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L’arte di Marcello Landi nel centenario della nascita

landi46Proseguono nella Sala degli Specchi del Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno (via S. Jacopo in Acquaviva) gli “Incontri d’autunno”, sulle diverse tematiche dell’arte visiva nella quale Livorno riveste un ruolo fondamentale nel panorama internazionale nel secondo ‘800 e primo ‘900.

Dopo il primo incontro, dedicato ad Adolfo Tommasi, il secondo appuntamento, previsto per giovedì 17 novembre (ore 17) sarà un tributo a Marcello Landi nel centenario dalla nascita. Artista poliedrico, poeta e pittore, fu tra i firmatari del primo manifesto artistico dell’era atomica (Eaista), le sue opere originalissime hanno portato un nuovo contributo all’arte moderna insieme ai pittori Voltolino Fontani, Sirio Pellegrini, Aldo Neri e al poeta Guido Favati. Carlo Pepi e Michele Pierleoni omaggeranno con una conferenza l’arte di Marcello Landi.

Il terzo ed ultimo incontro (6 dicembre) sarà incentrato sulla figura di Giovanni Bartolena nei 150 anni dalla nascita con una rilettura della sua collocazione artistica, chiusa per definizione dentro la parola “post-macchiaiolo”, come per altri suoi colleghi dell’epoca, fu in realtà artista a pieno del ‘900. Relatore sarà il critico d’arte Umberto Falchini.




Come un fiore fatato. Lettere di Paola Drigo a Bernard Berenson

Il 15 novembre alle ore 17.30 a Palazzo Strozzi, Sala Ferri, Caterina Del Vivo e Margherita Ghilardi presentano il volume Come un fiore fatato. Lettere di Paola Drigo a Bernard Berenson  (Il Poligrafo) a cura di Rossana Melis. Sarà presente la curatrice. L’iniziativa è promossa dal Gabinetto Vieusseux.




Gli studenti livornesi lungo il percorso delle “Pietre d’inciampo”

Lo scultore Gunter Demping installa una pietra d'inciampo

Lo scultore Gunter Demping installa una pietra d’inciampo

Martedì 15 novembre i ragazzi della classe IV della scuola primaria Thour parteciperanno al progetto promosso dall’associazione Amaranta Service “Inciampiamo nella memoria”, patrocinato dal Comune di Livorno.
Si tratta di un percorso cittadino segnato  dalle cosiddette “pietre d’inciampo” o “stolpersteine” collocate a Livorno in memoria dei livornesi ebrei deportati e morti nei campi di sterminio. A questo primo appuntamento parteciperà Cristina Dinetti della Comunità di Sant’Egidio, l’associazione a cui  va il merito di aver portato le “pietre d’inciampo”  a Livorno, e quindi potrà spiegare agli studenti in modo dettagliato la filosofia del progetto che è quello di “non narrare la morte ma la vita”.

Il progetto che si rivolge alle scuole primarie, si propone prima di tutto di presentare un aspetto indicativo della storia di Livorno, che dalla fine del 1500 ha avuto un’importante e numerosa comunità ebraica, integrata nel tessuto sociale livornese . Partendo dalla visita alla Sinagoga ( i ragazzi si ritroveranno in Sinagoga alle ore 9.30) e alla comunità ebraica, verrà fatto  un excursus sulla storia degli Ebrei livornesi, dai momenti di massimo splendore alla decadenza fino alle leggi razziali e alla Shoà. Verranno mostrate agli studenti le foto dell’antica Sinagoga, considerata la più bella di Europa, e sarà visitata la nuova Sinagoga, che con la sua simbologia può essere considerata una grande “pietra d’inciampo”. Si parlerà della toponomastica di Livorno legata alle grandi famiglie di ebrei, al loro commercio, alle loro attività, delle  contaminazioni nel cibo, nel vernacolo livornese, dei  grandi Ebrei: pittori, rabbini, scrittori, politici. Inoltre verrà declinata la graduale esclusione degli Ebrei dalla società civile a partire dal 1938.

Il percorso urbano delle “Pietre d’inciampo” partirà dalla Sinagoga per condurre  alle otto “pietre d’inciampo o stolpersteine” , dedicate a Franca Baruch (via Fiume), Perla Beniacar (via Cassuto), Enrico Menasci e Raffaello Menasci (via Verdi), Isacco Bayona (via della Posta) e Frida Misul (via Chiarini). Dino Bona Attal e a Dino Bueno collocate in via della Coroncina.
Nelle soste saranno raccontare storie di bambini, genitori e nonni inquadrandoli nel particolare momento storico della città senza ovviamente riportare storie terrificanti di barbarie e di crudeltà; sarà piuttosto approfondito il concetto di esclusione insistendo sull’escalation delle limitazioni che hanno dovuto affrontare i bambini livornesi ebrei dal 1938. Il percorso sarà mediato da un intervento attoriale che leggerà alcune testimonianze.




