1

Museo e rifugi S.M.I. di Campo Tizzoro

Sedi e contatti
Indirizzo: Via Luigi Orlando 325, Campo Tizzoro, San Marcello Pistoiese (Pistoia)
Telefono: 0573 65724
E-mail: rifugismi@irsapt.it
Sito web: http://www.irsapt.it
Fb: https://www.facebook.com/rifugismi.it/
Orari di apertura: Lunedì 10-17, dal Mercoledì alla Domenica 10.15-17. Orario visite guidate: 10.15, 11.30, 15, 16, 17.
Biglietto d’ingresso: 10€ (inclusa visita guidata ai Rifugi)

Breve storia e finalità
A cavallo della Prima e Seconda guerra mondiale, la S.M.I. (Società Metallurgica Italiana) – una delle industrie belliche del Novecento più importanti d’Italia – costruì, all’interno della fabbrica che dava lavoro a circa settemila persone, alcuni rifugi antiaerei per uno sviluppo di oltre 2 km, alti 3 metri, larghi oltre 2,5 metri, realizzati in calcestruzzo armato, a oltre 20 m sotto terra,
Fino alla fine del XX secolo i rifugi sono stati protetti da segreto militare ed industriale.
Con l’intento di arrivare alla realizzazione di un vero e proprio museo, in accordo con la proprietà, venne fondato il Gruppo Hypogeum dal presidente della nuova Pro Loco di Campo Tizzoro, ovvero l’architetto David Ulivagnoli in qualità di coordinatore.
Il Gruppo Hypogeum era composto, oltre che da Ulivagnoli, da altri tre architetti (Mirko Borgioli, Franco Del Re, Fabio Zucchi) uno storico (Giorgio Baglieri) ed un fotografo (Andrea Paolo Nannini).
Un anno e mezzo dopo, 12 maggio 2012, visto l’interessamento di I.R.S.A. (Istituto Ricerche Storiche ed Archeologiche di Pistoia), il contributo di Kme Group, la collaborazione dell’architetto Gianluca Iori (Direttore I.R.S.A.), il museo viene inaugurato.




Centro documentazione di Pistoia

Sede e contatti
Complesso bibliotecario San Giorgio area ex Breda, via Pertini – 51100, Pistoia
Tel: 0573 371785
Fax: 0573 371780
E-mail: giorlima@tin.it – cdp@comune.pistoia.it
Sito web: www.centrodocpistoia.it

Breve storia e finalità
Il Centro nasce negli anni sessanta per creare un punto di riferimento per il dibattito e l’analisi di quel periodo storico e della corrispondente realtà sociale e politica.
Fin dall’inizio lavora all’analisi dei movimenti e delle nuove realtà che si stanno sviluppando in quegli anni: dal movimento studentesco a quello operaio, dalle lotte del popolo vietnamita e in generale del Terzo Mondo, all’esperienza della Cina, da quella dei cattolici che veniva maturando dopo il Concilio Vaticano II ai primi momenti di contestazione delle istituzioni totali (ospedale psichiatrico, carcere, ecc.).
In quei primi anni, il lavoro si svolge su più piani: dalla raccolta dei materiali, avviando la costituzione di quella che sarà l’emeroteca biblioteca del Centro, alla diffusione di libri, giornali, bollettini prodotti da altri, alla organizzazione di incontri e dibattiti.
Base dell’esperienza del Centro è la continua verifica con la realtà concreta. La sua caratteristica originale, che rimarrà tale nel tempo, è quella di essere uno strumento di servizio nel campo della informazione e della controinformazione, rifiutando di creare preclusioni e steccati ideologici e pratici, nella convinzione dell’utilità dei confronti e delle contaminazioni tra ambiti e culture diverse.
Dopo aver iniziato nel 1970 a pubblicare un notiziario che vuole essere uno strumento di divulgazione delle attività del Centro e di quei materiali che vengono ritenuti importanti per il dibattito e le lotte in corso, il Centro avvia la produzione di altri periodici: Fogli di Informazione (dal 1972), Scuola Documenti, la rivista di satira politica Ca Balà, Riprendiamoci la natura, Lotta di Classe e Integrazione Europea, Carcere informazione, Per il Sessant8, che si occupa di ricerche, memorie, bibliografie, critiche e documentazione su avvenimenti, culture, pratiche alternative ed ideologie attorno al 1968; nel 2001 esce la rivista Razzismo & Modernità.
Vengono realizzate anche alcune collane editoriali: Rompete le righe , quaderni per il rinnovamento di contenuti e metodi nella scuola dell’obbligo, Idac-Documenti , collegati all’istituto omonimo diretto da Paulo Freire, una collana di testi di satira politica collegata a Ca Balà; Collane Fogli di informazione, Sentieri naturalistici, Altrascienza.

