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Il Novecento in tre storie livornesi

Sardegna 1963. Orefice (a sinistra) intervista l'Aga Khan. Si progetta la Costa Smeralda

Sardegna 1963. Orefice (a sinistra) intervista l’Aga Khan (foto Fondo privato Famiglia Orefice)

Livorno nella Grande Storia del ‘900 attraverso gli scritti inediti di tre illustri giornalisti livornesi: Mario Lenzi, Gastone Orefice e Aldo Santini. Sta per iniziare ai Granai di Villa Mimbelli (Via San Jacopo in Acquaviva 65, Livorno) una rassegna letteraria promossa dal Comune di Livorno e Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea nella provincia di Livorno): Il Novecento in tre storie; tre storie appunto che ci regaleranno pagine di testimonianze indimenticabili, ricordi adolescenziali, memorie inedite di una Livorno passata.

Si tratta nello specifico dei volumi: O miei compagni di Mario Lenzi (edito dal Comune di Livorno), Gastone Orefice. Un giornalista livornese nel mondo intervista a cura di Catia Sonetti (edizione ETS Pisa) e Giuseppe Emanuele Modigliani di Aldo Santini (edito dal Comune di Livorno) che saranno presentati al pubblico rispettivamente il 21, il 27 marzo e il 4 aprile.

“Attraverso le tre pubblicazioni che andiamo a presentare – sostiene l’assessore alla cultura del Comune di Livorno, Mario Tredici – possiamo ripercorrere tappe importanti della storia di tutti noi, ma in particolare riusciamo a ricomporre la vicenda di quella particolare intellettualità collegata al migliore giornalismo e che, nella nostra città, si è presentata e si presenta ricca e articolata”.

“Dal romanzo “memoria” di Mario Lenzi all’intervista rilasciata a Catia Sonetti da Gastone Ortona Orefice fino al volume sulla biografia di Giuseppe Emanuele Modigliani scritta da Aldo Santini – afferma ancora l’assessore – possiamo rileggere infatti pagine di storia del secolo scorso sul filo di narrazioni vivaci, colloquiali ma anche profondamente pertinenti e stimolanti”.

Primo appuntamento venerdì 21 marzo (ore 17) con la presentazione del libro di Mario Lenzi O miei compagni. Una testimonianza. A presentarlo saranno l’assessore alle culture Mario Tredici, Bruno Manfellotto (Direttore de “L’Espresso”) e Giovanni Gozzini dell’Università di Siena.
Nel volume Mario Lenzi, recentemente scomparso, non solo ripercorre le proprie esperienze di combattente nella III Brigata Partigiana “Garibaldi” durante la guerra di liberazione, ma attraversi i suoi ricordi adolescenziali ricostruisce un affresco della Livorno antifascista negli anni Trenta del Novecento.

Giovedì 27 marzo (ore 17) sarà la volta della presentazione del libro Gastone Orefice. Un giornalista livornese nel mondo. Intervista a cura di Catia Sonetti. A presentare il libro sarà il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, insieme alla stessa Catia Sonetti (autrice e direttrice di Istoreco) e Dora Liscia dell’Università di Firenze.
Gastone Orefice (1922-2006), ebreo livornese e giornalista di vasta esperienza internazionale, si presenta nelle pagine di questo volume come un vero e proprio “testimone del suo tempo”. Al centro del libro c’è la lunga intervista che Orefice concesse, abbastanza a sorpresa, nel 1994 a Catia Sonetti. Intorno a questo dialogo sono poi accostati ricordi e riflessioni di importanti giornalisti che lo hanno conosciuto come maestro e come amico (Furio Colombo, Vincenzo Pascale, Alessandra Farkas, Mila Crespi Gaudio, Gianna Pontecorboli, Duccio Faggella). Il libro è corredato anche da un ricco repertorio iconografico, e dall’elenco commentato dei libri del Fondo Orefice che il giornalista decise di donare alla biblioteca dell’Istoreco di Livorno.

Terzo ed ultimo appuntamento venerdì 4 aprile (ore 17) con la presentazione del libro di Aldo Santini  Giuseppe Emanuele Modigliani. A presentarlo saranno l’assessore alle culture Mario Tredici, Roberto Bernabò, direttore de “Il Tirreno” e Maurizio Vernassa dell’Università di Pisa. L’iniziativa ha il patrocinio di ESSMOI- Fondazione Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani.
Nel volume di Aldo Santini, con lo stile letterario proprio dell’autore, viene approfondita la figura dell’avvocato e uomo politico livornese, parte civile nel processo contro gli assassini di giacomo Matteotti; deputato socialista negli anni della prima guerra mondiale e dell’avvento del fascismo, membro dell’Assemblea costituente. In questa ricerca storica e umana Santini riesce a costruire un mondo ormai lontano e che solo l’occhio esperto e la profonda cultura del giornalista di razza riesce a far rivivere.

I due volumi editi dal Comune di Livorno: O miei compagni di Mario Lenzi e Giuseppe Emanuele Modigliani di Aldo Santini saranno distribuiti gratuitamente al pubblico in occasione delle presentazioni.

Info
Comune di Livorno
Ufficio Cultura, Spettacolo, Rapporti con Università e Ricerca
Tel. 0586.820500
e-mail: servizi.culturali@comune.livorno.it
www.comune.livorno.it
Istoreco
Tel. 0586.809219
e-mail: istoreco.livorno@gmail.com
www.istorecolivorno.it




Gastone Orefice. Un giornalista livornese nel mondo

Sardegna 1963. Orefice (a sinistra) intervista l'Aga Khan. Si progetta la Costa Smeralda

Sardegna 1963. Orefice (a sinistra) intervista l’Aga Khan. Si progetta la Costa Smeralda

Secondo appuntamento, giovedì 27 marzo (ore 17) ai Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva, Livorno) della rassegna letteraria promossa dal Comune di Livorno e Istoreco (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Livorno): Il Novecento in tre storie, scritti inediti di illustri giornalisti livornesi (Mario Lenzi, Gastone Orefice e Aldo Santini). Dopo la presentazione del libro di Mario Lenzi “O miei compagni” (il 21 marzo scorso) è dunque la volta di Gastone Orefice. Un giornalista livornese nel mondo. Intervista a cura di Catia Sonetti.

Presenteranno il libro, il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, Catia Sonetti, direttore di Istoreco di Livorno e Dora Liscia dell’Università di Firenze.

Gastone Orefice (1922-2006), ebreo livornese e giornalista di vasta esperienza internazionale, si presenta nelle pagine di questo volume come un vero e proprio “testimone del suo tempo”. Al centro del libro c’è la lunga intervista che Orefice concesse nel 1994 a Catia Sonetti. Intorno a questo dialogo sono poi accostati ricordi e riflessioni di importanti giornalisti che lo hanno conosciuto come maestro e come amico (Furio Colombo, Vincenzo Pascale, Alessandra Farkas, Mila Crespi Gaudio, Gianna Pontecorboli, Duccio Faggella). Il libro, corredato anche da un ricco repertorio iconografico, è arricchito poi dalla premessa a cura del sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, dalla presentazione dello storico Michele Luzzati e dalla bella scheda anagrafica curata da Lidia Orefice. In appendice anche l’elenco commentato dei libri del Fondo Orefice che il giornalista decise di donare alla biblioteca dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Livorno.

Attraverso tutti questi segmenti si delinea la storia privata e pubblica di Gastone Orefice, giornalista livornese ed ebreo negli anni della tempesta. Si comprendono i punti salienti della formazione della sua personalità e della sua professionalità. Lo si contestualizza in una famiglia borghese di Livorno degli anni Trenta e Quaranta, si può inquadrare il tentativo, per fortuna riuscito, di mettere in salvo la pelle, lo si segue nel suo lavoro di giornalista che con il passare degli anni, lo assorbirà completamente e lo porterà ai vertici dell’organizzazione nazionale ed estera della stampa.

Prossimo e ultimo appuntamento : Giuseppe Emanuele Modigliani di Aldo Santini che verrà presentato il 4 aprile.

Qui il programma completo.




“Come eravamo”. A Livorno evento conclusivo del Marzo Donna 2014

Evento conclusivo di “Marzo Donna 2014”, dedicato alla memoria di Serenella Frangilli, mercoledì 26 marzo (ore 16.30) al Centro Donna del Comune di Livorno (largo Strozzi).

In “Come eravamo” saranno protagoniste le donne di Borgo Cappuccini. Rosa Distaso presenterà 7 videointerviste rivolte a donne nate, cresciute e tuttora residenti in Borgo Cappuccini. L’idea delle videointerviste alle donne, che hanno un’età compresa tra i 44 e gli 86 anni e che saranno presenti all’iniziativa, nasce dall’intento di delineare una figura di donna che ha vissuto e che vive all’interno di quello che non è solo un rione, ma un vero e proprio borgo. Attraverso la spontaneità delle parole di queste donne si ripercorre un tempo “andato” con toni allegri e qualche velo di tristezza.

