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Museo Salvatore Ferragamo

Sede e contatti
Palazzo Spini-Feroni, piazza Santa Trinita 5/R, 50123 Firenze.
Telefono: 055 3562846 / 055 3562466
E-mail: museoferragamo@ferragamo.com
Sito web: https://www.ferragamo.com/museo/it/ita/
Orari di apertura: il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19.30.
Ingresso intero 8 euro; Non pagano le persone sotto i dieci anni e sopra i 65. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese e per i possessori di Firenze Card.

Organi direttivi
Direttore: Stefania Ricci

Breve storia e finalità
Inaugurato nel maggio 1995, il museo è nato per iniziativa della famiglia Ferragamo con la volontà di far conoscere al pubblico di tutto il mondo le qualità artistiche di Ferragamo e il ruolo che ha ricoperto nella storia non solo della calzatura, ma anche della moda internazionale.

Come la maggior parte dei musei aziendali, il Museo Salvatore Ferragamo e l’archivio ad esso connesso sono nati dalla visione dell’imprenditore, la vedova di Salvatore Ferragamo, Wanda, alla guida dell’azienda dal 1960, anno della morte del fondatore, e i suoi sei figli. In particolare è stata Fiamma, la maggiore dei fratelli, responsabile, dopo la scomparsa del padre, del settore merceologico più importante dell’azienda, le scarpe e gli accessori in pelle, a farsi portavoce in seno alla famiglia di questo progetto, a renderlo concreto, a dargli un’impostazione strategica avvalendosi delle competenze tecniche di storici ed archivisti.

La prima idea del museo è cominciata ad emergere durante l’organizzazione di una mostra a Palazzo Strozzi sulla storia di Salvatore Ferragamo, una mostra che è diventata nel tempo itinerante, ospitata dai più importanti musei del mondo, come il Victoria and Albert Museum di Londra, il County Museum di Los Angeles, il Museo Guggenheim di New York, la Sogestu Kai Foundation di Tokyo, il Museo des Bellas Artes di Città del Messico. Nel corso del tempo, la mostra temporanea si è trasformata in un’iniziativa permanente.

A conferma del valore culturale dell’istituzione e delle numerose attività culturali intraprese negli anni, nel 1999 la Salvatore Ferragamo ha ricevuto l’ambito Premio Guggenheim Impresa e Cultura, conferito ogni anno alle aziende che meglio hanno investito in campo culturale. Il museo si trova nel centro storico di Firenze, nello storico Palazzo Spini Feroni, sede dell’azienda Ferragamo dal 1938.

Finalità: il Museo Salvatore Ferragamo è un museo aziendale, dedicato alla storia dell’azienda Ferragamo, alla vita del suo fondatore, Salvatore Ferragamo e alle sue creazioni. Il suo intento è quello di ideare, organizzare e promuovere mostre, incontri di studio ed eventi importanti dedicati alla cultura contemporanea della moda. Esprimere l’apertura e l’interesse dell’azienda verso i fenomeni più attuali e significativi che dall’arte, dal design, dallo spettacolo, dal costume, dalla comunicazione, dall’informazione, estendono la loro influenza allo stile e alle forme del vestire e del vivere.




Mediateca Regionale di Fondazione Sistema Toscana

Sede e contatti
Sede legale: Via Duca d’Aosta 9, 50129 Firenze
Sede operativa: Via San Gallo 25, 50129 Firenze
Telefono: 055 2719011
E-mail:
segreteria@fondazionesistematoscana.it
u.brazzini@fondazionesistematoscana.it
c.dellorso@fondazionesistematoscana.it
Sito web: http://www.fondazionesistematoscana.it/progetto/mediateca-regionale-toscana/
http://www.mediatecatoscana.it

Organi direttivi
Direttore generale Fondazione: Paolo Chiappini
Responsabile area cinema e mediateca: Stefania Ippoliti

