Le tappe:
- Viciomaggio
- Civitella in Val di Chiana
- Ciggiano
circa 5.15h, 21 km circa [escluso il percorso interno a Civitella]

Immagine dall’Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia dove -in rosso- sono evidenziate le stragi. Come ben si nota, sono tutti paesi alle pendici o nelle aree più collinari degli Appennini. https://www.straginazifasciste.it/?page_id=363
Percorso tra Viciomaggio, Civitella e Ciggiano, passando per Cornia

Percorso interno a Civitella

Civitella in Val di Chiana, nota anche come Civitella della Chiana, è un comune italiano della provincia di Arezzo. Sorge sulle Colline delle lepri a 500 m s.l.m., 15 km a sud-ovest di Arezzo. Il territorio comunale si può dividere in due zone: una di bassa montagna, dove è situata la stessa Civitella, circondata dai boschi; una pianeggiante, che forma la parte settentrionale della Val di Chiana. Il territorio civitellino, delimitato a sud dal comune di Monte San Savino e a nord-est da quello di Arezzo, giunge fino ai primi comuni del Valdarno, Laterina a Nord Est, Bucine e Pergine a Nord-Ovest.
La prima tappa del percorso della memoria per ripercorrere, passo dopo passo, le crudeltà del 1944, sarà Viciomaggio, non distante da Civitella in Val di Chiana. Lì, il 29 marzo 1944 avvenne una strage di matrice fascista, nella quale rimase coinvolto un uomo, Mario Mannelli, ucciso dalle truppe fasciste senza un apparente motivo, con un colpo di arma da fuoco. Tale data non è sicura, come sottolinea l’Atlante delle Stragi. Altrettanta divergenza c’è sull’età: per alcuni Mannelli avrebbe avuto 44 anni, per altri 39. Per mancanza di informazioni non si può essere più precisi [1].

Eleonora Antonelli 2012 – Cippo non distante dalla SP di Pescaiola
La seconda tappa del percorso sarà invece la tristemente celebre Civitella in Val di Chiana, dove il 29 giugno 1944 ebbe luogo una delle più cruente stragi naziste verificatesi in Toscana, con 146 i morti tra donne, uomini, bambini e anziani [2].
Nei giorni antecedenti l’eccidio, varie formazioni partigiane attive sulle colline di Civitella, tra cui la “Renzino”, guidata dal giovane Edoardo Succhielli, tesero agguati ad alcuni tedeschi con l’obiettivo di disarmarli [3]. Spesso tali azioni si conclusero con la morte o il ferimento dei soldati e si sommavano ad altre più piccole che, insieme, avrebbero dato ai tedeschi il pretesto per operare contro la popolazione civile.
Passarono i giorni e gli abitanti di Civitella si convinsero che la rappresaglia non ci sarebbe stata, rassicurati in questo senso anche dalle dichiarazioni rilasciate da alcuni ufficiali tedeschi al parroco e al podestà.
Civitella si trovava in quel momento al confine fra la zona controllata dal 76° Corpo corazzato della 10° e della 14° Armata, responsabile del territorio compreso tra la Val di Chiana e l’Adriatico. A partire dalla seconda metà di giugno, il centro si trovava nel territorio d’operazione della Divisione Corazzata Paracadutisti “Hermann Göring”, il cui quartier generale era allocato nei pressi di Monte San Savino: è da lì che, secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti inglesi, arrivarono le truppe responsabili del massacro, in un numero compreso fra le 300 e le 400 unità. Non si esclude il coinvolgimento di reparti minori, né di una squadra di brigate nere (fascisti), operanti a San Pancrazio nel Comune di Bucine e a Cornia.
Ciò che si era temuto, si verificò il 29 giugno, quando i tedeschi, dopo aver iniziato ad uccidere alcuni civili alle porte del paese, rastrellarono Civitella, allora affollata per la festa dei patroni Pietro e Paolo, e le vicine frazioni, procedendo in alcuni casi ad omicidi nelle case, raccogliendo la popolazione nella piazza del paese e dividendola per sesso e per età: le donne e i bambini furono spinti fuori dall’abitato, in direzione di Poggiali, gli uomini, radunati in gruppi di cinque, vennero portati sul retro della scuola e colpiti, ognuno, da un colpo di pistola alla nuca. Due riuscirono a scampare fuggendo. Rastrellati alcuni contadini nelle case coloniche sotto il paese, li mitragliarono nei pressi di un ponte vicino a Civitella. I cadaveri vennero presi dal mucchio e gettati negli androni delle abitazioni in fiamme.
Quel 29 giugno, infatti, per la festa patronale, il centro di Civitella era pieno di persone. Molti non si erano recati nelle campagne o nei boschi per lavorare, restando così a casa o andando a messa. La chiesa di Santa Maria Assunta era colma di fedeli, giunti anche dalle frazioni. L’episodio più truce si consumò proprio qui, mentre si stava celebrando la messa. Il sacerdote, don Alcide Lazzeri, immaginando cosa sarebbe accaduto, benedisse la popolazione e la fece chiudere dentro l’edificio religioso. I tedeschi, trovando la porta della chiesa chiusa, lanciarono una bomba a mano per aprila e trascinarono fuori i fedeli che si erano rinchiusi sperando così di sfuggire ai soldati. Quindi, indossati grembiuli mimetici in gomma per non sporcarsi di sangue, li freddarono con dei colpi alla nuca.
A servire la Messa quella mattina vi erano tre chierichetti, uno dei quali era Luciano Giovannetti, futuro Vescovo di Fiesole, da poco scomparso. Come egli stesso ha raccontato, quando i soldati irruppero nella Chiesa, prima di compiere quella che sarà una vera e propria “profanazione”, don Lazzeri si presentò dicendo: “Sono io il responsabile di quanto è accaduto. Uccidete me e lasciate libero il mio popolo”», riferendosi probabilmente all’uccisione di tre soldati tedeschi, morti durante un blitz dei partigiani avvenuto qualche giorno prima, il 18 giugno [4]. Il tentativo fu però inutile. Gli uomini furono infatti separati dai familiari, portati a lato della chiesa e uccisi a gruppi di cinque. Ad essi vennero uniti coloro che erano stati rastrellati nelle case. Lo stesso don Alcide Lazzeri, rimasto accanto al suo popolo, morì nell’eccidio. Scamparono al massacro un seminarista e chierichetto, Daniele Tiezzi, divenuto sacerdote nel 1950, gettandosi dalle mura insieme al fratello Dino, il piccolo Giovannetti con la sua mamma e un padre con una bambina in braccio, fatto fuggire di nascosto da un soldato. L’ufficiale nazista ucciderà anche uno dei suoi soldati che si era rifiutato di partecipare al massacro. A Daniele Tiezzi è stata dedicata la Campana del Ricordo della Chiesa di Civitella e la statua nella terrazza del paese.
