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L’operaio che guidò la Regione. Una mostra e un volume per ricordare G. Bartolini

Venerdì 13 luglio alle ore 11.30 nel Palazzo del Pegaso (via Cavour 4, Firenze) sarà inaugurata la mostra su Gianfranco Bartolini, curata dalla dott.sa Elena Gonnelli, organizzata dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (ISRT) e dal Consiglio regionale della Toscana. Attraverso un percorso espositivo che si articola nelle sale superiori del Consiglio Regionale, si “farà parlare i documenti” per mostrare le tappe più significativa della variegata esperienza di Bartolini, lavoratore, sindacalista, amministratore, pagine significative della storia toscana e del governo regionale.

L’iniziativa nasce dalla volontà di promuovere la conoscenza di una figura significativa della storia sociale e politica della Regione a partire dalla valorizzazione del patrimonio documentario recentemente acquisito dall’ISRT mediante una donazione degli eredi. Nell’ultimo anno le operazioni di riordino e inventariazione analitica hanno reso possibile, infatti, restituire agli studiosi, ai ricercatori, alla cittadinanza tutta un tratto importante della nostra storia politica che riguarda una figura prestigiosa e di spessore come quella del Presidente Bartolini.

Proprio per questo, contestualmente all’apertura della mostra, sarà presentato l’Inventario dell’Archivio Bartolini (edito dalle Edizioni dell’Assemblea del Consiglio regionale), curato dalla dott.sa Gonnelli, con interventi del presidente Eugenio Giani, di Matteo Mazzoni direttore dell’ISRT e della stessa curatrice.

La mostra e l’archivio ci offrono lo spunto per riflettere sull’esperienza e, come amava ripetere Bartolini, approfondirla per meglio comprendere il presente e tentare di stare al passo con le trasformazioni, per evitare che siano esse a metterci da parte.




Premio Faustino Dalmazzo Bando per la pubblicazione di un’opera nella collana editoriale “Testimoni della Libertà”

La collana editoriale “Testimoni della libertà”, nata e sviluppatasi grazie al sostegno della Fondazione Avvocato Faustino Dalmazzo, ha pubblicato con la casa editrice FrancoAngeli tra il 2007 e il 2018 undici titoli, frutto di ricerche presentate nel corso degli anni durante il seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”:

Leo Valiani. Gli anni della formazione. Tra socialismo, comunismo e rivoluzione democratica, di Andrea Ricciardi;

Libertà individuale e organizzazione pubblica in Silvio Trentin, di Fulvio Cortese;

Democrazia e identità nazionale nella vita di un antifascista tra Italia e Stati Uniti: biografia di Max Ascoli (1898-1947), di Davide Grippa;

La diaspora azionista. Dalla Resistenza alla nascita del Partito radicale, di Elena Savino;

Per la giustizia e la libertà. La stampa Gielle nel secondo dopoguerra, di Diego Giachetti;

Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, «Empirico» e «Pantagruel». Per un’Europa diversa. Carteggio 1943-1945, a cura di Piero S. Graglia;

L’illusione della parità. Donne e questione femminile in Giustizia e Libertà e nel Partito d’azione, di Noemi Crain Merz;

Giulio Bolaffi, Partigiani in Val di Susa. I nove Diari di Aldo Laghi, a cura di Chiara Colombini;

Partigiani in borghese. Il movimento di Unità popolare nell’Italia degli anni Cinquanta, di Roberto Colozza

Alla ricerca della libertà. Vita di Aldo Garosci, di Daniele Pipitone

Le due Italie. Azionismo e qualunquismo (1943-1948), di Alberto Guasco

Nella convinzione che la collana abbia rappresentato un’occasione importante per molti ricercatori e che abbia dato un contributo notevole all’ambito di studi legato all’esperienza politico-culturale di Giustizia e Libertà e del Partito d’azione e dei loro protagonisti, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” ha deciso, a partire dal 2016, di aprire il bando per l’assegnazione del Premio Faustino Dalmazzo che dà luogo alla pubblicazione all’interno della collana anche a quanti non abbiano partecipato al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”.

Il presente bando ha l’obiettivo di sostenere esclusivamente i costi per la pubblicazione ed è rivolto a tutti coloro che si occupino di GL, del Pda, delle culture ed esperienze politiche che a essi si richiamino: la partecipazione al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti” costituirà un elemento preferenziale, ma non vincolante, nella selezione dei lavori presentati.

Gli studiosi che intendono candidare la propria ricerca per la pubblicazione devono inviare all’indirizzo e-mail chiara.colombini@istoreto.it entro il 2 luglio 2018 un progetto editoriale così concepito:

– una presentazione (non più di 5 cartelle);

– un indice;

– un capitolo o un’introduzione di prova;

– una previsione orientativa delle battute complessive.




L’Assemblea dei soci ISRT approva unanime Bilanci e plaude alle relazioni di Presidente e Direttore

L’Assemblea dei soci, riunitasi presso la sede Arci di Piazza dei Ciompi, ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2017 e il Bilancio preventivo 2018 presentati dal Direttore Matteo Mazzoni e suffragati anche dalla relazione del Collegio dei sindaci revisori.

I 56 soci presenti hanno espresso il loro plauso alle relazioni programmatiche pronunciate dal Presidente, prof. Simone Neri Serneri, e dal Direttore, Matteo Mazzoni, che ha evidenziato il quadro dei progetti e degli impegni realizzati dall’ISRT nei diversi settori di attività: patrimonio (Biblioteca e Archivio), Ricerca, Didattica, Divulgazione scientifica, Pubblicazioni – il cui intreccio costituisce essenza ed originalità dell’ISRT – ringraziando personale, docenti distaccati, membri del Consiglio direttivo e presidenza per il lavoro costante e sinergico; è stata anche sottolineata l’importanza della crescente collaborazione con gli Istituti provinciali per la realizzazione di progetti regionali, a partire dal Portale ToscanaNovecento e da quello promosso dalla Regione Toscana in occasione del 70° dell’entrata in vigore della Carta.

Nel corso della mattinata si è svolta anche l’Assemblea straordinaria per la notifica alla presenza del notaio dello Statuto dell’Isrt approvato nel 2017.

 




Andrea Martini vincitore della seconda edizione del Premio per tesi di dottorato “Ivano Tognarini”

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea comunica che il vincitore della seconda edizione del Premio di Storia contemporanea “I. Tognarini”, riservato a tesi di dottorato pubblicate nelle principali lingue europee e dedicate ad aspetti di storia del Novecento, è Andrea Martini, autore di una tesi intitola «Il diavolo nel cassetto». Collaborazionismi e procedure di giustizia in Italia (1944-1953).

 

Il Premio I. Tognarini, dell’ammontare di Euro 2.600, è promosso dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e il generoso contributo di Unicoop Tirreno, Coplat e Coopertiva Curoe Sociale Liburnia.

 

Questa la motivazione redatta dalla Commissione giudicatrice, composta da Roberto Bianchi (coordinatore), Paul Corner, Filippo Focardi, Luigi Tomassini e Niccolò Tognarini:

 Attraverso una vasta ricerca condotta presso l’Archivio centrale dello Stato a Roma e numerosi archivi locali in tutta Italia, l’analisi di 16 periodici e di un’ampia produzione memorialistica, Andrea Martini ha ricostruito il complesso processo di defascistizzazione promosso e attuato fra il 1944 e il 1953 dai governi italiani per epurare gli apparati dello Stato, degli enti privati e dei corpi professionali da quanti avevano avuto responsabilità nel passato regime fascista e punire penalmente chi aveva collaborato con la Repubblica sociale italiana e si era macchiato di gravi crimini.

Confrontandosi con un’ampia storiografia italiana e internazionale, l’autore ha condotto un esame approfondito e originale del fenomeno, analizzando sia i provvedimenti legislativi in tema di epurazione sia i procedimenti giudiziari di cui furono protagoniste soprattutto le Corti d’assise straordinarie, prendendo in considerazione non solo gli attori istituzionali ma anche gli attori sociali e politici attivi sul territorio, con un’attenzione particolare al ruolo svolto dai Comitati di liberazione nazionale e dall’opinione pubblica, così come all’opera di assistenza legale fornita ai collaborazionisti da organizzazioni neofasciste. Ne scaturisce una ricostruzione articolata su scala nazionale, che tiene conto delle diverse fasi del processo di defascistizzazione e soprattutto delle sue diversità a livello locale. Grazie ad un’accurata analisi quantitativa e qualitativa dei dati tratti dalle fonti giudiziarie, l’autore descrive una vera e propria “geografia dell’epurazione” che permette di valutare le relazioni fra i contesti regionali e le dinamiche più generali del fenomeno.

Esaminando con maestria il ruolo svolto da ogni singolo attore sociale coinvolto nelle procedure di giustizia, seguendo la complessità e le articolazioni locali della resa dei conti col fascismo, l’autore ci offre dunque una ricostruzione brillante di un passaggio fondamentale della storia italiana che, con le sue luci e le sue ombre, accompagnò la transizione dal fascismo alla Repubblica.

 

Andrea Martini (Verona 1989) attualmente svolge attività di ricerca presso l’Istituto veronese per la storia della resistenza e l’età contemporanea. Si è laureato all’Università di Padova e ha conseguito il titolo di dottore di ricerca all’Università Orientale di Napoli nell’ottobre 2017. Ha partecipato alla realizzazione dell’Atlante delle stragi nazifasciste e ha contribuito alla realizzazione del database elettronico “Censimento Corti d’Assise straordinarie”. Tra le sue pubblicazioni, si segnalano il volume Processi alle fasciste. La carta stampata, la rispettabilità e l’epurazione delle collaborazioniste in alcune province venete (1945-1948) (Verona 2015), e i saggi su L’epurazione delle collaborazioniste in alcune province venete, Il collaborazionismo femminile a Verona tra guerra e Liberazione (1943-1947) e Giustizia di transizione. Il processo al Battaglione Muti pubblicati rispettivamente su «Italia contemporanea», «Venetica» e «Contemporanea» tra il 2015 e il 2017.

 




L’ARTE DENTRO LA MEMORIA: Del Casino e Szymkowicz espongono alle Stanze della Memoria di Siena

In questi giorni l’allestimento della Casermetta (le Stanze della Memoria di Siena) è stato arricchito dalle presenza delle opere di due tra gli artisti più significativi del nostro tempo, Charles Szymkowicz, noto per i celeberrimi richiami, all’interno di molte delle sue opere, all’Olocausto e Francesco Del Casino autore, tra l’altro, dei murales a sfondo sociale di Orgosolo.

In particolare il maestro belga espone venti disegni  a inchiostro di china su carta, diciannove tratti dal ciclo Les cicatrices (1981-1985), a cui si aggiunge L’esecution (1973).

Le due esposizioni temporanee (fino al tre di giugno) segnano una continuità tematica che arricchisce l’allestimento permamente di un luogo unico come le Stanze della Memoria.

La Casermetta di Siena fu, dopo l’otto settembre 1943, la sede della Guardia Nazionale Repubblicana  di Mussolini ed in particolare di un reparto fascista capeggiato da Alessandro Rinaldi, che si macchiò di alcuni dei crimini più efferati commessi sul territorio della città del Palio durante i mesi della Guerra di Liberazione.

Dopo la guerra, l’edificio, di proprietà Banca MPS, tornò ad ospitare degli uffici finchè nel 2007, grazie all’impegno di Vittorio Meoni (partigiano nonché fondatore dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea), non venne trasformato in percorso museale.

I locali ospitano oggi un allestimento fisso  composto principalmente da fotografie e testimonianze audio che ripercorrono la storia locale a partire dalla nascita del movimento operaio, alla fine dell’Ottocento, per poi approdare all’avvento ed al consolidamento del fascismo, culminato con l’ignobile tappa delle Leggi Razziali Italiane, seguita poi dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale e dalla Guerra di Liberazione.

Un primo innesto all’interno del percorso viene proposto per mezzo della comparsa discreta delle ceramiche e dei quadri di Francesco Del Casino, vere e proprie parentesi di colore all’interno della Casermetta, un ambiente, quest’ultimo, volutamente oscuro ed opprimente in ricordo delle torture e delle umiliazioni che decine di antifascisti dovettero subire tra queste mura.

Del Casino propone l’icona di Antonio Gramsci riletta alla maniera dei cubisti e scomposta in linee, angoli e suggestioni geometriche generanti una serie di punti di luce che suggeriscono la vicenda dello stesso pensatore sardo, morto prematuramente a causa della lunga detenzione per motivi politici; e proprio gli squarci di ceramica o acrilico costituiscono un bisogno prorompente di libertà che tenta di scardinare con ogni mezzo il grigiore umiliante della dittatura.

Dall’altra parte i disegni di Szymkowicz, legati in modo indissolubile alla corrente europea del neoespressionismo, sono una vera a propria galleria di volti angosciati e angoscianti, distrutti sia da una sofferenza fisica che morale e incatenati al nero dell’inchiostro di china (eccezion fatta per L’esecution, intrisa di rosso sangue che cola letteralmente sulla tela e che, non a caso, è stato messo nella sala della tortura). Les cicatrices costituiscono dunque un monito ingombrante ed una condanna senza appello contro la violenza e la bestialità che animava gli stessi membri della Banda Rinaldi, individui che,  tra queste mura, perpetravano i loro crimini contro l’umanità.

La mostra, a ingresso libero, è aperta nei seguenti orari martedì 9-13; gioverdì 11-16; mercoledì e venerdì 15,30-18,30 nonché su prenotazione contattando la seguente email: stanzedellamemoria@gmail.com.

 

 

Bibliografia

AA. VV., Gramsciart. Dai murales alla ceramica. Le opere di Francesco Del Casino nelle Stanze della Memoria Di Siena, Siena, Tipografia Senese, 2017

 

Alessandro Rinaldi, criminale di guerra dimenticato

 

CRISPOLTI E. (a cura di), Szymkowicz. Mémoire du passé mémoire du future, Catalogo della Mostra, Siena, Magazzini del sale, Stanze della Memoria, Santa Maria della Scala 7/01 – 03/06-2018.

 

MEONI V., La Casa del Popolo di Siena e il dono della vergogna, Siena, NIE, 2003.

 




Gli Istituti toscani agli STATI GENERALI dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri – Rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea

Venerdì 23 marzo si apriranno gli Stati Generali dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri a Milano, ai quali parteciperanno presidenti, direttori e rappresentanti degli Istituti toscani nei diversi organismi istituzionali e scientifici del Parri.

A pochi mesi dalle elezioni generali che porteranno al rinnovo della presidenza e di tutti gli organi di governo della rete, si tratta di un passaggio essenziale per riflettere sul futuro della rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea alla luce del complesso momento attuale e dei profondi cambiamenti della società italiana. Come poter migliorare il rapporto fra il Parri e la rete degli Istituti? Quali priorità scientifiche e culturali per il prossimo triennio? Come intervenire in modo sempre più efficace nella formazione degli insegnanti in un rapporto serrato con Ministero e mondo della scuola alla luce dei positivi risultati degli ultimi anni? Queste solo alcune delle domande con cui si dovranno confrontare i partecipanti alle assisi.

Da parte della Redazione di ToscanaNovecento l’augurio di buon lavoro a tutte e tutti i partecipanti con l’auspicio che possa essere una tappa concreta e significativa nel lungo cammino della storia della rete degli Istituti.




Provincia di Firenze| Concluso il corso di formazione Costituzione e storia dell’Italia repubblicana

Si è concluso per la provincia di Firenze
il corso di formazione per docenti
Costituzione e storia dell’Italia repubblicana

Il 13 marzo si è tenuto a Firenze, presso il centro PAC delle Murate, il terzo e ultimo incontro del corso di formazione per insegnanti Costituzione e Storia dell’Italia Repubblicana. I percorsi degli italiani in un Paese in Trasformazione.

Gli appuntamenti fiorentini, facenti parte di una rete di incontri diffusi su tutto il territorio toscano, pensati e realizzati dalla rete degli Istituti Storici della Resistenza toscani, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, hanno incontrato un grande entusiasmo e soddisfazione da parte dei docenti.

Il primo incontro, il 27 febbraio, era dedicato a La stagione della Costituzione, con l’intervento del direttore dell’Isrt Matteo Mazzoni Dalla guerra nazifascista alla fondazione della democrazia repubblicana, di Leonardo Bianchi dell’Università di Firenze Principi, poteri e Istituzione: la democrazia della Carta, e di Giovanni Tarli Barbieri dell’Università di Firenze Costituzione e cittadinanza: diritti e doveri.

Il secondo incontro, il 6 marzo, dedicato a  La Costituzione nella storia della Repubblica, ha visto intervenire il presidente dell’Isrt Simone Neri Serneri con una relazione dal titolo Una carta per un Paese in trasformazione: Costituzione e storia repubblicana, Irene Stolzi dell’Università di Firenze che ha affrontato il tema delle donne e del lavoro con un ricco intervento dal titolo Donne nell’Italia repubblicana: cittadine in un Paese in trasformazione.

Durante il terzo e ultimo incontro, il 13 marzo, sul tema di Costituzione – Costituzioni: l’Europa del tempo presente, sono intervenuti Maurizio Cotta dell’Università di Siena con Unione europea: una democrazia in crisi? La parabola del processo comunitario, Costanza Margiotta dell’Università di Padova con una relazione intitolata Costituzione italiana e cittadinanza europea e Alessandro Chiaramonte dell’Università di Firenza che ha affrontato il tema attuale Crisi della politica? L’Italia del tempo presente.

L’ultima parte di ciascun appuntamento, di 4 ore ciascuno, è stata dedicata alla presentazione del progetto di Convegno didattico e proposte didattiche per quei docenti, tra coloro che hanno assistito, che hanno dato la loro disponibilità a lavorare con le proprie studentesse e studenti sulle tematiche affrontate.
Sono intervenuti nella sezione Lavorare in classe, Matteo Mazzoni, Irene Dati con la proposta didattica Uno sguardo di genere: dalle 21 costituenti a oggi e Marta Baiardi, con una proposta sull’analisi della lingua e il linguaggio della Costituzione e delle Istituzioni contemporanee.

A partire già dalle prossime settimane, infatti, un gruppo di classi della provincia fiorentina cominceranno un percorso che li porterà a immergersi nella Costituzione, a coglierne il messaggio fondamentale, patrimonio sempre più fondante per le giovani generazioni, e ad analizzare il tempo presente, i punti di continuità e/o di rottura rispetto ai princìpi costituzionali della realtà che li circonda e che vivono.

Il lavoro delle classi sarà presentato dalle ragazze e dai ragazzi stessi, protagonisti insieme ai docenti di questo percorso, durante il convegno didattico provinciale di ottobre 2018.




Provincia di Siena| Chiusura corso di formazione Costituzione e storia dell’Italia repubblicana

Si è concluso per la provincia di Siena
il corso di formazione per docenti
Costituzione e storia dell’Italia repubblicana

Pochi giorni fa (mercoledì 7 marzo) si è tenuto a Siena, presso le Stanze della Memoria, il terzo e ultimo incontro del corso di formazione per insegnanti Costituzione e Storia dell’Italia Repubblicana. I percorsi degli italiani in un Paese in Trasformazione.

Gli appuntamenti senesi, facenti parte di un contenitore più ampio -pensato e realizzato dalla rete degli Istituti Storici della Resistenza toscani, con il patrocinio ed il contributo della Regione Toscana-, hanno incontrato un incoraggiante gradimento da parte dell’utenza per quanto riguarda sia la formula che gli argomenti affrontati; i tre incontri, infatti, di quattro ore cadauno, hanno visto tre percorsi (La stagione della Costituzione, La Costituzione nella storia d’Italia e Costituzioni. L’Europa del tempo presente) all’interno dei quali la nostra carta fondamentale è stata analizzata per mezzo di approfondimenti tematici, elementi di comparazione  nonché suggerimenti didattici.

Il progetto non si è esaurito con le lezioni; alcuni docenti, tra coloro che hanno assistito, hanno dato la loro disponibilità a lavorare con i propri studenti sulle tematiche affrontate (grazie anche all’assistenza di ISRSEC Siena) già dalle prossime settimane, in modo tale che il messaggio fondamentale della nostra Costituzione sia patrimonio sempre più fondante delle giovani generazioni.