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Castello alto “come era” nelle opere di Angiolo Barsotti

Alle ore 17.30), inaugurazione della mostra di pittura “Angoli paesani” di Angiolo Barsotti.
Un viaggio nel passato su Castelfiorentino “come era”, attraverso gli occhi del pittore Barsotti. Quasi un documento storico su “Castello alto” nella prima e nella seconda metà del Novecento, con i suoi scorci, le abitazioni, le vie e le piazze, le prospettive, la singolare fisionomia e la sua evoluzione nel corso degli anni. É questo il tema di “Angoli paesani. Storia di un pittore all’aria aperta per le strade di Castelfiorentino all’inizio del ‘900”, mostra di pittura dell’artista castellano (scomparso nel 2002), che sarà inaugurata all’Oratorio di San Carlo domani pomeriggio (sabato 10 gennaio) alle ore 17.30. L’ingresso è gratuito.

Organizzata dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con alcuni parenti dell’artista, la mostra presenta oltre 30 opere di Barsotti, che raffigurano ciò che lui vedeva quando – fin da giovanissimo (a partire dagli anni Venti) – percorreva le vie del centro storico alto per dipingere i propri quadri all’aperto, come si conviene ad un artista teso a immortalare paesaggi, vicoli, edifici particolari che magari adesso non ci sono più e che solo i “castellani” di vecchia data ricordano ancora.

La mostra rimarrà aperta fino a domenica 18 gennaio con il seguente orario: lunedì e venerdì 9.00-13.00, martedì e giovedì 16.00-19.00, sabato e domenica 10.00-12.00/16.00-19.00.




Aperta fino all’Epifania la mostra “Firenze in guerra”

É aperta per tutto il periodo natalizio, negli orari consueti, la mostra Firenze in guerra 1940-1944, curata da Francesca Cavarocchi e Valeria Galimi – sotto la supervisione scientifica di Enzo Collotti – e promossa dall’Istituto storico della Resistenza in Toscana col sostegno della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze che ha riscontrato un notevole interesse di pubblico nel corso di queste mesi.

Numerosi classi delle scuole medie e superiori ne hanno visitato gli spazi, come centinaia di fiorentini e turisti che hanno così potuto immergersi in un viaggio nello spazio e nel tempo per approfondire uno dei momenti più significativi della storia della città.

Un successo tanto significativo che il Consiglio Comunale di Firenze ha chiesto al Sindaco di adoperarsi per rendere l’allestimento permanente.

In attesa di conoscere la risposta a questa autorevole richiesta, la mostra resta aperta, anche nelle festività di Natale e del primo dell’anno, per tutti gli interessati che potranno così vedere e conoscere documenti, immagini, voci, filmati, nonché fotografie provenienti dall’Archivio Foto Locchi animeranno un ampio percorso espositivo che, intrecciando storie individuali e esperienze collettive, attraverserà i primi anni di guerra fino agli ultimi mesi dell’occupazione tedesca, quando la città e la provincia furono violentemente investite dal conflitto.

Uno spazio di condivisione interattiva è garantito dal progetto Memory Sharing, che ha l’obiettivo di raccogliere e valorizzare documenti, fotografie, storie di vita relative agli anni del conflitto. Tutti possono contribuire al progetto, rivolgendosi alla postazione allestita all’interno della mostra oppure partecipando online, attraverso il sito www.firenzeinguerra.com

Al Rondò di Bacco, nel complesso monumentale di Palazzo Pitti, un film sonoro e la serie completa delle fotografie scattate dall’architetto Nello Baroni permetteranno di immergersi nell’esperienza dei “giorni dell’emergenza”, quando migliaia di fiorentini furono costretti a lasciare le case del centro storico per rifugiarsi nelle sale di Palazzo Pitti.