Compiuta la strage, i tedeschi incendiarono le case, provocando così la morte anche di coloro che avevano disperatamente tentato di salvarsi, nascondendosi nelle cantine o nelle soffitte. Solo pochi abitanti riuscirono a scampare al massacro. Si contarono 244 morti: 115 a Civitella, 58 a Cornia e 71 a San Pancrazio [5].
Parallelamente, i tedeschi riproposero un identico modus operandi nella frazione di Gebbia [6]. A Cornia, al contrario, il massacro fu indiscriminato: vennero colpiti donne e bambini e probabilmente ci furono casi di stupro. Cornia è proprio il luogo dove i partigiani, il 21 giugno, avevano aperto il fuoco contro i soldati della Feldgendarmerie.
L’eccidio di Civitella, Cornia e San Pancrazio fu sicuramente uno dei più efferati. Nell’area aretina, la divisione coinvolta, l’Hermann Goering aveva trucidato, nel mese di Aprile del ’44, tutta la popolazione di Vallucciole, nell’alto Casentino, rubricando poi come Banditen gli uomini, le donne e i bambini, spesso infanti, sorpresi nelle proprie case. Alla Divisione, il 29 giugno, appartenevano anche i membri di un ex Corpo musicale che durante il 1942 si era esibito in varie città italiane, venendo sciolto nel ’43 quando le truppe tedesche presenti in Italia necessitavano di rinforzi.
Il 10 ottobre 2004 fu emessa presso il Tribunale militare di La Spezia la sentenza di primo grado n. 49, con la quale oltre alla condanna all’ergastolo a carico del sergente Max Josef Milde del corpo musicale divisionale, implicato nei massacri, fu condannata, quale responsabile, anche la Repubblica Federale di Germania. Decadde invece il procedimento a carico del tenente Böttcher Siegfried per il decesso dell’imputato durante il dibattimento.
A Roma, la sentenza n. 72 del 18.12.2007 segnò il rigetto dell’impugnazione riguardante la responsabilità civile della Repubblica Federale di Germania.
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 1072 del 21.10.2008 rigettò invece il ricorso da parte della Repubblica Federale di Germania sull’illegittimità della condanna della stessa.
Il TPI Aja, sentenza n. 143 del 03.02.2012 accolse tutti i punti di ricorso presentati dalla Germania.
Riguardo la stesura di un elenco completo e preciso delle vittime, si dovettero affrontare grandi difficoltà. Quello riportato si rifà alla sentenza del 2006 Tribunale militare di La Spezia e risulta il più attendibile dato che si mettono in evidenza gli errori riportati negli stessi atti di morte dell’epoca. Inoltre, l’elenco presentato nella scheda è il frutto di un incrocio con più fonti quali bibliografie, nominativi su lapidi e monumenti. Rimane tuttavia un elenco lacunoso almeno per quanto riguarda la mancanza dell’età di alcuni caduti. Il numero dei sopravvissuti è maggiore di quello riportato, ma mancano informazioni anagrafiche per risalire ai nomi.
Ogni anno, il 29 giugno, si ricordano le vittime della strage con una commemorazione pubblica.
La comunità di Civitella è stata insignita nel 1963 della Medaglia d’Oro al Valor Civile per le vittime e le violenze subite durante l’occupazione nazifascista. Il parroco don Alcide Lazzeri è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Civile (alla memoria), e a lui è intitolata la piazza centrale di Civitella, da dove inizierà il percorso memorialistico di Civitella.
Persino la denominazione della Scuola Media statale commemora quel tragico eccidio, ricordando le vittime col nome Istituto comprensivo Martiri di Civitella.
Tanti i monumenti, le targhe o le lapidi sparse nella cittadina e nel territorio.
Partiamo da via Madonna di Mercatale, dove si trova il sepolcro, presso il cimitero di Civitella, realizzato nel 1962 dall’Associazione vittime civili di guerra che custodisce i resti di 144 caduti che nell’estate del 1944 rimasero vittima delle rappresaglie tedesche nel territorio di Civitella in Val di Chiana. La cappella, ubicata all’interno del cimitero, è un vero e proprio sepolcro: si tratta infatti di un ossario che custodisce i resti di 144 vittime della strage di Civitella in Val di Chiana del 29 giugno 1944. L’edificio è stato realizzato nel 1962 dalla stessa Associazione. Nel corso degli anni, in occasione del 40° e poi del 50° anniversario dell’eccidio, l’amministrazione comunale insieme all’Associazione ha collocato nella facciata esterna due lastre commemorative [7] [8].

