Commemorazione dei caduti in guerra e Festa dell’Unità nazionale a Montespertoli

L’Amministrazione comunale e le Associazioni combattentistiche invitano a partecipare alla commemorazione del 4 novembre

Ore 9.00 Sala Topical
Saluto del Vicesindaco Alessio Mugnanini
Intervento del Maggiore in congedo dell’esercito italiano Giulio Cesare Bucci

Ore 9.30 Proiezione del documentario “Kia Ora” sul passaggio del battaglione Maori. Saranno presenti gli autori Manuela Critelli regista, Stefano Fusi e Claudio Teobaldelli.

Ore 10.00 Vivere in guerra, testimonianze dirette di chi ha vissuto la seconda guerra mondiale

A seguire la deposizione delle corone ai monumenti ai caduti in Piazza del Popolo e al cimitero alla presenza degli alunni delle classi terze della Scuola secondaria di primo grado R. Fucini.

 

 




Le cerimonie per il 48° anniversario dell’alluvione di Firenze del 4 novembre ‘66

Martedì prossimo, 4 novembre, la città di Firenze ancora una volta ricorderà il tragico evento dell’alluvione che la colpì la mattina del 4 novembre 1966 e che costò la vita a 17 fiorentini in città e a 18 persone della provincia, tra cui due piccoli bambini di 3 anni, le più piccole vittime dell’alluvione, Marina Ripari e Leonardo Sottile, entrambi di Sesto Fiorentino.
Le cerimonie del 48mo Anniversario, che dal 1994 sono organizzate dall’Associazione Firenze Promuove, e da quattro anni anche assieme alla Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze, prevedono alle ore 11 all’Oratorio della Madonna delle Grazie, in Lungarno Diaz 6, la celebrazione della Santa Messa in memoria delle 35 vittime ai piedi della Madonna che anticamente era posta su una delle celle del Ponte alle Grazie per proteggere la città dalle alluvioni. Presiederà la funzione religiosa Mons. Giancarlo Corti, Vicario del Vescovo per la Carità e Proposto della Cattedrale. Al termine della Messa, intorno alle ore 11,40 un corteo, aperto dal Gonfalone del Comune, presente per la prima volta alla cerimonia, porterà le autorità e i cittadini presenti al centro del Ponte alle Grazie, da dove il Presidente di Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani, e la Presidente del Consiglio Comunale, Caterina Biti, lanceranno in Arno, dopo la benedizione del fiume, la Corona d’Alloro del Comune di Firenze in ricordo delle 35 vittime.




Figline e Incisa festeggiano la giornata delle Forze Armate

Martedì a Figline e Incisa si terranno le celebrazioni per il 96° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale e per commemorare i caduti e gli operatori delle Forze Armate.
La giornata è infatti un’occasione per ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.
In questa ricorrenza, tutta la cittadinanza di Figline e Incisa Valdarno si stringe intorno alle Forze Armate per esprimere loro il più sentito ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto, fanno e faranno per la collettività.
Pertanto il Comune di Figline e Incisa promuove due momenti commemorativi. A Figline alle ore 9 ci sarà il raduno delle autorità e delle associazioni combattentistiche, d’Arma e del volontariato presso la Casa del Combattente (via Frittelli), cui seguiranno alle ore 9,30 una preghiera in ricordo dei caduti, l’intervento della sindaca Giulia Mugnai e la deposizione della corona presso il monumento l’Albero dell’Universo in via Sarri. La stessa cerimonia sarà ripetuta a a Incisa, con ritrovo delle autorità a partire dalle ore 10 in piazza Mazzanti.




