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Aperte le iscrizioni del corso online: “In viaggio verso Auschwitz” in vista del Giorno della Memoria 2021.

Si rende noto che la Regione Toscana, in collaborazione con “Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e della Resistenza di Prato”, in occasione del prossimo “Giorno della Memoria”, organizza il corso di aggiornamento: “In viaggio verso Auschwitz – Percorso di formazione online tra storia e memorie”.

Il corso, gratuito, si svolgerà interamente in modalità telematica con lezioni, conferenze, laboratori e attività didattica a distanza. Il corso è rivolto ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado che insegnano alle ultime tre classi del ciclo scolastico e, per le attività previste nella sezione “Dialoghi tra passato e presente”, anche agli stessi studenti delle ultime tre classi delle suddette scuole.

Gli insegnanti avranno successivamente la possibilità di svolgere attività didattica con le proprie classi anche producendo materiali multimediali che saranno selezionati da una commissione giudicatrice composta da membri della Regione Toscana, Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato e Istituto Storico Toscana della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISRT) per essere pubblicamente presentate in occasione del Meeting del “Giorno della Memoria 2021”.

Il percorso si concluderà con la partecipazione al Meeting on line degli studenti toscani il 27 gennaio 2021. Il Meeting sarà trasmesso in streaming, alla presenza dei testimoni della Shoah e della deportazione. Le scuole toscane di ogni ordine e grado potranno seguirlo con punti di ascolto a cura di ogni scuola.

Sono partner del progetto l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana (USR Toscana) e l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISRT).

Il corso è riconosciuto dal MIUR ed è valido come aggiornamento degli insegnanti per le suole secondarie di secondo grado. Inoltre, è propedeutico alla partecipazione alle future edizioni de “Il Treno della Memoria” organizzate dalla Regione Toscana.

Le richieste di partecipazione dovranno essere inoltrate al seguente indirizzo: formazione@museodelladeportazione.it

 Le iscrizioni saranno aperte fino al 30 luglio 2020.

Numero partecipanti: max 250 (sarà seguito l’ordine cronologico delle domande d’iscrizione).

 Per informazioni sull’organizzazione dell’evento contattare la Fondazione Museo e Centro della Deportazione e Resistenza di Prato: formazione@museodelladeportazione.it

 

Descrizione del progetto

 

 

Il Treno della Memoria è un viaggio tra storia e memoria, tra passato e consapevolezza del presente che trova il proprio focus nel percorso culturale di formazione proposto agli insegnanti, in modo tale che le conoscenze e l’aggiornamento didattico acquisiti possano essere trasferiti nella formazione degli studenti.

Il Novecento, i totalitarismi, le persecuzioni, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio, la Shoah, sono elementi che interrogano costantemente il nostro presente e che aprono a riflessioni ed attività multidisciplinari fondamentali per coloro che svolgono professioni educative e/o legate al mondo della formazione.

Il progetto ripercorre virtualmente i luoghi, i temi, le questioni legate alla storia ed alle memorie del Novecento, delle deportazioni, del fascismo, del nazismo e dei totalitarismi, per offrire conoscenze e strumenti professionali adeguati alla progettazione di attività formative nell’ambito scolastico e costruire strumenti culturali, formativi, educativi rivolti al presente.

1.Presentazione scientifica del corso
2. Il contesto storico degli anni Trenta e Quaranta. Fascismo, nazismo e guerra totale
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE

3.Il sistema concentrazionario nazista
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
4.La deportazione degli oppositori politici e degli IMI
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
5.Dalla persecuzione degli “omosessuali”, dei testimoni di Geova e degli “asociali” al genocidio di rom e

sinti
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
6.L’aktion T4 e lo sterminio dei disabili
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
7. La persecuzione degli ebrei, la Shoah, Auschwitz
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
8.La giustizia internazionale ed i processi dopo lo sterminio

-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
9.La costruzione delle categorie dell’odio nel presente
Agli iscritti sarà successivamente inviato il programma dettagliato con i nomi dei relatori e degli ospiti dei Dialoghi.

 

Organizzazione generale del corso

 

·        Il corso avrà inizio nell’ultima settimana di agosto 2020 (saranno comunicati data e orario) e si concluderà con la partecipazione in streaming al “Giorno della Memoria 2021”.

 

·        Gli incontri si svolgeranno con cadenza settimanale, per la durata totale di 90 minuti circa (40 minuti di lezione + max 50 minuti di laboratorio didattico).

 

·        Nella sezione “Dialoghi tra passato e presente” sono previsti incontri con scrittori, comunità, associazioni che si svolgeranno in orario serale. La partecipazione ai dialoghi è volontaria e non obbligatoria.




PREMIO SPADOLINI NUOVA ANTOLOGIA – XXIV Edizione

Fondazione Spadolini Nuova Antologia
PREMIO SPADOLINI NUOVA ANTOLOGIA

XXIV Edizione speciale per i 40 anni della Fondazione

 

La Fondazione Spadolini Nuova Antologia bandisce il consueto premio annuale che si richiama a quello fondato da Giovanni Spadolini in onore della madre Lionella.

Art. 1 – Il premio è a carattere nazionale ed è dedicato a un tema attinente alla:

STORIA POLITICA E CULTURALE DELL’ITALIA CONTEMPORANEA (dall’ ‘800 ai giorni nostri)

Art. 2 – Saranno premiate tesi di laurea (vecchio ordinamento o laurea magistrale) e di dottorato discusse nei tre anni antecedenti al 2 giugno 2020 da candidati che non abbiano superato i 35 anni alla data di scadenza del bando.
Art.3 – In ricordo dell’insegnamento storico di Giovanni Spadolini, è stato chiesto al Presidente del Senato e al Presidente della Camera dei Deputati il conferimento di un proprio premio di rappresentanza quale riconoscimento a tesi di laurea e di dottorato ritenute dalla commissione particolarmente meritevoli per l’interesse e l’originalità della tematica affrontata e per il rigore scientifico.
Art. 4 – Il premio consiste in euro 6000, divisibile fino a quattro vincitori ripartiti fra tesi di laurea e/o di dottorato.
Art. 5 – Le domande, indicanti la data della discussione della tesi di laurea (con indicazione del relatore e del
punteggio conseguito) o di dottorato, accompagnate da un breve curriculum e sintesi del lavoro svolto, con
indicazione delle fonti, nonché una copia dell’elaborato (in forma cartacea o in dischetto, completa dei dati
dell’interessato, con indirizzo di posta elettronica e numero di cellulare) dovranno pervenire entro e non oltre il 30 settembre 2020 alla sede della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, Via Pian dei Giullari n. 139, 50125 Firenze. Gli elaborati inviati non saranno restituiti.
Art. 6 – La commissione giudicatrice è composta dal prof. Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, dalla prof.ssa Gabriella Ciampi, ordinaria dell’Università degli Studi della Tuscia, dal prof. Sandro Rogari, presidente dell’Accademia Toscana di scienze e lettere La Colombaria, e dal prof. Angelo Varni, professore emerito dell’Università degli Studi di Bologna. La comunicazione ai vincitori avverrà con lettera, recante altresì l’indicazione della data della cerimonia di premiazione.

www.nuovaantologia.it
Via Pian dei Giullari 139- 50125 Firenze
fondazione@nuovaantologia.it
tel. 055- 687521




Premio Faustino Dalmazzo: il bando

Premio Faustino Dalmazzo
Bando per la pubblicazione di un’opera
nella collana editoriale “Testimoni della Libertà”

La collana editoriale “Testimoni della libertà”, nata e sviluppatasi grazie al sostegno della Fondazione Avvocato Faustino Dalmazzo, ha pubblicato con la casa editrice Franco Angeli tra il 2007 e il 2020 tredici titoli, frutto di ricerche presentate nel corso degli anni durante il seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti” o comunque attinenti ai temi al centro dei lavori di quest’ultimo.

Leo Valiani. Gli anni della formazione. Tra socialismo, comunismo e rivoluzione democratica, di Andrea Ricciardi;
Libertà individuale e organizzazione pubblica in Silvio Trentin, di Fulvio Cortese;
Democrazia e identità nazionale nella vita di un antifascista tra Italia e Stati Uniti: biografia di Max Ascoli (1898-1947), di Davide Grippa;
La diaspora azionista. Dalla Resistenza alla nascita del Partito radicale, di Elena Savino;
Per la giustizia e la libertà. La stampa Gielle nel secondo dopoguerra, di Diego Giachetti;
Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, «Empirico» e «Pantagruel». Per un’Europa diversa. Carteggio 1943-1945, a cura di Piero S. Graglia;
L’illusione della parità. Donne e questione femminile in Giustizia e Libertà e nel Partito d’azione, di Noemi Crain Merz;
Giulio Bolaffi, Partigiani in Val di Susa. I nove Diari di Aldo Laghi, a cura di Chiara Colombini;
Partigiani in borghese. Il movimento di Unità popolare nell'Italia degli anni Cinquanta, di Roberto Colozza;
Alla ricerca della libertà. Vita di Aldo Garosci, di Daniele Pipitone;
Le due Italie. Azionismo e qualunquismo (1943-1948), di Alberto Guasco;
Tra amicizia e solidarietà antifranchista. Giorgio Agosti, Franzo Grande Stevens e José Martínez, di Alessio Bottai;
Il paese dimenticato. Nuto Revelli e la crisi dell’Italia contadina, di Gianluca Cinelli.

Nella convinzione che la collana possa rappresentare un’occasione importante per molti ricercatori e che offra un contributo rilevante all’ambito di studi legato all’esperienza politico-culturale di Giustizia e Libertà, del Partito d’azione e dei loro protagonisti, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” dal 2016 ha aperto il bando per l’assegnazione del Premio Faustino Dalmazzo, che dà luogo alla pubblicazione all’interno della collana, anche a quanti non abbiano partecipato al seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti”.
Il presente bando ha l’obiettivo di sostenere esclusivamente i costi per la pubblicazione ed è rivolto a tutti coloro che si occupino di GL, del Pda, delle culture ed esperienze politiche che a essi si richiamino: la partecipazione alle passate edizioni del seminario “Giellismo e Azionismo. Cantieri aperti” costituisce un elemento preferenziale, ma non vincolante, nella selezione dei lavori presentati.

Gli studiosi che intendono candidare la propria ricerca per la pubblicazione devono inviare all’indirizzo e-mail chiara.colombini@istoreto.it entro il 13 luglio 2020 un progetto editoriale così concepito:
– una presentazione (non più di 5 cartelle);
– un indice;
– un capitolo o un’introduzione di prova;
– una previsione orientativa delle battute complessive (spazi inclusi).

Condizione indispensabile per partecipare alla selezione è garantire la consegna del lavoro concluso entro e non oltre il 31 dicembre 2020. In caso di mancato rispetto del termine di consegna decadrà automaticamente l’impegno alla pubblicazione.

Si richiede inoltre ai candidati di fornire i propri recapiti (indirizzo, e-mail, telefono) e un breve curriculum circa i propri studi, interessi di ricerca ed eventuali pubblicazioni.

Con l’invio i candidati autorizzano il trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/03. I dati trasmessi saranno utili esclusivamente per il presente bando e non saranno trasmessi a terzi.
I materiali inviati, e non scelti per la pubblicazione, restano di proprietà dei candidati.
I risultati della selezione saranno comunicati il 29 luglio 2020.




1940-’43: campi italiani per progionieri di guerra. Il nuovo progetto di Topografia per la Storia

Con l’entrata in guerra – il 10 giugno del 1940, quindi esattamente 80 anni fa – il Regio esercito italiano si trova nella necessità di creare e successivamente gestire i luoghi dove internare i prigionieri di guerra degli eserciti nemici catturati durante i combattimenti.

Dopo aver realizzato negli anni scorsi una mappatura dei campi italiani per prigionieri di guerra (qui la mappa ancora provvisoria con i 177 luoghi individuati tra campi principali e distaccamenti di lavoro http://campifascisti.it/mappe. php?all=on&21=on&4=on), Topografia della Storia ha appena finito di inserire nel nostro sito 340 nuove immagini, la maggior parte delle quali relative proprio a questa tipologia di luoghi.

Tutte le immagini sono tratte dall’archivio audiovisivo del Comitato internazionale della Croce Rossa di Ginevra (ICRC), che ci ha concesso il permesso alla pubblicazione.

Si tratta quindi di immagini “ufficiali”, scattate durante le visite dei delegati dell’ICRC ai campi per prigionieri.

Le immagini si possono consultare partendo dal database http://campifascisti.it/ elenco_immagini.php o selezionando l’intero archivio (Visualizza per archivio: International Committee of the Red Cross) oppure partendo dai luoghi (ad esempio: Busseto – campo per prigionieri di guerra numero 55).

Secondo i dati dello Stato maggiore del Regio esercito italiano, nel marzo 1943 si trovano nei campi in Italia circa 80 mila prigionieri di guerra.

La maggior parte di loro combatteva per l’esercito dell’impero britannico. Oltre a 43.691 inglesi, vi sono prigionieri provenienti dal Sud Africa (divisi in bianchi, 12.178, e di colore, 2.600), dall’India (5.199), dalla Nuova Zelanda (3.788) e dall’Australia. I prigionieri di nazionalità americana sono 742, mentre 1.970 sono francesi definiti come degaullisti.
Infine, in campi a sé, vi sono anche 1.600 greci e 5.760 militari dell’ex esercito jugoslavo, la maggioranza dei quali è classificata come di nazionalità serba.

Le fotografie ci mostrano alcuni dei campi di prigionia per ufficiali di rango superiore, di solito ricavati in castelli o ville storiche (si veda ad esempio il campo numero 17 presso il castello di Rezzanello in provincia di Piacenza http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=474 ), e diversi campi per i soldati semplici, dove le condizioni di vita erano ovviamente molto più spartane (si veda ad esempio il campo numero 57 di Grupignano in provincia di Udine http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=552 ).

Il campo di prigionia più documentato (ben 49 fotografie) è quello di Sulmona (qui una veduta generale del luogo http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=536 ). Il campo di Sulmona era diviso in due parti: quella in baracche dove stava la maggior parte dei soldati prigionieri di guerra, e una sorta di dependance per gli alti ufficiali alloggiati presso villa Orsini.

Come prevedeva la Convezione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra – firmata anche dall’Italia -, il Regio esercito allestì inoltre alcuni Ospedali per i militari catturati. Il fondo dell’ICRC conserva una bella immagine dell’Ospedale per prigionieri di guerra numero 201 di Bergamo, osservando la quale si ha una chiara idea del carattere “multietnico” dell’esercito alleato nemico dell’Italia (http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=341 ).

Non mancano neppure le immagini dei campi per i prigionieri di guerra greci e jugoslavi (anche se per questi ultimi l’Italia non riconosceva alcuna tutela internazionale). Tra gli altri si vedano il campo numero 55 di Busseto (per prigionieri di guerra greci http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=497 ) e il campo numero 23 di Vestone per gli jugoslavi http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=576 ).

Oltre che dei campi per prigionieri di guerra, nel fondo dell’ICRC sono state rintracciate alcune immagini relative ai campi per internati civili, gestiti quindi dal Ministero dell’interno.

In particolare segnaliamo 5 fotografie che documentano il campo di internamento femminile di Treia (Macerata) (qui un esempio http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=557 cui è anche allegato il rapporto della visita del delegato dell’ICRC), e le 12 fotografie del campo delle Fraschette di Alatri (Frosinone) con i volti dei bambini e delle donne jugoslave deportate in Italia (http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=317 ) ma anche delle loro croci nel cimitero del paese (http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=312 ).

 

www.campifascisti.it   è un progetto dell’associazione Topografia per la storia

responsabile andrea giuseppini mail info@topografiaperlastoria.org




Con la Festa della Repubblica il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo compie 20 anni.

Quello della Resistenza di Fosdinovo è un “piccolo grande museo”. Piccolo per le dimensioni, costituito com’è da un unico stanzone di qualche decina di metri quadri. Niente a che vedere non solo con le migliaia di metri quadri di M9 a Mestre, inaugurato il primo dicembre 2018, ma neanche con altri musei storici paragonabili, come quello della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza italiana. Ma, come si dice, “nelle botti piccole c’è il vino buono”: fuori di metafora, l’installazione progettata da Studio Azzurro di Milano non è invecchiata, e a 20 anni di distanza dalla sua realizzazione (un compleanno importante per un piccolo museo) continua a garantire coinvolgimento e produrre forti emozioni in chi si affaccia nella sala buia e viene accolto dai “faccioni”  dei testimoni, in attesa di cominciare la loro narrazione quando il visitatore decida di metterli in movimento.

Ma anche un museo “postmoderno”, senza un percorso predefinito, e senza un oggetto esposto, che, oltre alle emozioni, deve produrre conoscenza. Ed anche sotto questo punto di vista il museo non pare invecchiato: i sei percorsi tematici, individuati venti anni fa dai curatori scientifici, coprono l’intero arco delle esperienze resistenziali, armate e civili, e attraverso un sapiente montaggio degli spezzoni di intervista, restituiscono anche al visitatore attento o ai ragazzi accompagnati nella da insegnanti accorti e dai nostri esperti, i diversi punti di vista e le divaricazioni di interpretazione storiografica sui vari argomenti narrati dai testimoni.

Insomma, un “grande” museo, che ridiventa -ahimè- piccolo, anzi minuscolo, per l’esiguità delle risorse che i soci istituzionali mettono a sua disposizione, nonostante il museo sia realtà viva e riconosciuta a livello nazionale. Infatti il museo di Fosdinovo è stato fra i promotori più  attivi della rete “Paesaggi della memoria” e si è affermato per l’impegno costante, appassionato e volontario di molte persone, quelle donne e quelli uomini di “Archivi della Resistenza” che riescono non solo a portare fra i castagni di Le Prade di Fosdinovo ogni anno migliaia di persone nelle giornate del festival estivo “Fino al cuore della rivolta” (quest’anno si terrà, in qualche modo, la XVII edizione), ma anche  a rendere il museo “grande” durante tutto l’anno, con le molte attività che vi realizzano.  Il museo, anche in questo triste periodo, ha fatto sentire la sua voce. Ad esempio il 25 aprile una lunga diretta social  ci ha regalato  grandi emozioni. La grande festa che avrebbe dovuto essere fatta sotto i castagni per il ventesimo compleanno sarà rimandata per ovvi motivi ma anche a distanza il museo festeggerà con tutti i suoi amici in maniera degna il suo ventesimo compleanno.

Auguri, caro “piccolo grande museo”, e buona Festa della Repubblica a tutti.

 

 




CALL FOR PAPER: “Cantieri della Resistenza” – Antifascismi e Resistenze in Italia e in Europa 1922-1948

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L’ISGREC PER LA MATURITA’

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Tempo di emergenza sanitaria, tempo di didattica a distanza.
Nonostante l’allentamento e poi la fine del lockdown, le scuole non sono state riaperte. Lo saranno, con le dovute accortezze, per gli studenti che a metà giugno sosterranno l’esame di maturità in presenza. La formulazione del nuovo esame ha suggerito l’opportunità di mettere a disposizione degli insegnanti e dei maturandi materiali didattici selezionati di approfondimento su alcune particolari tematiche; i materiali proposti sono in parte frutto della trentennale attività dell’Isgrec rivolta al mondo della scuola, altri della collaborazione con la rete degli Istituti storici toscani della Resistenza e dell’età contemporanea.

>>>https://isgrecperlamaturita.weebly.com/




All’Istituto Ferruccio Parri il Premio nazionale “Testimoni del tempo” 2020

La 53a edizione del Premio Aqui Storia sarà assegnata, il prossimo 17 ottobre, all’Istituto Ferruccio Parri, nella persona del Presidente Paolo Pezzino, sulla base della seguente motivazione:

[…] Per la corrente edizione, saremmo particolarmente lieti e onorati di conferire all’Istituto da Lei presieduto il Premio speciale “Testimone del Tempo 2020”. Questo autorevole riconoscimento è tradizionalmente assegnato a chi si è particolarmente distinto nel mondo della cultura, dell’economia, della politica, del giornalismo, dell’arte, della scienza e ha, con il suo operato, contribuito ad illustrare in modo significativo gli avvenimenti della storia, della cultura e del costume della società contemporanea. In questa edizione l’Acqui Storia vuole rendere onore all’Istituto, alla carica di Presidente che onorevolmente ricopre e alla sua insigne carriera storico-accademica. Tra i Suoi importanti impegni di grande divulgatore, ha mantenuto una costante attenzione ai circuiti extraaccademici di formazione della coscienza storica del nostro Paese, cimentandosi in progetti diversi, riconducibili a quella che, in ambito anglosassone, viene chiamata “public history”. La Sua presenza, professor Pezzino, è garanzia che questo Premio sa onorare coloro che, a diverso titolo, contribuiscono ad illustrare e commentare la storia del nostro Paese, attribuendole una valenza internazionale, confermando in tal modo il grande merito di essersi dimostrato autorevole interprete del proprio tempo.

Si tratta di un riconoscimento importante per l’Istituto Parri e per tutta la rete nazionale degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea.