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Il Giorno della Memoria a Campiglia Marittima (Livorno)

AuschwitzMercoledì 28 gennaio alle 11.00, alla Sala della Musica di Venturina Terme in occasione della  Giornata della Memoria (27 gennaio) a 70 anni dalla Liberazione del campo di Auschwitz, il Comune di Campiglia Marittima in collaborazione con l’Istoreco, organizzano un’iniziativa rivolta  agli studenti delle terze medie dell’Istituto comprensivo “G. Marconi”. Saranno gli stressi ragazzi ad essere parte attiva dell’evento attraverso la presentazione di letture e testimonianze dei sopravvissuti della Shoah.

Parteciperanno e interverranno all’incontro l’assessore alla cultura di Campiglia Marittima Jacopo Bertocchi e la professoressa Catia Sonetti dell’Istoreco Livorno. L’evento è aperto al pubblico e gratuito.  L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni del Giorno della Memoria nel 70° della Liberazione  (1945-2015) che hanno compreso lo spettacolo del 16 gennaio scorso, con replica mattutina e serale  alla sala della Musica e al Centro civico Mannelli, “La nebbia negli occhi – stralci di un massacro” a cura dell’associazione Lotus.




Il Giorno della Memoria a Piombino

train-de-vieAnche quest’anno l’amministrazione comunale di Piombino, con il coordinamento dell’archivio storico della città, di Arci Piombino Val di Cornia Elban e in collaborazione con il cineclub Officine, dedica alle scuole e ai giovani della città un’iniziativa per ricordare la Shoah, in occasione del Giorno della memoria.

Martedì 27 gennaio alle 10,00 al Metropolitan verrà proiettato il film “Train de vie” a cura del Cineclub “Officine” che sarà presentato da Francesca Lenzi. Un film del 1998 diretto da Radu Mihaileanu, che tratta in maniera ironica la Shoah. Secondo lungometraggio di Radu Mihaileanu, regista romeno legato a temi come l’identità culturale, l’esilio, scappato dalla dittatura di Ceausescu nel 1980, Train de vie fa la sua comparsa al festival di Venezia, dove ottiene il premio Fipresci a cui seguirà il David di Donatello come migliore pellicola straniera. Un piccolo grande film, una tragicommedia che unisce l’umorismo yiddish, in cui convivono comicità, dramma e malinconia, che non risparmia una grottesca ironia verso gli stessi ebrei, i tedeschi e i comunisti, con un ritmo impeccabile, grazie alla colonna sonora del compositore di alcuni dei migliori film di Kuturica, Goran Bregovic, e soprattutto, ad un’originalità narrativa.

Le iniziative proseguono poi nel pomeriggio alle 16 al Centro Giò De André con la presentazione del libro di Andrea Panerini “Elementi così sospetti e poco desiderabili. Le persecuzioni razziali in Val di Cornia”, edito dalla Bancarella editrice. Alla presentazione, oltre all’autore, interverrà Paola Jarach Bedarida della comunità ebraica di Livorno.




Il Giorno della Memoria e la commemorazione di Oberdan Chiesa a Rosignano Marittimo

oberdan_chiesa_lapideAnche quest’anno, come di consueto, il Comune di Rosignano Marittimo ricorderà lo sterminio del popolo ebraico attraverso alcune iniziative organizzate in occasione del “Giorno della Memoria”.

Il primo appuntamento, organizzato in collaborazione con la Scuola Media “Fattori” di Rosignano e la Comunità Ebraica di Livorno, si terrà lunedì 26 gennaio alle ore 8.30 presso il Teatro Solvay. L’incontro, dedicato principalmente ai ragazzi delle scuole medie e superiori, si articolerà in tre momenti: i saluti dell’Amministrazione Comunale; la proiezione di “Oro Macht Frei”, film documentario gentilmente concesso da ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati, che racconta la storia degli ebrei romani, dalle leggi razziali di Mussolini all’occupazione nazista di Roma; a seguire gli interventi del Prof. Giangiacomo Panessa (console onorario di Grecia a Livorno e responsabile dell’antica chiesa degli Armeni di via della Madonna), dell’Onorevole Emanuele Fiano (ex presidente della Comunità Ebraica di Milano, da anni impegnato in numerose iniziative sul confronto e la convivenza interculturale ed a favore del dialogo tra israeliani e palestinesi) e della Sig.ra Clara Wachsberger (figlia di Arminio Wachsberger, “un italiano sopravvissuto alla bufera”  che per una serie di coincidenze si trovò a fare da interprete a Joseph Mengele, direttore sanitario del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, diventando così uno dei principali testimoni del meccanismo dello sterminio).