La celebrazione del ‘Giorno della vittoria’ a Fucecchio

Come ogni 4 novembre anche quest’anno il Comune di Fucecchio celebrerà la ricorrenza del giorno della vittoria della Prima guerra mondiale avvenuta il 4 novembre 1918. Domani, in occasione del 96° anniversario, la cerimonia, che si terrà alle ore 11, prevede il raduno delle autorità e delle associazioni di fronte al Monumento ai Caduti in Piazza XX Settembre e, a seguire, la deposizione di una corona di alloro da parte del sindaco Alessio Spinelli.
La celebrazione sarà anche l’occasione per ricordare, oltre ai caduti di tutte le guerre, l’impegno delle forze armate italiane impegnate in tante parti del mondo in difesa della pace e a sostegno delle popolazioni civili.




La Giornata delle Forze Armate a Certaldo ricordando il soldato Renato Niccolini

Martedì 4 Novembre 2014, in occasione della Giornata delle Forze Armate e Festa dell’Unità Nazionale, il Comune di Certaldo, ANCR e ANPI, ricorderanno il soldato e autiere Renato Niccolini, originario di Gambassi Terme ma i cui familiari risiedono oggi a Certaldo, disperso in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, del quale è stato recentemente trovato i “piastrino di riconoscimento” che verrà riconsegnati ai familiari.

Nato a Gambassi Terme il 1 ottobre 1921, da Niccolini Livio e Nigi Assunta, aveva tre fratelli: Rutilia Niccolini, classe 1909 – Emilia Niccolini, classe 1910, e Rutilio Niccolini classe 1913, ed era, dunque, il più giovane. La famiglia si trasferirà nel Comune di San Gimignano (SI) –Fraz. Badia a Elmi negli anni successivi. Dopo le scuole Renato divenne, come del resto la maggior parte delle persone all’epoca, un agricoltore.
Per quanto riguarda il periodo di guerra, dalla lettura approfondita delle lettere, malgrado il testo talvolta sia incomprensibile” si evince che: Renato inizialmente è a Cuneo e fa parte della 247^ Autosezione Pesante, in data 13/05/1942 Renato comunica il suo passaggio alla Pompa deposito e con lettera del 29/05/1942 scrive di essere passato definitivamente al 201° Autoreparto Pesante 4^ Divisione Alpina Cuneense ed attende di partire per il fronte russo. Dal fronte russo le lettere cominceranno ad arrivare sempre di meno. Le più significative sono quelle del mese di Dicembre 1942, e la più commovente, anche se il testo è scarno, è senz’altro quella datata 11/01/1943, e scritta, come sopradetto, al sacerdote, come se Renato avesse saputo che di lì a pochi giorni il suo destino sarebbe stato segnato.
I familiari vissero l’attesa del suo ritorno in maniera dolorosa. All’epoca i genitori cercarono di reperire sue notizie attraverso vari canali.
Solo nel 1995 riceveranno un documento dal Ministero della Difesa dove viene comunicato loro ufficialmente (dopo l’accesso agli Archivi segreti di Stato a Mosca dove era custodita la documentazione dei militari italiani) che il soldato Renato Niccolini, già dichiarato disperso, era stato catturato dalle FF.AA. Russe il 17/01/1943 a Rossoch, ed internato nel campo n 159 Odessa – Rep Ukraina, ove è deceduto. La salma di Renato non è stata mai recuperata in quanto i sovietici avevano sepolto i caduti nelle fosse comuni.
Con il ritrovamento del piastrino di riconoscimento, è come se fosse tornato definitivamente a casa assieme a chi non c’è più ed ai familiari ancora in vita.
Attualmente i nipoti diretti sono: Niccolini Renata, nata nel 1943 che porta il nome di Renato in sua memoria, e Niccolini Mara (1949), figli di Rutilio. Rigacci Eusebio e Rigacci Dino, figli di Emilia Niccolini Orlando, Marisa, Mario figli di Rutilia

Questo il programma delle iniziative del 4 novembre:
ore 09,00 Piazza Boccaccio – S. Messa nella Chiesa di San Tommaso in onore ai Caduti e ai
Dispersi di tutte le guerre.
ore 10,00 Piazza della Libertà – Deposizione della corona al sacello dei Caduti.
ore 10,30 Piazza dei Macelli, “Centro I Macelli” – Consegna ai famigliari del “Piastrino di Riconoscimento” del Soldato Autiere Niccolini Renato disperso in Russia durante la Seconda
Guerra Mondiale.
ore 12,00 Fiano, Piazza Gasparri – Deposizione della corona al Monumento dei Caduti.




