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Convegno storico sui fatti del 1921 a Empoli: ‘Squadrismo e violenza politica in Toscana’

Due giorni in cui si parlerà di una Storia che riguarda tutti, che parla al nostro presente e sulla quale, con l’aiuto della ricerca storica, a cento anni di distanza oggi possiamo tornare a riflettere e discutere richiamando lo “stato dell’arte” sul tema e ponendo qualche punto fermo in vista di ulteriori ricerche che si auspica possano essere messe in cantiere.

Queste le prime parole di introduzione al Convegno intitolato “1921. Squadrismo e violenza politica in Toscana” del responsabile scientifico, Roberto Bianchi, che la città di Empoli ospiterà nei locali del Complesso ‘La Vela Margherita Hack’ ad Avane, in via Magolo, 32.

Per due giorni si svolgerà un’iniziativa di alto profilo nell’intento di approfondire la storia del 1921 che interessò la Toscana.

Le date: venerdì 10 e venerdì 17 settembre 2021 a partire dalla mattina si alterneranno firme di storici, insegnanti, studiosi, ricercatori con l’obiettivo di fornire un quadro dello stato degli studi su quella fase storica, per dare una lettura del contesto generale in cui avvennero i singoli fatti, che altrimenti possono restare incomprensibili.

COME NASCE L’IDEA – Il progetto, nato da un’idea di Mauro Guerrini, è frutto di una collaborazione tra Comune di Empoli, nella figura del presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mantellassi, Società storica Empolese (Guerrin), Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, nella figura del direttore Matteo Mazzoni; Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze (R. Bianchi e M. Guerrini). Curatori della bibliografia sono Daniele Lovito e Martina Ponzalli, sotto la direzione di Roberto Bianchi e Mauro Guerrini.

PERCHE’ A EMPOLI – Tra l’autunno 1920 e la primavera 1921 in Toscana vi fu un momento di svolta che era diretta conseguenza della prima guerra mondiale e che si concluse con una presa di controllo degli spazi pubblici da parte di blocchi dell’ordine e fascisti.

Le vicende della regione sono particolarmente significative sul piano storiografico perché mostrano la precocità dell’avvento del fascismo che, con molti mesi di anticipo sulla Marcia su Roma, di fatto arrivò a controllare gli spazi pubblici a seguito di una vasta ondata di violenze.

Perché a Empoli? Il curatore del convegno ha proposto di organizzarlo a Empoli sia per il forte valore simbolico e per l’impronta lasciata nelle memorie (memorie divise) dai tragici fatti del primo marzo, sia per la volontà di decentralizzare iniziative culturali di rilevo nel territorio toscano, evitando di concentrarle sul capoluogo regionale.

LE SESSIONI – Il convegno è articolato in tre sessioni. La prima sul 1921 in Italia, con interventi sul contesto nazionale, l’assetto dello Stato, le forze dell’ordine, la magistratura, la dimensione territoriale del fascismo. La seconda è dedicata alla regione, con l’analisi di alcuni casi significativi. La terza parte centra l’attenzione su Firenze ed Empoli. L’iniziativa si chiuderà con una tavola rotonda sui fatti di Empoli tra storia e memoria pubblica, con la partecipazione di docenti e studiosi di storia locale.

L’IMPEGNO DEL COMUNE DI EMPOLI – Al contempo, risulta significativo l’impegno del Comune di Empoli nel sostegno al progetto di ricerca bibliografica sulla storia e le rappresentazioni dei fatti del 1° marzo dal 1921 in poi. Obiettivo è raccogliere ed elencare tutto ciò che è stato prodotto sul tema, sia per fornire uno strumento che potrà essere usato in sede di ricerca, sia per ripercorrere la trasformazione del dibattito pubblico, del confronto politico e della ricerca storica nel corso del secolo che ci separa da quelle vicende. Il lavoro è praticamente concluso: emerge un quadro significativo composto da un numero notevole di “prodotti” di varia natura, al cui interno emergono fonti dirette e fonti indirette, saggi, articoli, fumetti, film, giornali, siti internet, video e altro.

