioni museali e di ricerca storica dedicata allo sviluppo di percorsi assistiti di turismo storico-culturale rivolti ad un pubblico nazionale e internazionale. Ogni punto espositivo offre a studiosi, ricercatori, appassionati, visitatori, gruppi e scolaresche la possibilità di approfondire la conoscenza degli eventi che caratterizzarono quei giorni lontani attraverso la consultazione di libri, documenti e testimonianze filmate. Numerose ambientazioni e cimeli, infine, consentono di familiarizzare con gli uomini e i materiali che scrissero quella parte di Storia.

Missione del Centro è dare a tutti l’opportunità di ricordare i mesi che precedettero la Liberazione del nostro Paese, precursori dell’arrivo della Democrazia e del ritorno della Libertà in Italia. La spettacolarità dei materiali in esibizione, infatti, non vuole in nessun modo esaltare la grandiosità della guerra moderna quanto, piuttosto, avvicinare il maggior numero possibile di persone alla riflessione e alla consapevolezza che ricordare oggi quei tempi lontani, e soprattutto cercare di comprenderli storicamente, è il primo passo da compiere per non doverne rivivere le tragedie, le distruzioni e la disperazione.




Museo Comunale del Figurino Storico di Calenzano

roccahomeSede e contatti
Castello di Calenzano, via del Castello 7 – 50041 Calenzano (Firenze)
Telefono e fax: 055.0500234
E-mail: segreteria@atccalenzano.it
museofigurinostorico@atccalenzano.it
Sito web: http://www.museofigurinostorico.it/
Orari di apertura: giovedì 9-13; venerdì 14:30-18:30; sabato e domenica 9-13 e 14:30-18:30.

Organi dirigenti
Il Comune di Calenzano e l’Associazione Turistica Calenzano si occupano della  gestione delle strutture, coadiuvati da molti volontari e associazioni locali e  nazionali.
Direttore scientifico Museo: Cristina Cisternino

Breve storia e finalità
Il castello di Calenzano rappresenta una preziosa testimonianza storica e archeologica. Sorto nel XII secolo, è stato protagonista della vita toscana in tutto il Medioevo. Nel corso dei secoli è stato ampliato e ricostruito, assumendo la veste attuale di borgo fortificato che presenta ancora elementi risalenti al XIII e al XIV secolo.
Dopo un lungo e accurato restauro, nel 2004 una parte del castello è stata aperta al pubblico, allo scopo di offrire ai cittadini e ai visitatori numerose iniziative legate alla cultura e alla storia. Si è iniziato il 27 giugno con l’inaugurazione del Museo Comunale del Figurino Storico, dedicato a tutte le forme di modellismo statico e il cui allestimento è stato curato da numerose associazioni.
Negli anni successivi nel castello sono stati aperti il centro di documentazione storica e archeologica – in collaborazione con le Università di Firenze e di Siena e la Soprintendenza della Toscana –, la biblioteca tematica, il giardino, un laboratorio di restauro modellistico, una sala per conferenze e proiezioni, la cafeteria, un piccolo bookshop. Per il futuro sono previsti altri servizi e attività, anche via internet. I locali sono anche affittabili per incontri, cerimonie, corsi e seminari.
Nel complesso monumentale del castello di Calenzano ogni anno si tengono manifestazioni di vario genere, quali cerimonie in ricordo di personaggi o avvenimenti, rievocazioni storiche con figuranti e veicoli, mostre e concorsi modellistici, proiezioni di film, conferenze, nonché il celebre carnevale medioevale e la ricostruzione dell’incursione del condottiero Castruccio Castracani del 1325.

Patrimonio
Il museo comprende oltre tremila realizzazioni in scala, giocattoli d’epoca, reperti, documenti, manichini e pannelli esplicativi; in alcune vetrine vengono esposte a rotazione mostre modellistiche personali oppure a soggetto.
Il percorso museale prevede una sezione didattica (cos’è e come è nato il modellismo, cosa è possibile realizzare con esso, le tipologie, le implicazioni tecniche e storiche, come lavorano i produttori) e un percorso cronologico, che parte dall’Evo Antico, passa al Medioevo e poi all’Età Moderna e a quella Contemporanea, con particolare spazio dedicato all’Epoca Napoleonica, al Risorgimento italiano, alla Prima Guerra Mondiale.
Un’intera stanza è occupata dai pezzi – figurini, mezzi terrestri, navali e aerei, scenette e diorami – riferiti alla Seconda Guerra Mondiale, partendo dal periodo subito precedente e terminando con la guerra di Liberazione e la fine del conflitto sui vari fronti.