Patrimonio
Il patrimonio della biblioteca emeroteca Centro di Documentazione è stato donato al Comune di Pistoia alla fine degli anni settanta dall’associazione culturale Centro di Documentazione di Pistoia che lo ha raccolto nel corso della sua attività di studi e ricerche. Il fondo donato fino ad oggi è costituito da 4.000 periodici di cui 800 correnti; 34.000 opuscoli e volantini, 20.000 volumi.
Esiste un catalogo stampato in volume e a schede consultabili all’ingresso della biblioteca, relativo a tutte le riviste presenti aggiornato al 1997.




Sezione di Archivio di Stato di Pescia

Sede e contatti
Piazza XX Settembre, 3 – 51017 Pescia (PT)
Tel.: 0572 477261
E-mail: as-pt.pescia@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatopistoia.beniculturali.it/index.php?it/164/sezione-di-archivio-di-stato-di-pescia
Orario: lunedì dalle 08:45 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45, martedì dalle 08:45 alle 13:45, mercoledì dalle 08:45 alle 13:45 e dalle 14:45 alle 17:45, giovedì dalle 08:45 alle 13:45, venerdì dalle 08:45 alle 13:45.

Struttura organizzativa
Direzione: Antonietta Saluzzi
Settore amministrativo e segreteria: Donatella Baiocchi
Servizio di protocollo informatico Focal point: Massimo Braccini Donatella Baiocchi, Sebastiana Niccoli
Economato: Ilaria Tavanti
Personale: Serena Baldecchi
Sala di studio e sala di lettura: Massimo Braccini, Sebastiana Niccoli
Biblioteca: Antonietta Saluzzi, Donatella Baiocchi, Sebastiana Niccoli
Ricerche per corrispondenza: Massimo Braccini
Didattica: Massimo Braccini
Valorizzazione: Sebastiana Niccoli
Sito istituzionale: Massimo Braccini

Breve storia
La sezione di Archivio di Stato di Pescia ha già avuto quattro sedi diverse prima di approdare alla attuale. Infatti, dopo un primo periodo di tre anni in cui il nucleo documentario iniziale continuò ad essere custodito dal comune di Pescia nel palazzo Galeotti, in piazza S. Stefano, nel 1962 la documentazione fu trasferita al piano terreno del palazzo Benedetti, dove ha coabitato con la scuola media statale Giuseppe Giusti fino al 1967. In quell’anno fu operato il trasferimento in un palazzo lungo il fiume, preso in affitto dall’Amministrazione Statale. Sempre in affitto, ma da privati, è la sede successiva, in un condominio sul viale Europa, dove l’archivio si trovava dal 1985. Nell’aprile del 2000 è stato operato il trasferimento nella attuale sede, in piazza XX Settembre, in un palazzo nato come Casa del Littorio e ora di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che ne ha effettuato il restauro ad opera della Sovrintendenza per i beni architettonici della Toscana.
La nuova casa del Littorio, progettata dall’ingegnere Umberto Cappelli, fu realizzata tra il 1926 e il 1928, secondo semplici linee architettoniche che compongono una costruzione a due piani, a pianta rettangolare, mossa solo sul fronte principale, al cui centro una cornice aggettante e leggermente sopraelevata racchiude il grande arco dove si apre l’ingresso con una gradinata ed il soprastante finestrone che affaccia su un terrazzo poligonale. Il gusto vagamente art décò dei particolare architettonici si fonde con gli stilemi dell’ideologia fascista che si esprimono principalmente nei bassorilievi tra le finestre, nei fasci e nelle aquile ai lati e sopra l’ingresso, all’esterno, e nei fasci che compongono i piedritti degli archi e nei soggetti delle pitture ispirate al mondo del lavoro agricolo e manuale, all’interno. Alla caduta del fascismo l’edificio venne requisito dal demanio e destinato a sede degli uffici periferici dell’amministrazione finanziaria.
All’inizio degli anni ’80 l’abbandono dell’edificio da parte degli uffici finanziari determinò un rapido degrado sanato solamente dall’interessamento da parte del Ministero per i beni culturali che ne prospettava l’utilizzo come sede della locale sezione di Archivio di Stato.