Nel suo insieme, dunque, con questo progetto si intende presentare una serie di studi e riflessioni sul passaggio dal 1920 al 1921 in Toscana, al cui interno avvennero eventi tragici ed eroici, per offrire uno sguardo largo, d’insieme, cercando di togliere quel 1921 dall’incandescenza che spesso ha accompagnato rievocazioni e commemorazioni, ma anche con la consapevolezza che la storia contemporanea è una arena di conflitti e che in ambito pubblico non può essere imposta una memoria omologata, inamovibile, condivisa da tutti. Il passaggio tra guerra, dopoguerra e fascismo si colloca all’interno di una fase storica che lasciò un segno profondo sul XX secolo; vari studiosi hanno parlato di “guerra civile europea 1914-1945”. È su quello sfondo che si collocano i singoli fatti, le piccole-grandi storie delle comunità locali, le tragedie individuali e familiari come pure gli atti coraggiosi di uomini e donne protagonisti di episodi talvolta dimenticati.

DICHIARAZIONI –

BRENDA BARNINI, sindaco del Comune di Empoli – «Dopo l’investimento fatto nello scorso mandato amministrativo sui Novecento anni di Empoli che ci ha portato ad una importante pubblicazione, proseguiamo questa volta con il convegno sui fatti del 21. Conoscere la storia, approfondirla e mettere a disposizione dei cittadini strumenti di lettura e studio è a nostro avviso uno dei compiti dell’amministrazione comunale. Per farlo c’è bisogno di collaborare con professionisti di livello come facciamo da sempre nel comune di Empoli. Sarà questa l’ennesima importante occasione per rinsaldare la conoscenza del nostro passato ed uscirne quindi ancora più consapevoli dei fondamenti valoriali della nostra comunità».

MATTEO MAZZONI, Direttore Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea – «Questo progetto è un’occasione importante, non solo per Empoli, per la promozione di una pagina complessa e significativa del nostro passato attraverso il rigore della conoscenza storica. Impegno e prospettiva che condividiamo e perseguiamo con costanza. Per questo vi abbiamo aderito con convinzione come Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea».

MAURO GUERRINI, Università di Firenze, Presidente della Società Storica Empolese – «Non so se cento anni siano sufficienti a passare dalla memoria o, più esattamente, dal sedimento ideologico che ha condizionato la narrazione dei Fatti di Empoli del 1° marzo 1921 a un tentativo di una loro ricostruzione storica. La pregiudiziale del racconto – complotto fascista o complotto antifascista – ha, infatti, pesato e tuttora pesa politicamente. Se riuscissimo nell’intento avremmo compiuto un salto paradigmatico nella rifondazione della storia contemporanea di Empoli. Il convegno proposto dalla Società storica empolese, con incarico di coordinatore scientifico a Roberto Bianchi, iniziativa ottimamente accolta dal Comune di Empoli, ha l’obiettivo di mettere ordine, ricollocare i tasselli al loro posto in un mosaico dal disegno oramai opaco per il decorrere di cento anni. Un convegno ambizioso nelle sue finalità, ma non risolutivo; suo scopo è semmai stimolare ulteriori ricerche che riportino alla considerazione dei fatti, facendo uscire la loro finora travagliata e controversa descrizione, cercando di chiarire il tema con un taglio rigoroso, squisitamente scientifico e non ideologico».

ROBERTO BIANCHI, Università di Firenze, Responsabile Scientifico del Convegno – «Con questo progetto si intende presentare una serie di studi e riflessioni sul passaggio dal 1920 al 1921 in Toscana, al cui interno avvennero eventi tragici ed eroici, per offrire uno sguardo largo, d’insieme, cercando di togliere quel 1921 dall’incandescenza che spesso ha accompagnato rievocazioni e commemorazioni, ma anche con la consapevolezza che la storia contemporanea è una arena di conflitti e che in ambito pubblico non può essere imposta una memoria omologata, inamovibile, condivisa da tutti. Il passaggio tra guerra, dopoguerra e fascismo si colloca all’interno di una fase storica che lasciò un segno profondo sul XX secolo; vari studiosi hanno parlato di “guerra civile europea 1914-1945”. È su quello sfondo che si collocano i singoli fatti, le piccole-grandi storie delle comunità locali, le tragedie individuali e familiari come pure gli atti coraggiosi di uomini e donne protagonisti di episodi talvolta dimenticati. Si tratta di una storia che riguarda tutti, che parla al nostro presente e sulla quale, con l’aiuto della ricerca storica, a cento anni di distanza oggi possiamo tornare a riflettere e discutere richiamando lo “stato dell’arte” sul tema e ponendo qualche punto fermo in vista di ulteriori ricerche che si auspica possano essere messe in cantiere».

ALESSIO MANTELLASSI, Presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria– «La città di Empoli, in occasione del centenario dei fatti del 1921, ospiterà un convegno di grande qualità e di ampio respiro. Era necessario offrire una occasione culturale all’altezza di questo momento e con un approccio maturo. Infatti è fondamentale che quei fatti vengano, non solo contestualizzati, ma anche letti in una prospettiva lunga e temporalmente estesa. Pe questa ragione il convegno offre molti contributi sul contesto politico italiano del 1921, sugli scontri e sulle violenze di quegli anni, sulla tensione toscana e fiorentina: per inquadrare bene e in modo corretto i fatti della nostra città. Ringrazio tutti i soggetti che con noi hanno organizzato questo momento, tutti i relatori e le relatrici perché ci consentiranno di costruire un evento in presenza di alto livello. La necessità di agire con correttezza storica, di contestualizzare i fatti, di leggerli nel tempo e in una corretta dimensione geografica e territoriale ci aiuta a vivere questo appuntamento con assoluta maturità. È, a mio avviso, matura una comunità che senza lacerarsi affronta la sua storia dotandosi di tutti gli strumenti di indagine, conoscenza e approfondimento che gli sono utili. Ne vale della capacità di Empoli di conoscere sé stessa, di capirsi e di saper discutere la propria storia.

Il mio invito e il mio auspicio è che la comunità empolese, con la vivacità che la contraddistingue, e con la maturità che gli è caratteristica, possa sfruttare questa occasione culturale del convegno per proseguire, sempre meglio, un percorso di conoscenza di quei fatti già in corso da anni, senza lacerarsi o dividersi. Sarà una bella occasione, da cogliere tutti insieme».

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

1921. Squadrismo e violenza politica in Toscana

10 e 17 settembre 2021

LA VELA MARGHERITA HACK

Via Magolo, 32, Empoli

Venerdì 10 settembre 2021

Saluti istituzionali ore 9.30

Comune di Empoli

Dipartimento Sagas UniFi

ISRT

Società storica empolese

Presentazione Roberto Bianchi (UniFi)

Sezione 1. 1921 Presiede Mario G. Rossi (Isrt) 10.00-13.00

Andrea Baravelli (UniFe), Spazi e geografie del fascismo: un confronto tra regioni

Mirco Carrattieri (UniMore), Per un atlante della violenza politica nel primo dopoguerra italiano

Luca Madrignani (Isra), Le forze dell’ordine

Sheyla Moroni (UniFi), Il 1921 in tribunale. Casi di studio

Matteo Mazzoni (Isrt), In armi per la Nazione (e per se stessi). Percorsi dello squadrismo toscano

Pausa

Sezione 2. Toscana Presiede Valeria Galimi (UniFi) 15.00-18.00

Andrea Ventura (Isrec), La Toscana nord-occidentale

Emanuela Minuto (UniPi), Pisa

Marco Manfredi (Istoreco), Sovversivismo popolare e fascismo squadrista a Livorno

Stefano Bartolini (Isrpt), L’anno nero. L’ascesa del fascismo tra Prato, Pistoia, l’Appennino

Ilaria Cansella (Isgrec), Lo squadrismo nel Grossetano

Gabriele Maccianti (Accademia senese degli Intronati), Fascismo senese in azione

Interventi e discussione 18.00-19.00

*****

Venerdì 17 settembre 2021

Sezione 3. Firenze-Empoli Presiede Monica Pacini (UniFi) 10.00-12.00

Roberto Bianchi (UniFi), Firenze Empoli Sarzana

Andrea Mazzoni (Isrt), Da Lavagnini alle barricate

Paolo Pezzino (Ist. Parri), I fatti di Empoli nelle carte processuali

Lorenzo Pera (UniFi), Empoli 1921-1945: traiettorie biografiche del fascismo empolese

Gianluca Fulvetti (UniPi), Dopo i fatti. Percorsi biografici dell’antifascismo empolese

Interventi e discussione 12.00-13.00

Pausa

Sezione 4. Tavola rotonda: I fatti di Empoli tra storia e memoria pubblica

coordina Roberto Bianchi (UniFi) 15.00-17.00

Claudio Biscarini (Società storica empolese)

Daniele Lovito (insegnante)

Roberto Nannelli (avvocato)

Paolo Pezzino (Istituto Parri)

Paolo Santini (Bullettino storico empolese)

Simonetta Soldani (Passato e presente)

Interventi e discussione 17.00-18.00

Saluti istituzionali Dario Parrini (Presidente Commissione Affari costituzionali al Senato)

[Comunicato stampa Comune di Empoli]




La Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze ricorda con un video la figura e gli studi di Andrea Devoto

Andrea Devoto e i campi di sterminio
Con un proprio video, la Biblioteca di Scienze Sociali dell’Università di Firenze ricordare la figura e gli studi di Andrea Devoto. L’iniziativa vuole essere un forte invito a scoprire la sua raccolta di libri e il suo archivio conservati presso la Biblioteca.

Andrea Devoto (1927 – 1994), psichiatra e psicologo sociale, ha dedicato tanta parte delle sue ricerche alle dinamiche che sono alla base dei regimi totalitari, alla psicologia delle vittime e dei carnefici dei campi di sterminio, alla solitudine dei sopravvissuti, al valore della testimonianza.
Crediti
Citazioni dalle opere di Andrea Devoto Ricerca documentaria: Lucilla Conigliello, Eugenia Corbino, Maria Giovanna Le Divelec Devoto, Vincenzo Natile, Francesca Palareti Testi: Eugenia Corbino, Lucilla Conigliello Interpreti: Lapo Montelatici, studente; Eugenia Corbino, bibliotecaria Acting coach: Rosaria Giangrande Coordinamento, riprese e montaggio: Vincenzo Natile Wiegala (Lullaby) by Ilse Weber (1903-1944): Arr. The alt Default Dave Connor, Double Bass, Hannah Nicholas, Viola/Voice, Nathaniel Wolkstein, Guitar https://youtu.be/R7jlV4QOKrE




Pian d’Albero: nei luoghi dell’eccidio nasce il Sentiero della Memoria

Pian d’Albero è la nostra memoria fondativa, una memoria condivisa che non appartiene al passato, ma è un lasciapassare necessario per il futuro”: così la sindaca Giulia Mugnai ha ricordato i tragici fatti del giugno 1944 durante la doppia celebrazione per il 77° anniversario dell’eccidio di Pian d’Albero che si è tenuta domenica 20 giugno 2021, prima con una celebrazione istituzionale in forma ristretta davanti al casolare Cavicchi, teatro del massacro nazista, poi con la cerimonia pubblica al monumento alla memoria di Sant’Andrea di Campiglia.

Sabato 26 giugno, poi, è avvenuta l’inaugurazione del Sentiero della Memoria, un percorso escursionistico attraverso i luoghi simbolo della Resistenza sui Monti Scalari, tra i quali lo stesso casolare.

“Nell’eccidio del 20 giugno 1944 furono ammazzate 39 persone. Morirono giovani partigiani e contadini, morì il piccolo Aronne Cavicchi, poco più di 14 anni. Pian d’Albero è una ferita profonda che ci rammenta costantemente la ferocia del nazifascismo, ma ci racconta anche di come la comunità abbia saputo rinascere e ricostruirsi con la solidarietà, i diritti, la democrazia, anziché con la vendetta”, ha detto la sindaca.

Pian d’Albero è anche la tappa principale del Sentiero della Memoria, un percorso ad anello lungo circa 11 chilometri, con partenza e arrivo a Poggio alla Croce, attraversando i luoghi della Resistenza sui Monti Scalari: il casolare dei Cavicchi, teatro dell’eccidio, ma anche altri casali e rifugi di fortuna che vennero utilizzati dalla Brigata partigiana Sinigaglia, fino a raggiungere la linea Mädchen, ultimo avamposto difensivo delle forze nazifasciste, teatro di un durissimo scontro al termine del quale ebbe la meglio il reggimento scozzese dei Black Watch, che nel luglio 1944 riuscì a sfondare. Lungo il percorso, dei pannelli informativi raccontano le vicende di quei tragici giorni. Il tracciato escursionistico non presenta particolari difficoltà ed è adatto a chiunque abbia un minimo di confidenza con la camminata nel bosco.

Il Sentiero della Memoria è un progetto promosso da Comune di Figline e Incisa Valdarno, Comune di Greve in Chianti, Anpi Figline, Anpi Bagno a Ripoli, Anpi Firenze Sud (Gavinana), Anpi Ponte a Ema, Anpi Rignano Reggello, realizzato anche grazie alla collaborazione di omunCai Firenze, Gaib – Gruppo Avvistamento Incendi Boschivi, Gruppo San Michele Gev del Chianti, Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, Prociv Incisa, Vab Rignano sull’Arno – Antincendi Boschivi – Protezione Civile, Circolo Sms Poggio alla Croce, Matteo Barucci, Oliviero Buccianti, Fabio Modi, Francesco Modi e in fase finale Valdisieve Offroad Club 4×4.

Il videohttps://www.youtube.com/watch?v=IrKAaQFe0Bg&t=258s




La scomparsa del Prof. Elia

eliaÈ stato un onore per l’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea avere il Prof. Gian Franco Elia tra i propri soci, anche come membro, per alcuni anni, del Consiglio Direttivo. La sua decisione di aderire e di dare il suo contributo all’ISGREC rappresentarono un incoraggiamento prezioso per chi aveva allora il compito di condurre l’Istituto e una conferma autorevole della validità del percorso intrapreso. Sostenendoci, Elia mostrò infatti di condividere il nostro progetto culturale, che mirava – come tutt’oggi mira – a ripercorre la storia con sguardo critico: soprattutto la storia più recente e in particolare quella del nostro territorio. C’era, in quella partecipazione, la consapevolezza che la ricerca scientifica, a maggior ragione se ha per oggetto i fenomeni sociali e politici nel loro sviluppo storico, non può prescindere da un contesto di libero confronto tra i ricercatori, e tra loro e il pubblico a cui si rivolgono; e dunque la convinzione che solo la democrazia, come forma – sia pure sempre imperfetta – della convivenza civile, fornisce le condizioni in cui la ricerca può liberamente svilupparsi. La Resistenza, esperienza collettiva senza la quale in Italia non sarebbe oggi neppure possibile immaginare una cittadinanza democratica, era dunque per Elia il riferimento storico imprescindibile. A questi principi Elia ha ispirato il proprio impegno professionale e civile: come studioso, insegnante e amministratore, anche quando ha ricoperto un Ufficio di grande prestigio e responsabilità come quello di Rettore dell’Università di Pisa.

Tra i numerosi debiti che l’ISGREC ha nei confronti di Gianfranco Elia, in riferimento alla sua produzione scientifica, ci limitiamo a ricordare gli studi sulla trasformazione della nostra città e del nostro territorio tra ‘800 e ‘900, che ancora l’ISGREC indica ai giovani studiosi e a chiunque desideri comprendere a fondo il senso di un processo storico di lungo periodo che ci ha condotto, non senza contrasti e grandi sofferenze soprattutto a carico delle classi popolari, a vivere nelle condizioni attuali.

Fu Gianfranco Elia a pronunciare, nella biblioteca dell’ISGREC, l’orazione funebre di Francesco Chioccon, il primo presidente dell’Istituto, e volle allora mettere in evidenza la coerenza di antifascista e militante socialista del suo amico e compagno. Vi fu tuttavia nel suo discorso anche la rievocazione di una stagione culturale e politica che all’inizio degli anni Cinquanta aveva caratterizzato la nostra città e le aveva dato un rilievo che andava ben oltre la cerchia delle mura medicee. Ci fu in quegli anni, da parte di personalità certamente non comuni, il coraggio di andare oltre gli sterili orgogli provinciali, per proiettarsi, con la necessaria umiltà ma con sicura decisione, su orizzonti più vasti. Chioccon rappresentò con altri quella stagione; Elia ne fu forse l’esponente più giovane. Con lui oggi quella stagione scompare definitivamente. Di quella lezione rimane un’eredità da coltivare.

ISGREC




La Biblioteca Franco Serantini diventa “Ente Associato” dall’Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza

Il Consiglio Generale dell’Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea “F. Parri”, ha discusso e accolto la richiesta della Biblioteca Franco Serantini per il riconoscimento di “Ente Associato” all’Istituto Nazionale. La notizia è stata comunicata oggi alla Biblioteca dal prof. Paolo Pezzino presidente d ell’Istitutonazionale “F. Parri”.

Nel ringraziare il Presidente e il Consiglio Generale del “Parri” e tutti coloro, tra i soci e gli amici, che hanno lavorato intensamente in questi anni per raggiungere questo obiettivo, la direzione della Biblioteca F. Serantini sottolinea l’importanza di un riconoscimento che premia il lavoro svolto dalla struttura culturale pisana a partire dal 1979. Inoltre, Pisa e la sua provincia hanno ora finalmente un Istituto storico della resistenza, con una sede adeguata e un importante patrimonio documentario (oltre 60mila volumi e 6mila periodici, 90 fondi archivistici – tra i quali recentissimamente l’archivio della Federazione pisana del PCI – e tanti altri materiali) che può rappresentare degnamente il territorio nell’ambito della Rete nazionale, soprattutto nelle attività di ricerca e didattica sulla storia del Novecento.

L’adesione come “Ente Associato” vincola ora l’Istituto pisano alle finalità statutarie dell’Istituto nazionale,, per l’attuazione di attività coerenti con i suoi indirizzi programmatici, e fornisce la possibilità di partecipare ad iniziative della rete associativa del “Parri” (79 Istituti associati e collegati), per la ricerca ed il dibattito storiografico sull’età contemporanea, segnatamente per la tutela e la divulgazione della storia dell’antifascismo e della Resistenza.

per la Biblioteca F. Serantini
il direttore
Franco Bertolucci

Ghezzano (PI), 27 maggio 2021

[notizia tratta dal sito della Biblioteca]




USR Toscana e ISRT rinnovano il Protocollo triennale per il reciproco impegno didattico

L’Ufficio scolastico regionale della Toscana e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea hanno rinnovato lo scorso 25 maggio il Protocollo triennale per le attività didattiche di reciproco interesse. In particolare sono individuate come aree di comune intervento:

• Formazione del personale della scuola nell’ambito della didattica della storia, con particolare riferimento alla contemporaneità nella sua dimensione globale ed europea nonché alla storia dell’Italia del Novecento, ai rapporti memoria-storia, all’uso delle fonti, a partire dal patrimonio documentario degli istituti storici della Resistenza;

• Sostegno alla diffusione dei processi di innovazione e sperimentazione didattica nell’area geostorica- sociale e documentalistica, con particolare riguardo all’intreccio tra storia ed Educazione alla cittadinanza e fra Storia ed Educazione alla Legalità •

Sostegno alla promozione e diffusione dei progetti didattici dell’ISRT e degli istituti associati in primo luogo per i progetti con valenza regionale per docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. • Ricerca-didattica, con particolare riguardo alla progettazione curricolare e alla valutazione;

• Sostegno ad iniziative coordinate tra Enti, Amministrazioni e organismi di cooperazione europea.

• Organizzazione della Giornata della Memoria, del Giorno del Ricordo, e delle altre scadenze del calendario civile in sinergia con le iniziative proposte dagli Enti Locali e dalle altre risorse presenti sul territorio




Apertura straordinaria del Museo della Deportazione per la Festa della Repubblica

̀ – FESTA DELLA REPUBBLICA – apertura straordinaria del Museo della Deportazione (Prato) anche il pomeriggio (.-. .-.) con su prenotazione alle ore 15.30.
Tutte le info sul sito del Museo http://www.museodelladeportazione.it/…/20/2-giugno-2021/




Deposizione delle Pietre d’Inciampo per 24 persone catturate all’Ospizio ebraico di Firenze

Il 5 maggio p.v. alle ore 11,00 in viale Amendola 4 si svolgerà anche a Firenze la posa di 24 pietre d’inciampo in memoria delle persone che il 24/5/1944 furono deportati dall’Ospizio Israelitico di Firenze, fra i quali vi erano anche una mamma con i suoi due bambini.

La manifestazione organizzata con la collaborazione del Comune di Firenze si svolgerà nel rispetto delle misure anti-Covid,  con le persone presenti all’aperto, in numero ridotto e avranno l’obbligo di indossare le mascherine e di mantenere le debite distanze.

La data della posa è stata decisa in collaborazione con il Comune di Firenze, in prossimità e nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile e vedrà la partecipazione del Sindaco e di altre autorità locali. Sarà presente il direttore dell’ISRT Matteo Mazzoni. Interverrà Marta Baiardi, ricercatrice dell’ISRT, che ha compiuto la ricerca e terrà l’introduzione storica.

Elenco dei 24 deportati, a cura di Marta Bariardi: BAIARDI-DEPORTATI OSPIZIO