Breve storia e finalità
Mediateca Regionale FST si caratterizza per gli archivi specializzati nel cinema e nella comunicazione audiovisiva, composti da film, documentari, libri, riviste, foto, manifesti e cd a disposizione gratuitamente degli utenti.
La Mediateca è nata nel 1984 come ente regionale creato per la diffusione del linguaggio cinematografico, audiovisivo e multimediale. Una missione che con il tempo e l’evolversi delle tecnologie ha assunto forme sempre nuove: basti ricordare che la diffusione dei personal computer è della fine degli anni ’80, così come quella degli homevideo, mentre internet – e quindi la cultura digitale – ha preso campo dalla fine degli anni ’90 in poi.
Gli archivi di Mediateca testimoniano l’evolversi dei media, dalle primissime pellicole in 8, super 8, 16 e 35mm, agli u-matic, alle videocassette, ai dvd, fino ai film disponibili direttamente in formato digitale nei terminali video della sala di consultazione. Anche questi passaggi sono una testimonianza della storia del Novecento.
Ma a testimoniare la storia dello scorso secolo è soprattutto il racconto dei tanti libri e film conservati in Mediateca, incentrati su episodi storici, sul profilo di artisti, sulle voci e le tradizioni della Toscana. Come i tanti film che testimoniano l’attingere dei registi del secolo breve alla letteratura, da Cronache di poveri amanti di Carlo Lizzani, ispirato all’omonimo romanzo di Vasco Pratolini, a La tregua di Francesco Rosi, tratto dall’omonimo libro di Primo Levi, la cui visione va a completare il percorso di formazione degli studenti di oggi sulla storia e la letteratura italiana del XX secolo.

A contraddistinguere gli archivi di Mediateca è anche la presenza di documentari rari. Per rimanere in campo letterario, si può citare Fiamme di Gadda, di Mario Sesti, che ritrae un profilo di Carlo Emilio Gadda, mentre Gabriele D’Annunzio: la storia e il mito, realizzato da Mauro Brescia, è incentrato sul poeta-vate che visse nei primi anni del ‘900 a La Capponcina, alle porte di Firenze.
In campo artistico, rappresentativi dell’attenzione degli archivi di Mediateca per le eccellenze del Novecento ci sono i Critofilm di Carlo Lodovico Ragghianti realizzati su vari artisti, tra cui Ottone Rosai, che testimoniano l’originale lavoro critico del politico e storico dell’arte lucchese, oppure Modì: vita di Amedeo Modigliani, per la regia di Franco Brogi Taviani. Anche i grandi scultori sono stati raccontati dalle immagini dei documentari conservati in Mediateca, come ne L’Incontro con lo scultore Jorio Vivarelli: 60 anni di lavoro, diretto da Andrea Bazzechi e il film Marino Marini: vita e immagini, realizzato da Enzo Vannacci.

Altro fiore all’occhiello degli archivi di Mediateca è storia della Toscana del Novecento nella narrazione dei documentari. Ad esempio i film sulla valorizzazione dell’artigianato, come Mimmo falegname di San Girolamo, di Antonio Fatini e L’Arte dello sbalzo e del cesello, di Renzo Micheletti. Ancora storia del Novecento ne Gli angeli nel fango, doc di Erasmo D’Angelis sul lavoro dei volontari che salvarono i libri della Biblioteca Nazionale di Firenze dalla furia dell’acqua in seguito all’alluvione del ’66. Le antiche lavorazioni sono protagoniste de L’archeometallurgia etrusca: da Populonia a Murlo, di Fabrizio Lucarelli. Infine le testimonianze di guerra sono ne La battaglia di Firenze, sulla Resistena nel capoluogo toscano, di Pietro Faloci, e in Firenze 1944, di Massimo Becattini, basato sul documentario sonoro originale di Amerigo Gomez e Victor De Sanctis. Le citazioni da fare sarebbero ancora tante altre. Questi sono solo alcuni esempi di una filmografia estesa e articolata, che racconta per immagini i diversi volti di una Toscana del Novecento poliedrica, dove sopravvivono antichi mestieri e tradizioni artigianali; culla dell’arte apprezzata  universalmente; attiva nella Restistenza durante la seconda guerra mondiale. Un saggio dei percorsi culturali che Mediateca Regionale mette a disposizione di studenti, adulti, critici, docenti, cinefili, storici.

Patrimonio
Il patrimonio di Mediateca Regionale FST è composto da:
– Videoteca, con 10.000 film d’autore e 3700 documentari;
– Biblioteca, con 9.000 titoli di libri su cinema, video, televisione;
– Emeroteca, 350 titoli di periodici specializzati sul cinema;
– Manifesti, 5.000 foto e manifesti di film;
– Fondi monografici, su “Pier Paolo Pasolini”, “Pio Baldelli” e “Antonio Bruschini”;
– Discoteca, con 4.500 dischi in vinile di musica del periodo tra le due guerre;
– Cd musicali, con 300 cd di colonne sonore dei film




Museo Novecento

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Complesso dello Spedale delle Leopoldine, piazza Santa Maria Novella 10, Firenze.
Telefono: 055.286132
E-mail: comunicazione.cultura@comune.fi.it
info@muse.comune.fi.it
Sito web: http://www.museonovecento.it/
Orari di apertura:
Orario estivo (1 aprile – 30 settembre): lunedì, martedì, mercoledì, sabato e domenica 11 – 20; giovedì 11-14 e  venerdì 11-23. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Orario invernale (1 ottobre – 31 marzo): lunedì,  martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domennica: 11 – 19; giovedì 11-14. Ultimo ingresso un’ora prima della  chiusura. 25 dicembre: giorno di chiusura

 

Organi direttivi
Direttore artistico: Sergio Risaliti
Segreteria scientifica: Francesca Neri, Eva Francioli, Stefania Rispoli – MUS.E

Breve storia e finalità
Situato nell’antico Spedale delle Leopoldine di Piazza Santa Maria Novella, il Museo Novecento di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX secolo e propone una selezione di circa 300 opere distribuite in 15 ambienti espositivi, oltre ad una sala studio, un gabinetto disegni e stampe ed una sala per conferenze e proiezioni.

DSC_4400Realizzato dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti, il Museo ospita una parte delle collezioni del Comune, unita ad opere e documenti relativi agli ultimi decenni del Novecento, concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa istituzione. Le sale dedicate alle collezioni comunali mostrano a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all’appello fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell’alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione, l’ingegnere appassionato d’arte che fra il 1930 e il 1945 raccolse opere dei maggiori artisti italiani del tempo.DSC_4443

La visita si svolge a ritroso, dagli anni Novanta ai primi del secolo, e ricostruisce l’irripetibile stagione artistica che vide Firenze al centro della scena culturale nazionale ed internazionale. In un percorso immersivo, tematico e cronologico, il Museo affianca alle opere visive materiali di approfondimento, come documenti, fotografie d’epoca, interviste televisive, riviste e brani musicali,  presentati sui supporti multimediali e dispositivi audio.

_DSF4670Il Dipartimento Educativo dell’Associazione Mus.e propone percorsi di visita specificamente studiati per pubblici diversi tra cui adulti, bambini, famiglie; le mostre temporanee arricchiscono l’attività del Museo con approfondimenti, esposizioni monografiche e mostre dossier.

Patrimonio
Il percorso museale comincia con le sale che illustrano i decenni dalla fine del secolo alla seconda metà degli anni Sessanta, quando la scena artistica fiorentina mostra un eccezionale fervore nelle arti visive, nelle ricerche musicali, nella dimensione utopica tra architettura e design, nonché nelle prime sperimentazioni di cinema d’artista e di video-arte. Seguono le collezioni civiche, con il nucleo raccolto da Carlo Ludovico Ragghianti, cui si deve la formazione di quasi tutte le collezioni pervenute dopo l’alluvione grazie al suo appello per la costituzione del Museo Internazionale di Arte Contemporanea, tra cui l’eccezionale lascito Alberto Magnelli._DSF4665

La visita prosegue con accenni alla moda, una saletta di ascolto dedicata alle prime mondiali del Maggio Musicale Fiorentino e l’esposizione a rotazione della collezione Alberto Della Ragione, che illustra con ampio respiro l’arte italiana della prima metà del Novecento. Concludono il percorso le sale dedicate ai primi decenni del secolo dove le opere visive sono accompagnate da approfondimenti letterari e sul tema delle riviste, e uno spazio riservato al Cinema a Firenze.




Archivio del Consiglio regionale della Toscana

LogoCRTBDSede e contatti
Via Cavour, 4 – 50129 Firenze
Telefono: 055.238 7290; -7403, -7501, -7669, -7930, -7002, -7882
E-mail: archivio@consiglio.regione.toscana.it
Sito web: http://www.consiglio.regione.toscana.it/default?nome=ARCGEN
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9-13

Organi direttivi
Dirigente: Cinzia Guerrini
Dirigente pro tempore: Chiaretta Silla
Responsabile: Monica Valentini

Breve storia e finalità
È l’Archivio  dell’organo legislativo della Regione, il Consiglio regionale, eletto dai cittadini residenti nella regione mediante suffragio universale e diretto, i Consiglieri eletti si organizzano poi in Gruppi. L’archivio si è costituito dal 1970, inizio dell’attività della Regione, e conserva tutta la documentazione che testimonia le competenze e l’attività del Consiglio e delle sue diverse articolazioni. Oltre alla funzione legislativa spettano al Consiglio quelle di indirizzo politico e programmatico, di controllo dell’operato della Giunta e del Presidente della Regione, l’approvazione dei bilanci della Regione e altre attribuzioni conferite dallo Statuto. Il Consiglio è rappresentato dal Presidente del Consiglio coadiuvato dall’Ufficio di Presidenza, altri suoi organi sono le Commissioni permanenti, Speciali o d’Inchiesta; inoltre nel tempo si sono succeduti altri Organismi istituzionali con specifiche competenze.