Bisenzio: le inondazioni di ieri, la gestione del rischio oggi

sabato 12 novembre 2016, Vaiano, Villa del Mulinaccio, all’interno della mostra “Bisenzio: 100 anni di vita sul fiume” si terrà una giornata dedicata al tema “Bisenzio: le inondazioni di ieri, la gestione del rischio oggi”, a cura di ANCI Toscana e del Comune di Vaiano, con numerosi contributi di importanti personalità del settore.
Alle 16.00 verrà presentato il libro di Aurora Castellani L’altra alluvione: il 4 novembre 1966 a Prato, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa e Quarrata (Edizioni Medicea).




Performance teatrale: “L’Arno racconta…La stanga, il pan di legno e l’acque bianche”

Sabato 12 novembre 2016, a Firenze, alle ore 11.30 presso l’Auditorium dell’Archivio di Stato (Viale Giovine Italia, 6), si svolgerà la Performance teatrale: “L’Arno racconta…La stanga, il pan di legno e l’acque bianche”, nell’ambito della mostra “ARNO: FONTE DI PROSPERITÀ, FONTE DI DISTRUZIONE. Storia del fiume e del territorio nella carte d’archivio”
Ingresso libero fino a esaurimento posti

L’evento teatrale presentato dall’Archivio di Stato in collaborazione con Archeologia Narrante, vuole riprendere ed approfondire alcuni temi della mostra “ARNO: FONTE DI PROSPERITÀ, FONTE DI DISTRUZIONE. Storia del fiume e del territorio nella carte d’archivio”, organizzata in occasione del 50° anniversario dell’alluvione di Firenze del 1966 ed attualmente in corso presso questo Istituto fino al 4 febbraio 2017.
Sarà raccontata la storia di un navalestro (barcaiolo) scampato alle acque dell’Arno, con Alessio Sardelli e commento storico-documentario di Simone Bellucci, Giuseppina Carlotta Cianferoni.

Nell’occasione sarà possibile partecipare alle ore 10,30 (prima dello spettacolo) alla visita guidata all’interessante mostra documentaria sulla storia dell’Arno, a cura della proff.ssa Carla Giuseppina Romby.

PROGRAMMA
Saluti Carla Zarrilli, Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze

Testo di
Alessandro Fani
Musiche dal vivo di
Alessandro Masini
Regia di
Carlo Sciaccaluga
Costumi di scena
Ceri Vintage e Laboratorio di Costumeria Teatrale della Pergola
Elementi scenici
Fattoria di Murlo

INFO:
Dott. Sonia Cafaggini
Funzionario per la Promozione e Comunicazione
Archivio di Stato di Firenze
www.archiviodistato.firenze.it – sonia.cafaggini@beniculturali.it – 055/26320238




Concentramento ore 9. Storia del Movimento studentesco fiorentino

Giovedì 10 novembre 2016, ore 17.00 presentazione del volume Concentramento ore 9, a cura dell’Associazione Ciclostilato in proprio in collaborazione con l’Istituto Gramsci Toscano, nella sala delle Feste del Consiglio regionale della Toscana, in via Cavour 18 a Firenze (l’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili ma occorre esibire un documento d’identità valido)

Dopo la proiezione del filmato “Per una storia del Movimento studentesco fiorentino” sono previsti i saluti del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, del presidente dell’Associazione Ciclostilato in proprio storia e memorie del Movimento studentesco fiorentino Paolo Maggi e della presidente dell’Istituto Gramsci Toscano Marta Rapallini. Seguiranno interventi del Rettore dell’Ateneo Fiorentino professor Luigi Dei, del Presidente del Parlamento toscano degli studenti Bernard Dika, del Coordinatore regionale Toscano delle Consulte provinciali degli studenti Gianluca Ficini e della Coordinatrice della Rete degli studenti medi di Firenze Anita Fallani, con la partecipazione dell’attrice Daniela Morozzi. Saranno presenti gli autori del volume Matteo Mazzoni, Dario Ragazzini, Sylva Casagli.