Giovedì 29 gennaio alle ore 11.00 presso la spiaggia del Lillatro l’Amministrazione Comunale renderà omaggio alla memoria di Oberdan Chiesa. Il giovane antifascista fucilato per rappresaglia nel 1944, divenuto per la Comunità di Rosignano simbolo della lotta per la libertà e la democrazia, sarà ricordato dal Sindaco, Alessandro Franchi, in presenza delle Autorità e di un picchetto dei Carabinieri in uniforme di rappresentanza. In caso di pioggia la cerimonia, a cui prenderanno parte anche il coro ANPI Rosignano, il gruppo filarmonico “E.Solvay” e il gruppo teatrale ISIS Mattei, si svolgerà presso la sala Auditorium di Piazza del Mercato.

In fine, Venerdì 30 gennaio alle ore 21.15 al Cinema Castiglioncello, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare proiezione gratuita del film “La Tregua” tratto dall’omonimo romanzo di Primo Levi e girato nel 1997 dal regista Francesco Rosi, recentemente scomparso. La proiezione sarà preceduta da un breve intervento di parole e musica, a cura dell’associazione “La Nottola”.

 




Il Giorno della Memoria a Castagneto Carducci

15e4ada31cIl Comune di Castagneto Carducci organizza per il Giorno della Memoria 2015 una serie di iniziative con la collaborazione della Sezione Soci Coop Donoratico e l’Anpi locale. Questo il programma:

Lunedì 26 gennaio 2015
ore 21.00  Cinema Ariston Donoratico
Proiezione del film “Storia di una ladra di libri”
organizzato dal comitato Soci Coop di Donoratico, con il Patrocinio del Comune di Castagneto Carducci, per tutti i cittadini ad ingresso libero

Martedì 27 gennaio 2015
ore 10.00  Cinema Ariston Donoratico
Proiezione del film “Storia di una ladra di libri”
organizzato dal comitato Soci Coop di Donoratico, con il Patrocinio del Comune di Castagneto Carducci, per gli studenti delle scuole secondarie

ore 15.00  Biblioteca Comunale Donoratico
Nell’ambito degli incontri della Compagnia dei Saperi,
lezione aperta a cura di Federico Creatini:
“ LA SHOAH”

ore 21.00  Teatro Roma Castagneto Carducci
“Per non dimenticare”
Proiezione del cortometraggio “L’Appello”, realizzato dagli studenti dell’Istituto G.Borsi
Concerto della scuola di musica C.F.D.M.A.
Letture a tema




A Livorno “Chi porterà queste parole?” di Charlotte Delbo, drammaturga francese deportata ad Auschwitz

charlotte_delboChi porterà queste parole?” è il titolo dell’opera di Charlotte Delbo, militante comunista e drammaturga francese deportata ad Auschwitz nel 1943 insieme ad altre 229 partigiane, che l’associazione Effetto Collaterale, in occasione della Giornata della Memoria, metterà in scena al Teatro Il Grattacielo di Livorno venerdì 23 gennaio alle ore 21,30.
Testo inedito e mai tradotto in Italia, “Chi porterà queste parole?” racconta il dramma ma anche la capacità di resistere e sopravvivere di 23 donne che, insieme a Charlotte Delbo, hanno vissuto l’orrore di Auschwitz-Birkenau.

L’opera sarà rappresentata in prima nazionale a Livorno nella lettura scenica allestita da Francesca Talozzi e Alessia Caspuglio, per la traduzione di Federica Quirici.

Dato alle stampe a Parigi nel 1967 con la trilogia “Auschwitz e dopo”, il testo teatrale “Chi porterà queste parole?” fu scritto da Charlotte Delbo una volta tornata dalla Polonia con il chiaro intento di trasmettere la memoria di quello che accadde, di raccontare la vita e il coraggio di tante compagne di prigionia che purtroppo non fecero mai ritorno.

Charlotte Delbo fu intellettuale comunista e partigiana francese (di origini italiane), arrestata il 2 marzo del 1942 con l’accusa di aver stampato e distribuito, insieme al marito, materiale di propaganda anti-nazista. Il 23 gennaio 1943, insieme a 229 donne della resistenza francese, venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz e, più precisamente, nella sezione femminile di Birkenau. Il convoglio in cui fu gettata insieme alle altre, era composto esclusivamente da prigionieri politici. Come narra in “Chi porterà queste parole?”, all’arrivo ad Auschwitz tutte le donne del convoglio intonarono la ‘Marsigliese’ e molte di loro continuarono a cantare l’inno francese anche mentre marciavano verso le camere a gas.




Il Giorno della Memoria 2015 a Livorno

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIn occasione del Giorno della Memoria 2015 sono numerose le iniziative organizzate a Livorno e provincia da Istituzioni e associazioni.

Si parte il 23 gennaio alle 21.30, al Centro Artistico Il Grattacielo, in via del Platano, 6, con l’iniziativa organizzata dall’associazione Effetto Collatarale che porterà in scena “Chi porterà queste parole” opera di Charlotte Delbo, militante comunista e drammaturga francese deportata ad Auschwitz nel 1943 insieme ad altre 229 partigiane.

Lunedì 26 gennaio alle ore 10.30 è previsto Due di noi. Storie di livornesi ebrei deportati”: incontro per le scuole superiori, al Centro Diocesano (via delle Galere 19). Interviene Edi Bueno. Finita la conferenza, gli studenti sfileranno in corteo fino alla vecchia abitazione di Dina Bona Attal e Dino Bueno, due deportati ebrei livornesi morti nei campi nazisti. La vecchia abitazione era in via della Coroncina, angolo piazza Cavallotti, dove il 16 gennaio sono state collocate le pietre d’inciampo (le famose “Stolpersteine”) incorporate nel marciapiede. Alle 18 si terrà la tradizionale marcia della Memoria della deportazione degli ebrei di Livorno organizzata dalla Comunità di S. Egidio e dalla Comunità Ebraica di Livorno con la collaborazione della Diocesi, del Comune di Livorno e dell’Istoreco. La partenza è prevista per le ore 18 in piazza del Municipio dove avrà inizio la manifestazione e il corteo per le vie del centro. Alle 19, in piazza Benamozegh si terrà la cerimonia conclusiva con gli interventi del sindaco Filippo Nogarin, del vescovo Simone Giusti e dei rappresentanti delle due comunità organizzatrici.

Sempre lunedì 26 gennaio, nella mattina, è in programma un incontro con gli alunni delle classi 5.e delle scuole elementari “P. Thouar” e “O. Campana” per spiegare il significato del Giorno della Memoria. L’appuntamento è nella sala “Pamela Ognissanti” al Centro Civico 1 (via Gobetti 7) ed è organizzato da Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), Associazione Nazionale Ex Internati (ANEI), Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED), in collaborazione con il Comune di Livorno. E ancora, alle 10 al Nuovo Teatro delle Commedie (via G.M.Terreni), va in scena “Il Diario di Anna Frank”. Lo spettacolo, che verrà replicato nei giorni di martedì 27 gennaio e mercoledì 28 gennaio stesso orario, fa parte della Rassegna di Teatro per Ragazzi “Mille storie alla ribalta” inserita nei programmi Scuola-Città del CRED Centro Risorse Educative e Didattiche del Comune di Livorno e svolta in collaborazione con le Associazioni Ars Nova e Pilar Ternera. Il lavoro teatrale, che si rivolge ad un pubblico che va dalla primaria classi terze, quarte e quinte alla secondaria di secondo grado,utilizza un tecnica mista attoriale ed audiovisiva e vede la regia di Alessia Cespuglio.

Martedì 27 gennaio, alle 9 deposizione di una corona da parte dell’Amministrazione al cimitero Ebraico (c/o Cimitero della Cigna) alla lapide delle vittime del nazismo. Interverranno il prefetto di Livorno Tiziana Costantino, la vicesindaco Stella Sorgente, il presidente della Comunità Ebraica Vittorio Mosseri, il Rabbino capo Yair Didi.

Alle ore 11, in Prefettura, si terrà la Cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria con la consegna della medaglia d’onore conferita dal Capo dello Stato ai cittadini italiani deportati ed internati. Il programma della mattinata prevede, oltre alla consegna delle medaglie, anche l’esibizione del Coro della Comunità Ebraica, gli interventi della prof.ssa Sara Valentini di Palma, autrice del libro “Se questo è un bambino” e del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Col. Roberto Riccardi, autore del libro “Sono stato un numero”, i canti degli allievi della Scuola Statale Secondaria “G. Borsi” succursale “Pazzini”, la testimonianza di due liceali livornesi di ritorno da Auschwitz con il “Treno della Memoria 2015” e il concerto del soprano Ilaria Casai dell’Istituto Musicale “P. Mascagni”. L’evento è organizzato dalla Prefettura con la collaborazione dell’Anpi Livorno, della Comunità  Ebraica e dell’Istituto Mascagni. Per partecipare occorre confermare la presenza via mail o via telefono alla prefettura (si veda il volantino).

Alle ore 17.30 presso il Teatro E. De Filippo di Cecina, l’Anpi di Livorno, con la collaborazione del Comune di Cecina, dell’Istoreco e della Scuola “G. Galilei” di Cecina, organizza l’iniziativa «Quadratini in brodo»: una drammatizzazione dal diario di Frida Misul, composto e diretto da Sara Saccomani ed eseguito dagli alunni della scuola media Galilei di Cecina. L’iniziativa ha anche il contributo straordinario di Roberto Rugiadi, figlio di Frida (tutti i dettagli nel volantino)

Martedì 27 e giovedì 29 gennaio è poi prevista la proiezione del film “Storia di una ladra di libri”, ore 10.30-13.30 al “Centro artistico Il Grattacielo” (via del Platano 6). La visione sarà preceduta da un’introduzione da parte del prof. Giancarlo Bertoncini, già docente universitario. Aderiscono all’iniziativa delle 2 giornate, introdotta da un appuntamento esplicativo al CRED, 310 ragazzi degli Istituti Superiori con i loro insegnanti. L’appuntamento fa parte della Rassegna filmica “Mattinate al cinema” inserita nella ben più vasta programmazione di Scuola e Città 2014/15 con il progetto “Lanterne magiche: lo sguardo narrante” che vede numerose collaborazioni con il Comune di Livorno a partire dall’ ANPPIA.

Mercoledì 28 gennaio alle ore 11, il Comune di Campiglia Marittima e l’Istoreco di Livorno organizzano un incontro a Venturina Terme (Saletta della Musica) con le classi terze medie della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” nel corso del quale verrano presentate letture e testimonianze di sopravvissuti della Shoah. Parteciperanno l’assessore alla Cultura di Campiglia Marittima Jacopo Bertocchi e il direttore Istoreco Catia Sonetti (si veda il volantino).

Alle 16.30 al Centro Donna del Comune di Livorno (largo Strozzi 3), “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”: presentazione del catalogo della mostra svoltasi a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna. Con la curatrice Marina Bakos si parlerà della cultura ebraica quale componente fondamentale della cultura del Novecento che la scellerata legislazione razziale, la persecuzione e la deportazione ad opera dei nazifascisti hanno tentato di distruggere. L’iniziativa è promossa dal Comune di Livorno insieme alla Comunità Ebraica e all’associazione Evelina De Magistris.

Giovedì 29 gennaio, alle 16.30 nel salone consiliare di Palazzo Granducale, la Provincia e la Comunità Ebraica di Livorno, con la collaborazione dell’Istoreco e il patrocinio dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia organizzano l’iniziativa “Il Giorno della Memoria: immagini, riflessioni, materiali d’archivio” nell’ambito della quale verrà inaugurata la mostra fotografica “I Silenzi di Mauthausen” a cura di marco Magherini. Parteciperanno, Alessandro Franchi, Presidente della Provincia di Livorno, Vittorio Mosseri, Presidente della Comunità ebraica di Livorno, Yair Didi, Rabbino della Comunità ebraica di Livorno, Catia Sonetti, direttore ISTORECO Livorno, Paola Meneganti, responsabile Affari generali Provincia di Livorno. Durante l’incontro verrà proiettato l’audiovisivo “I silenzi di Mauthausen”.

Venerdì 30 gennaio alle ore 17.30 presso la Goldonetta, l’Anpi di Livorno, con la collaborazione del Comune, dell’Istoreco e del Teatro Goldoni, replica dell’iniziativa «Quadratini in brodo»: una drammatizzazione dal diario di Frida Misul, composto e diretto da Sara Saccomani ed eseguito dagli alunni della scuola media Galilei di Cecina e dal coro degli adulti della scuola media Borsi di Livorno (tutti i dettagli nel volantino).




Il dipinto “Gli esuli di Siena” di Enrico Pollastrini per Fra(m)Menti Livornesi

frammmentiLa seconda conferenza del ciclo Fra(m)Menti Livornesi in calendario per giovedì 22 gennaio alle ore 17 ai Granai di Villa Mimbelli, avrà come argomento: il dipinto “Gli esuli di Siena” di Enrico Pollastrini.