Informazioni sulla mostra:

Palazzo Medici-Riccardi 24 ottobre 2014 – 6 gennaio 2015

10:00 – 18:00 (chiuso il mercoledì)

Rondò di Bacco 24 ottobre 2014 – 4 gennaio 2015

Venerdì 15:00 – 17:30 / sabato e domenica: 11:00 – 17:30

Ingresso libero




Sentieri partigiani

Alle ore 9.00 deposizione di una corona a Lanciotto Ballerini nel cimitero comunale di Campi Bisenzio

Alle ore 10.00 deposizione di una corona a Vladimiro, cimitero Faccini Calenzano

Alle ore 10.15 intitolazione Via Vladimiro (nuovo sottopasso ferroviario ponte ai pesci)

Alle ore 10.30 deposizione di una corona in piazza Vittorio Veneto (Calenzano)

Alle ore 12.00 cerimonia al Memoriale di Valibona




Alfredo Pierantozzi vittima del fascismo

pierantozzi-300x300Si terrà il 3 gennaio, a 71 anni esatti dalla morte, il convegno dedicato ad Alfredo Pierantozzi vittima del fascismo, la rivalutazione storica della figura del Maresciallo dei Carabinieri ucciso a Valibona nel 1944. L’incontro si terrà alle 16 nella sala convegni del Comune (p.za Gramsci).
Sono invitati a partecipare e ad intervenire tutti coloro che hanno contribuito a questa rivalutazione, i cittadini che hanno testimonianze da raccontare e in generale chi si è impegnato per far riaprire le ricerche sulla morte del Maresciallo.
Queste ricerche, insieme alle testimonianze, fanno propendere per la tesi che il Maresciallo sia stato ucciso dalle forze repubblichine forse perché si opponeva alle rappresaglie sui contadini di Valibona dopo la battaglia partigiana del 3 gennaio 1944.

Programma:

Adele Tasselli – giornalista – “Il caso Pierantozzi: una storia che chiedeva giustizia
Michele Di Sabato – scrittore – “In margine alla Battaglia di Valibona
Daniele Guglielmi – Museo del figurino storico – “La cronologia dei documenti sul combattimento di Valibona
Maria Lazzerini – Comune di Calenzano – “Incongruenze e contraddizioni sulla morte di Pierantozzi
Claudio Biscarini – storico – “Il Maresciallo Pierantozzi e il ruolo dei Carabinieri nella Resistenza
Alessio Biagioli – Sindaco – Riconoscimento civile di Alfredo Pierantozzi

Ciò che resta nella memoria popolare: testimonianze e racconti
Diretta video dell’evento a cura di SestoTV
Visibile su www.piana.tv




Un Thé… con la storia

Incontro testimonianze Barberino 27 dicembreAlle ore 17.00 allo Spedale dei Pellegrini, presentazione del numero speciale della rivista «Testimonianze» 1914 1944 Due anni simbolo fra pace e guerra nella storia del «secolo breve», con gli interventi di Giacomo Trentanovi, Severino Saccardi, Fabio Dei, Stefano Fusi e proiezione del docu-film “Kia Ora”: la liberazione del Chianti e di Firenze attraverso la storia del 28° battaglione Maori.

Letture di Massimo Salvianti.

Intermezzo di thé con biscotti.




Per non dimenticare le vittime del bombardamento di Empoli del 26 dicembre 1943

Il 26 dicembre 1943 trentasei aerei americani, partiti dalla base di Decimomannu in Sardegna sganciarono in totale 210 bombe su Empoli, in particolare sulla stazione e sulla ferrovia, almeno 170 ordigni caddero fuori bersaglio, principalmente nel quartiere di Cascine. Si contarono 123 vittime; tanti feriti gravi, alcuni dispersi.
Anche quest’anno, nel giorno di Santo Stefano, il Comune di Empoli vuol commemorare quelle vittime innocenti con una cerimonia. Venerdì 26 dicembre alle ore 10.30, nella Collegiata di Sant’Andrea, in piazza Farinata degli Uberti, verrà celebrata la santa messa in suffragio ai caduti e deposta una corona al monumento ai caduti del bombardamento in viale IV Novembre.
Per l’amministrazione comunale sarà presente Eleonora Caponi, assessore alla cultura con delega alla memoria.




Carabinieri, da 200 anni l’Arma di tutti noi

Si inaugura sabato 20 dicembre alle 16 la mostra “Carabinieri, da 200 anni l’Arma di tutti noi”, in programma allo St.Art di via Garibaldi fino al 17 gennaio 2015. L’inaugurazione si terrà nella sala convegni del Comune, al quarto piano dell’edificio di piazza Gramsci.
In occasione dell’inaugurazione si terrà anche la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di Calenzano all’Arma, conferita dal Consiglio Comunale lo scorso 28 novembre, alla presenza di autorità civili e militari. Al termine la banda dell’Ispettorato dell’Associazione Nazionale Carabinieri della Toscana eseguirà l’Inno di Mameli.
La rassegna, promossa dal Comune di Calenzano e organizzata dall’Associazione Turistica di Calenzano con il coordinamento di Agostino Barlacchi e la collaborazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, riassume il cammino dell’Arma iniziato nel giugno 1814 per volere di Vittorio Emanuele I Re di Sardegna, che lo fondò proprio nell’isola con lo scopo di fornire al regno un corpo di polizia.
Ci saranno mezzi d’epoca, uniformi, ricostruzioni in miniatura, illustrazioni e documenti, dalle armi dei Carabinieri dell’Azienda Pedersoli di Brescia alle cartoline d’epoca ai famosi e caratteristici calendari. L’Arma stessa parteciperà alla mostra con reperti dei propri Musei e con una sezione dedicata al lavoro dei Carabinieri oggi, dai gruppi dei Nas antisofisticazione, alla tutela del patrimonio artistico e culturale, dal Gruppo anticrimine ai Carabinieri cinofili e artificieri.
Il famoso logo simbolo dei Carabinieri (la granata fiammeggiante a tredici punte) sarà ricreato dalle Scenografie Barbaro e verrà posto all’ingresso della mostra.




I giorni dell’emergenza. Firenze, Palazzo Pitti estate 1944

L’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e MemorySharing, in occasione della mostra “1940-1944 – Firenze in guerra” hanno lanciato un appello ai cittadini di Firenze a condividere i propri ricordi personali e di famiglia. In molti hanno risposto. Nuovi scritti, nuove immagini, nuove testimonianze. I frammenti di memoria individuale raccolti, che aggiungono tasselli importanti alla memoria collettiva, saranno presentati in un evento speciale aperto a tutti (ingresso libero) sabato 20 dicembre ore 16.30 al Rondò di Bacco, Palazzo Pitti.

Alcuni di questi fanno parte delle vicende che hanno come scenario Palazzo Pitti che fra i mesi di luglio e agosto del 1944 diviene il riparo di moltissime famiglie sfollate dalle loro case sulle vie dei Lungarni e delle altre zone del centro. Più di 5000 persone di tutte le classi sociali occupano per alcune settimane la reggia medicea, tra la disperazione di quello che è stato lasciato, la paura della guerra che circonda il palazzo, la speranza dell’arrivo degli alleati, la vita quotidiana in condizioni di emergenza.

 Vedremo tra le nuove testimonianze raccolte quelle di Fiorenza Baroni, figlia di Nello Baroni, autore del “diario dei 5000” e di una preziosa documentazione fotografica di quei giorni, Massimo Muzzarelli Verzoni, adolescente spettatore privilegiato degli eventi della piazza e figlio del medico che mette in piedi in pochi giorni un ospedale di guerra nella chiesa di San Felice; Fiorenza Stagi, la bambina che si è riconosciuta nella foto del manifesto (almeno crede), per cui quei giorni erano “un’avventura, un gioco di re, regine e principesse tra le stanze del palazzo e le statue del giardino”.

 E sentiremo Il documentario sonoro “I giorni dell’emergenza” (25’), di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella, è un’esperienza di grande forza evocativa che racconta quei momenti. Nel buio della sala un intreccio di suoni, voci, allarmi, boati permette di calarsi nell’atmosfera dei giorni precedenti alla liberazione del centro di Firenze, quando le distruzioni tedesche, lo sfollamento, la paralisi della vita cittadina segnarono l’ulteriore aggravarsi delle condizioni di vita della popolazione. Un tempo sospeso, in attesa della liberazione.

SUONI DI GUERRA

un documentario sonoro di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella

una produzione: Acquario della Memoria & NANOF

montaggio: Domenico Zazzara

con le voci di: Massimo Salvianti,

e di: Federico Guerri, Patrizia Hartman, Alessandro Poletti, Margherita Guerri