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Mediateca Banca della memoria del Casentino

Sede e contatti
Unione dei Comuni Montani del Casentino, via Roma 203, Ponte a Poppi (Arezzo)
Telefono: 0575.507270/0575.507260/ 0575.507275
E-mail: pierangelobonazzoli@casentino.toscana.it; mariospiganti@casentino.toscana.it
Sito web: http://bancadellamemoria.casentino.toscana.it/
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 8-13 e 15-18

Organi direttivi
Responsabile: Mario Spiganti

Breve storia e finalità
Nel 1996 si esaurisce l’esperienza regionale delle B.I.A. (Banca Intercomunale Audiovisivi) che aveva dato inizio alla specializzazione in Casentino fin dagli anni ottanta sul linguaggio audiovisivo. Vengono istituiti i C.R.E.D. (Centro Risorse Educative e Didattiche) previsti dai Piani di indirizzo del Diritto allo studio. Oggi possiamo ritenere che anche questa esperienza sia in dirittura di arrivo visto il cambio di indirizzo della Regione Toscana nella gestione del settore scuola.

L’attività della Banca della Memoria si fonda sull’assunto progettuale che la memoria orale, l’interpretazione narrativa e la poetica della propria storia (come la cultura materiale espressa nella vita quotidiana e nei mestieri della montagna), rappresentano un patrimonio complessivo di saperi diffusi ancora vivo tra la popolazione. Questo può essere riletto ed interpretato come possibile risorsa nei processi di sviluppo condiviso, nella direzione di una reale valorizzazione del patrimonio culturale delle aree rurali della Toscana.

L’obbiettivo primario è la documentazione audiovisiva acquisita attraverso riprese e montaggi effettuati in proprio dal personale della Mediateca del Casentino. Questo lavoro trova la sua compiutezza nell’Archivio, opportunamente catalogato secondo gli standard ufficiali di riferimento che diviene un corpus significativo per la memoria storica del territorio ma anche per la stessa ricerca storico-antropologica. Il materiale in pellicola proveniente dal cinema familiare viene restaurato e digitalizzato in formato alta qualità.

Il secondo obiettivo è il mantenimento e l’aggiornamento della tecnologia digitale necessaria a consentire la salvaguardia e la conservazione teoricamente illimitata nel tempo del patrimonio culturale esistente. In particolare lo sviluppo professionale della tecnologia video digitale HD (alta definizione) ha comportato l’adeguamento della Mediateca a tali standard. La tecnologia digitale consente inoltre la possibilità di fruizione e di consultazione dell’archivio, organizzato con schede di ricerca con associati i video.

 Il risultato è un archivio audiovisivo di oltre 4000 ore di materiali proprietà dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino.

Patrimonio
La Banca della memoria del Casentino è un archivio audiovisivo (costituito da nastri in Vhs e digitali in formato Dv e DvcPro, DVD, audiocassette e pellicole) relativo alle tradizioni e alla memoria orale ed immateriale della Toscana, con significativi segmenti dedicati alla poesia estemporanea in ottava rima (oltre 300 ore), agli antichi mestieri e alle memorie di guerra. La sezione di archivio di “Seicento minuti di Novecento” è composto da pellicole di cinema familiare, sia amatoriale che professionale, contenente memorie cinematografiche toscane e nazionali, di straordinario interesse dagli anni ’20 agli anni ’70. L’archivio aderisce alla Rete Documentaria della Provincia di Arezzo.




Archivio e Centro Documentario Storico del Comune di Viareggio “Francesco Bergamini”

Sede e contatti
Palazzo delle Muse, Piazza Giuseppe Mazzini, 12, Viareggio
Telefono: 0584.945467
E-mail: centrostorico@comune.viareggio.lu.it
Sito web: http://www.comune.viareggio.lu.it/index.php?option=com_content&view=category&id=70&Itemid=32
Orario di apertura al pubblico:
Dal lunedì al venerdì ore 8.30-13.00
Lunedì e mercoledì ore 15.00 – 17.00

Organi direttivi
Dirigente: Dott. Alberto Bartalucci

Breve storia e finalità
Il Centro Documentario Storico è stato istituito nel 1963, allo scopo di “raccogliere, conservare e valorizzare il patrimonio archivistico della Città e di fornire a tutti i cittadini, che ne vogliono fare uso, i mezzi di formazione e di informazione sulla storia di Viareggio e della Versilia”. Nel 2005, l’istituto è stato intitolato al suo fondatore, Francesco Bergamini, ed ha assunto la denominazione ufficiale di Archivio e Centro Documentario Storico Francesco Bergamini. Il Servizio ha la finalità di ricomporre e costituire le fonti documentarie necessarie per la ricostruzione della vicende storiche, economiche e sociali della Città tramite la raccolta e la conservazione in un’unica sede della grande mole di documentazione varia prodotta dalle magistrature che, a partire dal XVII secolo, hanno avuto competenza amministrativa sul territorio dell’attuale Comune di Viareggio.

Patrimonio
Archivio storico comunale. Suddiviso in una sezione preunitaria, con inventario a stampa, costituita da 619 unità archivistiche (registri, mastri, filze) ordinate secondo le magistrature che nel tempo produssero i documenti; in una sezione che va dal 1870 al 1936, raccolta e suddivisa secondo il prontuario Astengo, non sempre applicato correttamente, e disposta cronologicamente per raggruppamenti di anni, formata dal carteggio e da altro materiale prodotto dalle varie articolazioni dell’organizzazione comunale (priva di inventario); in una sezione successiva al 1936 e anche pertinente all’archivio di deposito, non completa, parzialmente ordinata e priva di inventario, di materiale analogo a quello della sezione precedente.

Sono conservate, inoltre, le serie complete delle deliberazioni del Consiglio Comunale (fino al 1973 inventariate con il software Archimista, e, per quelle pertinenti all’archivio di deposito, fino al 1989, ordinate cronologicamente); della deliberazioni della Giunta Municipale (fino al 1973 inventariate con il software Archimista, e, per quelle pertinenti all’archivio di deposito, fino al 2003, ordinate cronologicamente); delle licenze edilizie fino al 1971, ordinate cronologicamente.

Sono conservate, altresì, carte sciolte e 20 grandi buste recanti la denominazione “Materiale da riordinare”. E’ presente, infine, documentazione ricevuta da alcuni archivi di privati (Fondi Viani-Santini, Fondo Krimer, Fondo del PCI, Fondo del PSIUP, ed altri); di questi il Fondo Viani-Santini, con inventario a stampa, costituisce una sezione dedicata alla vita e all’opera di Lorenzo Viani (conserva pubblicazioni, articoli di giornale, oltre 1100, fotografie, cataloghi di mostre, riproduzioni di opere, lettere autografe di varie personalità della cultura e della politica indirizzate a Viani, manoscritti e dattiloscritti originali).

Centro Documentario Storico. Accanto al materiale propriamente archivistico il Servizio, nella sua articolazione di centro documentario, raccoglie varie documentazioni suddivise in sezioni quali:
biblioteca (raccoglie pubblicazioni che interessano Viareggio sotto il profilo storico, economico, politico e culturale, con riferimenti anche al territorio della Versilia), con catalogo a schede;
emeroteca (raccoglie – seppur non completamente – giornali, riviste e numeri unici pubblicati a Viareggio dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri; in questa raccolta sono conservate anche le pagine di cronaca locale dei quotidiani La Nazione e Il Tirreno (prima Il Telegrafo) dal 1969 ad oggi, e la raccolta completa del quotidiano Il Corriere della Versilia, successivamente Il Nuovo Corriere, dal 2002 al 2011), con catalogo a schede;
fototeca (costituita da circa 6000 fotografie e cartoline illustrate riproducenti vedute di ambienti, personaggi e momenti di vita di Viareggio, dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri), parzialmente ordinata;
mappe e carte (sono conservate planimetrie e mappe storiche che illustrano le variazioni territoriali e toponomastiche di Viareggio dal 1172 fino ad oggi), parzialmente ordinate;
carnevale (questa sezione presenta la più ampia documentazione sulla storia del Carnevale di Viareggio; fanno parte di questa raccolta pubblicazioni, articoli di giornale, fotografie dei carri e dei corsi mascherati ed altro materiale vario), con catalogo a schede;
tesi di laurea (oltre 90 titoli di tesi discusse presso varie facoltà, in particolare lettere, architettura, economia ed urbanistica, di diverse università italiane riguardanti Viareggio e/o la Versilia), con catalogo a schede.

