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Le iniziative delle Biblioteche fiorentine per l’anniversario dell’alluvione

Presentazione del libro fotografico Firenze 1966: L’alluvione. Risorgere dal fango (Giunti, 2016) dei giornalisti Mattia Lattanzi e Franco Mariani.
Più di 400 pagine con molti documenti e storie inedite, oltre a 100 foto, oltre a molti filmati anche a colori, frutto delle ricerche di Franco Mariani in 20 anni di attività sull’alluvione. Il più grande archivio su l’argomento. Immagini, video, filmati e racconti diretti di testimoni.

Gli autori
Franco Mariani
Classe 1964, giornalista vaticanista, direttore di alcune testate ed esperto dell’alluvione di Firenze, e anche alla radio. È presidente nazionale dei Garanti dell’Unione Cattolica Stampa Italiana della CEI. Per meriti professionali è stato nominato Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Mattia Lattanzi
Classe 1976, toscano d’adozione, giornalista e critico cinematografico, collabora con varie testate d’informazione, cultura e cinema. Scrittore, con tre romanzi pubblicati nel 2014, animalista convinto, ex cantante e chitarrista rock, vive a Firenze.

Calendario degli incontri
mercoledì 2 novembre, ore 17.00 – Biblioteca Thouar
Partecipano l’Assessora all’Ambiente del Comune Alessia Bettini, il Presidente Quartiere 1 Maurizio Sguanci, Presidente Comm. Cultura Q 1 Mirco Rufilli, Vari Allievi alluvionati 59° Corso Sott. Carabinieri, Vari figli dell’allora Direttore Carceri Michele Ferlito. Coordina la giornalista Francesca Tofanari. Saranno presenti gli autori.
martedì 8 novembre, ore 11.00 – Biblioteca ITI Leonardo da Vinci
L’iniziativa è rivolta agli studenti della scuola.
mercoledì 9 novembre, ore 17.30 – Biblioteca Buonarroti
venerdì 11 novembre, ore 17.30 – Biblioteca dell’Orticoltura
Partecipano: Federico Gianassi – Assessore Sicurezza Urbana, Cristiano Balli – Presidente Quartiere 5, Franco Mariani e Mattia Lattanzi – autori del libro
Coordina: Rita Manzani Di Goro, giornalista.
Con l’occasione verrà inaugurata la nuova Sezione Locale della Biblioteca, nata per riunire e conservare tutti i documenti che riguardano Firenze e la sua provincia. I volumi presenti sull’alluvione sono riuniti in una bibliografia a disposizione degli utenti e collocati in uno scaffale espositivo per tutto il mese.
Giovedì 24 novembre, ore 18.00 – BiblioteCaNova Isolotto
Insieme agli autori: Franco Mariani, giornalista e storico ell’alluvione, Mattia Lattanzi, giornalista, e a Andrea Vannucci, Ass.re alloSport del Comune di Firenze, Mirko Dormentoni, Presidente del Quartiere 4, Gigliola Caridi, Toscana TV.

Gli incontri sono  a cura dell’Associazione Firenze Promuove.

Inoltre:

La Biblioteca delle Oblate propone un percorso di lettura con bibliografia tematica. Al primo piano della Biblioteca saranno esposti alcuni libri e documenti della Sezione di Conservazione e Storia locale. Il 4 Novembre 1966 furono inondate anche le sale della Biblioteca Comunale Centrale (oggi Sezione di Conservazione e Storia Locale, al piano terra); circa 650 filze di documenti manoscritti della Comunità fiorentina furono travolte dall’acqua. Il fango ricoprì inoltre le raccolte di periodici (quali La Nazione, il Monitore Fiorentino, Il Lampione e L’alba) e sommerse le collezioni dei Bandi, delle leggi e dei Decreti del Granducato. Circa 400 volumi collocati nei palchetti inferiori furono sommersi riportando gravi danni. Grazie ad una pronta opera di intervento quasi tutto il materiale fu portato in salvo e recuperato. Ancora oggi, su molti volumi della Sezione di Conservazione e Storia Locale, sono visibili i segni
dell’alluvione del 1966. Quasi tutto il patrimonio -eccetto i volumi in corso di restauro- continua ad essere consultabile presso la Sezione di Conservazione e Storia Locale, grazie agli interventi di conservazione e restauro realizzati nel corso degli anni.