CANZONI CONTRO LA GUERRA

E’ la terza volta che l’Istituto “Ernesto de Martino”, il Comitato “Fermiamo la guerra”, l’ANPI, il Circolo “L’Affratellamento di Ricorboli”, LeMusiQuorum, con la collaborazione, quest’anno, anche della Camera del Lavoro CGIL di Firenze, organizzano un’iniziativa anti-militarista in concomitanza con la celebrazione – il 4 novembre – delle Forze Armate e della vittoria nella 1ª guerra mondiale.

Siamo ad un secolo di distanza da quando ebbe inizio – nel 1914, appunto – quel grande macello che mandò al massacro, sui campi di battaglia di tutta Europa, milioni di persone strappate ai loro lavori, alle loro famiglie, alle loro case. Stanno cominciando le commemorazioni, retoriche e patriottarde, di tale funesto evento.

Una ragione in più per ritrovarsi ad ascoltare, ed a cantare, le canzoni contro la guerra, quelle nate nelle trincee od ancor prima, nelle guerre precedenti, o, successivamente, quando la follia nazi-fascista, scatenò un altro conflitto mondiale e quando, poi, divenne realtà il terrore atomico.

Non solo. La violenza delle armi sta sconvolgendo anche oggi il mondo, tanto è vero che si è parlato di terza guerra mondiale “a puntate”: l’aggressione israeliana alla popolazione di Gaza, che ha provocato oltre 1500 vittime, il conflitto in Ucraina, la violenza senza fine in Siria ed in Iraq, con l’attacco dell’ISIS e la resistenza dei curdi – uomini e donne – specialmente a Kobane , le guerre dimenticate in Africa [limitandoci agli ultimi mesi – e l’elenco non è completo -].

Proprio perché la memoria di ieri ci aiuti a sconfiggere l’orrore odierno, il 2 novembre canteranno il coro de LeMusiQuorum, il Gruppo “Cantierranti” ed una grande ospite a sorpresa, accompagnata da 3 musicisti.

Inoltre, ascolteremo brani di interviste a persone che hanno vissuto l’esperienza delle trincee e ricorderemo, con Elio Varriale, dell’Istituto “Memoria in scena”, le iniziative contro la guerra che si ebbero durante il 1° conflitto mondiale, anche qui in Toscana, con Mahmud Hamad, Presidente dell’Associazione Italo-Palestinese, le devastazioni belliche di oggi (con particolare riferimento a quella che ha colpito recentemente il popolo della Palestina).

A termine del concerto seguirà un buffet.

L’ingresso è gratuito.

Siccome l’iniziativa è auto-organizzata, è gradito comunque il contributo volontario di chi parteciperà all’evento.




Al suono delle campane sarà il segnale.

donneFi44Alle ore 10,30 all’Auditorium dell’Archivio di Stato di Firenze, Regione Toscana, Archivio di Stato, Archivio per la memoria e la scrittura delle donne “Alessandra Contini Bonaccorsi” presentano il Reading Al suono delle campane sarà il segnale: i giorni dell’occupazione nazifascista e della battaglia per la Liberazione della città ripercorsi attraverso le memorie e i diari delle donne.

