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UN’ALTRA STORIA – Il progetto 2020 di ISRT sostenuto dalla Fondazione C. Marchi

[In allegato è possibile consultare il programma del corso di formazione]

Di seguito la scheda del progetto:

 

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Svoltasi a Firenze la VI Conferenza Nazionale Istituti e politica culturale organizzati dall’AICI, Associazioni Istituzioni Cultura Italiane

A Firenze, dal 7 al 9 novembre si è tenuta la VI Conferenza Nazionale Istituti e politica culturale organizzati dall’AICI, Associazioni Istituzioni Cultura Italiane.

Sotto lo slogan “Italia è cultura” , presieduta da Valdo Spini, l’AICI raccoglie 115 fra fondazioni, istituti e associazioni.

L’Italia è cultura e la cultura è identità, non deve essere qualcosa da contemplare ma risorsa dinamica. La cultura non si salva, si fa. E allora Firenze non deve diventare una Disneyland del Rinascimento e l’Italia una cartolina” dice Nardella portando i saluti in apertura di conferenza.

Valdo Spini, citando Edgar Morin, definisce la cultura come “l’insieme di abitudini costumi pratiche, sapere, regole, valori che si ripetono di generazione in generazione”. E aggiunge “la cultura si mangia ed è anche un buon sapore” in opposizione a chi sosteneva il contrario tagliando i finanziamenti alla cultura. Poi ricorda l’importanza per le istituzioni culturali di “fare rete” e di sviluppare il confronto europeo, consapevoli della coscienza di una cultura comune delle Nazioni e dei popoli europei. Ed è a questo fine che ha invitato a questa conferenza l’ex presidente della Repubblica Francese, Francois Hollande, il quale riconosce che “l’Unione Europea non ha mai iscritto la cultura nelle sue priorità   … riservando ad essa una fetta irrisoria del budget europeo…. Certo, nei trattati che costituiscono l’Unione Europea vengono ricordati le radici la storia e valori comuni di cui la cultura è parte … Ma nei suoi 60 anni di vita l’Unione Europea non ha avviato nessun grande cantiere culturale su vasta scala”. “Di fronte al rischio della disgregazione europea la cultura può fungere da cemento. Se i populisti ce l’hanno così tanto con l’Europa è perché la democrazia non gli piace! Ecco perché l’Europa ha così tanto bisogno della cultura e dei professionisti che la creano”.

Sul problema degli investimenti per la cultura interviene anche il ministro Franceschini, il quale afferma che “investire in cultura è un investimento in ciò di cui c’è più bisogno oggi: la conoscenza. Infatti i populisti cavalcano paure reali; la cultura può trovare lo strumento per scardinare dalle paure: la conoscenza”.

Nel pomeriggio si sono susseguiti vari workshop: le professioni della cultura; patrimonio culturale tangibile; patrimonio culturale intangibile; patrimonio culturale naturale; patrimonio culturale digitale.

In questa ultima sezione interviene, fra gli altri, Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Presenta il metaportale Guerra in Italia 1943-1945, realizzato dall’Istituto Parri e dall’istituto storico germanico di Roma, finanziato dalla Repubblica federale di Germania. Il metaportale fa dialogare 4 banche dati: 1) atlante delle stragi nazifasciste in Italia 2) stampa clandestina 1943-1945 3) presenza militare tedesca in Italia 4) stampa clandestina della RSI. Pezzino parla anche delle polemiche sorte sulla questione del risarcimento delle vittime di stragi, che la Germania, sulla base della sentenza del tribunale dell’Aia, ha negato, creando il fondo Italo tedesco per il futuro per finanziare progetti e luoghi della memoria relativi ai crimini commessi in Italia durante l’occupazione.

Il giorno dopo la conferenza si conclude con una sessione di grande attualità dedicata a una politica culturale nel quadrante mediterranei, riflettendo sia sul ruolo che può avere l’Italia sia sullo scottante tema della cultura, religione e diritti civili,  con la partecipazione alla tavola rotonda, fra gli altri, dell’ambasciatore tunisino in Italia.




Anche a Firenze, la proiezione del film “Pistoia 1944” prodotto da giovani appassionati alla Resistenza

Un gruppo di ragazzi pistoiesi appassionati di cinema e teatro, una volta conosciuta la storia della Resistenza nel loro territorio sono rimasti meravigliati del fatto che i partigiani avessero la loro età e sono stati travolti da un’idea un po’ folle: raccontarne la storia in un film.