Giovedì 3 novembre alle ore 15.00 alla Biblioteca ITI – Leonardo da Vinci, lettura ad alta voce di brani tratti dal libro Il miracolo di Firenze di Piero Bargellini. Ricordare l’alluvione, che colpì la nostra città 50 anni fa attraverso la lettura del libro dell’allora Sindaco di Firenze e l’esposizione di libri che parlano di quei drammatici giorni, mettendo in luce lo spirito di una città che non volle piegarsi alla catastrofe, chiamando a raccolta tutte le proprie energie e mobilitando l’opinione pubblica mondiale.
L’iniziativa è rivolta agli sudenti, ai docenti e al pubblico esterno.

Alla BiblioteCaNova Isolotto:
“L’Alluvione. Lo spettacolo”.
“Oggi umido” era una delle scritte appese sulle botteghe di Firenze dopo l’alluvione del 4 Novembre 1966. Perché forse questa storia, questo evento collettivo, tragico, catastrofico, ma anche di solidarietà collettiva, scatenato dalle acque dell’Arno può arricchirsi di sensi se confrontato con alcune storie personali. Un percorso iniziato e insieme agli ospiti della struttura sociosanitaria Il Giglio fra interviste, filmati e lo studio della Grande Storia dell’Alluvione. Una nuova drammaturgia scritta da Alessio Martinoli, Associazione Amaro in Plastica.

Venerdì 4 novembre alle ore 17.00, Racconti dell’alluvione. Giorgio Bruni presenta il suo libro Gino e l’alluvione (Myra, 2016). Il libro rievoca quei difficili giorni con la leggerezza tipica dei fiorentini. Il dialetto anima le pagine del romanzo nel quale Giorgio Bruni ha riversato parte della propria memoria arricchita di aneddoti. Insieme all’autore e a Margarita Frati, Ass.ne Lib(e)ramente Pollicino.

Giovedì 17 novembre ore 18.00: Con le mani, laboratorio artigianale di legatoria per adulti a cura di Margarita Frati, Associazione Lib(e)ramente-Pollicino.
Cucire un quaderno: niente di più facile! Cucire quaderni è una delle cose più semplici e si può fare in poco tempo. Nel corso del laboratorio verrà mostrato come creare quaderni personalizzati con un po’ di carta, ago e spago.
Su iscrizione, anche telefonica, a partire dal 7 novembre, max 10 partecipanti.

Giovedì 24 novembre ore 18.00: Con le mani, laboratorio artigianale di legatoria per adulti a cura di Margarita Frati, Associazione Lib(e)ramente-Pollicino.
Rilegare dal Belgio, la tecnica di legatura criss-cross è una via di mezzo fra la legatura giapponese e la classica cucitura dei fascicoli. La sua particolarità consiste nell’essere “mobile”, ovvero consente, nel corso del tempo, di rimuovere e/o aggiungere nuovi fascicoli. Il laboratorio, quindi, si propone di trasmettere l’antica tecnica pervenutaci dal Belgio.
Su iscrizione, anche telefonica, a partire dal 14 novembre, max 10 partecipanti.

Sabato 26 novembre ore 17. 00: Il giglio nel fango Firenze, 4 Novembre 1966. Letture di brani e di testimonianze, ricordo di coloro che persero la vita. Canzoni, immagini e musiche a cura dei Nonni Leggendari di BiblioteCaNova Isolotto.

Per tutto il mese di novembre sarà visitabile la mostra, a cura di BiblioteCaNova Isolotto, “Accadde nel 1966” che raccoglie materiale sull’alluvione e documenta, con libri e dvd, alcuni degli avvenimenti più importanti di quell’anno in ambito culturale.

Alla Biblioteca Luzi, sarà ricordata l’alluvione con una lettura drammatizzata in forma scenica a più voci Il miracolo di Firenze: 50 anni dopo…storie di un fiume in piena, a cura di Gabriella Del Bianco e Labad Laboratori Teatrali, da un testo di Piero e Lelia Bargellini.
Martedì 8 novembre ore 17.30.




L’alluvione a Campi in mostra al teatrodante

Storie della nostra gente ripercorse per immagini: in occasione del 50° anniversario dell’Alluvione di Firenze e del 25° anniversario dell’alluvione di Campi Bisenzio, l’Amministrazione Comunale promuove la cultura del ricordo dei tragici eventi che hanno colpito il nostro territorio. Una mostra fotografica in accordo con la Protezione Civile ed un consiglio comunale monotematico saranno occasione per rinnovare la memoria di quello che è stato e di quello che è il nostro rapporto con il fiume e con il territorio.
La mostra si aprirà il 2 novembre nel foyer del teatrodante Carlo Monni:alle 16.30 aprirà il tema una conferenza di Riccardo Trotta dal titolo “l’Arno straripa a Firenze” nell’ambito del programma de “Il tempo ritrovato” a cura di AUSER Campi Bisenzio. Alle 18,30, nel teatro in piazza Dante che sarà per l’occasione “presidiata” dai mezzi della Protezione Civile, si inaugurerà la mostra che durerà fino al 24 novembre. La mostra – realizzata grazie alla collaborazione dei dipendenti comunali Rinaldo Menegatti, Luciano Fabiano e Silvia Niccoli rispettivamente per la ricerca d’archivio, gli elaborati tecnici e la segreteria di redazione – aprirà il mese delle iniziative per il ricordo delle alluvioni, periodo che culminerà il 15 novembre alle ore 21.00con il consiglio comunale ad hoc.