Antonella Gioli, ricercatrice universitaria presso il dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, nonché docente di Museologia e Museografia, parlerà di questo quadro-simbolo realizzato nel 1856, che intrecciò la sua vita con quella del Museo civico che lo ospitò. Dopo numerose e tormentate vicende per una sua collocazione prima di far parte della pinacoteca, “Gli esuli di Siena” fu acquistato infatti dal Comune ma andò distrutto durante la seconda guerra mondiale con la distruzione del museo.

Il museo “G.Fattori” di villa Mimbelli ne conserva un bozzetto a colori.

Il ciclo Fra(m)Menti Livornesi sulla storia di Livorno prevede 12 conferenze (ogni giovedì della settimana alle ore 17 al 1°piano dei Granai, via San Jacopo in Acquaviva) dal 15 gennaio fino al 2 aprile a cura di ricercatori e docenti universitari tutti livornesi.

Le conferenze sono ad ingresso gratuito.

 




A Livorno due “Pietre d’Inciampo” dedicate a Dina Bona Attal e Dino Bueno

pietreIn occasione della Giornata della Memoria e del ricordo particolare degli ebrei livornesi, saranno poste a Livorno, venerdì 16 gennaio alle ore 9, in via della Coroncina, due “stolpersteine”, le famose pietre rivestite di ottone che ricordano i deportati nei campi di concentramento nazisti. Saranno impiantate dall’artista che le ha ideate, Gunther Denmig, e dedicate a Dina Bona Attal e Dino Bueno, madre e figlio, entrambi uccisi ad Auschwitz.

Chi sono le persone ricordate quest’anno.

Dina Bona Attal nasce a Livorno il 1 ottobre 1899. Con il marito Mario Bueno e i figli Dino, Luciano ed Edi, vive in centro, al numero 2 di via della Coroncina, nei pressi del mercato.Durante la guerra, con i bombardamenti del ’43, la famiglia sfolla a Marlia in provincia di Lucca. Qui, vengono arrestati su delazione insieme ad altri ebrei livornesi e deportati ad Auschwitz da Milano il 30 gennaio 1944. Dina viene uccisa all’arrivo, il 2 febbraio 1944, il figlio Dino in data ignota.

LE “STOLPERSTEINE”: Breve storia di un’idea

L’idea di Gunther Demnig risale al 1993 quando l’artista fu invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decide di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste. Escogita un’ idea: un semplice sampietrino, come i tanti che pavimentano le strade delle città europee, ma che reca incisi sulla superficie superiore, di ottone lucente, pochi dati identificativi: nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione, data di morte in un campo di sterminio nazista. E’ collocato sul marciapiede prospiciente l’abitazione dei deportati, per ricordare che da lì furono prelevati, strappati agli affetti, per essere uccisi e seppelliti in fosse comuni. L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale: costringe chi passa a interrogarsi e a ricordare quanto accaduto in quella casa o in quel quartiere, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità. Le prime “Stolpersteine” sono state installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state distribuite oltre 37.000, in diverse città tedesche ed europee. Grazie alla posa delle pietre di inciampo, Livorno è entrata a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.

LE PIETRE DI INCIAMPO A LIVORNO

Le stolpersteine sono parte del tessuto urbano di Livorno dal 2013, quando la Comunità di Sant’Egidio promosse per la prima volta una manifestazione cittadina in ricordo della deportazione dei livornesi ebrei e contattò Denmig, l’artista tedesco. L’intenzione era quello di restituire alla città la memoria, la storia e la presenza di concittadini altrimenti “sommersi” – secondo la famosa definizione di Primo Levi – e di considerare, a partire da questa memoria, la necessità di convivere pacificamente in un presente ancora pieno di violenza e intolleranza.

Le pietre possono ricordare persone scomparse così come persone sopravvissute alla Shoah; sono poste in corrispondenza delle case abitate prima della deportazione o almeno presso l’ultima residenza nota. In alcuni casi tali abitazioni non esistono più, perché abbattute dai bombardamenti del ’43 o demolite nell’immediato dopoguerra. Le pietre vengono allora poste nel luogo più vicino a quello precedente la guerra mondiale. La ricostruzione topografica e toponomastica è stata svolta grazie alla collaborazione con gli uffici del Comune di Livorno e su segnalazione di amici, conoscenti e parenti delle persone deportate.

Le stolpersteine installate fino ad ora sono 6: le prime quattro sono state dedicate in particolare ai bambini vittime della Shoah: Franca Baruch e Perla Beniacar, poi Enrico Menasci e suo padre Raffaello che tentò di salvarlo; altre due pietre sono state impiantate nel 2014 e dedicate a Isacco Bayona e Frida Misul, testimoni coraggiosi dell’orrore della Shoah.