Lapidi della chiesa di Civitella Giovanni Baldini 2003

Via Madonna di Mercatale, cimitero: Cappella dei martiri. Giovanni Baldini 2007

Giovanni Baldini 2007 Monumento ai partigiani
Sempre entro il cimitero troviamo il cippo ai martiri Paggi e Morfini:

Giovanni Baldini 2007

Monumento ai partigiani
Passiamo poi attraverso Piazza don Alcide Lazzeri. La decisione del parroco di morire accanto ai fedeli di Civitella, nella memoria locale, è stata letta in chiave di martirologio, cioè come altruistica offerta della propria vita in cambio di quella dei parrocchiani. Per questo la Cittadina ha intitolato la piazza del paese al parroco, insignito della medaglia d’oro al valor civile, come detto in precedenza [9].
Qui si trova anche la lapide per la 8th British Army.
Poco lontana la Chiesa di Santa Maria Assunta a Civitella. Sulla sinistra un monumento ricorda le vittime della strage [10].


Giovanni Baldini 2007
Jhon Percival Morgan era allora capitano dell’esercito britannico.
Tra la piazza e la via principale del centro abitato di Civitella, intitolata ai caduti della strage (via martiri di Civitella) si erge una lastra commemorativa a muro: il monumento “Pietà del Giugno 1944” di Civitella in Val di Chiana (AR). Il memoriale, inserito sul muro accanto alla chiesa, comprende un bassorilievo in bronzo e una lastra in marmo che ricordano la strage del 29 giugno 1944: nel primo è raffigurata la scena di donne e bambini che riuscirono a scappare dal paese in fiamme, nella seconda è inciso il testo della poesia “Pietà del giugno 1944”. Non distante vi è la “Porta della Pace” di Civitella in Val di Chiana [11].

Giovanni Baldini 2003
Pietà del 1944!
La mattina del 29 era festa in parrocchia
per i santi Pietro e Paolo
ma il giorno che si apriva bellissimo
diventò nebbia fumo fuoco sangue
fragore di mitraglia grida di uccisi
essere uomini significò morire
e gli uccisori non erano uomini ma fiere impazzite
Cadde il parroco sacrificato
benedicendo il suo popolo
bruciarono nel guscio delle case i vivi e i morti
– Addio Civitella che sarà di noi?
fu il lamento delle donne rimaste sole
Ora Civitella è risorta da roghi e da ortiche
i tumoli sono fioriti le lagrime seccate
i bambini che videro muti e pallidi sono cresciuti
il ricordo è cenere
che un vento di giorno in giorno disperde
Ma non sia dimenticato il delitto
che strazia anche l’inerme
sia fuggita la colpa
che macchia anche l’innocente
delitto e colpa che sono l’ingiusto guadagno e l’intolleranza
padre e madre della guerra
Franco Antonicelli
Passiamo dalla statua del chierichetto Daniele in via San Francesco a Civitella. La statua, in bronzo, dello scultore Bino Bini, posizionata nella terrazza del paese, ricorda i martiri dell’eccidio del 29 giugno 1944, avvenuto in tale luogo. Il monumento è in particolare dedicato al chierichetto Daniele che si trovava in chiesa insieme agli altri abitanti di Civitella. La statua lo rappresenta nel gesto estremo di lanciarsi nel vuoto per sfuggire ai tedeschi [12].

Comune di Civitella in Val di Chiana (AR), via San Francesco. Giovanni Baldini, 6-11-2007
L’iscrizione a lato riporta:
“In questo luogo di morte il chierichetto Daniele trovò la forza per volare verso la vita e ne fece dono per tutti”.

Giovanni Baldini, 6-11-2007 [13]
Ci spostiamo poi verso l’obelisco ai caduti di Civitella in Piazza Becattini.

Monumento ai caduti di Civitella in Val di Chiana. Allegoria della Patria. Eretto in memoria delle vittime della Prima Guerra mondiale, dopo il Secondo Conflitto furono aggiunti i nomi delle numerose altre vittime [14].
Poco distante da Civitella, si trova Selva Grossa, dove è stata posta una lapide ai caduti e un cippo che ricorda le vittime del 10 luglio 1944.
Solo dieci giorni dopo la strage compiuta a Civitella, fu perpetrato un altro terribile eccidio: alcuni uomini, già impiegati dai tedeschi per preparare le trincee, vennero costretti a scavare una fossa dove furono massacrati e sepolti. Tre giovani riuscirono a fuggire prima dell’esecuzione e uno, Otello Tavarnesi, che era stato ferito e sepolto nella fossa, riuscì a salvarsi. Questo ennesimo eccidio sarebbe stato compiuto in seguito all’uccisione di due tedeschi, avvenuta ad opera dei partigiani a S. Donato, oppure in seguito all’aggressione contro un tedesco avvenuta nello stesso giorno proprio nel bosco di Selva Grossa.

Cippo ai Caduti di Selva Grossa – Civitella in Val di Chiana [15]
Lì vicino si trova l’ennesimo cippo commemorativo, alle coordinate 43°23’49.0″N 11°43’46.6″E. Il monumento ricorda l’eccidio del 29 giugno 1944, durante il quale furono uccisi molti abitanti di Civitella in Val di Chiana e delle zone circostanti [16].

Cippo alle vittime eccidio di Civitella Val di Chiana
Terza tappa:
Raggiungiamo poi il cippo in località Cornia con nomi di alcune vittime.

Cippo all’eccidio di Cornia. Giovanni Baldini 2007 [17] via della Cornia (cimitero) Il comune di Civitella nel XXV° dell’eccidio di Cornia 1944- 1969
Presso il cimitero (non è chiaro a quale civico si trovi) vediamo la stele a Rosa Pontenani e ai martiri di Cornia [18].

63509 – Stele a Rosa Pontenani e ai martiri di Cornia (Civitella in Val di Chiana)
Presso Borgo Paradise, Via di Solaia, 9, vi è il cippo dedicato a Modesta Rossi Polletti e ai Martiri del 29/6/1944 a Solaia di Civitella in Val di Chiana.
Il cippo è intitolato alla partigiana Modesta Rossi, medaglia d’oro al Valor Militare alla Memoria, moglie del partigiano Dario Polletti, uccisa dai tedeschi in questo luogo il 29 Giugno 1944, col figlio Gloriano ed altri 4 civili. Si trova nel giardino del Relais “Borgo Paradise”. Si tratta di una scultura in bronzo dal titolo significativo di “Rinascita”, opera dell’artista Giancarlo Marini. Scostata rispetto al pilastro, si trova una pietra dal profilo sagomato a mo’ di triangolo rettangolo. Vi è applicata una piccola targa in bronzo con incisa la dedica del Comune di Civitella in Val di Chiana ai Martiri delle stragi del 29 Giugno.



[19]
A circa 40 minuti a piedi (9 in auto), presso la Chiesa di San Michele Arcangelo a Cornia, si trova una lastra commemorativa dei martiri di Cornia, dedicata alle vittime civili delle rappresaglie nazifasciste che colpirono il territorio di Civitella in Val di Chiana fra il 29 giugno e il 16 luglio 1944. La lastra riporta, su due colonne, i nomi dei 58 Caduti delle frazioni di Cornia, Burrone, Morcaggiolo, Solaia, Cellere, S. Pancrazio e Caselle. Realizzata in occasione dell’anniversario dell’eccidio 29 giugno 1969, è ubicata in una nicchia della navata laterale di destra della chiesa.

[21] 43194 – Lastra commemorativa dei martiri di Cornia (Civitella in Val di Chiana), Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-commemorativa-dei-martiri-di-cornia/

[20]. Chiesa di San Michele Arcangelo <Cornia, Civitella in Val di Chiana>, le Chiese delle Diocesi italiane, https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=50719&Chiesa_di_San_Michele_Arcangelo__Cornia,_Civitella_in_Val_di_Chiana
Quarta tappa:
La quarta ed ultima tappa del percorso sarà Ciggiano, frazione di Civitella in Val di Chiana [22].
La mattina del 16 aprile 1944 a Ciggiano, un gruppo di SS fermò due giovani partigiani, Marapitti e Marmo che stavano requisendo un camion di legna e carbone, e li passò immediatamente per le armi.
Qui si trova un monumento ai caduti delle guerre di Ciggiano, in un giardino del centro abitato. Accanto all’altare, a sinistra rispetto a chi guarda, troviamo una stele in cemento con apposte tre distinte lapidi in marmo. La prima riporta indistintamente i nomi dei 30 Caduti e dei 2 Dispersi delle due Guerre mondiali, elencati per grado e ordine alfabetico. Segue una targa rettangolare dedicata ad Enrico Scapecchi, medaglia d’Argento al Valor Militare, caduto il 27 marzo 1944. Infine, la terza lastra riguarda i due partigiani Giovanni Marmo (“Boccanera”, “Napoli”) e Mario Marapitti (“Livorno”). Quest’ultima si trovava nel vecchio cippo posto nel luogo della loro morte, in Via Colombaia, sostituito nel 2014.

Via Colombaia, di fronte al numero civico 44 [23] Cippo a Giovanni Marmo e Mario Marapitti – Ciggiano di Civitella in Val di Chiana
Via Matteotti

Via Colombaia, di fronte al numero civico 44

Alessandro Bargellini 2008 (vecchio monumento) https://memo.anpi.it/monumenti/159/lapide-della-terrazza-delleccidio-di-civitella/
Per concludere
Oggi l’Associazione “Civitella Ricorda” ha allestito in Via Martiri di Civitella una “Sala della Memoria”. Ci sono i reperti rinvenuti sulle vittime, le fotografie del paese prima e dopo la distruzione, le testimonianze, i libri, le videocassette e i tanti residuati bellici.

Lo scorso 25 Aprile, l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato a Civitella della Chiana per rendere omaggio alle vittime della strage nazifascista. Nell’anno in cui ricorrono gli 80 anni dalla strage del 29 giugno del 1944, il Capo dello Stato ha infatti scelto il piccolo borgo toscano per celebrare la Festa della Liberazione. Alla cerimonia era presente lo stesso Giovannetti, Vescovo emerito.

29 giugno 1944. La strage di Civitella: https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2024/06/29-giugno-1944-La-strage-di-Civitella-2e9f37a0-f154-461b-a98d-3c2186efbe5b-ssi.html
Bibliografia sull’argomento:
– Edoardo Succhielli, La Resistenza nei versanti tra l’Arno e La Chiana, Tip. Sociale, Arezzo, 1979
– Romano Moretti, Il giorno di san Pietro: l’eccidio di San Pancrazio, le memorie e la storia: l’eccidio nazifascista del 29 giugno del 1944 a Civitella in Val di Chiana, Cornia, San Pancrazio, provincia di Arezzo, Le balze, Montepulciano, 2005
– Enrico Biagini, Civitella: un paese, un castello, un martirio, Centro Stampa, Arezzo, 1981
– Santino Gallorini, La memoria riunita: il partigiano Renzino e Civitella tra bugie, silenzi e verità, Effigi, Arcidosso, 2013
– Romano Moretti, Ricordi della Seconda guerra mondiale: Cornia di Civitella in Val di Chiana, Monte San Savino, San Pancrazio di Bucine, con la collaborazione di Luciano e Piero Romanelli, Effigi, Arcidosso, 2019
– Enzo Gradassi, L’ingiustizia assoluta : memoria di un progetto di vita e della sua distruzione, Gebbia di Civitella in Valdichiana 1944, Provincia di Arezzo, Comune di Civitella in Val di Chiana, Fondazione Conservatorio San Girolamo, Siena, 2008
– Ida Balò Valli (a cura di), Giugno 1944: Civitella racconta, L’Etruria, Cortona, 1994
Note:
- Viciomaggio, in Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia, https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3583
- Civitella in Val di Chiana, in Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia,
https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3211
- Santino Gallorini, La memoria riunita: il partigiano Renzino e Civitella tra bugie, silenzi e verità, Effigi, Arcidosso, 2013.
L’opera offre anche una ricostruzione approfondita del tragico eccidio.
Sulla vicenda prese parola lo stesso Edoardo Succhielli (a cura di), La Resistenza nei versanti tra l’Arno e La Chiana, Tip. Sociale, Arezzo, 1979.
- Giacomo Gambassi, Il testimone. Giovannetti: «Io, oggi vescovo, sopravvissuto alla strage nazista», in «Avvenire», 27 giugno 2019, https://www.avvenire.it/agora/pagine/vescovo-giovannetti-sopravvissuto-eccidio-civitella
- Romano Moretti, Il giorno di san Pietro. L’eccidio di San Pancrazio (le memorie e la storia) provincia di Arezzo, Le balze, Montepulciano, 2005.
- Enzo Gradassi, L’ingiustizia assoluta: memoria di un progetto di vita e della sua distruzione, Gebbia di Civitella in Valdichiana 1944; Provincia di Arezzo, Comune di Civitella in Val di Chiana, Fondazione Conservatorio San Girolamo, Il mio amico, Roccastrada, 2008.
- 43184 – Cappella dei martiri della strage di Civitella in Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/cappella-dei-martiri-della-strage-di-civitella-in-val-di-chiana/
- Cappella dei Martiri, ResistenzaToscana.it, https://www.resistenzatoscana.org/monumenti/civitella_in_val_di_chiana/cappella_dei_martiri/
- 63198 – Lastra d’intitolazione della piazza a don Alcide Lazzeri – Civitella in Val di Chiana (AR), Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-dintitolazione-della-piazza-a-don-alcide-lazzeri-civitella-in-val-di-chiana-ar/
- Civitella in Val di Chiana, https://www.ns-taeter-italien.org/it/stragi/civitella-cornia-e-san-pancrazio/civitella-in-val-di-chiana
- 5517 – Monumento “Pietà del Giugno 1944” di Civitella in Val di Chiana (AR), Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/monumento-pieta-del-giugno-1944-di-civitella/
- 4727 – Monumento al chierichetto Daniele – Civitella Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/statua-del-chierichetto-daniele/
- 6552 – Lastra a ricordo eccidio di Civitella in Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/lapide-delleccidio-di-civitella-in-val-di-chiana/
- 5200 – Monumento ai Caduti di Civitella in Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/obelisco-ai-caduti-delle-due-guerre-mondiali-di-civitella/
- Cippo ai Caduti di Selva Grossa – Civitella in Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/cippo-ai-caduti-di-selva-grossa-civitella-in-val-di-chiana/
- 7421 – Cippo alle vittime eccidio di Civitella Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/obelisco-ai-caduti-di-civitella-val-di-chiana/
- Cippo dell’eccidio di Cornia, ResistenzaToscana.it, https://resistenzatoscana.org/monumenti/civitella_in_val_di_chiana/cippo_dell_eccidio_di_cornia/
- 63509 – Stele a Rosa Pontenani e ai martiri di Cornia (Civitella in Val di Chiana), Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/stele-a-rosa-pontenani-e-ai-martiri-di-cornia-civitella-in-val-di-chiana/
- 122321 – Cippo a Modesta Rossi Polletti e ai Martiri del 29/6/1944 – Solaia di Civitella in Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/cippo-a-modesta-rossi-polletti-e-ai-martiri-del-29-6-1944-solaia-di-civitella-in-val-di-chiana/
- Chiesa di San Michele Arcangelo <Cornia, Civitella in Val di Chiana>, le Chiese delle Diocesi italiane, https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&code=50719&Chiesa_di_San_Michele_Arcangelo__Cornia,_Civitella_in_Val_di_Chiana
- 43194 – Lastra commemorativa dei martiri di Cornia (Civitella in Val di Chiana), Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-commemorativa-dei-martiri-di-cornia/
- Ciggiano, in Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia, https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=3186
- 111075 – Cippo a Giovanni Marmo e Mario Marapitti – Ciggiano di Civitella in Val di Chiana, Pietre della Memoria, https://www.pietredellamemoria.it/pietre/cippo-a-giovanni-marmo-e-mario-marapitti-ciggiano-di-civitella-in-val-di-chiana-2/
Questo articolo è stato realizzato grazie al contributo del Consiglio regionale della Toscana nell’ambito del progetto per l’80° anniversario della Resistenza promosso e realizzato dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea.
Articolo scritto nel mese di settembre 2024.