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A CAVRIGLIA SI CELEBRA IL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA FINE DELLA “GRANDE GUERRA”

L’anniversario della fine della Grande Guerra è un’occasione di riflessione ed un monito all’approfondimento e alla ricerca di un periodo storico che lasciò importanti tracce anche nella nostra comunità. In occasione del centesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale (4 novembre 1918 – 4 novembre 2018) l’Amministrazione Comunale ha promosso due eventi per riflettere insieme e per tenere viva la memoria dei cavrigliesi. Furono addirittura 152 i giovani di Cavriglia che partirono per il fronte e non fecero mai più ritorno a casa. Le loro storie, per la prima volta, sono state raccolte nel libro “Di che reggimento siete fratelli”, a cura di Filippo Boni e Antonella Finescxhi e dato alle stampe nel 2015 dall’Amministrazione Comunale per non dimenticare.

Sabato 3 novembre alle 17 Varchi Comics presenterà la graphic novel “Varchi di Guerra”, un’antologia che propone il fumetto in molteplici declinazioni, per linguaggio, stile grafico, impatto visivo e scrittura. Un omaggio ai piccoli e dimenticati eroi della Prima Guerra Mondiale.

Domenica 4 novembre, sempre alle 17, in programma invece un incontro dibattito, promosso e moderato dal Vicesindaco Filippo Boni, nel quale si susseguiranno gli interventi del Sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, di Maurizio Naldini, giornalista e storico, e di Fabio Bertini, docente dell’Università di Firenze.

Un’occasione per riflettere sulla portata storica del primo conflitto mondiale insieme anche a Paola Bertoncini, Antonella Fineschi e Adalberto Scarlino, coautori del libro “Di che reggimento siete fratelli?

 

Sabato 3 novembre “Varchi di Guerra”:

La guerra, quella grande, quella combattuta con la faccia nel fango. L’orrore che colpisce duro, nei corpi e nelle menti. La salvezza e la speranza in un ospedale lontano dal fronte, in cui convergono le storie di soldati coinvolti in un conflitto più ingombrante dei loro sogni e delle loro umili aspirazioni. Tutto questo raccolto in un’opera corale che ha impegnato tutti gli artisti del collettivo editoriale Varchi Comics. Una antologia che propone il fumetto in molteplici declinazioni, per linguaggio, stile grafico, impatto visivo e scrittura. Un omaggio ai piccoli e dimenticati eroi della Prima Guerra Mondiale, nel centenario della fine della ostilità.

 

Domenica 4 novembre “Di che reggimento siete fratelli?”:

Con questo libro Cavriglia colma un “vuoto di memoria” durato un secolo. I suoi Caduti, dimenticati troppo in fretta, si riprendono il posto che loro spetta nella coscienza di una comunità attenta al proprio passato. La ricerca scava a fondo nel ricordo popolare attraverso l’analisi di documenti inediti e di tradizioni orali che si tramandano di padre in figlio. Il bacino minerario di Castelnuovo dei Sabbioni, vera e propria “specificità” del territorio, viene esplorato in tutta la sua complessità, restituendoci storie che fanno di Cavriglia davvero un unicum nel panorama complessivo. La vita della comunità, tra lutti, disagi, burocrazia e solidarietà, viene dettagliatamente descritta attingendo dal prezioso serbatoio degli archivi storici. Intorno si svolge lo scenario della Grande guerra, efficacemente rievocata nei suoi contenuti e nei suoi moventi; il lettore ha la possibilità di entrare nel vivo dell’argomento di cui oggi si ricorda il primo centenario, traendone un’immagine completa ma non pedante.




“LE MINIERE DEL VALDARNO”, UNA PASSEGGIATA RACCONTO

Una passeggiata racconto nel bacino lignitifero di Santa Barbara con partenza e arrivo al Museo Mine. Sabato 27 ottobre, con ritrovo per i partecipanti fissato alle 9 al museo dell’antico borgo di Castelnuovo dei Sabbioni, in programma “Le miniere del Valdarno”, l’iniziativa promossa dall’Associazione Vagamondo in sinergia con Amministrazione Comunale e MINE con il fondamentale contributo di Enel. I partecipanti avranno la possibilità di attraversare i luoghi che furono oggetto dell’escavazione mineraria della lignite, dominati ancora dall’imponente centrale elettrica di Santa Barbara. La passeggiata sarà animata dai racconti delle storie di tanti uomini e di donne che hanno lavorato e vissuto in una terra che ha visto mutare il suo aspetto trasformandosi oggi in un paesaggio ricco di vegetazione e animali. Un’occasione per conoscere una storia, passata e presente, che ha profondamente segnato un’intera vallata.

Ecco alcune informazioni sul percorso:

 Difficoltà E – Lunghezza del percorso Km 11

Occorrente: scarpe da trekking, un litro di acqua e abbigliamento per la pioggia e il vento – Pranzo a sacco

Quota di partecipazione € 8 che comprende l’organizzazione e l’accompagnamento di una guida ambientale escursionistica ai sensi della L.R. 86/2016, e assicurazione.

Per informazioni e prenotazioni cell. 329 3463431 Oliviero Buccianti (Vagamondo)
bucciantioliviero@gmail.com

 

PROGRAMMA:
Ore 9 – Ritrovo all’ingresso del museo Mine;
ore 9: 30 – Prima visita introduttiva del museo con Paola Bertoncini;
ore 10 – Partenza per la camminata con interventi di Enzo Brogi e di altre persone che hanno conosciuto la realtà delle miniere;
ore 12: 15 – Punto ristoro e intervento di un tecnico Enel sulla centrale elettrica;
ore 13: 30 – Inizia il ritorno a Castelnuovo dei Sabbioni;
ore 14: 30 – Zona San Martino intervento del Sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni e di Oliviero Buccianti, guida ambientale, sul castello di Pianfranzese;
ore 15: 30 Rientro al Mine con proiezione di alcuni video e filmati;




ULTIMI GIORNI DI APERTURA DELLA MOSTRA | Mi chiamo Rambaldo

Fino al 9 settembre p.v.
@ Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni

 

MI CHIAMO RAMBALDO

L’esposizione allestita nell’Auditorium del Museo Mine dedicata a Rambaldo Macucci, l’ultimo abitante di Castelnuovo vecchio, si chiuderà il prossimo 9 settembre

Inaugurata nello scorso mese di maggio è ancora aperta, ad ingresso libero e gratuito, nell’Auditorium del Museo Mine di Castelnuovo de Sabbioni la mostra “Mi chiamo Rambaldo”. Tante le persone che in questa estate hanno visitato l’esposizione dedicata a Macucci, che ha attraversato la storia delle miniere e della trasformazione del paesaggio e proprio a lui si ispirò nel 1995 Alessandro Benvenuti quando trasformò il vecchio paese di Castelnuovo in un set cinematografico, girandovi il film Ivo il Tardivo. Nata dall’idea di Andrea Ermini, subito accolta dall’Amministrazione Comunale e dal Museo Mine, la mostra ricorda attraverso quadri, fotografie, scritti, minerali il mondo di Rambaldo Macucci.

Dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13
Sabato e domenica: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18
Chiuso il lunedì.

 




74° ANNIVERSARIO LIBERAZIONE | Subbiano, Capolona e Provincia di Arezzo

14 Luglio 2018 / dalle ore 8:15
@ Subbiano

 

74° Anniversario Liberazione
di Subbiano, Capolona e della Provincia di Arezzo
e 42° Ricordo delle vittime di Fonte del Baregno

Programma / Subbiano

Ore 8:15 – Palazzo del Comune in via Verdi n. 9
Incontro dei partecipanti e inizio della cerimonia con deposizione corone di alloro alla lapide ai Caduti

Ore 8:10 – Stazione Ferroviaria
Incontro con la delegazione del Comune di Capolona per la deposizione delle corone di alloro alla targa e al monumento ai Caduti

Ore 8:40
Deposizione corone di alloro al monumento ai caduti di Via Garibaldi

Ore 8:50
Deposizione corona di alloro alia Cappella dei Partigiani presso il Cimitero di Subbiano

Ore 9
Partenza per Alpe di Catenaia / Ritrovo presso il piazzale del Cimitero del Comune di Subbiano

 

Programma / Alpe di Catenaia – Fonte del Baregno

Ore 9:40
Celebrazione Santa Messa in suffragio dei partigiani e dei civili vittime del fulmine il 18 luglio 1976 a Fonte del Baregno

Momenti di riflessione con le autorità civili e le associazioni combattentistiche presenti

Ore 10:45 / Sentiero della Memoria
In cammino dalla Fonte del Baregno verso il Cippo dei Caduti di Monte Castello. passando per i prati della Regina raccontando e rievocando la storia con l’Ass. Quelli della Karin. Al Cippo dei partigiani momento di preghiera con deposizione corona di alloro.

Interverranno:
Antonio de Bari, Sindaco di Subbiano
Mario Francesconi, Sindaco di Capolona
Vincenzo Ceccarelli, Assessore della Regione Toscano
e i rappresentanti delle altre autorita civili e associazioni presenti




74° ANNIVERSARIO ECCIDI NAZIFASCISTI PERPETRATI A CAVRIGLIA

3; 4; 11 luglio 2018

 

74° ANNIVERSARIO
DEGLI ECCIDI NAZIFASCISTI 

A CAVRIGLIA

Le celebrazioni solenni si terranno mercoledì 4 luglio p.v. con la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Fiesole Monsignor Mario Meini presso l’Auditorium del Museo Mine dell’antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni.
La messa inizierà alle 11 ma per ragioni logistico-organizzative sarà necessario giungere all’Auditorium entro e non oltre le 10:30.

IN ALLEGATO
il programma completo delle celebrazioni promosse dall’Amministrazione Comunale tra martedì 3 e mercoledì 4 luglio prossimi e l’11 luglio.




SPETTACOLO TEATRALE | “Tu devi vedere perché tu devi ricordare”

3 e 4 luglio 2018

 

Spettacolo teatrale
Tu devi vedere perché tu devi ricordare

Lo spettacolo è inserito nel programma delle Celebrazioni del 74° anniversario degli Eccidi Nazifascisti perpetrati nel Comune di Cavriglia.
Scritto e diretto da Girolamo Calcara si svolgerà martedì 3 luglio alle 21 nel monumento ai caduti di Meleto Valdarno e mercoledì 4 luglio alle 21 e 30 nell’Auditorium del Museo Mine.

Lo spettacolo è inserito anche nel programma della rassegna “Orientoccidente”.




Mostra fotografica: Un Tesoro ritrovato – L’archivio di un fotografo cortonese dei primi del ‘900.

Il Fotoclub Etruria propone al pubblico una mostra fotografica diversa dal solito, le immagini che verranno esposte non sono infatti fotografie scattate dai soci del fotoclub, bensì stampe ricavate da un archivio di circa 400 lastre negative in vetro, opera di un fotografo cortonese, attivo nei primi del ‘900 e aventi per soggetto persone del nostro territorio.

Le lastre sono state rinvenute dal nostro Presidente Maurizio Lovari, durante dei lavori di restauro del Monastero cistercense cortonese della SS. Trinità, in un vecchio deposito-magazzino. Successivamente un certosino lavoro di digitalizzazione e restauro, ad opera del socio Vito Garzi, ha permesso di ricavare da quelle lastre delle stampe che verranno esposte in mostra.

L’esposizione verrà allestita a Cortona, nei locali di Palazzo Ferretti nella centralissima via Nazionale, ed avrà luogo dal 15 giugno al 15 luglio 2018, accessibile tutti i giorni con ingresso libero dalle 10 alle 20.

La mostra potrà contenere solo una selezione delle lastre rinvenute, ma che sicuramente sapranno trasmettere le più diverse emozioni agli osservatori, che si ritroveranno di fronte immagini del nostro territorio cortonese, uno spaccato di vite dei nostri avi, in un periodo compreso tra i primissimi anni del ‘900 e gli anni ’20 dello stesso secolo.

