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La Toscana del ‘900: mutamenti sociali e funzione del governo. E oggi?

locandina 8 aprile




CORSO ON LINE “Dalla celluloide al vinile: forme e contenuti della comunicazione di massa nel Novecento”

Corso di aggiornamento per insegnanti ma aperto anche ai non insegnanti

(codice corso sulla piattaforma Sofia del MIUR: 56654)

>> Volantino corso

Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa è un fenomeno imprescindibile per comprendere la storia contemporanea e in particolare quella del Novecento. Grazie a tecnologie come la stampa, il cinema, la radio e la televisione, gli esclusi dai circuiti della “cultura alta” poterono per la prima volta essere raggiunti da contenuti culturali di vario genere, prodotti da agenzie dello Stato, che specie nei regimi totalitari miravano alla costruzione del consenso, ma soprattutto da soggetti imprenditoriali privati, interessati a vendere i loro prodotti sul mercato e a colonizzare gli immaginari dei consumatori. Caratterizzate da un costo contenuto, da una semplificazione narrativa e argomentativa e da un altro grado di standardizzazione – necessario a permetterne la fruizione anche da parte di chi possedeva un’istruzione appena rudimentale -, queste produzioni culturali ebbero, a partire dai primi decenni del secolo, un impatto profondo nelle società occidentali, agendo sulla costruzione delle identità individuali e collettive.

A queste tematiche, spesso poste ai margini dei programmi scolastici e per lungo tempo scarsamente valorizzate dalla storiografia, l’Isgrec dedicherà un corso di approfondimento che si propone di analizzare alcuni esempi di comunicazione di massa del Novecento, ricostruendone i contesti e i contenuti in prospettiva diacronica e in relazione ai fenomeni di intermedialità.    

6 aprile 2021 | ore 18

Alberto Mario Banti (Università di Pisa)

Aspetti della cultura di massa mainstream

 

13 aprile 2021 | ore 17.30

Maurizio Zinni (Università La Sapienza)

Cinema, storia e memoria nell’Italia repubblicana

20 aprile 2021 | ore 17.30

Alessandro Portelli (Università La Sapienza)

Musica e comunicazione nel secondo dopoguerra

 

Iscrizione:

Il corso prevede una quota di partecipazione di € 30.

Gli insegnanti possono iscriversi:

  1. a) tramite la piattaforma SOFIA del MIUR  (codice corso: 56654) utilizzando la Carta del docente fino al 5 aprile
  2. b) presso l’Isgrec (uff. amministrativo: Viale Europa 11 B) in contanti o con buono creato con la Carta del docente                                            
  3. c) tramite bonifico c/c intestato a Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea IBAN: IT98W0885114301000000008002

I non insegnanti possono iscriversi: pagando in contanti presso l’ufficio amministrativo Isgrec o con bonifico.    

In tutti i casi è obbligatorio inviare una mail a segreteria@isgrec.it specificando l’indirizzo di posta elettronica dove si vuole ricevere le comunicazioni riguardo al corso e il link alla piattaforma on line che ospiterà le lezioni.

Riconoscimento dei crediti formativi pari a 6 ore

L’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli)   riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il Miur (DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872) ed incluso nell’elenco degli Enti accreditati 

INFO: Isgrec | 0564415219 | segreteria@isgrec.it | www.isgrec.it

 




Incontro-intervista: “Ferdinando Targetti amministratore, antifascista e padre costituente”

LOCANDINA-TARGETTI




Tutte le iniziative dell’Isgrec per commemorare la strage di Maiano Lavacchio

box_homepage_martiriA Maiano Lavacchio, nel Comune di Magliano in Toscana, il 22 marzo 1944, furono fucilati dai fascisti 11 giovani che avevano rifiutato di arruolarsi nel costituendo esercito della Repubblica sociale italiana. La strage rientra tra gli episodi di Resistenza civile, passiva e senz’armi, un atto di disobbedienza che contribuì a minare la coesione e il controllo del territorio da parte del fascismo repubblicano, rappresentando, per la vasta indignazione popolare che suscitò e per le critiche all’interno dello stesso Partito fascista repubblicano, uno spartiacque nella storia della Resistenza maremmana. Per questa strage non c’è una “memoria divisa”: chiaro è il suo svolgimento, cristallina la responsabilità unicamente fascista dovuta alla volontà di reprimere ogni forma di dissenso mediante il ricorso al terrore preventivo. L’uccisione di 11 inermi lasciò una cicatrice profondissima nella memoria collettiva grossetana, per la giovane età delle vittime, l’immagine della loro innocenza, per la crudeltà e la barbarie dei carnefici, per il gesto coraggioso del parroco d’Istia d’Ombrone, don Omero Mugnaini, che sfidò le autorità fasciste opponendosi al divieto di dare sepoltura alle vittime. Maiano Lavacchio si è trasformato così sin da subito in simbolo della lotta della Maremma contro l’oppressione nazifascista.

A tenere viva la memoria di questa strage contribuirono l’immediatezza dell’inchiesta del CPLN, il desiderio di giustizia dei familiari, la partecipazione spontanea di numerosi testimoni all’inchiesta e il coinvolgimento di diverse comunità della provincia. Se per le famiglie l’elaborazione del lutto ha avuto tempi lunghissimi, la memoria pubblica ha trovato fin da subito le forme di una narrazione – teatro, letteratura, scultura, pittura, musica – che il tempo non ha distorta, né privata di pathos. Nell’insieme, si è consolidata una memoria forte, alimentata con continuità dalla società civile e dalle stesse Istituzioni, e che, a distanza di quasi ottant’anni, rimane come patrimonio collettivo della comunità grossetana. La prima commemorazione si tenne a Istia d’Ombrone il 22 luglio 1944, a 4 mesi dalla strage; dall’anno successivo la commemorazione a Maiano Lavacchio è divenuta tradizione che coinvolge tutta la popolazione, interrotta solo a causa della pandemia. Ma se è vero che le difficoltà sono anche opportunità, allora le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria diventano oggi occasione per un approfondimento, in attesa che si possa tornare a onorare collettivamente la memoria dei “ragazzi” nel luogo dove hanno perso la loro vita. Lì dove adesso sta per giungere a conclusione la ristrutturazione a cura dell’Isgrec della “Casa della memoria al futuro”, luogo di memoria e spazio culturale dedicato alla comunità, vicinissima al luogo della fucilazione e al monumento che ricorda gli undici giovani.

Numerose le iniziative online previste quest’anno dall’Isgrec.

>> Domenica 21 marzo, ore 17:  

in diretta Facebook sulle pagine dell’Associazione “Diogene di Sinope” di Ispica (Rg) e dell’Isgrec l’iniziativa dal titolo “22 marzo 1944. La Strage fascista di Maiano Lavacchio”: lo storico Marco Grilli e il presidente dell’Associazione Diogene di Sinope, Giovanni Brancati, entrambi nipoti delle vittime della strage, dialogheranno creando un ponte virtuale tra Ispica e Grosseto. 

 

>> Lunedì 22 marzo, ore 9.10: 

a 77 anni esatti dalla fucilazione degli 11 ragazzi. Sarà messo on line il link per visitare la mostra “Per noi il tempo si è fermato all’alba”realizzata a partire dalla ricerca di Marco Grilli sui Martiri d’Istia confluita nel quarto volume della collana I Quaderni dell’Isgrec. La mostra si propone di restituire attraverso fotografie e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, la complessità di quegli eventi e il loro valore simbolico per il territorio maremmano, ricostruendo in sezioni tematiche il contesto e i fatti che portarono alla strage, le vicende successive con la richiesta di giustizia per le vittime e il consolidarsi di una memoria condivisa, alla quale hanno indubbiamente contribuito sia la rielaborazione da parte di artisti e cantori popolari, sia la presenza sul territorio, locale e non, di “memorie di pietra”.

 

>> Lunedì 22 marzo, ore 11.30:

“Maiano Lavacchio: il luogo, la memoria, la storia”evento on line dedicato agli studenti in diretta sulla pagina Facebook e sul sito dell’Istituto, durante il quale saranno presentati i lavori delle classi delle elementari e delle medie di Istia d’Ombrone e Cinigiano che hanno partecipato ai laboratori dell’Isgrec. L’entusiasmo dei ragazzi meritava uno spazio pubblico di visibilità per presentare gli esiti finali di un percorso laboratoriale e una sentita riflessione sulla tragica vicenda dei martiri d’Istia che li ha portati, sotto la guida dei loro insegnanti, ad elaborare in maniera creativa le suggestioni che quei fatti suscitano ancora a distanza di così tanti anni.