 




Museo Archivio della Memoria (MAMB)

Sede e contatti
Sezione documentale:

Piazza Marconi, 7, Bagnone (Massa-Carrara)
Telefono: 0187427828
0187427833
E-mail: biblioteca@comune.bagnone.ms.it; affarigenerali@comune.bagnone.ms.it
Sito web: http://www.museoarchiviodellamemoria.it/index.php
Orari di apertura: dal lunedì al giovedì 8.30-13; venerdì 15-18
Sezione didattica-multimediale dedicata al Novecento:
Piazza Roma, Sala del Consiglio
Telefono: 01871953195
Orari di apertura: lunedì, giovedì e venerdì 15-18; sabato 9-12

Organi direttivi
Direttore: Francesca Guastalli

Breve storia e finalità
Nel corso della sua attività, iniziata nel 2004 con la partecipazione al Progetto regionale La Toscana e Le Americhe, il MAMB ha operato per la costituzione di un archivio della memoria scritta ed orale, seguendo direttive di ricerca storica e di multimedialità, in collaborazione con le politiche di Porto Franco della Regione Toscana e dell’Università di Firenze attraverso la direzione scientifica della prof.ssa Adriana Dadà, con laboratori di formazione storica indirizzati agli alunni delle scuole di base e superiori, facendo del rapporto di genere il fulcro di una ricerca sul mondo sociale Lunigianese, con particolare attenzione a quello femminile attraverso i temi del lavoro, dei diritti, dei movimenti e della politica, dal dopoguerra ad oggi (Progetto Donne di Lunigiana Parte I e II; Le Barsane; progetto didattico Vite oltre confine; progetto di ricerca-azione laboratorio storico-teatrale (scrittura e realizzazione) con scuole medie superiori Valigie di cartone).

La ricerca-azione è partita dai delicati problemi sociali che la seconda guerra mondiale e la Resistenza hanno evidenziato nelle popolazioni locali (progetto La memoria ritrovata. Donne, uomini e bambini tra guerra e dopoguerra) ed è giunta ad analizzare, attraverso le dinamiche dello specchio, i nuovi percorsi migratori e l’interculturalità della società attuale (progetto Migranti ieri e oggi con realizzazione del video Da Bagnone a Casablanca: da Bruno a Omar).

L’ attività del MAMB si proietta al suo esterno per mezzo di una serie di iniziative e servizi che cercano di mantenere vitale il legame con il territorio, la sua gente e la sua cultura. Pubblicazioni, presentazioni, conferenze e seminari di studio, mostre temporanee offrono costanti occasioni per interagire con un pubblico ampio e diversificato.

Il Museo si propone come luogo privilegiato nel quale preservare la memoria e sollecitare la curiosità nei confronti degli eventi del passato. Itinerari didattici e specifici progetti di ricerca contribuiscono a realizzare questa funzione. Il Museo intende promuovere la conoscenza degli strumenti critici utili alla migliore comprensione dei processi storici relativi all’ età moderna e contemporanea, con particolare riferimento al territorio montano della Lunigiana. La valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico e storico-documentario, nonché la promozione della formazione e dello studio in campo storico, costituiscono gli strumenti principali per il raggiungimento di obiettivi che si ispirino ai valori del dialogo democratico, dello scambio interculturale, della tolleranza religiosa, dell’ uguaglianza fra i sessi e del rispetto dei diritti umani, così come espressamente enunciati nelle carte costitutive dei principali organismi sovranazionali. Il Museo auspica di contribuire al rafforzamento di questi valori nella coscienza civile di ogni cittadino.

La sede è nel Palazzo della Cultura, Piazza Marconi 7 (direzione e amministrazione, laboratorio di formazione, videoteca, ricercatori; la biblioteca e gli archivi). Hanno sede presso tale Palazzo la sezione didattica documentaria , ubicata in continuità logistica e operante in stretta sinergia didattica e culturale con l’Archivio Comunale (servizi di Archiweb). Apposita sezione dedicata alla memoria orale e al Novecento è stata istituita in modalità multimediale in Piazza Roma presso il Palazzo del Consiglio (sale didattiche multimediali). Il Museo è il centro delle azioni di conoscenza del Parco culturale e naturale della Valle del Bagnone.

 




Fondo Documentazione Arturo Paoli

Sede e contatti
Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Piazza san Martino 7, Lucca.
Telefono: 331.3422878
E-mail: fondopaoli@fondazionebmlucca.it
Sito web: http://www.fondazionebmlucca.it/fondopaoli/index.php
Orari di apertura: martedì 10-13; mercoledì e giovedì 16-19

Organi direttivi:
Presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca: Oriano Landucci
Delegato della Fondazione al progetto Fondo Documentazione: Marco Marchi
Consulente scientifico: Bruna Bocchini
Responsabile dei progetti: Silvia Pettiti
Archivista e bibliotecaria: Federica Fontana

Breve storia e finalità
Il Fondo Documentazione Arturo Paoli è la raccolta sistematica delle carte e degli scritti di Arturo Paoli (Lucca, 1912), una delle personalità lucchesi più significative tuttora viventi, sacerdote, scrittore, predicatore, che ha trascorso metà della sua vita in America Latina.

Il Fondo nasce nel 2007 grazie all’interesse di un folto gruppo di amici e persone legate al sacerdote e alla disponibilità della Fondazione Banca del Monte di Lucca. L’importanza di tale progetto va al di là del riconoscimento dovuto a una personalità molto amata: la sua vita svoltasi in Italia ai vertici dell’Azione Cattolica negli anni Cinquanta, poi come ‘piccolo fratello’ di Charles de Foucauld nel deserto algerino, in Sardegna e in numerosi paesi dell’America Latina, ha attraversato momenti e problemi tra i più significativi della storia della Chiesa e della società italiana e mondiale del XX secolo.

Dal dicembre 2011 il Fondo Paoli è aperto al pubblico per visite, consultazioni, attività didattiche e culturali.

Patrimonio
Il Fondo Documentazione Arturo Paoli raccoglie:
– i libri di Arturo Paoli in lingua italiana (66 volumi) e estere (18 volumi), pubblicati tra il 1945 e il 2014;
– libri con interventi o citazioni di Paoli (41 volumi, di cui 3 in lingua straniera);
– libri relativi ai contesti storici della vita di Paoli (America Latina, Chiesa, guerra e resistenza, movimenti ecclesiali di base) (135 volumi);
– gli articoli di Arturo Paoli (1450 articoli in 23 diverse testate), pubblicati tra il 1931 e il 2014;
– dvd (interviste, filmati, documenti);
– le carte private (epistolari, registrazioni, bozze editoriali, ecc.) provenienti da 58 donatori (Italia, Francia, Belgio, Argentina, Brasile), con centinaia di documenti inediti;
– i riconoscimenti ricevuti da Arturo Paoli per le sue attività di solidarietà umana e cristiana nel corso di un secolo.

Tutte le attività pubbliche e didattiche svolte dal Fondo Paoli sono documentate da videoregistrazioni.
Il Fondo Paoli è in costante crescita grazie agli apporti di nuove carte private e nuovi materiali editoriali.




Accademia Senese degli Intronati

Sede e contatti
Palazzo Patrizi-Piccolomini, via di Città, 75  –  53100 Siena
Telefono e fax:  0577.284073
E-mail: accademia.intronati@virgilio.it
Sito web: http://www.accademiaintronati.it

Organi direttivi:
Presidente (Archintronato): Roberto Barzanti
Vicepresidente: Enzo Mecacci
Direttore della Sezione di Arte: Marina Gennari
Direttore della Sezione di Lettere: Marilena Caciorgna
Direttore della Sezione di Storia: Laura Vigni
Amministratore: Mino Capperucci
Segretario: Maria Assunta Ceppari

Breve storia e finalità
L’Accademia ha origine nel 1525, o, almeno, in tale data prende la denominazione di Intronati, essendo così la più antica fra tutte le accademie europee ancora in attività. Dopo la caduta della Repubblica l’Accademia venne chiusa nel 1568 e riaprì il 14 dicembre 1603. La sua attività principale fu quella della scrittura e rappresentazione teatrale, si ricordi come la commedia gli Ingannati fu la fonte per la Dodicesima notte di Shakespeare. L’attività teatrale venne incrementata quando, nel 1654, gli Intronati entrarono in possesso del teatro costruito all’interno del Palazzo Pubblico (l’attuale Teatro dei Rinnovati), che l’Accademia gestì fino al 1798, quando venne distrutto da un incendio. Non avendo gli Intronati le disponibilità per restaurare e mantenere il teatro, lo fecero i proprietari dei palchi, che si costituirono nella nuova Accademia dei Rinnovati. L’Istituto Comunale di Arte e di Storia, fondato il 15 dicembre 1928 dal podestà Bargagli Petrucci, venne trasformato, con Regio Decreto del 23 febbraio 1937 n. 347, in Accademia per le Arti e le Lettere, che, a sua volta, ricostituì l’Accademia Senese degli Intronati, con il Regio Decreto 27 giugno 1941 n. 680. L’attuale statuto dell’Accademia è stato approvato con Decreto Presidenziale 10 luglio 1947.

Le finalità istituzionali dell’Accademia sono espresse nell’ art. 1 dello statuto:  “L’Accademia Senese degli Intronati ha lo scopo di promuovere e favorire lo studio della storia, delle lettere e delle arti della città, della provincia e dell’antico Stato Senese”. Quindi gli interessi non sono focalizzati sul ‘900, ma sulla storia senese in generale, inclusa anche quella contemporanea; tanto per fare un esempio, il 6 dicembre 2013 si è tenuta l’inaugurazione del 489° anno accademico con la prolusione di Alessandro Orlandini A settant’anni dalla Liberazione di Siena: memoria e ricerche storiche.

Patrimonio
L’Accademia non ha un patrimonio, in quanto sia il proprio archivio storico, sia la propria biblioteca sono stati ceduti in deposito alla Biblioteca Comunale degli Intronati, onde consentirne una migliore fruizione da parte degli studiosi.




Casa Museo Ugo Guidi (MUG)

Sede e contatti
Via M. Civitali 33, 55042 Forte dei Marmi (Lucca)
Telefono: 0585.348510 / 348.3020538
E-mail: museougoguidi@gmail.com
Sito web: http://www.ugoguidi.it/
Orari di apertura: Il Museo è aperto tutto l’anno ed è visitabile gratuitamente su prenotazione.

Organi direttivi
Curatore: Vittorio Guidi
Il museo è promosso dalla associazione Amici del Museo Ugo Guidi Onlus  con presidente Claudio Cresti.

Breve storia e finalità
La casa-museo è l’ultima e unica testimonianza della feconda stagione culturale del secondo ‘900 presente a Forte dei Marmi, dove Ugo Guidi (1912-77) ha vissuto e realizzato tutte le sue sculture. In essa si possono ammirare oltre 500 opere, tra sculture, disegni e tempere, che vanno dagli anni ’40 al ‘77 e che mostrano lo sviluppo del maestro dal classico fino all’astratto.  Oggi è MUSEO UGO GUIDI – MUG – luogo di cultura in cui vengono allestite mostre di artisti scomparsi, di artisti affermati, di giovani promettenti, di studenti di Accademie e Istituti superiori spinti a dialogare con opere, video, performance, installazioni suscitate dalle emozioni nate dal rapporto instaurato con le opere di Ugo Guidi. Si progettano partecipazioni con musei, fondazioni e gallerie d’arte in collaborazione con il Ministero dei Beni Artistici e Culturali, la Regione Toscana e ICOM.

L’Ass. “Amici del Museo Ugo Guidi onlus” e Museo Ugo Guidi organizzano dal 2009 la mostra “Il Maestro presenta l’Allievo”, selezione dei migliori studenti delle Accademie d’Italia segnalati dai loro docenti con l’adesione delle 20 Accademie di BB.AA. italiane, con riconoscimento testimoniato dalle medaglie del Presidente della Repubblica, del Presidente del Senato e della Camera.

Nel museo si presentano libri e si leggono poesie, nel giardino vengono allestite piccole rappresentazioni teatrali e concerti, viene inoltre proposta un’attività didattica per bambini e studenti che crei stimoli creativi nella cartapesta e in altri materiali in collaborazione con privati ed associazioni.

La casa-museo è stata inserita nelle Case della Memoria della Toscana ed è stata aperta per le Giornate di Primavera del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e segnalata da Italia Nostra tra le piccole realtà museali d’eccellenza in Italia. E’ inoltre inserita nelle guide del Touring Club Italiano e della Lonely Planet Toscana.

La Soprintendenza di Lucca/Massa Carrara ha catalogato le sculture.

Mostre e iniziative culturali in tutta Italia e all’estero fanno richiesta del patrocinio del Museo.

Il Museo Ugo Guidi – MUG – è luogo d’arte e cultura  ed è stato inserito nel prestigioso sito delle Case Museo Italia www.casemuseoitalia.it ed è presente su Tripadvisor, inoltre fa parte dal 2013 del “Circuito museale degli itinerari versiliesi della pietra e del marmo” che comprende sei musei della Versilia. Dal 2007 ad oggi sono state allestite oltre 80 mostre d’arte contemporanea.

Patrimonio
Il Museo contiene oltre 500 sculture di Ugo Guidi e molti suoi disegni e dipinti.

 




Centro documentazione di Lucca

Sede e contatti
Via degli Asili 10, 55100 Lucca
Telefono e fax: 0583.467259
E-mail: acd.lucca@virgilio.it
Sito web: https://www.provincia.lucca.it/centro-di-documentazione
http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnsmp/lucca.htm

Orari di apertura: dal lunedì al sabato 17-19.30

Organi direttivi
Responsabile: Anna Maria Siccardi

Breve storia e finalità
Il Centro ha iniziato l’attività nel 1973 ponendosi come obiettivo lo studio degli aspetti sociali, economici e politici dal secondo Novecento in poi, con riferimento alla “storia dal basso” e a quello che è stato definito “l’altro movimento operaio”, in particolare ai gruppi politici e sociali antagonisti spesso trascurate dalla storiografia tradizionale e accademica. Si occupa della conservazione di documenti per lo più costituiti dal cosiddetto materiale umile proveniente dai posti di lavoro ( fabbriche, università, scuole), da periodici, bollettini, opuscoli, manifesti, monografie. Altri campi di interesse del Centro riguardano: la storia delle donne, delle organizzazioni e dei partiti della sinistra, del Terzo mondo, dei movimenti contemporanei, del pensiero economico, dei conflitti sociali internazionali, degli aspetti culturali alternativi.

Ampia è anche la consistenza della documentazione che si riferisce alla situazione politico-sindacale della provincia di Lucca.

Patrimonio
Il patrimonio è suddiviso in tre sezioni: archivio, emeroteca, biblioteca

Archivio: è costituito da volantini, fogli unici, inchieste, dossier , bollettini, in gran parte ciclostilati, prodotti da comitati, collettivi, gruppi politici, sindacati di base, associazioni. E’ attualmente composto da circa 200 mila carte raccolte in 202 faldoni. Ha ottenuto la notifica “per la rilevanza ai fini della storia sociale, politica e sindacale locale nazionale” da parte della Soprintendenza archivistica della Toscana nel 1994. Un breve elenco del materiale d’archivio è reperibile in http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnmp/lucca.htm; in Fondazione Basso, Guida alle fonti per la storia dei movimenti in Italia (966-1978), Ministero per i Beni e le attività culturali, 2003; in Rete degli archivi per non dimenticare, a cura di I.Moroni, Roma, 2010.

Emeroteca: quasi del tutto informatizzata, è costituita da quotidiani, periodici o bollettini/notiziari ciclostilati e stampati. Attualmente circa 3500 testate, cessate o in corso. La parte più rilevante inizia con gli anni ’60, ma comprende anche importanti collezioni di periodici dei decenni precedenti in originale o in reprint (es.: L’Ordine nuovo, Il programma comunista, Rinascita, ecc.). E’ disponibile il catalogo cartaceo di circa 2200 periodici aggiornato al 1994. E’ in corso l’inserimento in Opac sbn.

Biblioteca: ha una consistenza di circa 10000 volumi. Si tratta per lo più di pubblicazioni specialistiche difficilmente reperibili perché spesso pubblicate da piccole e medie case editrici politiche. Comprende tuttavia, oltre ai classici del marxismo (es. le opere complete di Marx-Engels e di Lenin) e dell’anarchismo, i testi più noti dei principali storici ed economisti contemporanei. E’ in corso l’inserimento in Opac sbn.

Pubblicazioni : Catalogo ragionato dei periodici, Comune di Lucca, 1984; I periodici politici, a cura di Anna Maria Siccardi, Regione Toscana, 1994; Bollettino bibliografico (aperiodico); varie guide bibliografiche e storiografiche.




Fondazione Ezio Franceschini onlus

Sede e contatti
Via Montebello, 7 50123 – Firenze
Telefono: 055.2049749
E-mail: segreteria@fefonlus.it
archivi@fefonlus.it
biblioteca@fefonlus.it
Sito web: http://www.fefonlus.it/

Organi direttivi
Presidente: Paolo Blasi (presidenza@fefonlus.it)
Direttore: Lino Leonardi (direzione@fefonlus.it)

Breve storia e finalità
La FEF è un istituto di ricerca sulla cultura testuale dell’Europa medievale, nato dopo la morte di Ezio Franceschini per iniziativa dei suoi familiari, del suo allievo Claudio Leonardi e di alcuni amici, tra i quali Oscar Luigi Scalfaro, che ne fu il primo presidente. Dopo un periodo di attività non ufficiale, la FEF si è costituita a Firenze il 13 dicembre 1987.

Ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica nel 1990 e da allora figura nella tabella degli enti che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali considera meritevoli di contributo e sostegno da parte dello Stato; nel 1998 ha acquisito la qualifica di ONLUS; è Ente di ricerca scientifica (DPCM 8 maggio 2007).

La FEF promuove ricerche, convegni, formazione post-universitaria sulle tradizioni testuali del Medioevo, in collaborazione con numerose Università italiane ed europee.

Patrimonio
Oltre a una biblioteca di circa 120.000 volumi, punto di riferimento per gli studi di medievistica in Italia, la Fondazione Ezio Franceschini possiede i fondi archivistici di personaggi di rilievo della cultura del Novecento: Gianni Baget Bozzo (1925-2009), Vittore Branca (1913-2004), Gianfranco Contini (1912-1990), Ezio Franceschini (1906-1983), Claudio Leonardi (1926-2010), Lorenzo Minio Paluello (1907-1986), Bruno Nardi (1884-1968), Aldo Rossi (1948-2005), José Ruysschaert (1914-1993). Ai fondi archivistici si affianca la collezione Baldassari, costituita da cartoline d’epoca, italiane e straniere, con soggetto dantesco.