Soffici. Statue e fantocci.

Sullo slancio del ritorno dalla guerra, congedato nell’aprile 1919 giusto al compimento dei quarant’anni, Soffici mette mano a un’attività di grande spicco: tutta l’energia impiegata al fronte ora la riversa nel lavoro artistico e letterario tenendo fede all’impegno chiarito nel suo ultimo scritto su Lacerba, «Memento», 22 maggio 1915, che fu il numero conclusivo della rivista, in cui Papini celebrava la vittoria dell’interventismo e Palazzeschi esultava: «Evviva questa guerra!».
Una sorta di riaffermazione dei valori che avevano fino ad allora sorretto l’artista: «Non sarà mai che a guerra finita il nostro spirito, il nostro cuore e la nostra sensibilità abbiano ceduto alla violenza dei fatti».
Nel corso del 1919, presso l’amico editore Vallecchi, dà alle stampe due volumi: Scoperte e massacri. Scritti sull’arte, e Statue e fantocci. Scritti letterari. Vi raccoglie saggi e prose editi soprattutto su La Voce e Lacerba; la configurazione in volume conferisce più spessore e organicità alla sua linea di pensiero, al suo modo spregiudicato e battagliero di trattare materie di estetica e critica d’arte di solito affidate alla sapienza professionale di studiosi accademici; Soffici spezza da par suo quella dominanza, come Papini aveva fatto nel campo specifico della filosofia.
Scoperte e massacri – da cui trae spunto la mostra di Soffici organizzata agli Uffizi – trovò subito riscontro ampio di recensioni, alcune firmate da uomini illustri, Antonio Baldini, Luigi Dami, Benedetto Croce, Ugo Ojetti.
Statue e fantocci ebbe risonanza molto minore; ne scrive Giuseppe De Robertis su Il Progresso (Bologna, 2 dicembre 1919) dando in due parole un indizio ancora valido: «amabile disordine». Lo recensisce Nicola Moscardelli (Il Tempo, Roma, 21 novembre 1919): «è una galleria viva e bella».
A questo libro suddiviso in una «Parte prima. – Statue», in una «Parte seconda. – Fantocci» e in due altri capitoletti, «Varietà» e «Caratteri», si riferisce la mostra documentaria al Museo Soffici in cui sono proposti documenti a stampa, disegni e quadri che si rapportano con l’epoca e il contenuto delle pagine: un quadro di Segantini, un dipinto di Vittore Grubicy, caricature di Palazzeschi e di Apollinaire eseguite da Soffici, un acquarello e libri di Max Jacob, il libro di Moréas del 1902, Les Cantilènes, con copertina a colori di Soffici; altri libri in prima edizione, di Palazzeschi, Apollinaire, e alcuni numeri di riviste come Les Soirées de Paris, fogli del Marzocco, giornale letto da Soffici in quei tempi; le riviste originali La Voce, Lacerba, su cui comparirono gli scritti.
Un insieme che ponendo l’attenzione su un libro meno noto di Soffici sottolinea la ricchezza del contributo critico del nostro autore; nel 1919 aveva rimesso in moto il lavoro letterario in parallelo all’attività di pittore con un’ottica rinnovata sulla realtà, sui valori del paesaggio e della natura, nel ritmo quotidiano che gli suggeriva un linguaggio schietto e immediato.