Patrimonio
La Sezione di Archivio di Stato di Pescia, istituita come Sottosezione con d. m. 20 gennaio 1959, ha accolto inizialmente la documentazione dell’archivio storico comunale e degli antichi archivi giudiziari che avevano sede in Pescia, conservati dal Comune presso la Biblioteca civica. A questo primo nucleo si sono aggiunti gli archivi di altri enti ed uffici della Valdinievole: importanti soprattutto l’archivio storico dell’ospedale dei SS. Cosma e Damiano comprendente, oltre alle scritture proprie dell’ente, anche le carte delle corporazioni e compagnie religiose della diocesi di Pescia, soppresse dal granduca Pietro Leopoldo con l’editto del 21 mar. 1785; gli archivi delle podesterie, poi preture di Buggiano e Monsummano trasferite dall’Archivio di Stato di Pistoia; l’archivio storico di Vellano e aggregato a quello di Pescia; i registri del catasto fabbricati e del nuovo catasto terreni versati dal locale Ufficio delle imposte dirette; l’archivio dello storico ed economista ginevrino JeanCharles-Leonard Simonde de Sismondi, ricco di lettere e manoscritti. Nel frattempo il comune di Pescia ha provveduto ad ampliare il proprio deposito documentario, aggiungendo la parte postunitaria dell’archivio fino al 1966 e le carte più antiche escluse dal deposito iniziale, tranne le pergamene, mentre l’acquisizione di altri nuclei documentari di rilievo, ancorché di piccole dimensioni, ha arricchito ulteriormente il patrimonio dell’Istituto che adesso, con circa 15.000 pezzi disposti su quasi 1.500 metri di scaffalature, copre in maniera significativa la storia di Pescia e della Valdinievole dal XIV alla metà di quest’ultimo secolo. Le lacune più importanti derivano dagli scarti di numerose serie dell’archivio della cancelleria pesciatina effettuati nel 1827 e dal non aver sinora potuto accogliere la documentazione postunitaria proveniente dal tribunale e pretura di Pescia, stante la mancanza di spazio cui si spera di ovviare in parte con il recente trasferimento nella nuova sede. Per altra documentazione sulla città e sul suo territorio le ricerche dovranno comunque essere estese ovviamente anche ad altri Archivi e principalmente all’AS Firenze, all’AS Pistoia e all’AS Lucca. Nell’AS Pisa è conservato, fra l’altro, un consistente nucleo di carte relative a corporazioni religiose.




Archivio storico del Comune di Pistoia

Sede e contatti
Via Pacinotti, 42, 51100 Pistoia
Tel. 0573-994147
Fax 0573-307929
E-mail: archivio.storico@comune.pistoia.it
Sito web: https://www.comune.pistoia.it/3505/Archivio-Storico-del-Comune-di-Pistoia/
Orario: dal lun. al ven. 9 – 13; mar. e gio. 15 – 17

Patrimonio e finalità
L’Archivio Storico del comune di Pistoia acquisisce, valorizza e conserva il patrimonio documentario costituente la memoria storica della città per il periodo successivo all’Unità d’Italia, fornisce assistenza e consulenza alle varie tipologie di ricerca mettendo a disposizione degli utenti gli strumenti cartacei ed informatici prodotti, garantendo la consultabilità degli atti.
Sotto la voce Archivi Aggregati sono conservati inoltre i seguenti fondi documentari: Archivio Ente Comunale Assistenza ed opere pie minori ad esso collegate, Archivio Officine San Giorgio.




Archivio di Stato di Pistoia

Sede e contatti
Piazzetta Scuole Normali 2 – 51100 Pistoia
Tel.: 0573 23350; 0573 367416
E-mail: as-pt@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatopistoia.beniculturali.it/
Orario: lunedì: dalle 8:45 alle 13:45, martedì: dalle 8:45 alle 17:30, mercoledì: dalle 8:45 alle 13:45, giovedì: dalle 8:45 alle 17:30, venerdì: dalle 8:45 alle 13:45

Struttura organizzativa
Direttore: Antonietta Saluzzi
Settore amministrativo e segreteria: Ilaria Tavanti, Serena Baldecchi, Assunta Sperduto
Servizio di protocollo informatico Focal point: Massimo Braccini Serena Baldecchi, Assunta Sperduto, Marica Matteini
Economato: Ilaria Tavanti
Personale: Serena Baldecchi
Sala studio e sala lettura: Cristina Gavazzi, Patrizio Affricano, Maria Ferracane, Elena Tondini BIBLIOTECA Antonietta Saluzzi
Biblioteca: Antonietta Saluzzi
Ricerche per corrispondenza: Cristina Gavazzi
Didattica: Cristina Gavazzi
Valorizzazione: Antonietta Saluzzi, Cristina Gavazzi
Sito istituzionale: Massimo Braccini

Breve storia
L’Archivio di Stato di Pistoia ha attualmente la sua sede nel centro storico di Pistoia. L’edificio, di proprietà del Comune di Pistoia, e già sede delle scuole leopoldine, risale alla prima metà del ‘700, quando si volle dotare la città di una nuova fabbrica da adibire a ricovero per i poveri e i pellegrini in sostituzione dell’ospedale di Matteo detto anche del Crocefisso della Morte.
Il nuovo edificio venne costruito incorporando e demolendo alcune case di proprietà della Pia Casa di Sapienza o da essa appositamente acquistate nei pressi della vecchia chiesa di S. Jacopo in Castellare. La vita del nuovo ospedale fu breve dal momento che sotto Pietro Leopoldo, nel 1782, l’edificio venne utilizzato per istituirvi le scuole normali per povere fanciulle. Agli inizi di questo secolo, subito dopo la prima guerra mondiale, tornò ad essere temporaneamente utilizzato come ospedale militare, dal 1927, infine, il palazzo venne adibito a luogo dove concentrare gli archivi civici.
La sede attuale non dispone degli spazi necessari per un’adeguata sistemazione degli uffici, delle attrezzature tecniche e dei servizi rivolti al pubblico; anche i depositi sono ormai saturi e non consentono nuove acquisizioni di materiale documentario.
Da anni era stato individuato il complesso dell’ex convento di San Lorenzo, vicino all’ospedale di Pistoia e non lontano dalla sede attuale, quale futura sistemazione dell’Archivio di Stato di Pistoia, ma in tempi recenti si è concretizzata la possibilità di utilizzare come nuova sede dell’Archivio di Stato di Pistoia l’edificio del convento della SS. Annunziata in via dei Baroni, già in uso al Demanio militare, ma ormai dismesso. Dopo la concessione in uso governativo da parte dell’Agenzia del Demanio di Firenze avvenuta alla fine del 2002 si dovrà procedere ai lavori di adeguamento e restauro. Si auspica che in tempi relativamente brevi l’Archivio di Stato di Pistoia possa avere una degna sede.

Patrimonio
L’Archivio di Stato di Pistoia conserva i documenti, dall’età medievale all’unificazione, dell’antico Comune di Pistoia e degli altri uffici pubblici e istituzioni che governarono la città e il territorio limitrofo, comprendente allora gli attuali comuni di Abetone, Agliana, Cutigliano, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Montale, Piteglio, Quarrata, Sambuca, San Marcello e Serravalle, oltre naturalmente quello di Pistoia.
L’Archivio riceve inoltre la documentazione prodotta degli organi locali dello stato unitario relativi all’ambito provinciale che, come noto, dal 1928, dopo l’istituzione della Provincia di Pistoia, comprende anche la Valdinievole. Con l’unica, importante, eccezione dell’Archivio di gabinetto della Sottoprefettura, poi Prefettura di Pistoia, che copre il periodo 1865-1943, la documentazione moderna versata dagli uffici provinciali dello stato si ferma ai primi anni del secolo XX, causa la perdurante mancanza di spazio di questo Istituto.
Tra gli altri archivi conservati si segnalano i fondi catastali con documenti dal secolo XV alla prima metà del ‘900, quelli provenienti da numerosi istituti di istruzione, assistenza e beneficenza, quelli degli enti laici e religiosi soppressi alla fine del ‘700 da Pietro Leopoldo e quelli degli ospedali. L’archivio dell’ospedale del Ceppo e poi degli Spedali riuniti si segnala per la consistenza e qualità delle carte conservate, comprese in un arco cronologico che dal 1287 giunge fino agli anni ’50 di questo secolo, con documenti in pergamena, campioni di beni rurali e urbani, repertori dei ricoverati. Di rilievo infine, anche se spesso carente dal punto di vista dell’ordinamento, la documentazione di importanti famiglie pistoiesi conservata presso l’Archivio di Stato di Pistoia.




Centro Studi Sigfrido Bartolini

Sede e contatti

Via di Bigiano e Castel Bovani, 5
51100 Pistoia
Telefono: 0573 451311
328/8563276
E-mail:  info@sigfridobartolini.it
sigfrido.bartolini@gmail.com
Sito web: http://www.sigfridobartolini.it/
Pagina Facebook: Sigfrido Bartolini, Associazione centro studi

Orari di apertura: La casa museo è aperta tutti i giorni su prenotazione. L’Archivio è aperto il lunedì e il giovedì 10-13 e 15-18

Organi direttivi

Associazione Centro Studi Sigfrido Bartolini presieduta da Pina Bartolini
Archivista: Elena Gonnelli

untitledBreve storia e finalità

La Casa di Sigfrido Bartolini (1932-2007) rappresenta lo specchio della sua vita d’artista: di pittore, incisore, scrittore.

Dimora familiare, ma prima di tutto Casa – Laboratorio per le sue molteplici attività , i tre piani di via di Bigiano 5 a Pistoia raccontano in ogni stanza Sigfrido Bartolini, chi sia stato, quale il suo canone estetico: i Calchi in gesso (a grandezza naturale) della Venere di Milo, di Cirene, i Fregi del Partenonetestimoniano il suo debito alla classicità  antica; la raccolta di anforeprovenienti da tutte le regioni d’Italia quello alla cultura popolare.

Un mondo dove la Fiaba, quella di Pinocchio, che il maestro illustrò con 309 xilografie in bianco e nero e a colori, si mescola con il reale attraverso gli strumenti dell’artista: le sgorbie e i bulini per l’incisione su legno, il banco da lavoro, il modello del Burattino, che egli si costruì per poterlo ritrarre, gli oggetti, che egli ritrasse nel libro per ricreare l’universo favoloso e realissimo della Toscana collodiana, i torchi per la stampa calcografica e per la litografia.

La Quadreria che adorna le pareti della casa è un percorso interessante e in gran parte inedito, attraverso le opere dell’artista: dai grandi Affreschi staccati, agli Oli, ai Monotipi, alle Matrici xilografiche; ma anche di opere (sceltissime) di maestri come Sironi, De Chirico, Soffici, Viani, Maccari, Costetti ecc..Il visitatore si troverà  di fronte una esposizione permanente assolutamente originale e di grande fascino, contestualizzata nell’ambito di una dimensione estranea alla fredda disposizione museale.

La ricca Biblioteca, il Fondo di Riviste del ‘900, l’Archivio, e il Fondo epistolare di Sigfrido Bartolini stesso aprono, alla semplice curiosità  dei visitatori e all’interesse degli studiosi, lo spaccato e la documentazione di una parte della cultura del ‘900 che ebbe in Sigfrido Bartolini un testimone e un protagonista.

I visitatori, inoltre potranno ammirare le 14 Vetrate, in tessere vetrarie legate a piombo, che furono l’ultimo grande impegnativo lavoro prima della morte, nella Chiesa dell’Immacolata a circa 200 metri dalla Casa Museo.

