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Riaperto al pubblico il Museo e centro di documentazione della deportazione e Resistenza

Informiamo i nostri visitatori che il Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza apre nuovamente al pubblico da lunedì 18 maggio con un orario ridotto fino al 2 agosto.

 

Per l’accesso e la permanenza all’interno dei locali della Fondazione saranno adottate adeguate misure di sicurezza e prevenzione secondo le normative vigenti riguardanti l’emergenza Covid-19.

 

Orario Museo

lunedì, giovedì e venerdì ore  15:00 – 18:30

sabato e domenica ore 15:00 – 19:00

 

Su richiesta possiamo effettuare brevi visite guidate per piccoli gruppi di massimo 5 persone. Per qualsiasi richiesta ed informazione vi preghiamo di scrivere a: info@museodelladeportazione.it

 

L’ufficio della Fondazione (Lunedì-venerdì ore 9 – 13) e la Biblioteca (Lunedì e giovedì ore 15 -18) sono aperti al pubblico solo su prenotazione (0574 461655 – info@museodelladeportazione.it)

 




L’impegno dell’Istituto della Resistenza di Siena per questo tempo di emergenza

A Siena nella pagina FB dell’Istituto della Resistenza già dal 21 marzo quasi ogni giorno mettiamo nuovi post che aiutano a ripercorrere le lezioni della storia, le vicende e i protagonisti.  Sulla nostra pagina FB troverete anche le ‘pillole’ visive realizzate nel 2019 per il 75° della Liberazione dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana con la Regione Toscana, 10 brevi documenti visivi che troverete dal 31 marzo fino al 2 giugno, dedicati a vari aspetti della Resistenza,
Il 30 marzo troverete sulla pagina FB altri due spot su Montemaggio e su Vittorio Meoni, l’11 aprile sui bombardamenti a Siena, e quindi vari interventi in video di Francesco Burroni, scrittore e uomo di teatro. La pagina FB sarà il luogo in cui ci incontreremo in attesa del giorno in cui – come per il 25 aprile e la liberazione di 75 anni fa – potremo di nuovo scendere in strada, ritrovarci, abracciarci e festeggiare insieme. In questo tempo sospeso, nella nostra resistenza quotidiana a casa e negli ospedali, abbiamo anche modo di riflettere alla Resistenza come una immagine di riferimento all’attualità, sia perchè oggi tutto il popolo italiano resiste, e ci sono delle frontiere drammatiche colpite dal dolore e dalla morte, sia perchè tra le nostre postazioni domestcihe, il web, la politica, sale una domanda di cambiamento grande e piena di speranza affinchè il giorno in cui potremo di nuovo abbracciarci sia anche l’inizio di una straordinaria rinascita dell’Italia e dell’Europa mortificate  dal virus ma anche dalla perdita dei sogni e delle prospettive. Pensare alla storia della Resistenza ci aiuterà a coltivare progetti di futuro. Così speriamo
pietro Clemente
Presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Siena “Vittorio Meoni”

 




La Fondazione Museo della deportazione e della Resistenza, chiusa per l’emergenza COVID, potenzia il proprio sito

In applicazione delle disposizioni contenute nel Decreto PCM del 1 aprile 2020 con misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, informiamo i nostri visitatori che
il Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza sospende la propria apertura al pubblico fino a nuova disposizione.

Per qualsiasi richiesta ed informazione vi preghiamo di scrivere a: info@museodelladeportazione.it

Sul sito per la prima volta è on-line un estratto del percorso audiovisivo del Museo, dal titolo: “Con i miei occhi. Volti e voci di superstiti dei campi di concentramento e di sterminio nazisti”

Il video, della durata di 30′, raccoglie le testimonianze dei superstiti ai campi di concentramento e sterminio nazisti. Accanto a deportati ebrei e politici (arrestati in Italia durante il periodo dell’occupazione nazista) si alternano rom e sinti, omosessuali e testimoni di Geova (arrestati in tempi e contesti diversi) per descrivere le condizioni di vita e di morte a cui milioni di donne e uomini furono costretti nei lager delle SS.




Pillole di Resistenza #7: “Donne, fra guerra e Resistenza”

On line da martedì 12 maggio

Donne, fra guerra e Resistenza

il settimo episodio, curato da Luciana Rocchi, della web serie “Pillole di Resistenza”,

progetto della rete degli Istituti storici della Resistenza toscani e sostenuto dalla Regione Toscana

Sono “Pillole di Resistenza” dieci brevi video, che cercano di restituire che cos’ha significato per la Toscana liberarsi da guerra, occupazione tedesca, fascismo, progetto condiviso da rete toscana di Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea e Assessorato alla cultura della Regione Toscana. Fra la fine di marzo e il 2 giugno, sono stati e saranno pubblicati sul canale youtube dell’ISRT, in sequenza i dieci documentari prodotti dagli Istituti, ognuno a cura di uno/a storico/a. Sono specchio di una rete di competenze storiche, di una consolidata storia di progettualità comune, di cui questo è l’ultimo esito. Lo stile è quello di un lavoro che sfugge alla retorica, semplicemente raccogliendo un patrimonio di conoscenze e di fonti – immagini, carte d’archivio, testimonianze – che gli Istituti toscani conservano, per raccontare. Nei sei video pubblicati finora appaiono il vissuto di un popolo in guerra e la capacità di opporsi dei toscani. Fu Resistenza con e senz’armi, quando tanta parte della popolazione scelse di schierarsi con gli antifascisti di lungo periodo.

La “pillola” di martedì 12 maggio è sulla Resistenza delle donne, a cura di Luciana Rocchi, e racconta storie eccezionali, ora per singole personalità, ora per la coralità della partecipazione. Ci sono le medaglie d’oro al valor militare toscane, e anche le ragazze che entrano in formazione, talvolta adolescenti, come la nostra Nara Scaloncini, scomparsa da poco. Sono documentati i gesti temerari – la contadina che si rivolta alla RSI nel rastrellamento di Montemaggio e le donne di Carrara che impediscono ai tedeschi di svuotare la città. Ma ci sono anche le fantastiche donne apuane, che filtrano acqua di mare per ricavare sale da scambiare con farina, o quelle delle campagne maremmane e senesi che danno ricovero e nutrono i partigiani.

Il fine, si dice nel filmato, va oltre i mesi della Resistenza toscana, perché cerca di rispondere a domande sul dopoguerra: quanto rimane di queste esperienze, se, come chiede Wanda Parracciani, le donne non si limiteranno più all’impegno in situazioni eccezionali.

Episodi precedenti:

>>>Resistere con o senza armi, curato da Pietro Clemente

>>>Scioperi e deportazione politica” curato da Camilla Brunelli

>>>La persecuzione degli ebrei, curato da Catia Sonetti

>>>Vivere nella guerra totale, curato da Matteo Grasso

>>>8 settembre 1943: l’ora delle scelte, curato da Nicola Barbato

>>>La RSI in Toscana” curato da Francesca Cavarocchi




A Calenzano 25 aprile online: sui social approfondimenti e contributi sulla Resistenza

Interviste, approfondimenti storici, video, opere letterarie e teatrali, fumetti, disegni e contributi di ogni genere da diffondere online in occasione del 75° anniversario della Liberazione. Saranno proposti nelle prossime settimane dal Comune di Calenzano, in attesa di conoscere i provvedimenti di distanziamento sociale che saranno in vigore il 25 aprile.

“Il 25 aprile si è sempre contraddistinta come festa di popolo nel segno e nel ricordo della Resistenza e della Liberazione del nostro Paese dall’oppressione nazi-fascista – ha commentato il Sindaco Riccardo Prestini -.  Quest’anno non possiamo sapere come sarà possibile celebrarne l’anniversario. Con ogni probabilità, alla fine di aprile le limitazioni sugli assembramenti saranno tali da non poter organizzare le consuete celebrazioni ai cippi e la festa a Valibona che ha visto, anche negli ultimi anni, una larga partecipazione della cittadinanza. In attesa di sapere come si evolverà la situazione sanitaria del Paese, proponiamo una serie di approfondimenti online, per riflettere insieme ad esperti e testimoni sull’attualità dei principi antifascisti nel 75° anniversario della Liberazione”.

La prima iniziativa è stata la condivisione sui canali social del Comune di “Pillole di Resistenza”, contributi pubblicati dall’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea ogni martedì. I primi due, “8 settembre 1943: l’ora delle scelte” e “La Repubblica Sociale in Toscana” sono già online.

I prossimi appuntamenti saranno comunicati in seguito sui canali comunicativi del Comune. Le associazioni antifasciste o i singoli cittadini che hanno contributi in merito da proporre, possono scrivere a sindaco@comune.calenzano.fi.it .




“Fino al cuore della rivolta! una XVI edizione speciale, nonostante il virus!

“Fino al cuore della rivolta”, la XVI edizione del festival della Resistenza, sabato 25 aprile 2020 si trasformerà in uno streaming a partire dalle ore 9:00 (e della durata di circa 8 ore) sulle pagine social di Archivi della Resistenza. Ci saranno tante testimonianze raccolte in questi sedici anni da Archivi della Resistenza e altri contenuti del Museo Audiovisivo della Resistenza. Non mancheranno gli interventi degli ultimi partigiani e partigiane e dei tanti ospiti che in questi anni hanno frequentato il nostro festival. E ovviamente ci sarà tantissima musica!
Inoltre per tutta la giornata sarà possibile effettuare una visita online (e a gruppi) del Museo audiovisivo della Resistenza – prenotazioni al 329 0099418.




75° anniversario della Liberazione @ San Miniato

25 APRILE 2020




75° anniversario della Liberazione @ Cecina

Ritratti di liberazione: la nuova rassegna “virtuale” del De Filippo

Dopo il successo delle conversazioni teatrali, dalla prossima settimana la pagina facebook del De Filippo accoglierà la rassegna “Ritratti di liberazione – piccoli quadri di riflessione” a cura delle compagnie amatoriali locali che hanno accolto l’invito di Alessio Pizzech. L’iniziativa è un modo per ricordare e tenere vivo in questa settimana il pensiero della Liberazione grazie a testi di Gaber, Brecht, Buzzati, Quasimodo e molti altri autori. Tra i vari contributi in programma anche quello dell’operatrice Elisabetta Furini che presenterà canzoni dalla Liberazione.

“Avremmo voluto celebrare in altro modo il 75esimo anniversario della Liberazione – spiega l’assessora alla Cultura Lucia Valori -, una giornata di festa in cui i cittadini e le Istituzioni si incontrano per rinnovare quel patto di libertà e di reciproca collaborazione che abbiamo ereditato dai padri costituenti e che cerchiamo di onorare ogni giorno. Questa festa collettiva ci è negata da un’emergenza inaspettata che ci costringe a casa. Ma la distanza fisica non deve trasformarsi in una distanza sociale e in un’apatia che non permetterebbero una vera rinascita quando tutto sarà finito. Dobbiamo stabilire una straordinaria continuità tra l’umile del quotidiano e il sublime delle nostre aspirazioni ed è per questo che il teatro offre a tutti la possibilità di non smettere di guardare oltre. Grazie al contributo delle compagnie amatoriali locali e al coordinamento di Alessio Pizzech, abbiamo voluto celebrare il 25 aprile con un tributo a chi ha combattuto per un mondo nuovo. Un modo per dirci che anche da questa costrizione ci libereremo se avremo prospettive comuni e unità d’intenti”.

Questo il programma della settimana: lunedì 20 aprile alle ore 19 Tatiana Tamberi legge “La frontiera” di Alessandro Mannarino mentre alle 21 Patrizia Fantozzi “Amare il mondo” di Brecht dal “Dolore” di Duras, martedì 21 aprile alle ore 19 Vincenzo Bergamo racconta “Senza sale” mentre alle 21 Luana Toni legge “Aprile 1945” di Duno Buzzati, “Avevo due paure” di Giuseppe Colzani e “La libertà” di Trilussa, mercoledi 22 aprile alle ore 19 Rossella Monti legge “Un giorno importante” mentre alle 21 Patrizia Franchi “Fratelli Cerci 1955” di Gianni Rodari e “Mi chiamo Valentina e credo nell’amore” da Paola Cortellesi, giovedi 23 aprile alle ore 19 Francesco Spoto legge “La libertà” di Gaber mentre alle ore 21 Giovanni Marino racconta “Un giorno personale di mio padre”, venerdi 24 aprile alle ore 19 appuntamento con Alessio Pizzech mentre alle ore 21 Stefania Barzagli legge “Vivere la vita” di Alessandro Mannarino per finire sabato 25 aprile alle ore 19 con Elisabetta Furini che canta “L’Italia” e alle 21 Flora Lombardi che legge “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori , “C’è un tempo” di Lella Costa e “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni.

“Come direzione artistica del De Filippo, in accordo con l’Amministrazione Comunale e con i gestori del teatro – conclude Alessio Pizzech – vogliamo ricordare la data del 25 aprile. Per questo ho proposto ad alcuni cittadini che compongono l’importante tessuto delle compagnie amatoriali di Cecina e all’operatrice Elisabetta Furini di dare il proprio piccolo contributo alla riflessione e alla memoria. Un modo per permettere al teatro di continuare ad essere il cuore pulsante della vita dei cittadini anche in un momento complesso come quello che stiamo vivendo”.