Presentazione del numero monografico “La storia nella scuola, la scuola nella storia” della rivista Farestoria

19 Marzo 2021 – Ore 17 – La presentazione della rivista sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’Istituto storico della resistenza di Pistoia, da dove sarà possibile fare domande.
Discutono con le curatrici e con gli autori e autrici:
Gianfranco Bandini, Università di Firenze
Giovanni Contini, presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pistoia.
Per partecipare scrivere a: farestoriaredazione@gmail.com




Pandemie: una prospettiva storica

L’Istituto vi invita a questo pandemie_ una prospettiva storica per approfondire in una prospettiva storica il tema delle “epidemie” fra passato e presente.

Gli incontri si svolgeranno su piattaforma ZOOM, previa iscrizione scrivendo a isrt@istoresistenzatoscana.it

17 febbraio, ore 17.30
La spagnola e altre epidemie del Novecento
Roberto Bianchi dialoga con Francesco Cutolo e Giovanni Gozzini

3 marzo, ore 17.30
“Uscire” dalla crisi: oltre la
 pandemia
Tavola rotonda con Gabriella Gribaudi, Fabio Dei, Simone Neri Serneri, Sandra Burchi

17 marzo, ore 17.30
Costituzione e pandemia: per un itinerario nel diritto dell’emergenza
Conversazione a due voci con Ugo De Siervo e Leonardo Bianchi




Decennali del Novecento

L’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea organizza un ciclo di lezioni sulla storia del Novecento italiano ed europeo, raccontata attraverso alcuni degli episodi più significativi del secolo.

Gli incontri si articoleranno lungo i mesi di febbraio e marzo 2021, con il seguente calendario:

18/2/21 Giovanni Gozzini, Dall’occupazione delle fabbriche alla nascita del Pci. 1920-1921

19/2/21 Massimo Bianchi, Il fascismo e lo scontro con le associazioni cattoliche. 1931

24/2/21 Gabriele Maccianti, L’Italia dall’entrata in guerra all’operazione Barbarossa. 1940-1941

26/2/21 Mauro Moretti, La guerra di Corea. 1950-1951

3/3/21 Stefano Maggi, Dal governo Tamboni al centro-sinistra. 1960-1961

5/3/21 Bruno Fiorai, Lo Statuto dei lavoratori. 1970-1971

10/3/21 Leonardo Grassi, La bomba alla stazione di Bologna. 1980

12/3/21 Daniele Pasquinucci, La dissoluzione dell’Urss. 1991

Tutti gli incontri si terranno dalle ore 17:00 sulla piattaforma Zoom.

Per informazioni e prenotazioni, scrivere all’indirizzo stanzedellamemoria@gmail.com indicando nome, cognome e per i docenti, scuola di appartenenza.

 

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CoImmunitas – Sapere, differenza, relazione. Un nuovo corso di Educazione Civica

L’ISRT organizza un corso di Educazione Civica rivolto principalmente a docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado a partire dalle Linee Guida ministeriali (D.M.35 del 22 giugno 2020), con particolare riguardo alla cittadinanza digitale.
Il corso si svolgerà da remoto e si articolerà in tre videoconferenze e tre workshop ad esse collegati per fornire suggerimenti operativi al lavoro in classe e materiale per un immediato uso didattico.
I temi trattati saranno : sapere, web, storia pubblica; differenza, inclusione, antifascismo; relazione, genere, tecnologia.
Il corso, che avrà una durata di 12 ore, partirà il 9 marzo e si concluderà il 25 marzo 2021.
Le iscrizioni si apriranno dal 15 febbraio al 5 marzo 2021.

Per info e iscrizioni: http://www.istoresistenzatoscana.it/2021/02/10/coimmunitas-sapere-differenza-relazione-un-nuovo-corso-di-educazione-civica/