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Lamporecchio in cartolina: un paese e il suo territorio dai primi del Novecento agli anni Sessanta

Sabato 24 marzo, alle ore 18, nella Sala consiliare del Comune di Lamporecchio sarà presentato il libro “Lamporecchio in cartolina. Un paese e il suo territorio dai primi del Novecento agli anni Sessanta”, di Michela Cammilli.

Il volume, una raccolta ragionata di cartoline d’epoca che ritraggono Lamporecchio e le sue frazioni dagli inizi del secolo scorso fino al Secondo dopoguerra, permette di fare un vero e proprio viaggio visivo attraverso i decenni.

Le cartoline postali raccolte, messe gentilmente a disposizione da collezionisti locali, sono più di 250; dal bianco e nero al “colorato a mano”, seguono un ideale itinerario tra le strade di Lamporecchio “centro”, Spicchio e Collececioli, San Baronto, Papiano e Porciano, Fornello, Borgano e Mastromarco. Ne risulta un quadro che mette in risalto i luoghi più significativi del territorio, nelle forme che precedono la crescita demografica di metà secolo. Una crescita che ha reso, non di rado, questi stessi luoghi pressoché irriconoscibili. Proprio per questo motivo le cartoline storiche rappresentano preziose testimonianze, che rivelano aspetti portanti delle radici di una intera comunità.




2 agosto 1980

Il 21 marzo 2018, in occasione del Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, all’area ex-cattedrale di Pistoia, dalle 9 alle 13, si terrà una lezione per le scuole nell’ambito di “Scenari per il XX secolo”.
Lezione a cura di Cinzia Venturoli – “2 Agosto 1980, ore 10:25”. Testimonianza a cura di un membro dell’Associazione tra i famigliari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. Coordina la giornata Filippo Mazzoni.




Presentazione libro “Polvere” di Simone Fagioli

La presentazione di Polvere di Simone Fagioli, pubblicato nel 2017 da Settegiorni Editore, al Gruppo Fotografico delle Fornaci (Pistoia). Una serata di parole e immagini di luoghi estremi, Chernobyl e Prypiat 32 anni dopo l’incidente del Reattore 4 del 1986.




Corso di formazione gratuito per docenti – COSTITUZIONE E STORIA DELL’ITALIA REPUBBLICANA

ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA IN PROVINCIA DI PISTOIA

presenta il corso di formazione docenti:
Costituzione e storia dell’Italia repubblicana. I percorsi degli italiani in un Paese in trasformazione

CORSO GRATUITO 

Periodo: 14, 21, 28 marzo 2018
Orario: 15:00-19:00 
Sede: Sala Bigongiari – Biblioteca San Giorgio Pistoia 
Numero ore di lezioni frontali: 12 (ISRPT è ente riconosciuto dal Ministero per la formazione dei docenti in quanto aderente all’Istituto nazionale Ferruccio Parri che con la rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati)

Per iscrizioni e info (entro 5 marzo, posti limitati):
ispresistenza@tiscali.it
Tel. Sede 0573 359399
Cel. Direttore 3287670042




Proiezione docufilm “Sarajevo Rewind: 1914-2014”

Al circolo Arci Ho Chi Minh alle 21.30, proiezione del film-documentario “SARAJEVO REWIND 2014>1914”.

Parteciperanno gli autori Eric Gobetti e Simone Malvolti.
Trama: Il 28 giugno 1914 a Sarajevo due colpi di pistola mettono fine alla Belle époque e inaugurano il Secolo breve, il secolo degli estremismi, delle guerre mondiali, dei regimi totalitari, delle grandi ideologie, delle grandi tragedie. Cento anni ci separano dagli spari che hanno cambiato la storia dell’Umanità. Cosa è rimasto oggi di quell’evento, della memoria dei suoi protagonisti?
Questo è un road-movie storico lungo le strade percorse da Gavrilo Princip e Francesco Ferdinando d’Asburgo, per raggiungere Sarajevo, rispettivamente da Belgrado e da Vienna. Due viaggi nell’Europa di oggi, attraverso confini, storie, memorie. In un dialogo costante tra passato e presente, fra le chiacchiere dei bar e le interviste agli storici, lungo il cammino emergono conflitti identitari, memorie contrastanti, il difficile rapporto, attualissimo, fra nazione, nazionalismo e realtà politiche sovra e pluri-nazionali. 




Presentazione del Catalogo della Mostra “Diritti negati, diritti sognati”

Domenica 4 Marzo alle 16.30, alla sala Walter Iozzelli della Biblioteca Comunale, avrà luogo la presentazione del Catalogo della Mostra “Diritti negati, diritti sognati”, che per l’occasione sarà liberamente distribuito ai partecipanti.




Presentazione libro “A casa del popolo” di Antonio Fanelli

Giovedì 1 Marzo – Ore 21.00

Presentazione del libro “A CASA DEL POPOLO: Antropologia e Storia dell’Associazionismo Ricreativo” di Antonio Fanelli (Donzelli Editore).

«La storia delle culture politiche e del tempo libero nell’Italia del dopoguerra è ricca e articolata, anche se raramente si è tentato di indagarne forme e strutture. Antonio Fanelli colma questa lacuna grazie a una prolungata ricerca (svolta dal 2009 al 2014) sulla genesi, lo sviluppo e il radicamento delle case del popolo e dei circoli Arci sul territorio italiano. La chiave di lettura adoperata si propone di rilanciare gli studi sulla cultura popolare in Italia attraverso un’antropologia storica di un campo di attività culturali che scardinano le distinzioni classiche tra alto e basso e tra militante e popular. Al centro del libro si colloca uno scenario vasto di esperienze associative che vedono la compresenza e l’incontro tra sfere diverse di cittadinanza e tra pratiche culturali di vario tipo (dallo sport agli incontri culturali, dal microcredito alle cene e sagre locali, dalle primarie del centrosinistra alla musica dal vivo). Prendendo le mosse da un ampio numero di casi di studio, a partire dall’area fiorentina (la zona con la più alta densità associativa nel campo delle attività culturali), Fanelli restituisce l’istantanea di uno spaccato essenziale della società italiana degli ultimi sessant’anni. Qui la messa in pratica di una «cultura del dono» e del volontariato ha ancorato il tempo libero e lo stile di vita locale ai valori solidali dell’associazionismo (organizzato a sinistra nella rete dell’Arci) in modo tale da costruire uno spazio rilevante per il pluralismo e la società civile. Dal lavoro di ricerca e dalla voce dei protagonisti emerge un dato per certi versi sorprendente: le case del popolo sono ancora un luogo di riferimento per i riti collettivi della socialità locale, in grado di mediare e integrare i conflitti (città-campagna; centro-periferia; nativi-immigrati), le tensioni di genere e le distanze generazionali, favorendo forme collettive, ancora vitali, di mediazione tra società dei consumi, identità locali e attivismo politico».

Saranno presenti l’autore Antonio Fanelli, Stefano Carmassi (Arci Toscana – Responsabile Sviluppo Associativo) e un rappresentante del Comitato Provinciale Arci Pistoia.




“Sono il n° A5384 di Auschwitz—Birkenau”

Per il ciclo “Monsummano …Incontri culturali”, l’Assessorato alla Cultura organizza l’evento dal titolo “Sono il n° A5384 di Auschwitz—Birkenau” Liana Millu: testimonianze di vita nel lager che si terrà giovedì 22 febbraio 2018, alle ore 21.15, nella sala Walter Iozzelli dellaBiblioteca comunale “Giuseppe Giusti” di Monsummano Terme.

Si tratta di letture sceniche a cura del G.A.D. Gruppo d’Arte Drammatica Città di Pistoia tratte da “Il fumo di Birkenau” di Liana Millu e da “Care ragazze, cari ragazzi” di Mauro Matteucci. L’adattamento drammaturgico è di Chiara Cecchi e la regia di Franco Checchi. Prenderanno parte alla lettura, oltre a Chiara Cecchi, Sara Bacci, Carlotta Cappellini, Francesca Franchi, Eleonora Zara del G.A.D. GIOVANI diretto da Patrizia Maestripieri.

La serata sarà dedicata principalmente alla figura di Liana Millu, scrittrice e partigiana, sopravvissuta all’internamento nel lager, che iniziava ogni intervista e ogni incontro con le scuole con le stesse parole: si presentava non con il suo nome, ma con il suo numero tatuato sull’avambraccio sinistro.

L’adattamento scenico dedicato a Liana Millu inizia proprio con quel numero, con il nome del campo di sterminio simbolo della Shoah, Auschwitz-Birkenau, il più grande cimitero ebraico al mondo.

La presenza di poesie scritte da tre donne nel campo di Auschwitz e da una dodicenne nel campo di Terezin fanno da trait d’union alle due parti dell’adattamento scenico: la vita nel lager e le lettere ai “nuovi testimoni”, i giovani, che porteranno nel futuro gli insegnamenti e le immagini altrimenti destinate a disperdersi.