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Pubblicato il libro di S. Bartolini “Vogliamo quello che ci avete promesso”

La FVL è lieta di annunciare la pubblicazione, con Futura editrice, del libro di Stefano Bartolini “Vogliamo quello che ci avete promesso”. Democrazia e conflitto sociale nel pistoiese dalla Liberazione all’uccisione di Ugo Schiano (1944-1948), con prefazione di Maurizio Landini.

Il 16 ottobre 1948, durante la “marcia della fame” che portò a Pistoia le famiglie della montagna impegnate in una dura lotta alla fabbrica SMI, la polizia aprì il fuoco sui dimostranti. A terra rimase, esanime, Ugo Schiano, operaio venticinquenne della fabbrica San Giorgio sceso in sciopero di solidarietà. Questo tragico evento segnò il termine della transizione nel secondo dopoguerra pistoiese, iniziata come nel resto d’Italia con grandi speranze di cambiamento e rinnovamento e conclusasi con la stabilizzazione del centrismo, che chiuse gli spazi alla conflittualità sociale, letta esclusivamente in chiave ideologica, finendo per negare gli elementi caratterizzanti della democrazia.

Il libro ripercorre quegli anni, ricostruendo la conflittualità sociale nei vari ambiti, dalle fabbriche alle campagne alle lotte delle donne e dei disoccupati, indagando il comportamento degli attori locali nella loro dialettica con le dinamiche nazionali e internazionali, per cercare di capire come fu possibile passare da un’opera di faticosa mediazione e confronto allo scontro aperto e frontale.

L’ultimo capitolo si sofferma sulla memoria di Ugo Schiano lungo la storia dell’Italia repubblicana, con una chiave di Public History tesa a capire i cambiamenti continui dei rapporti tra passato e presente.

Stefano Bartolini è direttore della Fondazione Valore Lavoro e responsabile del Centro di documentazione archivio storico CGIL Toscana. Fa parte della Società italiana di storia del lavoro, coordina le attività del gruppo Labour Public History dell’Associazione italiana di public history e collabora con istituti, associazioni e riviste storiche. Tra le sue pubblicazioni: Fascismo antislavo. Il tentativo di bonifica etnica al confine nord orientale (2006); Una passione violenta, Storia dello squadrismo fascista a Pistoia (2011); La mezzadria nel Novecento. Storia del movimento mezzadrile tra lavoro e organizzazione (2015); LabOral. Storia orale, lavoro e Public History (curatela, 2022).




La libertà è come l’aria. Vivere la Storia, formare la cittadinanza.

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, grazie al contributo della Fondazione CR Firenze e in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, promuove un corso di formazione destinato a laureati-e under 30 finalizzato a una successiva attività didattica retribuita nelle scuole secondarie di secondo grado.

Nello specifico, il bando prevede le seguenti attività:

  • corso di formazione sulla storia di Firenze dall’Unità al secondo dopoguerra della durata di 10 ore, suddiviso in cinque incontri;
  • selezione di due laureati-e fra coloro che hanno partecipato al corso, attraverso un colloquio attitudinale a cura del personale ISRT;
  • ulteriore formazione dei-delle due “formatori-trici”, da svolgersi presso l’ISRT a cura del personale e dei collaboratori-trici;
  • attività di didattica nelle scuole sulla storia di Firenze da parte dei-delle due “formatori-trici”, da svolgersi durante l’anno scolastico 2024/2025 presso alcuni istituti secondari di secondo grado dell’area fiorentina selezionati dall’ISRT.

Requisiti
L’iscrizione al progetto è libera e gratuita, nel pieno rispetto della parità di genere; i requisiti obbligatori all’iscrizione sono:

  • essere under 30 alla data di scadenza del bando;
  • aver conseguito una fra le lauree triennali L-42 – Storia e L-36 – Scienze politiche;
  • aver sostenuto almeno un esame di Storia contemporanea (M-STO/04).

L’iscrizione a successivi corsi di laurea o il conseguimento di ulteriori titoli di studio non è vincolante all’iscrizione.

Iscrizione al percorso di formazione, scadenza bando e scelta candidature
Le domande (di cui all’All. 1) dovranno essere inviate, in maniera esclusiva, all’indirizzo isrtprenotazioni@gmail.com entro e non oltre il 19 aprile 2024. Verranno accettate le prime 20 (venti) candidature secondo l’ordine di arrivo. Non verranno accettate domande presentate attraverso altri mezzi.

Percorso di formazione
Il percorso di formazione, destinato a tutti-e gli-le iscritti-e ammessi, della durata di 10 ore complessive suddivise in cinque incontri, verrà svolto da docenti e/o collaboratori esperti della materia dell’ISRT presso la sede di Via Carducci 5/37, 50121 Firenze. Il corso di formazione si terrà in presenza nel mese di maggio 2024.

Colloquio e selezione
Al termine del corso di formazione una giuria composta dal personale ISRT selezionerà, attraverso un colloquio volto a valutare la preparazione acquisita durante il corso di formazione e l’attitudine all’insegnamento, due formatori-trici al per l’assegnazione di due incarichi lavorativi retribuiti. La selezione avverrà nel pieno rispetto della parità di genere. Il giudizio espresso dalla giuria è insindacabile.

Formazione specifica e inserimento nelle classi
I-le due formatori-trici selezionati-e parteciperanno ad un corso di formazione specifico di 6 ore, suddivise in 3 incontri, volte a consolidare conoscenze di indirizzo e metodologie specifiche.

Incontri nelle scuole
Ai-le due formatori-trici, nell’anno scolastico 2024-2025, verranno assegnati-e alcune classi selezionate fra le classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado della città di Firenze, nelle quali dovranno sostenere delle lezioni frontali su alcune delle tematiche affrontate durante il corso di formazione.

Forma contrattuale
Ai-alle formatori-trici verrà conferito un incarico di lavoro tramite contratto a progetto o assegnazione in libera professione.

Per scaricare bando e modulo di iscrizione: La libertà è come l’aria. Vivere la Storia, formare la cittadinanza – ISRT (istoresistenzatoscana.it)




L’ISRPT Editore annuncia la pubblicazione del volume “Dio non paga il sabato. La defascistizzazione della provincia di Livorno (1943-1947)” di G. Brunetti

L’ISRPT Editore annuncia la pubblicazione del volume “Dio non paga il sabato. La defascistizzazione della provincia di Livorno (1943-1947)” di Giovanni Brunetti, Pistoia, ISRPt Editore, 2023, ISBN 978-88-6144-084-5, 260 pp., 15 €.

L’opera ha una prefazione di Gianluca Fulvetti (UNIPI), ha ottenuto il patrocinio di Istoreco Livorno ed è stata realizzata grazie al contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura.

Come si svolsero i conti col fascismo in provincia di Livorno? Chi vi diresse la “defascistizzazione”? Come venne realizzata? A che cosa giunse prima del celebre “colpo di spugna”, cioè l’amnistia promossa dal guardasigilli Palmiro Togliatti, del 22 giugno 1946? Nella fattispecie, cosa accadde tra il 1943 e il 1947 agli ex fascisti? Quanti erano? Di cosa furono accusati?

Queste sono solo alcune delle domande a cui il libro prova a rispondere, sviluppate in sincronia con il crescente interesse storiografico per l’argomento, in particolare sui modi, i tempi e le pratiche di quella che è stata giustamente definita la «transizione» politica italiana dal regime fascista alla Repubblica.

L’analisi, condotta in larga parte su materiale archivistico, prende le mosse da quanto avvenne nel comprensorio labronico all’indomani del 25 luglio 1943 e da un esame delle reazioni della autorità pubbliche e della popolazione civile. Emerge da subito un diverso approccio al problema dei residui “umani” del regime, che si ripropose anche dopo la parentesi dell’occupazione nazifascista e l’arrivo degli angloamericani.

Tra Alleati, Comitato provinciale di Liberazione Nazionale e Prefettura s’insinuò una nuova autorità pubblica, la Delegazione provinciale dell’Alto commissariato per le sanzioni contro il fascismo. Rivolta inizialmente solo verso l’epurazione amministrativa degli enti locali provinciali, riuscì lentamente ad allargare lo sguardo ed occuparsi delle sanzioni economiche e penali contro gli ex fascisti.

Per la prima volta è stato possibile studiare a fondo l’attività della Corte d’assise straordinaria di Livorno, e quindi gli effetti pratici dei processi politici celebrati nell’immediato secondo dopoguerra nella provincia toscana. Da ultimo, la rapida liquidazione delle sanzioni contro il fascismo fece naufragare l’attività della delegazione, velocizzando il riassorbimento dei vari imputati nella compagine politica democratica locale e la nascita di una fitta rete neofascista in un’importante provincia della “roccaforte rossa” regionale.

Per acquisti e info: ispresistenza@tiscali.it




La Costituzione si impara a scuola. Progetto per le scuole della provincia di Pistoia.




Preziosa donazione alla Biblioteca Fondazione Rosselli

1° settembre ore 10, Wiley Jackson ha portato alla nostra Biblioteca una preziosa donazione dagli Stati Uniti. Si tratta della collezione de “Il Politecnico” di Elio Vittorini dal 1945 al 1947, una rivista che rappresenta una pietra miliare nella cultura italiana.
La collezione apparteneva al Prof. Arcangelo William Salomone, un importante storico americano allievo di Gaetano Salvemini.
La figlia Ilia Salomone Smith l’ha fatta pervenire alla Fondazione Circolo Rosselli perché fosse custodita nella sua biblioteca.
Ringraziamo Ilia Salomone Smith per aver pensato a noi e Wiley Jackson per aver trasportato il volume dagli USA a Firenze.
La rivista sarà ora catalogata e messa a disposizione degli utenti della biblioteca secondo il nostro regolamento.




Anche Calamandrei protagonista di Archivissima 2023!

L’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea partecipa all’edizione 2023 di “Archivissima” Festival degli Archivi.

Venerdì 9 giugno 2023 l’ISRT renderà pubblico un podcast dal titolo Cina 1955. Ponti oltre grandi muraglie, realizzato da Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano e relativo all’esperienza di viaggio di Piero Calamandrei in Cina nel 1955.

L’iniziativa – che costituisce un’altra importante occasione di valorizzazione del patrimonio documentario ISRT – fa parte di un progetto di rete dei 4 istituti che conservano le carte del giurista: oltre all’Istituto, la Biblioteca Archivio Piero Calamandrei di Montepulciano, la Fondazione Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei di Roma e la Fondazione Museo storico del Trentino.




Dedicata a “Le amiche della miniera di Ribolla” la nuova mostra online dell’Isgrec

Le “amiche della miniera” di Ribolla – MOSTRA ON LINE
>>> https://amicheminieraribolla.weebly.com
curata dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea grazie al sostegno della CGIL Grosseto e del Comune di Roccastrada
Il tentativo di questa mostra on line è di andare oltre quel che si era fatto con la pubblicazione nel 2007 del volume “Presenze femminili. ‘ Le amiche della miniera’ di Ribolla” e nella mostra allestita nel 2017 presso la Porta del Parco di Ribolla. In quelle due occasioni si cercò di “far parlare” immagini e documenti affiancandoli a fonti scritte (letteratura, saggistica, materiale d’archivio…) e trascrizioni di fonti orali. Sarà possibile adesso ascoltare anche le voci delle persone intervistate in occasione della ricerca poi confluita nella pubblicazione del 2007 e visionare nuovo materiale raccolto nel corso degli anni, in un incrocio tra testi, immagini e audio che restituisce alla storia di questo gruppo di donne la rilevanza che merita nel complicato intreccio di relazioni tra partito, sindacato, UDI, Montecatini, un quadro complesso che oggi, più lucidamente di allora per la distanza dagli eventi, possiamo comprendere nelle sue connessioni e implicazioni con la storia del movimento operaio, delle sue poche vittorie e molte sconfitte in un’Italia da poco uscita dalla guerra e alle soglie del miracolo economico.




Comunicato stampa su 10 febbraio BFS ISSORECO con ANPI SGT

COMUNICATO STAMPA
Il consiglio comunale di San Giuliano Terme ha dedicato la seduta dello scorso 10 febbraio al Giorno del Ricordo, iniziando con un minuto di silenzio per le vittime delle foibe e dell’esodo.
Come purtroppo sempre più spesso accade negli ultimi anni, anche l’iniziativa sangiulianese si è portata dietro degli strascichi di polemica su cui non vogliamo entrare.

In qualità di soggetti dedicati alla conservazione e alla divulgazione della memoria storica, però ci sentiamo in dovere di intervenire sulla storia di quegli eventi sperando che le nostre osservazioni possano essere stimolo per un dibattito politico approfondito.

Il Giorno del ricordo commemora «la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale» (legge 92/2004.

Foibe ed esodo sono due eventi distinti: le uccisioni legate alle foibe avvennero nell’autunno del ’43 (circa 500-700 morti) e nella primavera-estate del 1945 (circa 3.000-4.000 morti), l’esodo fu un fenomeno lungo, dai primi anni ’40 fino alla metà degli anni ’50. Non bisogna confondere l’esodo (una fuga indotta) con la deportazione (uno spostamento forzato).
Vista la complessità della vicenda, legata in particolare all’onda lunga della violenza del fascismo dal 1920 fino all’occupazione del territorio jugoslavo tra 1941 e 1943 (documentata ora da una mostra virtuale molto ben fatta: https://www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it/), non si possono banalizzare né tanto meno travisare i fatti.

Norma Cossetto non è il simbolo del Giorno del Ricordo, così come Anna Frank non è il simbolo del Giorno della Memoria: le vicende personali servono per capire meglio i fenomeni storici, perché li arricchiscono di dettagli e di complessità esistenziale, non devono essere usate per ridurne il significato e la portata. Il Giorno della Memoria è anche il giorno dei deportati politici e delle altre vittime dei campi di sterminio, il Giorno del Ricordo deve servire ad avvicinarsi alla tragedia bellica e al lutto delle vittime, interrogandoci anche sulle responsabilità dell’esercito di occupazione italiano nei confronti delle popolazioni jugoslave. Senza questo tassello non viene rispettata né la legge 92/2004, né il senso storico degli eventi.

Come Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa e ANPI di San Giuliano Terme siamo disponibili ad un confronto sulla base di documenti e materiali per approfondire la storia di quel tragico periodo.

BFS ISSORECO
ANPI San Giuliano Terme