Rete Ecomuseale del Casentino. Mostra permanente sulla Guerra e la Resistenza

Sede e contatti
Via del Prato, 48, Loc. Moggiona, Poppi (AR).
Informazioni e aperture su richiesta: Pro Loco di Moggiona
Telefono: 334 3050985
E-mail ecomuseo@casentino.toscana.it
danilotassini@libero.it
Pagina web:
http://ecomuseodelcasentino.it/content/bottega-del-bigonaio-e-mostra-permanente-sulla-guerra-e-la-resistenza-casentino

Orari di apertura:
Aperto tutto l’anno su richiesta e in occasione di particolari iniziative.

Organi direttivi
La struttura, che rappresenta un’antenna dell’Ecomuseo del Casentino, è coordinata da un comitato composto da Unione dei Comuni del Casentino, Comune di Poppi e Pro Loco di Moggiona. La gestione è a cura della Pro Loco di Moggiona.

Breve storia e finalità
La struttura nasce con lo scopo di tutelare il patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza promuovendo una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli. Le motivazioni per l’ubicazione della mostra permanente nel paese di Moggiona sono dettate da precisi avvenimenti legati alla storia recente della comunità interessata dal passaggio della Linea Gotica e segnata da un eccidio nazifascista con l’uccisione di 18 persone tra anziani, donne e bambini avvenuto il 7 Settembre 1944.

La mostra di Moggiona è particolarmente attiva nel settore didattico-educativo, annualmente, infatti, attraverso operatori specializzati (ANPI Arezzo)  vengono svolti seminari, escursioni e incontri in classe rivolti principalmente alle scuole del comprensorio.

Direttamente collegata alla sede espositiva, in continuità con la filosofia ecomuseale, è anche il “Sentiero della Linea gotica” realizzato all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Un percorso suggestivo dal punto di vista naturalistico lungo il quale sono evidenziati i segni di alcune fortificazioni che ospitavano le postazioni tedesche in risposta all’avanzata degli alleati.

Patrimonio
Lo spazio, provvisto anche di piccola biblioteca tematica, espone pannelli didattico-informativi, disegni e documenti storici originali oltre ad alcune testimonianze materiali. Di particolare interesse la raccolta di avvisi e manifesti d’epoca riferiti alla Seconda Guerra Mondiale e al Regime Fascista. La struttura ospita anche mostre temporanee.
É possibile inoltre visionare materiale audiovisivo con interviste e testimonianze tratte dalla “Banca della Memoria” della Mediateca dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino da anni impegnata in attività di documentazione e raccolta sulle “memorie di guerra” a livello locale e non.




Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana

Sede e contatti
Via di Cantagallo 250, 59100 Prato (Loc. Figline)
Telefono: 0574.470728
0574.461655
Sito web: http://deportazione.po-net.prato.it/
Orari di apertura: Museo – da lunedì a venerdì 9.30-12.30; lunedì e giovedì, sabato e domenica 15-18. Centro di documentazione – lunedì e giovedì 15-18.

Organi direttivi
Soci fondatori: Comune di Cantagallo, Comune di Carmignano, Comune di Montemurlo, Comune di Poggio a Caiano, Comune di Prato, Comune di Vaiano, Comune di Vernio, ANED – Associazione Nazionale ex Deportati sez. Prato ANPI – Associazione Nazionale Partigiani sez. di Prato Comunità Ebraica di Firenze.
Presidente: Aurora Castellani
Direttore: Camilla Brunelli

Breve storia e finalità
Il Museo della Deportazione è stato inaugurato il 10 aprile 2002, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, grazie all’instancabile lavoro dell’ANED e dell’allora suo Presidente Roberto Castellani, e al Comune di Prato che decide di realizzarlo. È una delle poche strutture museali in Italia a essere dedicata alla conservazione della memoria della deportazione. Nel 2008 il Museo è diventato Fondazione con il nome di Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana, nel 2012 è stato accreditato come museo di rilevanza regionale. La Fondazione ha tra le proprie finalità quella di avvicinare i visitatori, soprattutto le nuove generazioni, alle vicende storiche che hanno caratterizzato la prima metà del Novecento. Ogni anno sono migliaia gli studenti in visita provenienti perlopiù dalle Province di Firenze, Prato e Pistoia ma anche da altre località italiane ed estere. Attraverso la sua costante attività culturale, didattica, di documentazione e di ricerca la struttura permette, in particolare, di approfondire le tematiche legate alle persecuzioni e deportazioni nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, ai movimenti di resistenza e di opposizione al fascismo e al nazismo.

Presso il Museo vengono organizzate visite guidate, proiezioni di film/documentari, laboratori di indagine sulle fonti storiche. Sono inoltre promosse iniziative e corsi di aggiornamento per insegnanti sui temi legati prevalentemente al periodo della Seconda guerra Mondiale e sono ospitati convegni, conferenze, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali, mostre temporanee, anche in collaborazione con i maggiori studiosi di storia contemporanea italiani e stranieri. La Fondazione cura iniziative dedicate alla memoria per conto dei fondatori, della Regione Toscana e di altri enti pubblici.

La Fondazione si occupa della progettazione di viaggi studio e di attività legate al “Giorno della Memoria”, istituito con la Legge dello Stato n. 211 del 20 luglio 2000, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La struttura è stata inoltre incaricata per le edizioni 2009, 2011 e 2013 del coordinamento e dell’organizzazione del progetto “Treno della Memoria” della Regione Toscana, delle edizioni 2012 e 2014 del Meeting al Nelson Mandela Forum che ha coinvolto ogni anno oltre 8.000 studenti della Toscana e della realizzazione di altri eventi correlati come la mostra “Il processo. Adolf Eichmann a giudizio” in collaborazione con la Fondazione Topografia del Terrore di Berlino. Il Museo è un luogo vivo, di confronto, che lavora per la conservazione della memoria storica e per la sensibilizzazione dei giovani sui temi della Pace e dei diritti universali dell’uomo.

Patrimonio
Il percorso nel museo della Deportazione è concepito come un viaggio simbolico in un campo di concentramento e di sterminio nazista, quel percorso di sofferenza e di morte compiuto da milioni di donne e di uomini, arrestati per motivi razziali, politici o di “igiene sociale”, vittime del progetto nazista attuato durante il secondo conflitto mondiale.

In una prima sala sono esposti pannelli di carattere storico con schede, documenti e cartine sul sistema concentrazionario nazista, sull’organizzazione interna del lager, sulla deportazione dall’Italia, sulla persecuzione degli ebrei in Toscana, sulla vicenda regionale della deportazione politica e altri con testi, foto e cartine dedicate al campo di Ebensee. Tra gli autori di queste schede ci sono storici importanti come Enzo Collotti.

Nella seconda sala del Museo, con un suggestivo allestimento scuro di forte impatto realizzato dall’architetto Alessandro Pagliai, si introduce il visitatore al contatto con la realtà e i simboli del campo di concentramento (KZ). I vari oggetti esposti posseggono un indubbio valore di testimonianza e sono illustrati da didascalie con citazioni tratte dalla memorialistica, da interviste di superstiti prevalentemente toscani e anche dai libri di Primo Levi.

Nel settembre 2010 è stato inaugurato un nuovo e moderno percorso museale audiovisivo “CON I MIEI OCCHI – voci e volti di superstiti dei campi di concentramento e sterminio nazisti”, realizzato grazie al contributo dell’Unione Europea. Il percorso è composto da sette postazioni video, con trasmissione diretta nelle cuffie distribuite ai visitatori,  nelle quali  appaiono testimoni, ebrei sopravvissuti al genocidio e deportati politici prevalentemente  toscani, ma anche sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova che raccontano le loro esperienze secondo un percorso suddiviso a tappe tematiche in cui vengono narrati vari aspetti della deportazione come l’arrivo, la vita e la morte nel campo, le selezioni e lo sterminio.