Ovvero  una  storia  di  partigiani  ventenni  di  ieri  raccontata  da  cineasti  ventenni  di  oggi.

Realizzare un lungometraggio non è un’impresa facile non solo dal punto di vista finanziario.

C’è da scrivere il soggetto, la sceneggiatura, i dialoghi. Si devono trovare gli attori, si devono decidere le ambientazioni, preoccuparsi dei costumi, delle scenografie e delle attrezzature di scena (in questo caso uniformi, armi, auto e mezzi d’epoca).

Un’impresa veramente enorme soprattutto se affrontata per la prima volta.

Gli autori dopo due anni di lavoro hanno finalmente presentato il film a Pistoia lo scorso 8 settembre (…data simbolica…) ottenendo grandi consensi di critica e pubblico.

Il presidente di Ricorboli Solidale è stato qualche anno fa insegnante di Cinematografia della giovane regista Gaia Cappelli e si è proposto per diffondere anche nel territorio fiorentino il film.

Il Teatro L’Affratellamento, nella persona di Gigi Mannelli, si è dimostrato entusiasta di offrire la propria collaborazione poiché i valori veicolati da questa operazione sono molto forti in quanto dimostrano che c’è una parte sana della gioventù che guarda ed impara dal passato.  L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea visto il film, ha deciso di promuoverlo attraverso i propri canali e interverrà con  piacere all’iniziativa con l’intervento del direttore dott. Matteo Mazzoni che terrà una breve introduzione sulle scelte della Resistenza prima dell’inizio della proiezione.

Al Teatro L’Affratellamento di Firenze, Domenica 17 Novembre alle 21.

Vi aspettiamo numerosi.




Le carte di Alberto Nirenstein e Wanda Lattes depositate alla Fondazione di studi storici “F. Turati”

Le carte di Alberto Nirenstein e Wanda Lattes depositate alla Fondazione di studi storici “F. Turati”.

Wanda Lattes (Firenze, 24 maggio 1922 – Firenze, 2 giugno 2018), figlia di una famiglia ebraica, giornalista e scrittrice. Durante la Resistenza ha conosciuto il giornalista e scrittore di origine polacca Alberto Nirenstein con il quale si è sposata nel 1945. Dal matrimonio sono nate tre figlie: Fiamma, Susanna e Simona. Dal 1949 al 1956 ha lavorato presso la redazione del «Nuovo Corriere» sotto la direzione di Romano Bilenchi. Poi è passata al «Giornale del Mattino», dal 1975 a «La Nazione» e dal 1990 al «Corriere della Sera». È stata una delle prima donne giornaliste a Firenze e ha dato il suo contributo alla fondazione de «Il Corriere Fiorentino». Tra le sue pubblicazioni: Alberto, Fiamma, Simona, Susanna e Wanda Nirenstein, “Come le cinque dita di una mano. Storie di una famiglia di ebrei da Firenze a Gerusalemme”, Milano, Rizzoli 1998; “E Hitler ordinò: “Distruggete Firenze”. Breve storia dell’arte in guerra (1943-1948)”, Milano, Sansoni 2001.

Alberto Nirenstein (Baranów, 1916 – Fiesole, 2 settembre 2007) giornalista e scrittore polacco, nato da famiglia ebraica. Nel 1936 si è trasferito in Palestina dove ha completato gli studi presso l’Università di Gerusalemme. Durante la seconda guerra mondiale si è arruolato come ufficiale nelle Brigate ebraiche della VIII armata britannica. I suoi familiari sono stati sterminati nel campo di concentramento di Sobibor. Nel dopoguerra la sua attività si è concentrata sulla testimonianza dell’Olocausto. Nel 1950 ha fatto ritorno in Polonia alla ricerca di testimonianze, in particolare sulla Resistenza nel ghetto di Varsavia, dove è stato trattenuto fino alla morte di Stalin nel 1953. Tra le sue pubblicazioni: “Ricorda cosa ti ha fatto Amalek”, Torino, Einaudi 1958 e “È Successo Solo 50 Anni Fa: Lo Sterminio Di Sei Milioni Di Ebrei”, Firenze, La Nuova Italia 1993. Ha collaborato a «Hamishmar».




Ci ha lasciato il partigiano “Fischio”, Dario Del Sordo, Presidente onorario della sezione ANPI di Empoli

Si è spento Dario Del Sordo, partigiano (nome di battaglia “Fischio”) a 15 anni, nella 23esima Brigata Garibaldi “Guido Boscaglia” attiva tra Siena, Grosseto e Volterra, fu fra gli oltre 500 che partirono da Empoli per entrare nel Corpo Volontari della Libertà per combattere sulla Linea Gotica e oltre per completare la Liberazione del Paese.

Nel dopoguerra è stato per decenni un protagonista del mondo dello sport locale (Atletica Empoli) e regionale e si è impegnato con passione e generosità nell’associazionismo, a cominciare dall’Anpi, era presidente onorario della sezione empolese.




Razzismi e confini difficili: l’Alto Adriatico, l’Italia, l’Europa: corsi di formazione della Domus Mazziniana

La Domus Mazziniana– Istituto Storico Nazionale – ha organizzato nel quadro del proprio protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana un corso di formazione per docenti e studenti sul tema del confine alto-Adriatico nel Novecento. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’IIS Santoni (scuola capofila), l’IIS Da Vinci-Fascetti e il Liceo Dini di Pisa e con l’IIS Ferraris-Brunelleschi di Empoli, e si inserisce nell’ambito del percorso di formazione promosso dalla Regione Toscana e coordinato dall’ISRECG di Grosseto.

Destinatari del corso, che si articola su due province, sono gli alunni delle classi del triennio degli Istituti Secondari di II grado Ambito Toscana 18 (Pisa), gli alunni delle classi del triennio degli Istituti Secondari di II grado IIS “Ferraris-Brunelleschi” (Empoli) e i docenti toscani.

Attraverso una serie di conferenze tenute dai massimi esperti, l’obiettivo è quello di fornire una conoscenza storica documentata su un tema complesso della storia italiana ed europea del Novecento, spesso oggetto di un uso pubblico tanto diffuso quanto non necessariamente informato.

I docenti avranno modo di confrontarsi con la storia di una regione travagliata da mutamenti continui, cambi di frontiera che hanno segnato la storia di individui, così come di comunità nazionali e sociali.

Gli studenti potranno approfondire, attraverso un incontro rigoroso con fonti, documenti, testimonianze, memorie, un percorso di conoscenza storica aggiornato, che proietta la sua luce sulla comprensione delle relazioni di cittadinanza attiva europea contemporanea. Per questo a una serie di attività di formazione con esperti e enti esterni si affiancheranno attività di lavoro individuale e di gruppo volte all’applicazione di quanto acquisito.

Il corso, nell’ambito del progetto della Regione Toscana sui confini difficili, è anche propedeutico alla selezione di 6 studenti (2 per ogni Istituto coinvolto nel progetto regionale: Da Vinci-Fascetti e Santoni di Pisa, Ferraris-Brunelleschi di Empoli) che parteciperanno al viaggio-studio organizzato e finanziato dalla Regione Toscana.

Gli studenti delle due province coinvolte lavoreranno insieme a momenti di restituzione inter-istituti e istituzionali.

Sono previsti gli interventi dei seguenti relatori:

Paolo Pezzino (Pisa), (Istituto Nazionale “F. Parri”), Un confine difficile: Venezia Giulia, Istria e Dalmazia

Daniela Bernardini (Pisa e Empoli), Luigi Puccini (Pisa e Empoli), (I.T.I. “Marconi”, Pontedera), A proposito di Julka, ti racconto

Matteo Mazzoni (Pisa e Empoli), (Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Firenze), Dimenticate, obliate, usate: le “foibe” nel discorso pubblico dell’Italia repubblicana

Enrico Miletto (Pisa), (Università di Torino), Partenze e approdi: storia, dinamiche e traiettorie dell’esodo giuliano-dalmata

Raoul Pupo (Pisa e Empoli), Titolo da definire

Alessandro Cattunar (Empoli), (Associazione Quarantasettezeroquattro), Storia di una linea bianca, un confine mobile tra immagini e memorie

Marco Abram (Empoli), (Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa), La Jugoslavia socialista e la regione di confine alto-adriatica: politica, cultura e identità

Silvia Dai Pra’ (Pisa e Empoli), Presentazione del volume Senza salutare nessuno (Laterza, 2019)

Marta Verginella (Pisa e Empoli), Titolo da definire

Il coordinamento scientifico è affidato al professor Pietro Finelli della Domus Mazziniana, il coordinamento organizzativo e didattico alla professoressa Orsetta Innocenti (che coordina anche le attività organizzative per Pisa a nome dell’IIS Santoni, scuola capofila), alla professoressa Maria Carmela Calfapietro e al professor Andrea Bruscino (coordinatore per la parte empolese).

Riferimenti Sofia:

Pisa (id. SOFIA 36370)

Empoli (id. SOFIA 36614)




Il Comitato Internazionale di Mauthausen si riunisce a Empoli con l’Aned

Il  Comitato Internazionale di Mauthausen, organismo che rappresenta tutte le associazioni e le Nazioni che hanno avuto vittime e deportati in quel campo, si riunisce in Italia quest’anno, e lo fa ad Empoli sabato e domenica prossimi, 19 e 20 ottobre.

All’ordine del giorno della riunione, in particolare, il progetto di chiedere al Consiglio d’Europa il riconoscimento dell’esistenza di un itinerario culturale europeo che ricalca i percorsi fatti dai deportati di tutta Europa per raggiungere il Lager. Questo itinerario, assai articolato, che interessa ampi territori dalla Russia alla Francia, dalla Scandinavia all’Italia e alla Grecia, ha un nome: Via Memoria Mauthausen.
A Empoli si discuteranno i dettagli della organizzazione della celebrazione che si terrà nel campo il 10 maggio prossimo, per ricordare il 75° anniversario della liberazione. Sarà una cerimonia eccezionale per partecipazione.

L’incontro prenderà il via sabato mattina 19 ottobre alle 9.30 al Museo del Vetro di Empoli, con il saluto del sindaco Brenda Barnini, il Comune patrocina l’evento. Già nella mattina di sabato si terrà una breve cerimonia al monumento della ex Vetreria Taddei, simbolo della deportazione avvenuta l’8 marzo del ’44 di 55 empolesi verso i campi di sterminio, in particolare proprio Mauthausen.

Domenica mattina è prevista la trasferta a Firenze, in località Gavinana, per la visita al Memoriale in onore degli italiani assassinati nei campi nazisti.  Il “Memorial dedicato agli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti”, allestito nel 1980 ad Auschwitz e sfrattato dalla direzione del Museo del campo, è stato presentato ufficialmente nella nuova sede di Firenze e aperto alle visite del pubblico.

Il comitato si riunisce 2 volte l’anno: la prima volta, alle porte dell’estate, direttamente a Mauthausen, e la seconda, a rotazione, nei vari paesi membri. Il comitato ha il compito di tutelare il campo e di svolgere “presidio morale”.

Il Comitato Internazionale di Mauthausen rappresenta gli ex deportati e ha al proprio interno delegazioni di 23 nazionalità diverse: Albania, Austria, Belgio, Bielorussia, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Stati Uniti d’America, Spagna, Ucraina, Ungheria.

PROGRAMMA

Venerdi 18 ottobre

ore 17.30 visita museo Leonardiano di Vinci

Sabato 19 ottobre

9.30 commemorazione al monumento ex Vetreria Taddei – Empoli,

ore 9.30/12.30 riunione Comitato Internazionale presso Museo del Vetro di Empoli

ore 14/17 ripresa dei lavori del Co presso MuVe

Domenica 20 ottobre

ore 9.00 partenza per Firenze e visita al memoriale agli italiani caduti nei campi di concentramento.




Online sul sito ISRT l’offerta didattica dell’Istituto per l’a.s. 2019/2020

Anche per il nuovo anno scolastico l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea offre una vasta offerta didattica sia per i docenti, con diversi corsi e seminari di formazione, sia per attività rivolte alle classi.

L’offerta didattica è liberamente consultabile e scaricabile dal sito dell’ISRT.

Una presentazione sarà svolta dalle docenti distaccate presso la sede ISRT il prossimo 25 settembre alle ore 15.00; la partecipazione è libera previa prenotazione scrivendo a isrt@istoresistenzatoscana.it