La giornata sarà coordinata da Giovanna Papucci, responsabile del Centro Donna del Comune di Livorno e presidente dell’Associazione Ippogrifo. A seguire un concerto della pianista Giulia Palandri.

Info
Centro Donna, Largo Strozzi 3 – Tel. 0586.890053
e-mail: centrodonnalivorno@yahoo.it

 




Visita alla casa natale di Amedeo Modigliani

amedeo_modiglianiSabato 22 marzo, alle ore 17, è in programma una visita guidata alla Casa natale di Amedeo Modigliani in Via Roma, 38 a Livorno.
La famosa casa di via Roma, conserva ancora tutto il fascino vintage di un appartamento della borghesia livornese all’indomani dell’Unità d’Italia, con i suoi pavimenti in graniglia a motivi floreali, i suoi vetri sottili dove si deposita la polvere, la vecchia cucina con il lavello in marmo bianco e le dispense in muratura. Questa casa dove è nato Dedo, ormai 130 anni fa, e dove ha iniziato i primi esperimenti artistici, è allestita come un museo con riproduzioni di vecchie foto e documenti della famiglia Modigliani, che ci aiutano a ricostruire la vita del pittore, dalla nascita “assistita da un ufficiale giudiziario” ai suoi legami con la città, la vita parigina, gli amori, gli amici, e la morte tragica a soli 36 anni.

A Livorno Amedeo frequenta il Ginnasio Guerrazzi, in via Ernesto Rossi, a pochi passi da casa, ma in seguito a problemi di salute abbandona gli studi classici per andare a scuola da Guglielmo Micheli, dove conoscerà tantissimi ragazzi che presto diverranno i suoi amici più cari: Gino Romiti, Oscar Ghiglia, Aristide Sommati, Benvenuto Benvenuti, Renato Natali, Llewelyn Lloyd, Manlio Martinelli, Lando Bartoli. A 22 anni Amedeo si trasferisce a Parigi, ma resta comunque molto legato alla sua città; ogni volta, infatti, che tornava dalla propria famiglia andava a trovare gli amici livornesi presso gli studi e si faceva vedere al caffè Bardi, il caffè degli artisti.

Sabato 22 marzo quindi, sarà, quindi, l’occasione per trascorrere un bel pomeriggio di primavera a contatto con l’arte e la storia di Livorno, ma soprattutto per respirare il fascino di un ambiente ricco di emozioni, e ripercorrere la vita del livornese più amato e più famoso al mondo: Amedeo Modigliani.

Evento organizzato da Cooperativa Amaranta, con il patrocinio del Comune di Livorno. Costo: 5 €

Per info e prenotazioni: 320.8887044

(fonte: Ufficio Stampa del Comune di Livorno)




“O miei compagni” di Mario Lenzi. Al via il ciclo “Il Novecento in tre storie”

Mario Lenzi (foto Iltirreno.it)

Si apre venerdì 21 marzo (ore 17) ai Granai di Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva, Livorno) la rassegna letteraria promossa dal Comune di Livorno e Istoreco (Istituto Storico della resistenza e della Società Contemporanea di Livorno): Il Novecento in tre storie, scritti inediti di tre illustri giornalisti livornesi (Mario Lenzi, Gastone Orefice e Aldo Santini).

Il primo in calendario ad essere presentato sarà domani il volume di Mario Lenzi “O miei compagni”. Una testimonianza. A presentarlo saranno l’assessore alle culture Mario Tredici, Bruno Manfellotto (Direttore de “L’Espresso”) e Giovanni Gozzini dell’Università di Siena.

Nel volume Mario Lenzi, recentemente scomparso, non solo ripercorre le proprie esperienze di combattente nella III Brigata Partigiana “Garibaldi” durante la guerra di liberazione, ma attraverso i suoi ricordi adolescenziali ricostruisce un affresco della Livorno antifascista negli anni Trenta del Novecento.

Il volume “O miei compagni” di Mario Lenzi edito dal Comune di Livorno sarà donato al pubblico presente.

Prossimi appuntamenti: Gastone Orefice.Un giornalista livornese nel mondo intervista a cura di Catia Sonetti (edizione ETS Pisa) in programma per il 27 marzo e Giuseppe Emanuele Modigliani di Aldo Santini (edito dal Comune di Livorno) che verrà presentato il 4 aprile.

Qui il programma completo




Mostra fotografica “Fotografare Livorno, ieri e oggi”

Villa Fabbricotti Livorno

Villa Fabbricotti Livorno

In occasione delle Giornate FAI di Primavera, tese a far conoscere piccole e grandi ricchezze d’Italia, ultimi giorni di visita per la mostra fotografica “Fotografare Livorno, ieri e oggi” allestita dall’8 marzo scorso alla Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi (viale della Libertà, Livorno). La mostra promossa dal FAI Delegazione di Livorno è stata allestita a cura della cooperativa Itinera Progetti e Ricerche. La mostra rimane aperta fino a sabato 22 marzo offrendo un percorso fotografico di scatti tratti dalla fototeca della Biblioteca Labronica e scatti contemporanei di 5 giovani fotografi (Linda Baldanzi,Azzurra Biagi, Federica Falchini, Francesca Fascione e Gianluca Salvi), ognuno dei quali pone l’accento ed enfatizza una particolarità di Livorno.
Venerdì 21 marzo la mostra sarà visitabile dalle ore 8.30 alle 19.30.
Sabato 22 marzo dalle ore 8.30 alle 13.30.
Ingresso gratuito.

 




Livorno (e dintorni) nel cinema, dalle origini ai giorni nostri

Ben Hur di Fred Niblo

Ben Hur di Fred Niblo

Un viaggio nella lunga storia del rapporto tra Livorno e il cinema. Lo propone l’associazione culturale 50 & Più per il 16 marzo, alle 17, presso il Museo di Storia Naturale di Villa Henderson (Via Roma 234, Livorno). Ingresso libero.

All’incontro dal titolo Livorno (e dintorni) nel cinema, dalle origini ai giorni nostri parteciperanno Massimo Ghirlanda, insegnante di Storia e Letteratura nelle scuole superiori di Livorno e tra i fondatori del Centro Studi Commedia all’italiana, di cui è presidente dal 2009; Vita Maria Nicolosi, insegnante di Lettere a Cecina, esperta del rapporto tra linguaggio cinematografico e didattico; Marco Sisi, videomaker, fra i pionieri delle radio e tv libere livornesi e adesso montatore al Tg3.

Livorno non solo è stata una delle prime città in Italia in cui ha fatto la sua apparizione il cinema – le prime proiezioni risalgono al 1896 alla Spianata dei Cavalleggeri (oggi Terrazza Mascagni) – ma è stata anche, con gli stabilimenti Pisorno di Tirrenia, una delle capitali del cinema italiano. Gli studi cinematografici fondati da Giovacchino Forzano rappresentano il primo esempio in Italia di struttura a servizio completo in quanto dotati di teatri di posa, sviluppo e montaggio. Sono tante le troupe di Cinecittà che hanno fatto tappa a Livorno. Dal “Ben Hur” di Fred Niblo fino al recente “La prima cosa bella” di Virzì. In totale sono circa un centinaio i film girati nella città labronica.

 




I gesuiti nel cinema: tra papa Francesco e “La Strada” di Fellini

Locandina "La Strada" di Fellini

Locandina “La Strada” di Fellini

Il 13 marzo 2014 ricorre un anno dall’elezione di papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio, primo pontefice ad appartenere all’Istituto Religioso della Compagnia di Gesù, in un’intervista nella rivista “Civiltà Cattolica” riguardo il film “La Strada” di Federico Fellini ha dichiarato: “E’ il film che forse ho amato di più”.

Il Centro Studi Commedia all’italiana di Castiglioncello, con il patrocinio del Comune di Rosignano Marittimo e con la collaborazione del Cinema Castiglioncello, presenta una giornata di studi sul ruolo dei Gesuiti nel cinema, attraverso l’analisi di alcuni film del cinema internazionale.

Il programma:

ore 18.00
Centro Culturale “Le Creste”
Via della Costituzione, Rosignano Solvay (Livorno)
“I Gesuiti nel cinema”
interventi di
Padre Virgilio Fantuzzi
Padre Valentino Davanzati
Masolino D’Amico
Marco Vanelli
moderatore
Oreste De Fornari

ore 21.30
Cinema Castiglioncello
Via Ugo Foscolo 1, Castiglioncello (Livorno)
proiezione del film
“La strada”
di Federico Fellini