L’Archivio

Sigfrido Bartolini è stato nel corso della vita un attento custode e conservatore della memoria storica, artistica o letteraria, pubblica e privata di personaggi la cui produzione e documentazione riguarda  soprattutto la seconda parte del ‘900.

Un Testimone del suo tempo  anche per i rapporti epistolari avuti con molti dei protagonisti culturali di quel periodo che documentano e ricostruiscono un periodo storico ancora da indagare.

L’Archivio di Sigfrido Bartolini, è stato notificato dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana quale bene d’importanza storico culturale, comprende la corrispondenza, foto, articoli e testi riguardanti l’artista pistoiese, ma anche volumi, riviste e i suoi scritti sull’arte tra cui le monografie sulla grafica di Soffici, Sironi, Innocenti, Boldini, Rosai e altri.

Un’attenzione particolare merita il fondo Barna Occhini, con inediti di Giovanni Papini, Spadolini ecc. Questo, recentemente inventariato dalle archiviste Elena Gonnelli, Sara Landini e Pamela Giorgi è stato descritto mediante software informatico ArDes grazie al contributo della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e sarà presto disponibile on line con la digitalizzazione di gran parte dei documenti.

Presso il Centro studi si conserva, inoltre, anche il fondo Giulio Innocenti, contenente lettere della scrittrice Gianna Manzini che di Innocenti fu fidanzata negli anni pistoiesi; e la sezione epistolare dello stesso Bartolini, perfettamente ordinato e catalogato, che costituisce un vero e proprio patrimonio di documentazione per la conoscenza e la ricostruzione del secondo Novecento italiano.

Sigfrido Bartolini era un testimone del suo tempo anche per i rapporti epistolari avuti con molti dei protagonisti culturali di quel periodo che documentano e ricostruiscono un periodo storico ancora da indagare.

Era un estensore di lettere costante nel ritmo e fedele alle amicizie. Riteneva la lettera un documento non effimero, un luogo dove il pensiero poteva essere fermato, e di lettere fu archivista provetto, soprattutto per gli altri.

Epistolografo che sdegnava il telefono, ha avuto corrispondenti di eccezione,Soffici, Prezzolini, Del Noce, Baldacci, Junger, Orsola Nemi, Italo Cremona,Orfeo Tamburi ecc. oltre a letterati e artisti contemporanei.

La Biblioteca

La ricca Biblioteca, divisa fra il piano terra e la mansarda, comprende oltre 6.000 volumi più l’enorme collezione di riviste e articoli d’arte, dai primi del Novecento fino ai giorni nostri, che fanno della Casa di Sigfrido Bartolini un tassello importante della storia dell’arte e della cultura del Novecento.

Nel 2012 la Biblioteca è stata inserita nella rete documentaria Redo comeBiblioteca di Consultazione. Le seimila unità  bibliografiche conservate nella “Casa Museo Sigfrido Bartolini” sono in fase di catalogazione e vengono messe in consultazione pubblica on line tramite il programma informatico “Clavis”.




Istituto Storico Lucchese – Sezione di Montecatini Terme – Monsummano Terme

Sede e contatti

Piazza Mazzini, presso Bibliomercato Montecatini Terme
E-mail: info@mm-isl.it
Sito web: http://www.mm-isl.it/

Organi direttivi
Presidente: Elena Gonnelli (direzione@mm-isl.it)
Vicepresidente: Sara Landini
Membri del Direttivo: Giuseppe Abate, Erika Bertelli, Denise Butini, Elisa Giannelli, Sara Landini, Annantonia Martorano, Matteo Mucci Beltrami, Giovanni Petrocelli, Fausta Pisano, Tiziana Rosa, Lorenzo Sergi, Francesco Storai, Marco Tumino, Rachele Zanoboni, Irene Caramelli.

Breve storia e finalità
La sezione Montecatini Terme – Monsummano Terme dell’Istituto Storico Lucchese nasce ufficialmente il 4 giugno del 2015 presso la Sala Consiliare del Comune di Montecatini con l’intento di operare nell’ambito della ricerca storica e della promozione culturale dei territori interessati.

Rifacendosi a principi e direttive dell’Istituto Storico Lucchese, la sezione Montecatini Monsummano orienta le proprie attività alla valorizzazione di questi territori della Valdinievole attraverso la riscoperta e la promozione del loro inestimabile patrimonio culturale.

Per questo motivo, l’Istituto opera nel settore della promozione culturale attraverso:
• organizzazione di mostre a carattere storico-documentario;
• organizzazione di convegni;
• promozione della ricerca storica locale;
• organizzazione di manifestazioni a scopo didattico-ricreativo;

A partire dall’anno 2016 la sezione Montecatini Terme – Monsummano Terme dell’Istituto Storico Lucchese pubblica “Caffè Storico”, una rivista semestrale di storia locale.




Biblioteca comunale di Buggiano

Sede e contatti
Corso Indipendenza, 105 – 51011 Borgo a Buggiano (Pistoia)
Telefono e fax: 0572.33553
E-mail: biblioteca@comune.buggiano.pt.it
Sito web: http://www.comune.buggiano.pt.it/ComSServizio.asp?Id=132&IdS=145
http://biblio.comune.pistoia.it/library/Buggiano/
Orari di apertura:
Orario invernale (dal 16/9 al 15/06): lunedì: 14,30-19; martedì: 9-13 e 14,30-19; mercoledì: 9-13; giovedì: 9-13 e 14,30-19; venerdì: 9-13 e 14,30-19; sabato: 9-12,30
Orario estivo (dal 16/06 al 15/09): lunedì: 14,30-19; martedì: 9-13; mercoledì: 9-13; giovedì 14,30-19; venerdì: 14,30-19; sabato 9-12,30.

Organi direttivi
Responsabile: Roberta Fossi (robertafossi@comune.buggiano.pt.it)

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Buggiano è stata istituita nel 1979 ed aperta al pubblico nel 1981 in un locale messo a disposizione dalla Scuola Media Statale di Borgo a Buggiano. Nell’agosto del 1982 la sede fu trasferita a Palazzo Carozzi Sannini. Attualmente occupa l’intero piano terra del Palazzo (circa 330 mq., di cui 300 accessibili al pubblico), in Corso Indipendenza, 105 a Borgo a Buggiano (PT).
Servizi: lettura e consultazione in sede (n. 32 posti) Prestito locale (libri, dvd, vhs, cd) e prestito interbibliotecario, Document Delivery, Servizio di reference, Emeroteca, Riproduzione fotostatica documenti, Lettura microfilm, Accesso ad internet (n. 4 postazioni).
Attività: la Biblioteca Comunale è particolarmente attiva nel campo della documentazione locale, organizza convegni, mostre ed altre iniziativa su temi di interesse locale. Cura l’edizione di una collana che accoglie gli atti delle giornate storiche buggianesi, dedicate alla storia di Buggiano e della Valdinievole (ad oggi la collana conta 37 titoli). Il catalogo delle pubblicazioni conta altre tre collane.

Patrimonio
La Biblioteca possiede 43.000 documenti suddivisi in diverse sezioni:
Prestito Sezione adulti – Sezione Bambini (n. 1026 documenti) – Sezione Ragazzi (n. 3100 documenti) – Sezione Adolescenti (n. 200 documenti) – Sezione documenti multimediali (cd, dvd, cd-rom, per n. 2000 documenti ) – Sezione per ipovedenti – Sezione testi in lingue straniere (inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, rumeno, albanese, russo, arabo, cinese, ukraino. polacco, bulgaro, indi, per complessivi n. 1082 documenti).
Consultazione (3700 unità bibliografiche) – Sezione Documentazione Locale (2100 unità bibliografiche, con aggregata una collezione di cartografie, manifesti, immagini fotografiche su carta e diapositiva (oltre 1500 unità), documenti multimediali di interesse locale) – Fondo Feldo Focacci (2400 unità bibliografiche con prevalenza di testi di letteratura, arte, storia e religione) – Fondo Piero Nicoli (400 unità bibliografiche con prevalenza di testi di arte) Cataloghi Quasi l’intero patrimonio è inserito nel catalogo on-line della Biblioteca. Cataloghi cartacei sono dedicati alle collezioni di manifesti, cartografie e documenti multimediali in VHS della Sezione di Documentazione Locale).