Mostra a cura di Luigi Cavallo.
Collaborazione di Oretta Nicolini e Luigi Corsetti.
Poggio a Caiano, Museo Soffici e del ‘900 italiano, dal 29 ottobre 2016 al 22 gennaio 2017.
Apertura: dal venerdì alla domenica. Orario 10.00-13.00 / 15.00-18.30
Ingresso euro 3
Visite guidate alle ore 10.30 e alle 17.00 nei seguenti giorni:
5-6 novembre, 19-20 novembre, 3-4 dicembre, 17-18 dicembre, 31 dicembre
Prenotazione obbligatoria: Alice Cooperativa Sociale Onlus
tel. 0574 23673 – email: alice@alicecoop.it
(3 euro a persona, oltre al biglietto d’ingresso)




Guerra, Resistenza, democrazia: il cammino delle donne

Venerdì 28 ottobre alle ore 17.00 ad Empoli, il Comune, la Commissione pari opportunità e l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana vi invitano all’incontro:

Guerra, Resistenza, democrazia: il cammino delle donne

Saluti istituzionali

dott. Matteo Mazzoni (Direttore ISRT) Un fiore fra le macerie. Introduzione ai lavori

M. Pacini (Università di Firenze), Votare e dare sostanza al voto. Donne e democrazia nell’Italia repubblicana: il quadro nazionale.

C. Baccetti (Università di Firenze), E fu sera e fu mattina. Le donne empolesi nella liberazione e nella ricostruzione (1943-1946)




Colline in fiamme

Giovedì 27 ottobre alle ore 17.30, in Sala Gigli, Palazzo Panciatichi (via Cavour 4), presentazione del volume di S. Callaioli, Colline in fiamme.

Saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana

Interventi di

Paolo Bambagioni, consigliere regionale

Massimiliano Pescini, Sindaco del Comune di San Casciano Val di Pesa

Matteo Mazzoni, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Sara Gremoli, Direttore degli Sgabuzzini storici

Sarà presente l’autore.




“E le acque si calmarono”

Giovedì 27 ottobre alle ore 17.30, alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, inaugurazione della mostra “E le acque si calmarono. A cinquant’anni dall’alluvione il restauro dei libri ebraici della Biblioteca nazionale e dell’antica biblioteca ebraica fiorentina”, promossa da Biblioteca nazionale e Fondazione per i Beni culturali ebraici.

L’iniziativa è preceduta alla ore 15.30 dalla tavola rotonda su “Le origini del fondo ebraico della Biblioteca nazionale centrale di Firenze e della Comunità ebraica di Firenze, le vicende dell’alluvione e il restauro”.

 




Il Giardino dei Ciliegi. Storia e intrecci con altre associazioni a Firenze e in Toscana (1988-2015)

Giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 in Consiglio regionale, Palazzo Bastogi n. 18, Sala delle Feste, presentazione del volume di Laura Marzi, Il Giardino dei Ciliegi.

Saluti del presidente Eugenio Giani

Interventi di Luisa Passerini, Dipartimento di Storia EUI, responsabile progetto europeo “Bodies accross borders”, Clotilde Barbarulli, presidente “Il Giardino dei Ciliegi”.

 




Un Secolo Fiorentino e Tempi di Uccidere

Mercoledì 26 ottobre, alle ore 17.30, al Museo Novecento, Un Secolo Fiorentino e Tempi di Uccidere.

L’autore Marino Biondi in conversazione con Andrea Pellegrini. Modera Michele Rossi.

Un secolo fiorentino. Politica e cultura dalle riviste degli intellettuali all’ascesa di Matteo Renzi è il tributo che lo studioso Marino Biondi dedica a Firenze, sua città di elezione, guardandola da dentro e da fuori. Il corposo volume si caratterizza per il vasto indice degli argomenti, la cui varietà si espande dalle riviste ai carteggi, dalla diaristica alla letteratura, dalla poesia alla narrativa, dall’economia alla politica, dalla religione a forme inedite di ecclesialità, dalle avanguardie alla più istituzionale delle società letterarie, dal fascismo alla democrazia postbellica, dalle storie patrie del Risorgimento e della volatile Capitale del Regno al Renzismo, inteso come fenomeno di una individualità politico-mediatica in folgorante ascesa ai vertici della nazione.

Tempi di uccidere. La Grande Guerra: letteratura e storiografia è un libro sulla Guerra, ma anche un’ampia analisi delle guerre del Novecento, tra cui la guerra dei Trent’anni (1914-1945), con la lunga parentesi della Guerra Fredda di spie e romanzieri, e le guerre che senza nome e precisa identificazione di nemico e di fronte durano ancora oggi, mentre la nostra Costituzione, in teoria, le ripudia. Il volume esplora le metamorfosi e i riflessi della Grande Guerra nei libri di memoria e nelle testimonianze. Fra i temi affrontati, appare primaria la questione delle fonti letterarie, che in forma di memoria o diario, per non dire del romanzo d’invenzione, sono divenute dominanti nel racconto-narrazione della guerra. Tali fonti pongono tuttavia, per la loro configurazione, il problema della veridicità, se non proprio della verità storica o almeno della verità del vissuto che trasmettono dopo tarda e complessa elaborazione.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale.