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Appello dell’ISRT al Consiglio regionale della Toscana per la rete degli Istituti della Toscana

Firenze, 1° luglio 2024 – È un appello accorato e convinto quello lanciato oggi dai vertici dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea all’indirizzo del consiglio Regionale.  Il presidente Vannino Chiti, con il vicepresidente Andrea Morandi il direttore Matteo Mazzoni, ha scelto di convocare una conferenza stampa per presentare le ragioni dell’istituto e chiamare alla responsabilità il Consiglio regionaleSenza alcuna polemica ma certo con determinazione.

“La richiesta è semplice e l’Istituto se ne è già fatto portavoce, adesso è richiesto un supplemento d’impegno e per questo abbiamo deciso di rivolgere un appello pubblico al consiglio regionale e alle forze democratiche che ne fanno parte – spiega Chiti – La partita per noi è importantissima, chiediamo la garanzia di continuità per le attività di ricerca, formazione e conservazione del patrimonio storico-culturale e maggiori certezze per i giovani studiosi che con competenza e passione collaborano con l’Istituto”.

“Ci appelliamo quindi al Consiglio in questa estate, cuore dell’ottantesimo della Resistenza in Toscana, essendo urgente un provvedimento, anche a fronte dei ritardi per l’approvazione di una nuova legge, che la presidenza della Giunta si era impegnata a presentare entro maggio, che costituirebbe un concreto un passo in avanti rispetto a quella, pur fondamentale, del 2002”, affermano i vertici dell’ISRT.

L’ISRT chiede, quindi, di modificare con urgenza, attraverso un emendamento, la Legge regionale 38 del 2002 che ha per oggetto Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli. In pratica, proprio per programmare e dare continuità all’attività che viene svolta dall’istituto viene richiesto che gli stanziamenti vengano assegnati su base triennale e non più annuale.  In pratica si parla di un finanziamento annuale di circa 450 mila euro per tutta la rete toscana (nove istituti) da moltiplicare per tre anni.

Oltre all’Istituto regionale, con sede a Firenze, sono otto gli Istituti nelle province toscane (fatta eccezione per Arezzo) che operano sul territorio grazie al lavoro di studiosi e professionisti qualificati, e di tanti volontariNel solo Istituto regionale, la conservazione della documentazione, la gestione della sede, dell’Archivio e della biblioteca, l’articolato lavoro di promozione della ricerca e della conoscenza storica nelle scuole e nel territorio è possibile grazie all’impegno di oltre dieci professionisti qualificati, fra dipendenti e collaboratori, storici, archivisti, operatori culturali che lavorano con impegno e dedizione e con la collaborazione di vari volontari.

 “L’attività svolta dall’Istituto è davvero rilevante e decisamente preziosa in una fase storica in cui le certezze che fondano la nostra democrazia vengono messe in discussione con grande superficialità e incompetenza – mette in evidenza Vannino Chiti – La consapevolezza della verità storica, ricercata e restituita attraverso i documenti, è fondamentale per condividere i valori fondanti della democrazia e della Costituzione e rafforzare la coesione sociale”.

L’attività dell’Istituto è intensa. C’è la ricerca e la cura degli archivi e della biblioteca ma anche un grandissimo impegno sul fronte della didattica e della formazione con iniziative rivolte a docenti, studenti, cittadini e associazioni (l’istituto ha stretto accordi di collaborazione con ANPI e CGIL Toscana).

Nel 2023 sono state accolte oltre 300 persone in archivio e più di 600 biblioteca. Per approfondire quello che viene definito il “calendario civile” con la date più significative della storia italiana si sono attivati progetti in oltre 60 scuole.  Parallelamente alla celebrazione del 70° anniversario – con lo slogan Conoscere, conservare, condividere – sono stati promossi convegni scientifici ma anche numerosi incontri pubblici che hanno coinvolto centinaia di persone.

Forte è l’impegno nel campo della divulgazione.  Con linguaggi diversi si cerca di portare la conoscenza storica a destinatari sempre più vari, oltre il pubblico degli specialisti. Per questo sono stati attivati percorsi di trekking urbano, festival, aperture straordinarie della sede in giorni festivi, concerti, mostre digitali.

L’istituto conserva materiale preziosissimo, oltre 200 fondi di enti e persone, che è oggetto di implementazione e studio continuo: i documenti del CTLN, di Giustizia e Libertà e dei fratelli Rosselli, di Salvemini e di Calamandrei, solo per fare alcuni esempi. Recentissimo il varo della piattaforma che raccoglie e mette a disposizione – tutti insieme – i documenti contenuti nei quattro archivi che fanno riferimento a Piero Calamandrei, custoditi dall’Istituto (il più rilevante) e poi a Roma, a Montepulciano e a Trento. E proprio nei giorni scorsi Unicoop Firenze, con l’Associazione. Il cuore si scioglie, ha consegnato un assegno di oltre 27 mila euro, raccolti tra i socii, per la digitalizzazione dell’archivio dell’istituto.

Per realizzare tutto questo vario programma di attività (spesso sostenuto dalla vittoria di bandi di enti pubblici e privati) è necessario avere garanzia delle risorse indispensabili al mantenimento delle sedi e dei professionisti che operano in Istituto e nella rete degli istituti così da poter programmare e proseguire le proprie attività a servizio della società toscana. Ciò è tanto più necessario oggi che, finiti i testimoni, la Storia, le biblioteche e gli Archivi sono ancora più necessari per conservare e trasmettere il nostro passato alle generazioni presenti e future. Per questo è fondamentale adesso passare ad un finanziamento triennale.




L’ISRT ringrazia per i tanti generosi contributi ottenuti per il CROWDFUNDING sostenuto da Unicoop

Consegnato oggi l’assegno da 27.480 Euro all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea che, con il contributo, potrà digitalizzare il proprio archivio, realizzare il nuovo sito e valorizzare il grande patrimonio storico e di memoria di cui è custode. La consegna dell’assegno è avvenuta stamattina, presso la sede di Unicoop Firenze, alla presenza di Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze e di Vannino Chiti, presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea. Il crowdfunding, lanciato lo scorso 25 aprile da Unicoop Firenze, in collaborazione con la Fondazione Il Cuore si scioglie, si è chiuso il 25 giugno con un risultato di raccolta che ha superato l’iniziale obiettivo dei 20mila Euro, raggiungendo il totale di 27.480 Euro, raccolti attraverso le donazioni su Eppela e le tante iniziative promosse sul territorio: le attività di raccolta hanno visto il contributo attivo delle sezioni soci che, insieme alle associazioni del territorio, hanno organizzato oltre 20 eventi fra cene, spettacoli, visite guidate, camminate e incontri sui temi della Resistenza e della memoria storica. Tra gli eventi più partecipati, la cena del 12 giugno nella piazza del Centro San Donato, a Firenze, che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone e grazie alla quale sono stati raccolti oltre 5mila Euro e le camminate della memoria in Valdisieve e nel Valdarno Fiorentino, che hanno totalizzato circa 3mila Euro di donazioni. Molte anche le donazioni arrivate dai presidi che, nei primi giorni di maggio, le sezioni soci hanno organizzato nei Coop.fi per promuovere l’iniziativa e invitare soci e clienti a contribuire alla raccolta.

Tra i vari eventi, nel periodo del crowdfunding l’Istituto storico della Resistenza ha aperto le porte della sua sede, in Via Carducci, a Firenze, con tre open day che hanno registrato una grande partecipazione delle sezioni soci e della cittadinanza.

Le dichiarazioni

Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze

«Siamo davvero molto soddisfatti del risultato di raccolta, che ha ampiamente superato l’obiettivo iniziale e che permetterà all’Istituto storico della Resistenza di realizzare la digitalizzazione dell’archivio, un importante rinnovamento che è anche un modo per attualizzare la memoria di quello che siamo e delle origini della nostra democrazia. Oggi, in un tempo così diviso da conflitti di ogni tipo, dobbiamo tutti sentire la responsabilità di mantenere vivo il valore della memoria e la forza ideale della Resistenza da cui è nata la nostra Costituzione. Vogliamo ringraziare i tanti soci e clienti che, nonostante il momento difficile, hanno donato con generosità e le nostre sezioni soci che, anche in questa occasione, sono state motore di partecipazione e coinvolgimento popolare rispetto all’iniziativa. Ci auguriamo che questo contributo possa dare nuovo impulso alle attività dell’Istituto che, oggi più che mai, rappresenta un presidio rispetto ai valori di democrazia, libertà, uguaglianza, dignità e solidarietà in cui, come cooperativa, ci riconosciamo profondamente».

Vannino Chiti, presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea

«In questo momento storico il ruolo dell’Istituto è di primo piano per portare avanti l’impegno culturale e scientifico per una memoria storica condivisa della Resistenza, che ancora in Italia manca, e per mettere a fuoco e approfondire le grandi questioni dell’Età contemporanea. L’iniziativa di raccolta fondi realizzata insieme a Unicoop Firenze è un sostegno importante per tenere in vita questi valori e per mantenere vivo il contatto e lo scambio con cittadini, studiosi, docenti, alunni e con la comunità tutta. Ringraziamo le sezioni soci Coop e i tanti cittadini che hanno donato, dando un contributo alla salvaguardia e alla diffusione del nostro patrimonio, perché la Resistenza sia una memoria che unisce e non divide, che aiuta a coltivare l’antifascismo come valore base che permea tutta la nostra Costituzione».

L’archivio dell’Istituto

Il crowdfunding è nato dalla necessità dell’Istituto della Resistenza di valorizzare il grande patrimonio storico e di memoria custodito nell’archivio: questo attualmente conta oltre 150 fondi prodotti da organismi politici e militari della Lotta di Liberazione, da organizzazioni e personalità dell’Antifascismo e della Resistenza. Tra i tanti, nell’Istituto sono conservati i fondi archivistici di Calamandrei, Salvemini, Paolo Barile, quelli di Elio Gabbuggiani, che è stato presidente della provincia di Firenze e poi sindaco di Firenze, del fu Presidente della Regione Toscana Gianfranco Bartolini. L’Istituto conserva inoltre una raccolta di circa 2.000 tra volantini e manifesti, tra cui quelli prodotti nel corso della lotta antifascista e della guerra di Liberazione. Nel corso degli anni il patrimonio dell’Istituto si è progressivamente ampliato per arco cronologico, soggetti e tematiche, fino ad abbracciare molteplici aspetti della storia politica, sindacale, sociale e culturale del Novecento. I fondi raccolti con il crowdfunding permetteranno all’Istituto di attualizzare la propria banca dati in cui riunire tutti gli inventari per digitalizzarli e renderli disponibili alla consultazione pubblica, così da far conoscere il patrimonio alla cittadinanza e agevolare il lavoro di studenti, ricercatori e appassionati. L’archivio digitale permetterà a chiunque di fare ricerche a distanza, individuare i documenti presenti presso l’Istituto e farne richiesta anche via mail, in formato digitale. Insieme a questo, il progetto prevede la realizzazione di un nuovo sito web che permetta un facile accesso, non solo al patrimonio dell’archivio, ma anche a quello della Biblioteca e dell’Emeroteca e che presenti al pubblico le diverse iniziative, in particolare le mostre virtuali, preziosi strumenti di conoscenza della storia.

Firenze, 28 giugno 2024

Ufficio Stampa

Unicoop Firenze

Sara Barbanera




L’archivio delle rappresentanze sindacali del Nuovo Pignone di Firenze on-line grazie al bando del Ministero della cultura, Direzione generale archivi

La FIOM di Firenze, Prato e Pistoia ha ottenuto un finanziamento da parte del Ministero della cultura, Direzione generali archivi, attraverso il bando pubblico per interventi sugli archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori (Legge 205/2017) per un’azione finalizzata alla descrizione e pubblicazione online sul portale storialavorotoscana.it dell’inventario dell’archivio delle rappresentanze sindacali aziendali dell’azienda Nuovo Pignone Baker Hughes di Firenze, conservato presso la sezione aziendale della FIOM con materiali che partono dal 1964 e arrivano fino a oggi e relativi alla Commissione interna, al Consiglio di fabbrica e alle Rappresentanze sindacali unitarie (RSU).

 

L’intervento è affidato alla Dott.sa Mariamargherita Scotti, archivista di lunga esperienza.

 

L’assistenza scientifica e strumentale verrà fornita dalla Fondazione Valore Lavoro ed è stato insediato un Comitato scientifico per garantire lo svolgimento del progetto composto da Stefano Bartolini, direttore Fondazione Valore Lavoro, Pietro Causarano, università di Firenze e Tommaso Cerusici, responsabile archivio storico FIOM nazionale.

 

Per Bartolini si tratta di «un’importante occasione, che rafforza la raccolta degli archivi del lavoro toscani sul portale della Fondazione Valore Lavoro e apre le porte a sviluppi sia sul piano della ricerca storica che delle attività di Public History da realizzare direttamente con chi oggi lavora alla Nuova Pignone».

 

Per il Segretario Generale della FIOM Toscana e Coordinatore nazionale FIOM del gruppo Nuovo Pignone Baker Hughes Daniele Calosi è «un grande riconoscimento dell’impegno dei lavoratori nella salvaguardia della propria memoria storica e della serietà con cui è stato salvaguardato l’archivio e costruito un progetto culturale per la valorizzazione della storia operaia della Pignone».

 

La documentazione (91 buste per circa 8 metri lineari) è stata già in gran parte ordinata dai lavoratori nel corso del tempo. Da un punto di vista qualitativo i materiali sono riferibili a: accordi sindacali; verbali di riunioni, incontri, trattative; assemblee sindacali; relazioni; appunti; elenchi componenti Commissione interna, Consiglio di fabbrica, RSU; permessi sindacali; tabelle sulla forza lavoro aziendale; studi e analisi; fonderia del Pignone; appalti; lavoro interinale e in somministrazione; commesse estere; accordi per le trasferte dei lavoratori; corrispondenze; volantini; documentazione sull’attività delle organizzazioni sindacali interne ed esterne all’azienda; rassegne stampa; comunicati stampa; corsi e formazione; 150 ore e diritto allo studio; salute e sicurezza; ambiente di lavoro; infortuni; morti sul lavoro; infermeria e poliambulatorio interno; protocolli sanitari e per l’emergenza Covid; Sanità e welfare integrativi; convenzioni con la banca interna e con la Cassa di risparmio di Firenze; fondi pensionistici; documentazione sulla privatizzazione dell’azienda; attività per il 25 aprile in fabbrica; cerimonia alla lapide interna alla fabbrica in ricordo dei 4 lavoratori deportati in Germania a seguito dello sciopero del 1944; attività politica sui temi della pace, internazionali, terrorismo e antifascismo; attività delle sezioni dei partiti interne all’azienda; attività sociali nel territorio (casa, senza tetto, case di riposo ecc…); attività solidali (volontari in Irpinia ecc…); censimento dello stato dell’archivio nel 1983; mostra sulla storia della Pignone nel 1983.




Nel centenario dell’Ateneo fiorentino, una passeggiata per ricordare i membri di Radio CoRa vittime di fascisti e nazisti.

Ieri domenica 16 giugno a Firenze è stato celebrato l’80esimo della fucilazione dei resistenti di Radio Cora e di Anna M. Enriquez Agnoletti con una passeggiata, organizzata – anche dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea – per i 100 anni dell’Università, che si è snodata dal parcheggio dell’ospedale di Careggi al Cippo di Cercina.

Lì il Comune di Sesto aveva organizzato l’amplificazione e la presenza degli amministratori e di alcuni componenti della banda.  Per l’Isrt ha partecipato alla camminata e alla cerimonia al cippo il consigliere Luca Brogioni. Erano presenti i gonfaloni della Regione, di Firenze, di Campi, dell’Anpi, dell’Aned, del CAI di Sesto e dei carabinieri in congedo che erano intervenuti alla commemorazione al monumento in piazza d’Azeglio a Firenze.
La cerimonia è stata partecipata e anche segnata dalla commozione dai presenti.




STORIE E CARTE IN RETE: AL VIA IL CROWDFUNDING DI UNICOOP FIRENZE PER L’ISRT

Parte il 25 aprile e prosegue per due mesi la raccolta fondi per digitalizzare l’archivio dell’Istituto e realizzare un nuovo sito web. 

Due mesi di attività e eventi organizzati dalle sezioni soci Coop e dalle associazioni del territorio per raggiungere l’obiettivo di 20mila Euro con cui attuare il progetto

 

Al via, il 25 aprile, il crowdfunding promosso da Unicoop Firenze, in collaborazione con la Fondazione Il Cuore si scioglie per contribuire alla digitalizzazione dell’archivio e alla realizzazione del nuovo sito dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, presso la sede di Unicoop Firenze, alla presenza Vannino Chiti e Matteo Mazzoni, presidente e direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea e di Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze. Presenti all’incontro anche i rappresentanti delle sezioni soci Coop coinvolte e i referenti della Rete Democratica Fiorentina che raccoglie forze dell’associazionismo sociale e civile, del volontariato, del Terzo settore, del movimento sindacale, del mondo della cultura, delle arti e della scienza.

Il crowdfunding punta a raccogliere 20mila Euro e nasce dalla necessità dell’Istituto della Resistenza di valorizzare il grande patrimonio storico e di memoria custodito nell’archivio: questo attualmente conta oltre 150 fondi prodotti da organismi politici e militari della Lotta di Liberazione, da organizzazioni e personalità dell’Antifascismo e della Resistenza e da enti e persone che incarnano momenti essenziali della storia del Novecento. I fondi raccolti con il crowdfunding permetteranno all’Istituto di attualizzare la propria banca dati in cui riunire tutti gli inventari per digitalizzarli e renderli disponibili alla consultazione pubblica, così da far conoscere il patrimonio alla cittadinanza e agevolare il lavoro di studenti, ricercatori e appassionati. L’archivio digitale permetterà a chiunque di fare ricerche a distanza, individuare i documenti presenti presso l’Istituto e farne richiesta anche via mail, in formato digitale. Insieme a questo, il progetto prevede la realizzazione di un nuovo sito web che permetta un facile accesso, non solo al patrimonio dell’archivio, ma anche a quello della Biblioteca e dell’Emeroteca e che presenti al pubblico le diverse iniziative, in particolare le mostre virtuali, preziosi strumenti di conoscenza della storia.

 

Le dichiarazioni

Claudio Vanni, responsabile relazioni esternetuy Unicoop Firenze

«Nella data simbolica del 25 aprile lanciamo questa iniziativa di impegno concreto per supportare l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea che svolge un ruolo cruciale nel documentare, preservare e diffondere la storia della Resistenza nel nostro territorio e nel mantenere viva la memoria collettiva. Oggi, in un tempo così diviso da conflitti di ogni tipo, dobbiamo tutti sentire la responsabilità di mantenere vivo il valore della memoria e la forza ideale della Resistenza da cui è nata la nostra Costituzione: conoscenza e condivisione sono gli strumenti più potenti che abbiamo per tradurre in pratica i valori di democrazia, libertà, uguaglianza, dignità e solidarietà in cui, come cooperativa, ci riconosciamo profondamente. Per questo, insieme alle nostre sezioni soci e alle associazioni del territorio, ci impegneremo nella raccolta fondi che ci auguriamo possa portare nuovo impulso alle attività dell’Istituto».

 

Vannino Chiti, presidente Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea

«ll ruolo dell’Istituto in questo momento storico è di primo piano: nel suo futuro c’è l’ulteriore valorizzazione del suo prezioso archivio dove ogni giorno lavorano giovani studiosi, insieme all’impegno culturale e scientifico per una memoria storica condivisa della Resistenza, che ancora in Italia manca, e per mettere a fuoco e approfondire le grandi questioni dell’Età contemporanea. L’iniziativa che portiamo avanti insieme a Unicoop Firenze è un sostegno importante per tenere in vita questi valori e per mantenere vivo il contatto e lo scambio con cittadini, studiosi, docenti, alunni e con la comunità tutta. L’Istituto ha compiti importanti e vive del sostegno che in tanti possono dare: è fondamentale che tutti sentano questo luogo come il proprio, una casa dove tutti si trovano, perché la Resistenza sia una memoria che unisce e non divide, che aiuta a coltivare l’antifascismo come valore base che permea tutta la nostra Costituzione».

 

Matteo Mazzoni, direttore Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea

«Con la graduale scomparsa dei testimoni diretti, la storia si può conosce e riscostruire solo studiando le carte e, per questo, il nostro Istituto assume una rilevanza maggiore nel preservare e diffondere la memoria: grazie a questa iniziativa di raccolta fondi potremo mettere on line gli inventari del nostro archivio, oltre 150 fondi di personalità e di persone comuni, per consentire, non solo agli specialisti e agli studiosi, ma a tutti, di conoscere la documentazione di coloro che hanno fatto la Storia nel passaggio dalla dittatura fascista alla Repubblica e nei suoi primi decenni. Invito tutti a partecipare a questo crowdfunding grazie al quale ciascuno potrà contribuire alla salvaguardia e alla diffusione del nostro patrimonio di memoria: ritrovare un rapporto con il passato, conoscere ciò che le generazioni precedenti hanno affrontato e superato, ci aiuterà a sentirci meno soli nel presente complicato che dobbiamo vivere. Farlo tutti insieme sarà ancora più bello e importante».

 

L’archivio dell’Istituto

L’archivio dell’Istituto raccoglie oltre 150 fondi di enti e di persone. Ad un primo nucleo di documenti prodotti da organismi politici e militari della lotta di Liberazione, si sono affiancati poi numerosi fondi di organizzazioni e personalità dell’antifascismo e della Resistenza e di gruppi ed esponenti dell’area azionista fiorentina. Tra i tanti, nell’Istituto sono conservati i fondi archivistici di Calamandrei, Salvemini, Paolo Barile, quelli di Elio Gabbuggiani, che è stato presidente della provincia di Firenze e poi sindaco di Firenze, del fu Presidente della Regione Toscana Gianfranco Bartolini. Nel corso degli anni il patrimonio dell’Istituto si è progressivamente ampliato per arco cronologico, soggetti e tematiche, fino ad abbracciare molteplici aspetti della storia politica, sindacale, sociale e culturale del Novecento. L’Istituto conserva inoltre una raccolta di circa 2.000 tra volantini e manifesti, tra cui si segnalano quelli prodotti nel corso della lotta antifascista e della guerra di Liberazione.

 

La memoria come bene comune

Nato nel 1953 per conservare le carte del Comitato e delle associazioni legate alla Resistenza, nel tempo l’Istituto ha via via rinnovato la sua identità e funzione, fondendo il suo ruolo conservativo con attività culturali, didattiche e di ricerca. Nel tempo la missione dell’Istituto ha abbracciato una prospettiva più ampia, portando l’Istituto a trasformarsi in un centro di cultura. Oggi l’Istituto è un archivio di rilevanza nazionale e allo stesso tempo una biblioteca specializzata con oltre 50mila volumi dedicati alla storia del Novecento, e in particolar modo alla storia della Resistenza e della Repubblica, un importante istituto di cultura, che promuove iniziative sul territorio, collaborando in rete con le amministrazioni locali, in primo luogo con la Regione Toscana: promuove iniziative culturali sul territorio, attività di divulgazione e di ricerca lavorando in rete con gli altri Istituti della Resistenza in Toscana e con le diverse realtà dell’associazionismo, soggetti pubblici e privati. Svolge un’importante attività didattica con le scuole: dalla formazione degli insegnanti alla realizzazione di strumenti multimediali che vengono poi messi a disposizione delle scuole, e non solo, realizzati anche con il coinvolgimento degli studenti stessi. La memoria della Resistenza, una pietra miliare della missione dell’Istituto, sta però attraversando una fase critica: con la graduale scomparsa dei testimoni diretti, l’Istituto assume una rilevanza maggiore nel preservare e diffondere la memoria. La pandemia ha accelerato una transizione verso il digitale e, da qui, la necessità per l’Istituto di aggiornare i propri strumenti e canali di comunicazione per mantenere viva l’interazione con la comunità e per portare la conoscenza storica a un pubblico più vasto.

 

Info e eventi

Il crowdfunding proseguirà fino al 25 giugno e sarà possibile donare su Eppela e partecipando alle iniziative organizzate dalle sezioni soci Coop che sostengono l’iniziativa; dal 2 al 4 maggio, le sezioni soci, insieme alle associazioni del territorio, saranno presenti nei Coop.fi con dei presidi dove soci e clienti potranno avere informazioni e dettagli e potranno donare direttamente a sostegno del progetto. Nel periodo del crowdfunding l’istituto storico della Resistenza aprirà le porte della sua sede, in Via Carducci, a Firenze, ai cittadini con gli open day fissati per l’11, il 18 e il 20 maggio: è possibile prenotare l’ingresso con visita guidata prenotando su coopfi.info/eventi

eppela.com/istitutoresistenzatoscano

 

Firenze, 22 aprile 2024

 

Ufficio Stampa

Unicoop Firenze

Sara Barbanera

335 8279220

055 4780330




Assemblea ISRT: Bilancio approvato, eletto M. G. Rossi presidente onorario.

Sabato 20 aprile 2024, l’Assemblea dei soci dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, dopo aver ascoltato le relazioni del presidente Vannino Chiti e del direttore Matteo Mazzoni, ha approvato all’unanimità i Bilanci consuntivo 2023 e preventivo 2024.

Nel corso del dibattito è stata sottolineata l’importanza del tema della formazione (sia verso le giovani generazioni, nelle scuole, che verso gli adulti), dell’approfondimento della storia del Novecento, dell’importanza nel dibattito pubblico, pur all’interno di scelte precise e nel rispetto dell’identità di istituto di storia propria dell’ISRT.

Accogliendo la proposta del Consiglio direttivo, l’Assemblea ha approvato per acclamazione l’elezione di Mario Giuseppe Rossi alla presidenza onoraria dell’Istituto.




La libertà è come l’aria. Vivere la Storia, formare la cittadinanza.

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea, grazie al contributo della Fondazione CR Firenze e in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, promuove un corso di formazione destinato a laureati-e under 30 finalizzato a una successiva attività didattica retribuita nelle scuole secondarie di secondo grado.

Nello specifico, il bando prevede le seguenti attività:

  • corso di formazione sulla storia di Firenze dall’Unità al secondo dopoguerra della durata di 10 ore, suddiviso in cinque incontri;
  • selezione di due laureati-e fra coloro che hanno partecipato al corso, attraverso un colloquio attitudinale a cura del personale ISRT;
  • ulteriore formazione dei-delle due “formatori-trici”, da svolgersi presso l’ISRT a cura del personale e dei collaboratori-trici;
  • attività di didattica nelle scuole sulla storia di Firenze da parte dei-delle due “formatori-trici”, da svolgersi durante l’anno scolastico 2024/2025 presso alcuni istituti secondari di secondo grado dell’area fiorentina selezionati dall’ISRT.

Requisiti
L’iscrizione al progetto è libera e gratuita, nel pieno rispetto della parità di genere; i requisiti obbligatori all’iscrizione sono:

  • essere under 30 alla data di scadenza del bando;
  • aver conseguito una fra le lauree triennali L-42 – Storia e L-36 – Scienze politiche;
  • aver sostenuto almeno un esame di Storia contemporanea (M-STO/04).

L’iscrizione a successivi corsi di laurea o il conseguimento di ulteriori titoli di studio non è vincolante all’iscrizione.

Iscrizione al percorso di formazione, scadenza bando e scelta candidature
Le domande (di cui all’All. 1) dovranno essere inviate, in maniera esclusiva, all’indirizzo isrtprenotazioni@gmail.com entro e non oltre il 19 aprile 2024. Verranno accettate le prime 20 (venti) candidature secondo l’ordine di arrivo. Non verranno accettate domande presentate attraverso altri mezzi.

Percorso di formazione
Il percorso di formazione, destinato a tutti-e gli-le iscritti-e ammessi, della durata di 10 ore complessive suddivise in cinque incontri, verrà svolto da docenti e/o collaboratori esperti della materia dell’ISRT presso la sede di Via Carducci 5/37, 50121 Firenze. Il corso di formazione si terrà in presenza nel mese di maggio 2024.

Colloquio e selezione
Al termine del corso di formazione una giuria composta dal personale ISRT selezionerà, attraverso un colloquio volto a valutare la preparazione acquisita durante il corso di formazione e l’attitudine all’insegnamento, due formatori-trici al per l’assegnazione di due incarichi lavorativi retribuiti. La selezione avverrà nel pieno rispetto della parità di genere. Il giudizio espresso dalla giuria è insindacabile.

Formazione specifica e inserimento nelle classi
I-le due formatori-trici selezionati-e parteciperanno ad un corso di formazione specifico di 6 ore, suddivise in 3 incontri, volte a consolidare conoscenze di indirizzo e metodologie specifiche.

Incontri nelle scuole
Ai-le due formatori-trici, nell’anno scolastico 2024-2025, verranno assegnati-e alcune classi selezionate fra le classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado della città di Firenze, nelle quali dovranno sostenere delle lezioni frontali su alcune delle tematiche affrontate durante il corso di formazione.

Forma contrattuale
Ai-alle formatori-trici verrà conferito un incarico di lavoro tramite contratto a progetto o assegnazione in libera professione.

Per scaricare bando e modulo di iscrizione: La libertà è come l’aria. Vivere la Storia, formare la cittadinanza – ISRT (istoresistenzatoscana.it)




Vannino Chiti è il nuovo presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, Galimi e Morandi i vice. Mazzoni confermato direttore.

Firenze, 2 marzo 2024 – Vannino Chiti è il nuovo presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea. È stato eletto per acclamazione ieri pomeriggio, dal consiglio dell’Istituto, insieme ai vicepresidenti Valeria Galimi e Andrea Morandi, mentre Matteo Mazzoni è stato confermato nel ruolo di direttore.
Quindi una presidenza di alto profilo per l’Istituto che ha appena celebrato i settant’anni di storia. “Il ruolo dell’Istituto in questo momento storico è di primo piano – mette in evidenza Chiti – nel suo futuro c’è l’ulteriore valorizzazione del suo prezioso archivio dove ogni giorno lavorano giovani studiosi, insieme all’impegno culturale e scientifico per una memoria storica condivisa della Resistenza, che ancora in Italia manca, e per mettere a fuoco e approfondire le grandi questioni dell’Età contemporanea, legate alle sfide alla democrazia, alle violenze interne alle comunità e tra Paesi diversi, approfondendo le specificità del genocidio e la strage crescente dei civili nelle guerre”.
L’Istituto ha un rapporto molto stretto anche con il mondo della scuola. “Un’attività pre-ziosa – aggiunge Chiti – l’altro filone di lavoro dell’Istituto è infatti l’impegno per la forma-zione di studenti e insegnanti e il rafforzamento della collaborazione, sempre molto profi-cua, con l’associazionismo, a partire da quello sindacale”.
Prosegue e cresce, tanto più in questo tempo, l’impegno per promuovere la conoscenza dell’istituto, del suo patrimonio documentario, del valore della conoscenza storica”, aggiunge il direttore Matteo Mazzoni, ringraziando per la rinnovata fiducia.
Del nuovo consiglio, eletto con un’ampia partecipazione di iscritti il 17 febbraio scorso, fanno parte anche Franca Maria Alacevich, Pier Luigi Ballini, Leonardo Bianchi, Roberto Bianchi, Luca Brogioni, Camilla Brunelli, Pietro Causarano, Francesca Cavarocchi, Alice D’Ercole, Gianluca Coppola, Gianmario Leoni, Silvano Priori, Riccardo Saccenti, Annalisa Savino e Irene Stolzi. Del consiglio fanno parte anche Teresa Catinella, Chiara Nencioni e Catia Sonetti in rappresentanza della rete degli istituti provinciali toscani.

Ufficio stampa ComeDire