Selezione dei testi Elisa Caramazza

Letture Gianna Deidda, Angela Giuntini, Elisa Caramazza

Percussioni Andrea Laschi

Drammaturgia e regia Gianna Deidda

Con la partecipazione degli alunni dei licei “Galileo” e “Castelnuovo” di Firenze e del liceo “Virgilio” di Empoli
a cura di Giuseppina Frisina, Stefano Guigli, Elena Paolini

Progetto a cura di Marta Baiardi, Francesca Klein, Rosalia Manno, Anna Scattigno




“GIORGIO LA PIRA – SINDACO DELLA PACE”

Rai Cultura, diretta da Silvia Calandrelli, presenta Italiani con Paolo Mieli, in onda martedì 28 ottobre alle ore 21.30 su Rai Storia, ch. 54 del Digitale Terrestre e ch. 23 Tivù Sat.
La vita, le idee, la visione politica, la capacità di immaginare un mondo diverso, è il filo conduttore della prima serie di sette puntate di Italiani dedicata ai grandi personaggi che hanno dato lustro alla vita politica, sociale e culturale del Paese. Paolo Mieli ci condurrà lungo un percorso di conoscenza nella vita di questi Italiani, nell’epoca in cui sono vissuti e nei fatti di cui sono stati protagonisti, attraverso interviste a familiari e studiosi, immagini e sequenze di repertorio delle Teche Rai, capaci di ricreare una “cronaca in presa diretta” della biografia dei singoli protagonisti.
“GIORGIO LA PIRA – SINDACO DELLA PACE”
Di Antonia Pillosio
Il 29 giugno 1955 il quotidiano francese Le Monde scrive: “Giorgio La Pira: chi non conosce oggi questo piccolo uomo vivace e dolce, questo ‘cristiano da choc’ che si è lanciato nella vita pubblica senza nulla concedere alla potenza del denaro, né perdere nulla del suo temperamento d’asceta?” Attraverso testimonianze, appunti, immagini inedite delle Teche Rai e fotografie provenienti dalla Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, il documentario racconta la vita di un uomo centrale nella politica del secondo dopoguerra italiano, così come fondamentale è stato il suo apporto alla stesura della carta costituzionale. A ricordare il ruolo e il valore di Giorgio La Pira, Ettore Bernabei, suo amico e collaboratore, Ugo De Siervo, ex Presidente della Corte Costituzionale e suo allievo, Matteo Primicerio, Presidente della Fondazione La Pira Firenze, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Vittorio Citterich.
“Era un democristiano atipico – racconta in un’intervista di alcuni anni fa il giornalista Vittorio Citterich – perché come lui stesso diceva ”io non ho la tessera di nessuno, l’unica tessera che ho è quella del battesimo”.
Giorgio La Pira, nasce a Pozzallo in provincia di Ragusa il 9 gennaio del 1904. Nel 1946 viene eletto Deputato alla Costituente e formula con Moro, Dossetti, Calamandrei e Togliatti i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana affermando le libertà civili e religiose, il diritto al lavoro, il valore della persona umana. ”Viene scelto alla Costituente perché – sottolinea Ugo De Siervo – era uno dei pochi cattolici democratici che si era decisamente esposto contro il fascismo e contro la discriminazione razziale. “I suoi obiettivi erano i poveri, era la conversione della Russia e la pace universale, lui lavorava su questa prospettiva – ricorda in un documento delle Teche Rai Giulio Andreotti, che aggiunge: “Era convinto che dovesse essere perseguita una politica di pace universale”.
Negli anni a seguire, La Pira sarà sottosegretario al Ministero del Lavoro, Sindaco di Firenze e per tre volte membro della Camera dei Deputati. Una storia di battaglie politiche e civili ma soprattutto di fede per un uomo che, l’impegno religioso e civile, inducono a muoversi con decisione verso obiettivi concreti e per lui sacri: il lavoro, la casa, il pane.
La Pira segna la vita politica nazionale ma anche quella estera con sorprendenti iniziative. “Nel 1965 si rese conto che il pericolo del Vietnam era il problema principale per la Pace del mondo – racconta Mario Primicerio – e così decise di andare in Vietnam ad Hanoi per parlare con Ho Chi Min.”
A sei anni dalla sua morte, il 5 novembre del 1977, gli sono riconosciute le virtù eroiche e la fama di santità che portato l’arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli a presentare nel 1983 la richiesta per introdurre la causa di beatificazione.