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Premio “Giuseppe Sormani” per un’opera su Antonio Gramsci o su un tema gramsciano

Comunichiamo l’uscita del Bando della quarta edizione del premio internazionale “Giuseppe Sormani” per un’opera edita riguardante la vita e il pensiero di Antonio Gramsci o che, vertendo su temi da lui affrontati, abbia le sue opere tra i propri punti di riferimento significativi.

In allegato il testo del bando. Scadenza per la presentazione delle domande 31 ottobre.

Tutte le informazioni sono reperibili sul nostro sito all’indirizzo http://www.gramscitorino.it/premi-sormani.html.




Addio a Giovanni Pieraccini, protagonista del socialismo toscano ed italiano

Si è spento stamani nella sua casa di Viareggio all’età di 99 anni Giovanni Pieraccini esponente di spicco del socialismo toscano e nazionale, protagonista della stagione del centrosinistra degli anni Sessanta.

Nato a Viareggio il 25 novembre 1918, laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Pisa, fu protagonista della Resistenza a Firenze, assessore nella giunta della Liberazione, direttore del periodico socialista “La Difesa” e redattore de “La Nazione del popolo” quotidiano del Comitato toscano di liberazione nazionale.

Dal 1948 divenne punto di riferimento delle correnti socialiste che volevano una maggiore autonomia dal PCI. Deputato dal 1948 al 1968, direttore dell'”Avanti!” dal 1960 al ’63,  Ministro dei Lavori pubblici nel dicembre del ’63, Ministro del Bilancio nel secondo e terzo governo Moro. Senatore dal 1968 al 1976. Ministro alla Marina mercantile nel ’73 e alla Ricerca scientifica nel ’74.




Ciao Laura, comandante partigiana. E grazie!

ToscanaNovecento si unisce all’Istituto della Resistenza apuana e alla sezione di Pontremoli dell’ANPI nel ricordare Laura Seghettini nel giorno della sua scomparsa.

Laura Seghettini, Comandante Partigiana, Vice Commissario della XII Brigata Garibaldi di Parma. A lei nel 2006 il Presidente della Repubblica aveva conferito il titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana nel corso di una cerimonia al Quirinale.

Per tutta la vita Laura ha lottato, senza mai tirarsi indietro, senza alcun calcolo di opportunità , anteponendo sempre il bene altrui al proprio. Maestra, ha educato generazioni di giovani tra i banchi di scuola, ed ha insegnato a tutti noi nella società  quanto siano preziosi i principi di pace e giustizia e quanto sia necessario difendere, ogni giorno, gli ideali di libertà  e di uguaglianza.

Cresciuta in una famiglia antifascista – socialista e comunista – ascoltava e partecipava agli accesi dibattiti nella casa patriarcale in quel rione di S. Cristina al quale è rimasta legata per tutta la vita e nel quale la comunità  locale e tanti amici arrivati anche da lontano si ritroveranno domani martedì 11 luglio per l’ultimo saluto. Là si svilupparono gli embrioni di quei saldi principi che l’avrebbero portata, pochi anni dopo – al ritorno dalla Libia dove aveva seguito lo zio emigrato per cercare quel lavoro che il fascismo gli aveva negato – a schierarsi contro il regime che, anche e soprattutto a Pontremoli, faceva sentire tutto il peso dell’oppressione della dittatura.

Attiva nella propaganda clandestina e senza timore di esprimere liberamente e apertamente le proprie idee antifasciste, le venne somministrato l’olio di ricino e rimase sotto la sorveglianza delle camicie nere locali. Dopo l’8 settembre e con l’organizzarsi delle prime formazioni iniziò a sostenere la Resistenza occupandosi di consegnare rifornimenti di viveri e vestiario ai giovani renitenti saliti sulle montagne pontremolesi. Venne arrestata e incarcerata due volte: un’esperienza che le fece promettere a se stessa che non si sarebbe ripetuta. Così quando seppe del terzo ordine di arresto, questa volta emesso dal comando tedesco, prese la strada dei monti: era la primavera del 1944. La formazione che la accolse era quella del battaglione Guido Picelli, nelle montagne sopra Cervara nella quale militavano molti suoi coetanei. Arrivò e  nei giorni successivi si verificò l’uccisione da parte dei fascisti della X Mas del comandante Fermo Ognibene ; il nuovo comandante era Dante Castellucci, “Facio” che tuttavia di lì a poche settimane sarebbe morto in circostanze mai del tutto chiarite, fucilato da un manipolo di partigiani.

Era il 22 luglio: pochi giorni dopo Laura con un gruppo di fedelissimi di Facio passò alla Zona Operativa Ligure per continuare la lotta armata nel parmense, nei ranghi della XII Brigata Garibaldi della quale arrivò a ricoprire addirittura il ruolo di Vice Commissario e il 6 maggio 1945 ebbe l’onore  – unica tra le donne partigiane presenti alla manifestazione – di sfilare alla testa del corteo per festeggiare la Liberazione e la fine della guerra.
Per molti anni continuò a chiedere invano che fosse fatta piena luce sull’uccisione di Dante Castellucci e gli fosse resa giustizia. Alla fine si dedicò all’insegnamento e all’educazione di grandi e piccoli: in tanti salivamo le scale della casa in Santa Cristina per ascoltare i suoi racconti e per riflettere con lei.
Sempre attenta, curiosa e partecipe, scelse di raccontare la storia del suo impegno nella Resistenza solo molti anni dopo; il suo libro Al vento del nord. Una donna nella lotta di Liberazione (Carocci, Roma 2006) è una straordinaria testimonianza che si propone come guida per tutti coloro che credono che uguaglianza, libertà  e pace siano valori per i quali vale ancora la pena di spendersi in prima persona.




In Estate aperture serali al rifugio antiaereo della Martana (Massa)

L’associazione culturale Sancio Pancia comunica il calendario estivo del RAM:
a partire da domani venerdì 23 giugno fino a sabato 9 settembre aperture serali del Rifugio antiaereo della Martana: tutti i venerdì e sabato sera dalle ore 21 alle ore 24.
Proiezioni di foto e filmati d’epoca, visite guidate.
RAM – via Bigini – Massa
Ingresso gratuito. Info a sanciop.ms@gmail.com e al 3290227861




Guerra e lotta di Liberazione in terra di Siena: un nuovo database per conoscere la storia del territorio

L’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea comunica che è online Guerra e lotta di liberazione in terra di Siena il nuovo database curato da Alessandro Orlandini, direttore dell’Istituto, dedicato a tutti gli eventi bellici ed agli episodi della guerra di liberazione che interessarono il territorio di Siena durante l’ultimo conflitto.




Bando per la pubblicazione di un’opera sulla storia e le culture politiche di GL e dell’azionismo

La collana editoriale “Testimoni della libertà”, nata e sviluppatasi grazie al sostegno della Fondazione Avvocato Faustino Dalmazzo, ha pubblicato con la casa editrice FrancoAngeli tra il 2007 e il 2017 dieci titoli, frutto di ricerche presentate nel corso degli anni durante il seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”:
– Leo Valiani. Gli anni della formazione. Tra socialismo, comunismo e rivoluzione democratica, di Andrea Ricciardi;
– Libertà individuale e organizzazione pubblica in Silvio Trentin, di Fulvio Cortese;
– Democrazia e identità nazionale nella vita di un antifascista tra Italia e Stati Uniti: biografia di Max Ascoli (1898-1947), di Davide Grippa;
– La diaspora azionista. Dalla Resistenza alla nascita del Partito radicale, di Elena Savino;
– Per la giustizia e la libertà. La stampa Gielle nel secondo dopoguerra, di Diego Giachetti;
– Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, «Empirico» e «Pantagruel». Per un’Europa diversa. Carteggio 1943-1945, a cura di Piero S. Graglia;
– L’illusione della parità. Donne e questione femminile in Giustizia e Libertà e nel Partito d’azione, di Noemi Crain Merz;
– Giulio Bolaffi, Partigiani in Val di Susa. I nove Diari di Aldo Laghi, a cura di Chiara Colombini;
– Partigiani in borghese. Il movimento di Unità popolare nell’Italia degli anni Cinquanta, di Roberto Colozza
– Alla ricerca della libertà. Vita di Aldo Garosci, di Daniele Pipitone

Nella convinzione che la collana abbia rappresentato un’occasione importante per molti ricercatori e che abbia dato un contributo notevole all’ambito di studi legato all’esperienza politico-culturale di Giustizia e Libertà e del Partito d’azione e dei loro protagonisti, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” ha deciso, a partire dal 2016, di aprire il bando per l’assegnazione del Premio Faustino Dalmazzo che dà luogo alla pubblicazione all’interno della collana anche a quanti non abbiano partecipato al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”.

Il presente bando ha l’obiettivo di sostenere esclusivamente i costi per la pubblicazione ed è rivolto a tutti coloro che si occupino di GL, del Pda, delle culture ed esperienze politiche che a essi si richiamino: la partecipazione al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti” costituirà un elemento preferenziale, ma non vincolante, nella selezione dei lavori presentati.

Gli studiosi che intendono candidare la propria ricerca per la pubblicazione devono inviare all’indirizzo e-mail chiara.colombini@istoreto.it entro il 30 giugno 2017 un progetto editoriale così concepito:
– una presentazione (non più di 5 cartelle);
– un indice;
– un capitolo o un’introduzione di prova;
– una previsione orientativa delle battute complessive.

Condizione indispensabile per partecipare alla selezione è garantire la consegna del lavoro concluso entro e non oltre il 31 dicembre 2017. In caso di mancato rispetto del termine di consegna decadrà automaticamente l’impegno alla pubblicazione.

Si richiede inoltre ai candidati di fornire i propri recapiti (indirizzo, e-mail, telefono), un breve curriculum circa i propri studi, interessi ed eventuali pubblicazioni.

Con l’invio i candidati autorizzano il trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/03. I dati trasmessi saranno utili esclusivamente per il presente bando e non saranno trasmessi a terzi.
I materiali inviati, e non scelti per la pubblicazione, restano di proprietà dei candidati.

I risultati della selezione saranno comunicati il 17 luglio 2017.




“Firenze in guerra 1940-1944” alla 1a Conferenza italiana di Public History a Ravenna

Il Comitato organizzativo della 1a Conferenza di Public History, che si terrà a Ravenna dal 5 al 9 giugno prossimi, ha selezionato la proposta di poster presentata da Carmelo Albanese per l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea (già Istituto storico della Resistenza in Toscana) relativa al nuovo portale interattivo della mostra storico-documentaria “Firenze in guerra 1940-1944” curata da Francesca Cavarocchi e Valeria Galimi. Giovedì 8 giugno, dunque, nel corso della assemblea plenaria Albanese illustrerà la configurazione del nuovo sito internet firenzeinguerra.com, che è stato ideato non come una classica vetrina on line della mostra, quanto, piuttosto, come una continuazione della stessa. Dal portale, infatti, si potrà facilmente accedere a una parte consistente del materiale esposto nei locali di Palazzo Medici Riccardi da ottobre 2014 a gennaio 2015, ascoltare le interviste ai testimoni e vedere le foto della città in guerra (tramite l’archivio digitale Historypin), oltreché prendere visione della documentazione privata di cittadini comuni raccolta con il progetto Memory Sharing.




Ricordare i soldati brasiliani e gli sminatori italiani: rievocazione storica sulla montagna pistoiese

Lo scorso 5 maggio a Collina Pistoiese si è svolta una rievocazione storica diretta agli studenti della scuola Primaria delle Fornaci (Pistoia) per ricordare i soldati brasiliani e gli sminatori italiani che tra il 1944 ed il 1945 disinnescarono migliaia di mine antiuomo sulla Porrettana, mettendo in sicurezza i paesi e le borgate attraversate dagli eventi bellici. L’iniziativa, promossa dal Sindacato Pensionati Italiani CGIL Sezione Fornaci e dall’Istituto Storico per la Resistenza e l’età contemporanea di Pistoia è stata patrocinata dall’Amministrazione del locale Sacrario Brasiliano di San Rocco.

L’Associazione ha effettuato un diorama vivente nel corso del quale sono state raccontate le storie di tre personaggi emblematici: il Tenente del Genio Raoul da Cruz Lima Junior che si distinse particolarmente nello smantellamento dei pericolosi depositi di munizioni lasciati dai tedeschi in ritirata, ed i rastrellatori pistoiesi (termine con cui si definivano i primi sminatori a partire dal 1944) Corsino Corsini e Mario Meini, morti il 18 gennaio 1945 per lo scoppio di una mina.

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