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L’8 marzo a Vaiano la storia di Teresa Meroni e la graphic novel dedicata alle 1500 fabbrichine che con lei marciarono per la pace

Furono arrestate e condannate per aver gridato “Abbasso la guerra”. Fu la sorte di tante donne che parteciparono alla marcia per la pace nel 1917, percorrendo tutta la Val di Bisenzio al seguito di Teresa Meroni.

E martedì 8 marzo alle 17 a Vaiano nella sala polivalente Lido Baldini, l’assessore alla Cultura e alle Pari opportunità Federica Pacini e la direttrice del CDSE Alessia Cecconi, con la collaborazione della Sartoria Auser, presentano la Graphic Novel che, in 30 tavole disegnate da Marco Perna, racconta la storia di questo straordinario episodio: 1500 donne, molte giovanissime, moltissime operaie nelle tante fabbriche della valle, che marciano per la pace, la parità fra uomini e donne e la libertà.

Dopo l’anteprima di Vernio, con la mostra allestita all’ex Meucci che si chiude proprio l’8 marzo, a Vaiano si presenta la pubblicazione che contiene la graphic novel Valdibisenzio 1917. Donne in marcia contro la guerra. Al termine è previsto un aperitivo a cura delle donne della Sartoria d Vaiano.

Nella pubblicazione curata dal CDSE c’è davvero un pezzo di storia di Vaiano. Anzitutto c’è l’elenco delle schedate, una cinquantina di nomi e cognomi di donne vaianesi arrestate dai Carabinieri nei giorni dal 2 al 5 luglio 1917, interrogate e anche condannate per aver manifestato contro la guerra. Le manifestanti riconducibili a Vaiano dovevano essere 5-600, ma da quei verbali di interrogatori emergono volti e storie di un passato legato al presenta. In marcia si era messa ad esempio la nonna del sindaco Primo Bosi, Umiltà Ciardi, figlia del fu Primo (il bisnonno del primo cittadini) che fu poi condannata a 5 giorni di carcere e 60 lire di multa. E arrestata insieme alla madre fu anche Natalina Quercioli, allora diciannovenne, che sarebbe poi diventata la levatrice di tutto il paese.

Realizzata dal CDSE nella cornice del progetto Toscana terra di lotte per la pace finanziato dal Consiglio Regionale per la Festa della Toscana 2015, la pubblicazione è a cura di Alessia Cecconi e Marco Perna con la collaborazione di Luisa Ciardi e Roberta Chiti per le ricerche d’archivio. I disegni sono di Marco Perna (che tra l’altro aveva la nonna e la zia nella marcia del 1917). Il libro aggiunge nuove fonti di archivio inedite, che ricostruiscono episodi e figure di manifestanti di Vaiano e Vernio, anche attraverso i verbali di interrogatori e testimonianze. Ogni nuovo documento ritrovato è stato abbinato a una tavola creata appositamente. Il filo delle ricerche aperte porta infatti alla luce inediti episodi e nuove figure di donne che parteciparono con Teresa alla marcia. E che, come lei, subirono la carica dei cavalleggeri, il processo pubblico, le condanne e in alcuni casi la prigione.

Per informazioni: www.comune.vernio.po.it, info@fondazionecdse.it, tel. 393 9182 565. La pubblicazione può essere richiesta al CDSE di Vaiano (www.fondazionecdse.it).




Commemorazione 72° anniversario della deportazione politica dalla provincia di Firenze

Lunedì 7 marzo, ore 10.30, Parco di Villa Vogel, in occasione del 72° anniversario del trasporto dei deportati fiorentini verso i campi di concentramento nazisti, incontro del presidente del Quartiere 4, MirKo Dormentoni con il sindaco di Mauthausen Thomas Punkenhofer e i ragazzi della scuola media Barsanti. Sarà presente il Gonfalone della Città di Firenze.

Martedì 8 marzo, ore 9.45, Piazza Santa Maria Novella, Cerimonia per il 72° anniversario del trasporto dei deportati politici dalla provincia di Firenze verso Mauthausen.
Intervengono:
Giulia Romagnoli, Aned Firenze
Caterina Biti, Presidente Consiglio Comunale di Firenze
Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana
Thomas Punkenhofer, Sindaco di Mauthausen

Matteo Mazzoni, Direttore Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Programma musicale a cura del Coro del 900 di Fiesole

Segue il corteo dei gonfaloni al binario 6 della stazione di Santa Maria Novella




I Giardini della Memoria

Lunedì 7 marzo, ore 10.30 ritrovo Giardino di via Medaglie d’oro alla Resistenza a Ponte a Elsa (Empoli).

Saranno presenti:

Brenda Barnini, Sindaco di Empoli

Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana




Viaggio nella memoria – visita al Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema e al Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo

A conclusionvol viaggio s.anna fosdinovoe degli eventi promossi in occasione del Giorno della Memoria da Provincia di Lucca, Comune di Lucca, Scuola per la Pace, Consiglio Comunale di Lucca ed Istituto Storico della Resistenza – con la collaborazione di molti altri Enti ed associazioni del territorio – viene organizzato domenica 6 marzo un “Viaggio della Memoria” ai Musei della Resistenza di Fosdinovo e Sant’Anna di Stazzema.
La giornata prevede la partenza da Lucca (Palasport) alle ore 8.00, arrivo a Fosdinovo e visita guidata al locale Museo Audiovisivo della Resistenza.
Il Museo è stata completato nel 1999 ed inaugurato il 3 giugno del 2000. E’ costituito da una moderna installazione audiovisiva e da supporti multimediali, che consentono organici percorsi di indagine storica e di approfondimento didattico sui temi della Resistenza e della costruzione della democrazia in Italia. Durante la visita sarà organizzato un incontro con un partigiano della zona.
Al termine della visita, pranzo in una struttura nei pressi del museo.
Nel primissimo pomeriggio partenza per Sant’Anna di Stazzema con visita guidata al Museo Storico della Resistenza, che offre ai visitatori una panoramica essenziale, ma esauriente e su basi storiche, del contributo della Versilia alla lotta di Liberazione, e al tempo stesso stimola la riflessione sui valori della Resistenza. L’allestimento dello spazio museale è immaginato come l’articolarsi di una visione globale nel rapporto spaziale tra interno ed esterno: spazio espositivo e Monumento-Ossario, che si erge sul colle di Cava.
[Sant’Anna di Stazzema, piccolo paese dell’Alta Versilia sulle pendici delle Alpi Apuane, fu teatro il 12 agosto del 1944 di un massacro terribile: alcuni reparti delle SS compirono uno dei crimini più orrendi perpetrati dalle truppe tedesche in Italia, assassinando 560 persone, fra le quali molti bambini.]
Il rientro a Lucca è previsto intorno alle 19.30/20.00.
Per prenotazioni (entro il 1° marzo) e ulteriori informazioni: Scuola per la Pace Provincia di Lucca, tel. 0583 417481 – scuolapace@provincia.lucca.it

 




A San Gimignano la mostra “Robert Capa in Italia 1943-1944”

CapaDal 5 marzo al 10 luglio 2016 San Gimignano ospiterà presso la Galleria d’Arte Moderna e ContemporaneaRaffaele De Grada” la mostra dedicata al grande fotoreporter di guerra Robert Capa, che racconta con 78 immagini in bianco e nero gli anni della seconda guerra mondiale in Italia.

Considerato da alcuni il padre del fotogiornalismo, da altri colui che al fotogiornalismo ha dato una nuova veste e una nuova direzione, Robert Capa (Budapest, 1913 – Thái Binh, Vietnam, 1954) pur non essendo un soldato, visse la maggior parte della sua vita sui campi di battaglia, vicino alla scena, spesso al dolore, a documentare i fatti: se le tue fotografie non sono all’altezza, non eri abbastanza vicino”, ha confessato più volte.

In oltre vent’anni di attività ha seguito i cinque maggiori conflitti mondiali: la guerra civile spagnola, la guerra sino-giapponese, la seconda guerra mondiale, la guerra arabo-israeliana del 1948 e la prima guerra d’Indocina.

Il Comune di San Gimignano, il Museo Nazionale Ungherese di Budapest, la Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia in collaborazione con Opera-Gruppo Civita gli dedicano una mostra che raccoglie le fotografie scattate in Italia nel biennio 1943 – 44.

L’esposizione è curata da Beatrix Lengyel ed è stata ideata e promossa in collaborazione con il Museo Nazionale Ungherese di Budapest e il Ministero delle Risorse Umane d’Ungheria.

A settanta anni di distanza, la mostra racconta lo sbarco degli Alleati in Italia con una selezione di fotografie provenienti dalla serie Robert Capa Master Selection III conservata a Budapest e acquisita dal Museo Nazionale Ungherese tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009. La serie, composta da 937 fotografie scattate da Capa in 23 paesi di 4 continenti, è una delle tre Master Selection realizzate da Cornell, fratello di Robert Capa, anch’egli fotografo, e da Richard Whelan, biografo di Capa, all’inizio degli anni Novanta e oggi conservate a New York, Tokyo e Budapest. Le serie, identiche tra loro e denominate Master Selection I, II e III, provengono dalla collezione dell’International Center of Photography di New York, dove è conservata l’eredità di Capa.

Esiliato dall’Ungheria nel 1931, Robert Capa inizia la sua attività di fotoreporter a Berlino e diventa famoso per le sue fotografie scattate durante la guerra civile spagnola tra il 1936 il 1939. Quando arriva in Italia come corrispondente di guerra, ritrae la vita dei soldati e dei civili, dallo sbarco in Sicilia fino ad Anzio: un viaggio fotografico, con scatti che vanno dal luglio 1943 al febbraio 1944 per rivelare, con un’umanità priva di retorica, le tante facce della guerra spingendosi fin dentro il cuore del conflitto.

Le immagini colpiscono ancora oggi per la loro immediatezza e per l’empatia che scatenano in chi le guarda. Lo spiega perfettamente John Steinbeck in occasione della pubblicazione commemorativa di alcune fotografie di Robert Capa “Capa sapeva cosa cercare e cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino”.

Ed è così che Capa racconta la resa di Palermo, la posta centrale di Napoli distrutta da una bomba ad orologeria o il funerale delle giovanissime vittime delle famose Quattro Giornate di Napoli. E ancora, vicino a Montecassino, la gente che fugge dalle montagne dove impazzano i combattimenti e i soldati alleati accolti a Monreale dalla gente o in perlustrazione in campi opachi di fumo, fermo immagine di una guerra dove cercano – nelle brevi pause – anche il recupero di brandelli di umanità.

Settantotto fotografie per mostrare una guerra fatta di gente comune, di piccoli paesi uguali in tutto il mondo ridotti in macerie, di soldati e civili, vittime di una stessa strage. L’obiettivo di Robert Capa tratta tutti con la stessa solidarietà, fermando la paura, l’attesa, l’attimo prima dello sparo, il riposo, la speranza.

Così Ernest Hemingway, nel ricordare la scomparsa, descrive il fotografo: “Ѐ stato un buon amico e un grande e coraggiosissimo fotografo. Era talmente vivo che uno deve mettercela tutta per pensarlo morto”.

Accompagna la mostra un catalogo con testi di Beatrix Lengyel, Ilona Stemlerné Balog, Éva Fisli e Luigi Tomassini, bilingue italiano/inglese, di 192 pagine e 80 fotografie. È una coedizione Museo Nazionale Ungherese di Budapest e Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia, prezzo di copertina 35 euro, prezzo speciale in mostra 30

Scheda Tecnica

Titolo

ROBERT CAPA IN ITALIA

1943 – 1944

Periodo

5 marzo – 10 luglio 2016

Sede espositiva

San Gimignano, Via Folgore da San Gimignano 11

Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada”

Anteprima per la stampa
venerdì 4 marzo ore 11:30

Inaugurazione

venerdì 4 marzo ore 17.30

Orari
5 – 31 marzo 10:00 -17.30

1 aprile – 10 luglio 9:30 – 19:00

Ingresso

€ 7,50 Intero;

€ 6,50 ridotto: minori dai 6 ai 17 anni, ultrasessantacinquenni, gruppi di almeno 20 persone (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito), gruppi di alunni di scuole pubbliche in visita didattica (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito)

Ingresso gratuito: minori di 6 anni, residenti a San Gimignano, soggetti diversamente abili che necessitino di accompagnamento e relativi accompagnatori, guide turistiche, titolari tessere I.C.O.M.

Agevolazione Gruppi: gratuito il check in autobus per i gruppi che avranno prenotato il biglietto d’ingresso alla mostra ed ai Musei Civici di San Gimignano

Informazioni
www.sangimignanomusei.it

prenotazioni@sangimignanomusei.it

call center info e booking 0577/286300

Ufficio Stampa

Opera – Gruppo Civita

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Tel 06 692050220-258

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Achille Lega, futurista a Pistoia, raccontato da Edoardo Salvi

La figura di Achille Lega (1899-1934), tra i maggiori artisti toscani del primo Novecento, sarà oggetto del prossimo appuntamento di A tu per tu con l’opera d’arte che si terrà venerdì 5 marzo alle ore 17.30 presso Palazzo De’ Rossi a Pistoia (via De’ Rossi 26). In occasione dell’incontro, a cura dello studioso e artista Edoardo Salvi, sarà allestita nelle Sale espositive della Fondazione Caript una piccola e preziosa selezione di dipinti e incisioni di Achille Lega.

Romagnolo di nascita, naturalizzato fiorentino e di madre pistoiese, Lega intrattenne importanti rapporti con l’ambiente artistico e culturale di Pistoia a partire dagli anni Venti. Scomparso nel 1934 a soli trentacinque anni, partecipò giovanissimo al movimento futurista e fu compagno di strada di Conti, Venna, Nannini e Rosai, ottenendo considerevoli apprezzamenti critici da Carrà, De Chirico, Costetti, Soffici, Sarfatti Malaparte, e Vittorini.

Come sempre, l’incontro di A tu per tu con l’opera d’arte offrirà al pubblico la possibilità di visitare gratuitamente, dalle 15.30 alle 19.30, le Sale espositive della Fondazione, che ospitano la Collezione Arte pistoiese attraverso i secoli.
Il programma completo della rassegna “A tu per tu con l’opera d’arte” è scaricabile dal sito
www.fondazionecrpt.it

INGRESSO GRATUITO
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Sale Espositive – Collezione “Arte pistoiese attraverso i secoli”
Palazzo De’ Rossi, via De’ Rossi 26, Pistoia
eventi@fondazionecrpt.it – 0573 974226
Achille Lega (Brisighella, Ravenna 1899 – Firenze, 1934), pittore e incisore, si trasferisce a Firenze nei primi anni del Novecento e opera come futurista negli anni che vanno dal 1915 al 1919. Stringe amicizia con Carrà e soprattutto con Soffici e Conti con cui comincia a sperimentare la scomposizione, deformazione e sintesi degli oggetti e della figura. Nei suoi primi disegni e acqueforti il futurismo si fonde con il cubismo per approdare negli anni Venti alla sperimentazione di una pittura che si può considerare l’antesignana dell’aeropittura codificata nel 1929.
Edoardo Salvi, studioso ed artista, si dedica alla pittura, all’incisione e alla scenografica teatrale. Nel 1974 ha vinto il premio “Diomira” ottenendo la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Tra le mostre a cui ha partecipato: IV Biennale Internazionale della Grafica d’Arte (Palazzo Strozzi, Firenze, 1975); Nel Segno del Labirinto (Bressanone – Este, 1997), Premio Leonardo Sciascia Amateur d’Estampes (Catania, 2004), Premio Santacroce (Santa Croce sull’Arno, 2009).




In memoria di Ivo Poli

Sabato 5 marzo alle ore 11.00 cerimonia di intitolazione dell’Area Giochi di Piazza Torquato Tasso alla memoria di IVO POLI il bambino di 8 anni vittima il 17 luglio 1944 della violenza fascista.

Interverranno:

l’Assessore del Comune Andrea Vannucci

Il Presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci

Il Presidente onorario ANPI di Firenze, Silvano Sarti




La mina tedesca

Sabato 5 marzo alle ore 18.00 nella sala delle Conferenze della Biblioteca delle Oblate Venti Lucenti presenta il libro di Carlo Ferrucci “La mina tedesca” (Tra le Righe Libri, 2015), romanzo che ricostruisce gli ultimi giorni di vita di Giaime Pintor figura di riferimento e allo stesso tempo simbolo della Resistenza e del riscatto italiano.

Sarà presente l’autore.