Il libro, frutto di un lavoro collettivo prese le mosse alla fine del 2011 da un gruppo di quegli studenti degli anni Settanta del secolo scorso che si rincontrarono scoprendo di avere ancora molte cose in comune e in particolare quell’esperienza scolastica, politica, umana.
I ricordi si sono trasformati in racconti, memorie scritte o registrate che hanno aperto una sorta di caccia al tesoro collettiva che ha permesso di riesumare da scaffali e bauli, scantinati e soffitte e mille altri luoghi pubblici e privati, quasi aspettassero il momento opportuno per tornare in “movimento”, centinaia di volantini, manifesti, piattaforme di lotta e resoconti di assemblee e attivi studenteschi, filmati e una moltitudine di foto, alcune veri e propri “scatti d’autore”. Un patrimonio prezioso raccolto in numerosi faldoni e affidato alla custodia dell’Istituto Gramsci Toscano e sottoposto all’attenzione di un pool di studiosi di indubbio valore quali Anna Scattigno, Dario Ragazzini, Matteo Mazzoni e Sylva Casagli.
Da quel primo manipolo di ex “giovani studenti degli anni ’70” è’ nata così l’associazione Ciclostilato in proprio storia e memorie del Movimento studentesco fiorentino, con lo scopo primario di tutelare e far conoscere quella vicenda che ha attraversato quasi un decennio del secolo scorso, partendo dalla realizzazione di un libro che aprisse una finestra non solo sulla parabola politica ma anche sulla vita e le storie di quelle ragazze e di quei ragazzi.

Chi erano e cosa volevano quelle ragazze e quei ragazzi che sfilavano dietro gli striscioni e sotto le bandiere del Movimento studentesco Fiorentino?
Ne è venuto fuori un racconto vivo, eloquente per suggestioni e stimoli, fresco, con molte foto, alcune inedite, che oltre ad indagare, riordinare e mettere insieme scientificamente con l’occhio dello storico il vissuto di tantissime ragazze e tantissimi ragazzi che condivisero gran parte della loro vita dentro e fuori le aule scolastiche, offre preziosi spunti di riflessione e strumenti d’indagine utili per guardare a quell’esperienza con l’occhio dell’oggi.
Un patrimonio prezioso che si propone anche come ulteriore strumento di riflessione e analisi su una vicenda per molti aspetti singolare e su un periodo, gli anni ’70, troppo spesso ricordati soltanto come gli “anni di piombo”. Un lavoro in sintonia con lo spirito che anima “Ciclostilato in proprio storia e memorie del Movimento studentesco fiorentino” nell’intento di contribuire a stimolare un dialogo e mantenerlo vivo fra le generazioni e soprattutto con e per i giovani.




Aspetti archivistici e storici nei complessi documentali e nelle collezioni della Provincia di Livorno

conferenza-archivi-aperti-10-11-16Giovedì 10 novembre 2016, alle ore 17, presso la Villa del Presidente –  Salone degli affreschi, in Via Marradi 116 a Livorno si terrà l’incontro dal titolo “Aspetti archivistici e storici nei complessi documentali e nelle collezioni della Provincia di Livorno”. Dopo i saluti del Presidente della Provincia dott. Alessandro Franchi seguiranno gli interventi:

Archivi e storia: il Palazzo della Provincia nella ricostruzione livornese

dott. Massimo Sanacore – direttore Archivio di Stato di Livorno

arch. Riccardo Ciorli – Archivio di Stato di Livorno

Guida all’archivio storico della Provincia di Livorno

dott.sa Paola Meneganti – Provincia di Livorno

Le collezioni del Museo di Storia naturale del Mediterraneo

dott.sa Anna Roselli – direttrice del Museo

Durante l’incontro verrà presentato il progetto di digitalizzazione dell’archivio storico fotografico della Provincia




A Livorno il dibattito “Fine dell’industria, fine del lavoro?” per lanciare il premio “Simonetta Ortaggi”

piombino_lavoroL’Istoreco di Livorno in collaborazione con la Società Italiana di Storia del Lavoro (SISLav) ha organizzato il premio “Simonetta Ortaggi” per la migliore tesi di dottorato in storia del lavoro. La scadenza è il 30 novembre 2016 e possono partecipare tutti gli studenti che si siano addottorati negli ultimi 5 anni, con tesi di storia del lavoro aperte a ogni ambito cronologico e temporale.

Per lanciare pubblicamente il bando di gara – il cui premio consiste nella pubblicazione di un volume con le edizioni SISLav – Istoreco propone un dibattito sul cambiamento del lavoro a partire dal caso di Piombino.

Il lento declino di una città industriale è il titolo di un saggio della sociologa del lavoro Annalisa Tonarelli, apparso sull’ultimo numero della rivista «Meridiana» dedicato alle aree deindustrializzate europee. Insieme all’autrice e agli storici Stefano Musso (Università di Torino, presidente SISLav e autore di Storia del lavoro in Italia, edito da Marsilio) e Pietro Causarano (Università di Firenze), si discuterà delle trasformazioni del lavoro e dell’economia negli ultimi decenni e dell’importanza della storia per comprendere il presente: se il futuro italiano è un futuro con meno industria, lo studio di un passato preindustriale può essere utile per capire cosa sta succedendo oggi e quali categorie è necessario utilizzare per leggere le attuali dinamiche.

Il dibattito, coordinato dalla presidente Istoreco Carla Roncaglia, si terrà alla libreria Erasmo, in Viale Avvalorati 62, mercoledì 9 novembre alle ore 17:30.