Patrimonio
È costituito dai fondi e dalle serie archivistiche tipici delle Assemblee legislative regionali: i verbali e i resoconti delle sedute del Consiglio e degli altri organismi; i cosiddetti Atti Consiliari, cioè le Leggi regionali, le Deliberazioni consiliari, gli atti di controllo ispettivo (Interpellanze e Interrogazioni), quelli di indirizzo politico (Mozioni, Risoluzioni, Ordini del Giorno) ed altri tipi di atti di tutte le Legislature. I fondi delle Commissioni permanenti e di quelle Speciali e d’Inchiesta, dei Comitati o di altri organismi promossi o coordinati dal Consiglio ad es. i Comitati di celebrazione per ricorrenze.

I fondi dei membri dell’Ufficio di Presidenza e quelli degli Organismi istituzionali: Difensore civico (dal 1974), CoReRat – Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo (1977- 2000) poi denominato CoReCom – Comitato regionale per le comunicazioni (dal 2000), Commissione regionale per le Pari opportunità (dal 1988) e il fondo aggregato della Consulta regionale femminile autonoma (1975-2002), Consiglio delle Autonomie locali (dal 1998).

Inoltre le serie relative alle attività istituzionali e di rappresentanza svolte dal Consiglio, iniziative culturali ed eventi come mostre, convegni e seminari, tra queste si segnalano la Festa della Toscana (dal 2000) e Pianeta Galileo (dal 2004). Tutte le serie riguardanti l’attività gestionale dell’ente, come la corrispondenza ricevuta e spedita, il materiale dei diversi uffici, gli atti interni di organizzazione (ad es. le Delibere dell’Ufficio di Presidenza, i Decreti del Segretario generale e i Decreti dirigenziali).

Il patrimonio archivistico si è andato arricchendo con la documentazione proveniente dai Gruppi consiliari: si tratta di 20 fondi di varia consistenza, alcuni risalenti agli anni ‘70 del 1900 come quello del Gruppo DC (1970-1995) o MSI (1970-1995) poi AN (1995-2000), altri agli anni ’80 come i Verdi (1985-2010); più numerosi quelli costituiti negli anni ’90 come Forza Italia (1995-2008), CDU-Cristiani Democratici Uniti (1995-2003), Socialisti Progressisti (1994-1995) poi Laburisti (1995-2000), il PPI-Partito Popolare, (1995-2000) e quelli a partire dagli anni 2000 come UDC-Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro (2003-2010), I Democratici (2000-2002) poi La Margherita (2002-2005), PdCI-Partito dei Comunisti Italiani (2000-2010), Rifondazione Comunista (2005-2010), SDI-Socialisti Democratici Italiani (2000-2007) poi PS-Partito Socialista (2007-2010).

Il fondo acquisito più di recente è quello della Federazione toscana dell’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa – AICCRE (1986-2010).

Sono inoltre conservate altre tipologie di materiali su diverso supporto come fotografie, manifesti, audiovisivi.

 




Accademia della Crusca

Sede e contatti
via di Castello, 46 50141 Firenze
Telefono: 055.454277/78
E-mail:  segreteria@crusca.fi.it
Sito web: http://www.accademiadellacrusca.it/it/copertina
Orari di apertura: Biblioteca – lunedì e mercoledì 9-17; martedì, giovedì e venerdì 9-14. L’Archivio è consultabile solo su appuntamento.

Organi direttivi
Presidente: Claudio Marazzini
Vicepresidente: Aldo Menichetti
Accademica Segretaria: Giovanna Frosini
Consigliere: Paolo D’Achille
Consigliere: Giuseppe Patota

Breve storia e finalità
Passato e presente. Nata tra il 1582 e il 1583, l’Accademia della Crusca è uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana in Italia e nel mondo. Fin dai primordi, Lionardo Salviati, insigne filologo e teorico della lingua, suggerì il nome dell’Accademia (con la sua simbologia basata sull’analogia tra la buona lingua e la buona farina) e avviò un intenso programma di ricerca filologica e linguisticaVocabolario degli Accademici della Crusca. L’opera, che ha avuto nel corso dei secoli altre quattro edizioni (fino all’ultima del 1863-1923), ha dato un contributo decisivo alla codificazione e alla diffusione della lingua italiana ed è stata il primo esempio in Europa di un grande vocabolario nazionale moderno.
Oggi l’Accademia della Crusca è formata da circa 60 accademici italiani ed esteri ed è un importante centro di ricerca scientifica dedicato allo studio e alla valorizzazione dell’italiano. I suoi obiettivi principali sono la cura e la diffusione della lingua italiana, la sua conoscenza storica e la coscienza critica della sua evoluzione nel quadro degli attuali scambi interlinguistici.

Sito web. Un portale per la lingua italiana. Il sito web dell’Accademia ospita i progetti multimediali realizzati dall’Accademia e fornisce un servizio di consulenza linguistica, l’accesso digitale ai materiali dell’Archivio e ai volumi della Biblioteca, in particolare alle cinque edizioni del Vocabolario degli Accademici a http://www.lessicografia.it

Scuola e Formazione. L’Accademia della Crusca intrattiene con la Scuola un rapporto costante di collegamento fra la ricerca e la formazione. Con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana sono stati organizzati corsi rivolti a insegnanti di tutta la Regione e il progetto Insegnare italiano, avviato dal 2005-2006, continua a riscuotere grande apprezzamento.

Pubblicazioni. L’Accademia della Crusca pubblica i risultati di ricerche originali sulla storia e la struttura dell’italiano, in volumi monografici, negli atti dei suoi convegni e nelle tre riviste specialistiche: «Studi di filologia italiana», «Studi di grammatica italiana» e «Studi di lessicografia italiana». È possibile consultare il catalogo e acquistare i libri dell’Accademia all’indirizzo www.edizionidicrusca.it.

Patrimonio
Biblioteca: 136.000 volumi di linguistica. La Biblioteca è composta da un’ampia raccolta di testi classici e da una ricchissima sezione di dizionari, grammatiche e riviste specializzate italiane e estere. All’intero patrimonio è possibile accedere tramite il catalogo in linea. La Biblioteca contiene alcuni fondi speciali tra i quali i “citati” (i volumi da cui gli Accademici trassero le citazioni a sostegno delle voci del Vocabolario ). Sono inoltre conservate le biblioteche personali di illustri filologi e linguisti.

Archivio. Quattro secoli di storia. L’Archivio conserva uno dei più importanti fondi documentari per la storia della lingua italiana. Si compone di due sezioni: Archivio Storico e Archivio Moderno. L’Archivio Storico “Severina Parodi” conserva la documentazione relativa alla compilazione delle cinque edizioni del Vocabolario, oltre i verbali delle sedute e le lezioni accademiche, raccolte di manoscritti e di carteggi, testimoni dell’attività secolare dell’Accademia (1583-2013). L’Archivio Moderno raccoglie carte autografe e corrispondenza di letterati e linguisti del Novecento.




Fondazione Spadolini Nuova Antologia

Sede e contatti

Fondazione Nuova Antologia
Via Pian dei Giullari, 139, 50125 Firenze
Telefono: 055.687521
E-mail: fondazione@nuovaantologia.it
nuovaantologia@pec.it
Sito web: http://nuovaantologia.it/


Biblioteca

Via Pian dei Giullari, 139, 50125 Firenze
Telefono: 055.2336071
E-mail: fondazione@nuovaantologia.it
Orari di apertura: da lunedì a giovedì 9.20-16.40
Settore di Storia contemporanea
Via Pian dei Giullari, 36/a, 50125 Firenze
Sede di via Cavour
Via Cavour, 28, 50122 Firenze

 

La Biblioteca è dislocata in tre sedi: nella sede della Fondazione a Pian dei Giullari (n. 139), con i volumi relativi a Illuminismo, Rivoluzione francese ed epoca napoleonica, opere di letteratura e critica letteraria, riviste e periodici del XIX Firenze e alla Toscana.
Sempre in questa sede si trova la collezione d’arte con varie opere di artisti italiani dell’Ottocento e primo Novecento, stampe e documenti, la raccolta di oggetti napoleonici e risorgimentali.
Nella biblioteca aperta al pubblico, situata sempre a Pian dei Giullari (n. 36/A), si trova il settore di Storia contemporanea e risorgimentale. Nella dimora storica della famiglia Spadolini, in via Cavour a Firenze, posta di recente sotto vincolo dalla Soprintendenza della Toscana quale “casa della memoria”, sono raccolti i volumi correlati all’Arte e alla storia delle città italiane, alla fondazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, oltre ad alcune sezioni minori.

Organi direttivi
Presidente: Cosimo Ceccuti
Vicepresidente: Sandro Rogari

Breve storia e finalità
La Fondazione Spadolini Nuova Antologia fu costituita da Giovanni Spadolini nel luglio 1980, con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, al fine di assicurarle la proprietà della “Nuova Antologia”, una delle più prestigiose riviste culturali italiane ed europee, nata a Firenze nel 1866, erede della ”Antologia” di Giovan Pietro Vieusseux.

ETR_0379Spadolini ha collaborato fin dagli inizi della sua carriera di storico e giornalista alle pagine della Nuova Antologia e intorno alla metà degli anni Cinquanta ne assunse la Direzione, incarico che ha mantenuto per quarant’anni.
Alla sua morte Spadolini lascia la Fondazione erede di tutto il suo patrimonio culturale e immobiliare perché il suo desiderio era “quello di vedere le stanze della mia casa a Pian dei Giullari – quando io non ci sarò più – popolate di giovani che studiano le carte e i libri che ho raccolto nel corso di tutta la mia vita…. Voglio che quella casa, dopo la mia morte, rimanga la “casa dei libri”. Tutto dovrà rimanere così come è, in cima a quel poggio di cipressi antichi: l’emeroteca, i libri, le collezioni, al servizio delle nuove generazioni di studiosi”.

Dal momento della scomparsa del fondatore, il 4 agosto 1994, retta da un Consiglio di Amministrazione, la Fondazione ha proseguito e incrementato l’impegno culturale senza fine di lucro, con particolare attenzione alla formazione dei giovani: ha portato avanti sia la pubblicazione della rivista che delle altre pubblicazioni ad essa correlate; ha iniziato un importante e necessario lavoro di catalogazione degli oltre ottantamila volumi raccolti da Spadolini e delle nuove acquisizioni, il riordino degli innumerevoli documenti e oggetti di particolare rilevanza storica e la conservazione della pinacoteca che consta di pezzi di grande valore artistico.

Fini e compiti istituzionali:

  • Garantire la continuità della pubblicazione della rivista “Nuova Antologia”.
  • Promuovere ricerche e pubblicazioni di studi e documenti alla storia contemporanea.
  • Assicurare la continuazione del Premio Spadolini su “Storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800-‘900)”.
  • Ordinare raccolte di volumi, materiale d’archivio, di documenti storici legati alla storia dell’Italia contemporanea.
  • Collaborare con istituzioni culturali ed enti pubblici e privati italiani e stranieri.
  • Offrire al pubblico l’uso della propria biblioteca, emeroteca e archivio.

Il catalogo della biblioteca della Fondazione (aderente a SDIAF e SBN) è consultabile sul sito www.nuovaantologia.it.

Attività. In base allo statuto, compiti prioritari della Fondazione sono quelli di assicurare la continuità della pubblicazione della “Nuova Antologia – rivista di Lettere Scienze ed Arti” – nel rispetto della sua lunga tradizione culturale, politica e civile, mantenendo la sua indipendenza dal potere politico ed economico, e di garantire l’apertura al pubblico della Biblioteca.

Ma l’attività della Fondazione comprende numerose iniziative correlate, dall’assegnazione annuale di diverse borse di studio per tesi di laurea e di dottorato relative alla “Storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800-‘900)”, all’organizzazione di giornate di studio, seminari e convegni nazionali e internazionali. Le sale della biblioteca vengono utilizzate per incontri, presentazioni di libri e l’allestimento di mostre di documenti storici, ma anche di opere d’arte antica e moderna, con particolare riferimento al nutrito patrimonio artistico e documentario lasciato dallo stesso Giovanni Spadolini in eredità alla Fondazione.

La Fondazione in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze cura il funzionamento del “Centro Studi della Civiltà Toscana fra ‘800 e ‘900” e le relative pubblicazioni nella specifica collana, edite da Mondadori Education, Firenze. L’attività editoriale della Fondazione, in collaborazione con Edizioni  Polistampa di Firenze, si arricchisce con la pubblicazione delle collane: “Biblioteca della Nuova Antologia” e “Scritti giornalistici di Giovanni Spadolini”; oltre alla pubblicazione di atti di convegni e cataloghi di esposizioni organizzate sia in  sede che fuori.
La rivista “Nuova Antologia”, pubblicata con cadenza trimestrale, è diretta da Cosimo Ceccuti ed edita da Mondadori Education.

1. GalleriaPatrimonio

Biblioteca: c. 80.000 volumi e periodici
Archivio: Archivi 1974-76 Ministro fondatore dei Beni Culturali; 1976-79 Presidente Commissione Pubblica Istruzione; 1979 Ministro della Pubblica Istruzione; 1979-87 Segretario PRI; 1980 Costituzione Fondazione Nuova Antologia; 1981-82 Presidente del Consiglio;1987-94 Presidente Senato.
Fondi e carteggi, fra i quali: Fernando Zannetti,  Giuseppe Montanelli, Pasquale Villari,  Romolo Murri, Paoletti – Le Monnier, Guido De Ruggiero, Alfredo Oriani, Ugo Ojetti,  Nellie Galiani, Georges Sorel,  Luigi Federzoni. Lettere di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Tito Speri, Bettino Ricasoli, Thaon de Ravel, Nello Rosselli, Eugenio Montale.




Biblioteca Nazionale Centrale Firenze

Sede e contatti
Piazza dei Cavalleggeri 1, 50122 Firenze
Telefono: Centralino 055.249191; informazioni 055.24919 280; relazioni con il pubblico 055.24919 257; amministrazione 055.24919 31
E-mail: bnc-fi@beniculturali.it
Sito web: http://www.bncf.firenze.sbn.it/
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 8.15-19; sabato 8.15-13.30. La Biblioteca è chiusa al pubblico la prima e la seconda settimana di agosto. Durante tale periodo,saranno comunque consentiti la consultazione dei cataloghi e l’espletamento dei servizi di informazione e di prestito dalle ore 11.00 alle ore 13.00. Nel restante periodo del mese di agosto la biblioteca sarà aperta in orario antimeridiano dal lunedì al sabato dalle 8.15 – 13.30.
Per ulteriori informazione riguardo gli orari dei singoli servizi offerti dalla biblioteca, consultare il sito web.

Organi direttivi
Consiglio di Amministrazione
Collegio Revisori dei Conti
Consiglio Scientifico
Direttore: Luca Bellingeri

 Breve storia e finalità
L’attuale Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha origine dalla biblioteca privata di Antonio Magliabechi, costituita da circa 30.000 volumi, lasciata nel 1714, secondo il suo testamento, “a beneficio universale della città di Firenze”. Per incrementare la nascente Biblioteca nel 1737 fu stabilito per decreto che vi fosse depositato un esemplare di tutte le opere che si stampavano a Firenze e dal 1743 in tutto il Granducato di Toscana. Nel 1747 fu aperta per la prima volta al pubblico con il nome di Magliabechiana. Nel 1771 il granduca Pietro Leopoldo rinunciò alla Biblioteca Mediceo-palatino-lotaringia e la volle unita alla Magliabechiana. Da allora in poi la Biblioteca si arricchì ulteriormente di molti altri pregevoli fondi. Spiccano quelli delle biblioteche ex monastiche, incamerati a seguito della politica di soppressione dei conventi messa in atto da Pietro Leopoldo e ripresa da Napoleone.

Nel 1861, su iniziativa di Francesco De Sanctis, allora ministro dell’Istruzione, il neonato Regno d’Italia promulgava, in data 22 dicembre, un decreto che stabiliva l’unificazione della Biblioteca Magliabechiana con la grande Biblioteca Palatina (costituita da Ferdinando III di Lorena e continuata dal suo successore Leopoldo II).
Il nuovo istituto assume la denominazione di Biblioteca Nazionale.

Dal 1869, dalla promulgazione del Regio Decreto in data 25 novembre, la Biblioteca Nazionale di Firenze  riceve per diritto di stampa una copia di tutto quello che viene pubblicato in Italia. Nel 1885 il “Regolamento organico delle biblioteche del Regno” sancisce per la Nazionale di Firenze e quella di Roma l’attribuzione del titolo “Centrale”.

Originariamente la Biblioteca ebbe sede in locali che facevano parte del complesso degli Uffizi; nel 1935 fu trasferita nella sua sede attuale, costruita, a partire dal 1911, su progetto dell’architetto Cesare Bazzani e successivamente ampliata dall’architetto Vincenzo Mazzei. L’edificio, uno dei rari esempi di edilizia bibliotecaria, fa parte dell’area monumentale del complesso di Santa Croce.

Patrimonio
La Biblioteca dispone di un patrimonio di6.000.000 volumi a stampa; 120.000 testate di periodici di cui 15.178 in corso; 4.000 incunaboli, 25.000 manoscritti, 29.120 edizioni del XVI secolo, 2.696.327 opuscoli e oltre 1.000.000 di autografi.  Le scaffalature dei depositi librari coprono attualmente 136 Km  lineari, con un incremento annuo di oltre 1 Km e mezzo.




Archivio Storico del Comune di Firenze

Sede e contatti
Palazzo Bastogi, via dell’Oriuolo 33-35, 50122 Firenze
Telefono: 055.2616527
E-mail: archstor@comune.fi.it
luca.brogioni@comune.fi.it
giuseppe.cuscito@comune.fi.it
Sito web: http://wwwext.comune.fi.it/archiviostorico/
Orari di apertura: Lunedì 9-15.30; martedì, mercoledì e giovedì 9-18; venerdì 9-15.30. Sabato chiuso.

Organi direttivi
Comune di Firenze, Direzione Cultura Turismo e Sport, Servizio Biblioteche Archivi Eventi
Responsabile: Luca Brogioni, Giuseppe Cuscito

Breve storia e finalità
Il Comune moderno nasce dalle riforme illuministe settecentesche. Il 20 novembre 1781 Pietro Leopoldo di Lorena promulga l’editto che costituisce la Comunità di Firenze, separando l’amministrazione dello stato fiorentino assurto a stato regionale dall’amministrazione della città. Si succedono nel tempo la Mairie durante l’amministrazione francese (1808-1814), di nuovo la Comunità con la restaurazione e infine il Comune dal 1865 con la legge Lanza sulleamministrazioni locali del nuovo stato nazionale.

Tutti i documenti prodotti nell’esercizio delle funzioni si sono accumulati in diversi depositi dell’amministrazione gestiti dai diversi uffici dalla Segreteria generale, all’Istruzione fino alla deliberazione del Consiglio comunale, nel 1976, dell’istituzione di un apposito Servizio di Archivio storico, recependo la legge del 1963 sugli Archivi, che obbliga gli enti locali ad istituire una Sezione separata d’Archivio per i documenti relativi agli affari esauriti da oltre 40 anni.
La sede dell’Archivio storico venne individuata in Palazzo Bastogi, in via dell’Oriuolo, dove vennero riuniti tutti i fondi storici, permettendo così l’inizio dei lavori di riordinamento secondo il metodo storico e l’inventariazione informatizzata, vera attività pioneristica nel settore documentario.

L’Archivio, fonte per l’attestazione giuridica delle attività amministrative nel tempo e di informazioni per la conoscenza e la salvaguardia della memoria cittadina, come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio  si impegna a:

  • accogliere la documentazione storica degli uffici comunali.
  • acquisire archivi di enti soppressi e di privati sotto forma, questi ultimi, di deposito o di donazione.
  • conservare e restaurare la documentazione.
  • schedare, ordinare e inventariare gli archivi, creando idonei strumenti di ricerca tramite l’applicazione delle tecniche informatiche e la diffusione dei dati in rete, al fine di garantire agli utenti la massima accessibilità ai documenti.
  • favorire la libera consultazione dei documenti inventariati e il rilascio di copie digitali.
  • valorizzare il patrimonio documentario e promuovere mostre, incontri, visite guidate, attività didattiche, formative e di orientamento
  • collaborare con la Soprintendenza Archivistica per la Toscana, l’Archivio di Stato e le altre Soprintendenze statali, con il sistema documentario SDIAF, con la Regione Toscana e la Provincia per collaborare alla storia comparata del territorio.

Patrimonio
L’Archivio storico conserva come nucleo principale tutti i documenti prodotti e ricevuti dall’amministrazione locale fiorentina dall’anno della sua istituzione avvenuta con l’editto di Pietro Leopoldo del 20 novembre 1781, fino al 1973. Il patrimonio documentario storico ammonta a circa 35.000 unità archivistiche ed a 50.000 elaborati grafici.