Ad arricchire le immagini, già piene di significato nei soggetti ritratti e nelle situazioni in cui gli stessi sono stati immortalati, c’è il risultato di una meticolosa ricerca da parte dei soci del fotoclub, che ha permesso di datare in modo certo il periodo storico, ed anche di risalire all’autore delle fotografie, in un primo momento rimasto sconosciuto.

Tutta la ricerca è partita da una fotografia che ritrae un sacerdote, con in mano una copia di un giornale. Il sacerdote ritratto nella fotografia in questione, è risultato apparire più volte nelle immagini restaurate, e questo ha fatto ipotizzare che non fosse un caso, infatti ulteriori indagini e incroci di informazioni ci hanno portato ad identificare da una foto (quella del sacerdote ritratto ai giardini pubblici con sullo sfondo il profilo di Cortona), non solo la persona ritratta, don Amedeo Galaurchi, ma anche indicazione precisa e certa della data. Il sacerdote, infatti, ha in mano una copia del periodico La Domenica del Corriere, che abbiamo potuto identificare come quella del dicembre 1909. Da prove circostanziali e dalla testimonianza del nipote (che conserva ancora la macchina fotografica dello zio) sappiamo che è lo stesso don Amedeo Galaurchi, parroco di Santa Caterina, l’ autore delle fotografie – ad eccezione, ovviamente, delle foto in cui lui stesso è ritratto.

Don Amedeo Galaurchi ha fatto moltissimo per i propri parrocchiani, durante il suo servizio nelle parrocchie di Farneta, Ronzano e Santa Caterina, proprio nel cimitero di quest’ultima parrocchia, si trova al centro una croce con sepolte le spoglie del parroco don Amedeo. Adesso, a distanza di un secolo, don Amedeo riesce nuovamente a fare moltissimo per i suoi parrocchiani, ma anche molto di più, per tutta la comunità cortonese, che può attraverso le sue fotografie, rivivere uno spaccato della nostra storia, storia che potrà così rivivere ed essere tramandata grazie a lui.

Il fotoclub Etruria invita quindi tutta la popolazione a visitare la mostra, che verrà inaugurata giovedì 14 giugno 2018 alle ore 18.30, con una cerimonia ufficiale che potrà riservare anche qualche piacevole sorpresa.




PRESENTAZIONE DEL VOLUME | Sulla strada per Firenze. La Brigata Sinigaglia e la strage di Pian d’Albero

6 maggio 2018 | ore 17:15
@ CIRCOLO SOCIALE DI MELETO

 

PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Sulla strada per Firenze.
La Brigata Sinigaglia e la strage di Pian d’Albero

Appuntamento alla terza edizione della rassegna letteraria LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO: presentazione di “Sulla strada per Firenze. La Brigata Sinigaglia e la strage di Pian d’Albero”, il libro di Matteo Barucci dedicato alla storia dell’Eccidio Nazifascista di Pian d’Albero.

Il libro:
20 giugno 1944. A Pian d’Albero, nel casolare isolato fra i boschi del Chianti e del Valdarno della famiglia Cavicchi, hanno trovato rifugio per la nottata di piogge decine di ragazzi che hanno appena scelto di diventare partigiani. Pochissimo armati e colti di sorpresa, non possono reagire all’attacco tedesco di quel mattino. Molti riescono a fuggire, ma molti altri cadono uccisi sul posto; i restanti vengono presi prigionieri, insieme all’adolescente Aronne e al padre Norberto della famiglia contadina che li aveva ospitati, per essere poi impiccati a Sant’Andrea a Campiglia, vicino al comando tedesco. In seguito a questa strage la Brigata Sinigaglia, nonostante i successi delle settimane precedenti, rischia lo sbandamento, ma riuscirà a risollevarsi partecipando in prima linea alla liberazione di Firenze. Voluto dal Comune di Figline e Incisa Valdarno e realizzato con la supervisione dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, questo libro è il frutto del primo progetto di ricerca esaustivo su quegli eventi.