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“Il buon tedesco” a Tassignano

“Venuto al mondo nell’anticamera dell’inferno, lo vedrà e cercherà la via del ritorno, con tutte le sue forze”. (C. Greppi, Il buon tedesco, Laterza, Roma-Bari 2021, p. 5)

Si terrà alle ore 18.00 presso il Polo Culturale “Artemisia” di Tassignano (Capannori, LU) in via dell’aeroporto 10 la presentazione dell’ultimo libro di Carlo Greppi (Istituto nazionale “Ferruccio Parri”), Il buon tedesco, edito da Laterza nel 2021 e riguardante le vicende del capitano Rudolf Jacobs e di tutti quei soldati tedeschi e austriaci che disertarono per combattere contro il nazi-fascismo a fianco dei partigiani italiani: la storia dimenticata e drammatica di un esercito di centinaia di uomini, senza-patria che scelsero di imbracciare le armi contro i propri connazionali rimasti fedeli alla bandiera del Terzo Reich.

Dialogheranno con l’autore Andrea Ventura (ISREC Lucca) e lo storico Lorenzo Orsi.

L’ingresso è libero.

il buon tedesco_greppi_capannoriLU

Locandina dell’inizativa

 




Scomparso l’on. Barontini presidente onorario dell’Istituto della Resistenza pistoiese.

L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Pistoia tutto, partecipa alla cittadinanza la scomparsa del Presidente Onorario On. Il Dott. Roberto Barontini, che ha presieduto l’Istituto per circa vent’anni. Barontini è stato anche un medico molto stimato e molto umano, sempre vicino ai suoi pazienti, e attento aqlle vicende della sanità locale e nazionale.
Una volta terminata la carriera politica come Vicepresidente della Provincia, ruolo svolto con grande passione ed impegno, interessandosi tra l’altro alle attività di contrasto al processo di deindustrializzazione della nostra montagna, Barontini ha dedicato tutte le sue energie al nostro Istituto riuscendo a farci trasferire in una sede degna di questo nome, una sede adatta al ruolo e all’attività da noi svolta quotidianamente. Non c’è stata iniziativa del nostro Istituto nella quale non sia stato presente, non c’è stato evento anche non direttamente organizzato dal nostro Istituto in cui non si sia fatta sentire la sua presenza. I suoi interventi davanti agli studenti non sono stati mai banali, ma ricchi di spessore e di umanità, ricchi di quella passione civile che lo ha sempre contraddistinto, e lo ha spinto sempre a far partecipi i giovani del ruolo e del contributo della Resistenza militare e civile nella Liberazione dal nazifascismo del nostro Paese:; in queste circostanze non mancava mai il riferimento a Piero Calamandrei, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri e a tutti coloro che animarono la brigata Giustizia e Libertà prima e il Partito d’Azione poi e alcuni di questi, in seguito, anche il “suo” Partito repubblicano.
Di lui ci mancheranno anche le numerose prefazioni alla rivista QF – Quaderni di Farestoria e alle tante pubblicazioni date alle stampe dalla nostra casa editrice. A questo aggiungiamo il progetto di recupero dell’archivio di Andrea Devoto, un progetto al quale ha dedicato anima e corpo fino a poco tempo fa, un progetto che lo aveva entusiasmato e che non mancava mai di ricordare negli appuntamenti precedentemente ricordati.
In ultimo, ma non in ordine di importanza, la sua Presidenza ha coinciso con l’arrivo di tanti giovani studiosi e ricercatori nel nostro Istituto, ai quali ha dato fiducia e spazio, e cercato di farli crescere dispensando consigli e suggerimenti da persona, qual’ era, esperta dell’ambiente culturale, politico e sociale della nostra città. Dopo la lunga e proficua direzione di Fabio Giannelli, in un momento di difficoltà per l’Istituto, fu sua l’intuizione di affidare nel 2016 la Direzione del nostro Istituto a un giovane, l’attuale Direttore Matteo Grasso, intuizione che si è rivelata foriera di risultati importanti.
Roberto, ci lasci una grande eredità e un compito gravoso: difendere gli ideali e i valori della Carta Costituzionale, dell’Antifascismo e della Resistenza. Cercheremo di fare del nostro meglio per portare avanti quegli ideali di giustizia e di libertà per cui ti sei sempre battuto nella vita pubblica cittadina e nazionale.




La nuova mostra virtuale ISRT: Cronache di arte e Resistenza

L’ISRT presenta la mostra virtuale Cronache di arte e Resistenza. Il viaggio di Cesare Fasola per la salvaguardia del patrimonio artistico, con la quale invita studiosi e cittadini a conoscere e approfondire uno spaccato dell’esperienza partigiana diversa dalle altre: l resoconto redatto giorno per giorno dello stesso Fasola – arrivato fino ai giorni nostri grazie al Diario indirizzato alla moglie Giusta Nicco Fasola – ci permette di scoprire come un soprintendente delle Gallerie degli Uffizi sia riuscito a impedire che le opere d’arte conservate nei musei fiorentini  e depositate in ville e castelli del circondario venissero saccheggiate o danneggiate.

La mostra, curata dalla dott.sa Maria C. Sechi, è creata sulla piattaforma Prezi, consente la visione intuitiva: il visitatore potrà scegliere se muoversi liberamente attraverso le sezioni e le immagini o se lasciarsi guidare nel susseguirsi dei contenuti. Entrambe le modalità permettono l’ingrandimento e la lettura ottimale di tutti i volantini riportati.

Nel primo caso, si consiglia di utilizzare un computer e il mouse: attraverso la rotella del mouse sarà possibile ingrandire immagini, testi ed entrare nelle varie sezioni. Inoltre, sarà possibile usare la rotella stessa per andare alla schermata precedente o in quella successiva. Le varie sezioni e i pannelli della mostra sono visitabili cliccando o utilizzando la rotella quando al passaggio comparirà il simbolo della mano . Sul lato destro di tutte le schermate sono presenti i tasti a comparsa Home  e Indietro , visualizzabili muovendosi con la freccia sul lato destro della pagina nel Menu.

Nel secondo caso, il visitatore dovrà scegliere se utilizzare i tasti freccia destra e freccia sinistra della propria tastiera o utilizzare, attraverso l’uso del mouse, i tasti a scomparsa presenti nel lato inferiore della schermata.

Cronache di arte e Resistenza | ISRT (istoresistenzatoscana.it)

Il progetto è reso possibile grazie ai contributi per attività culturali del Comune di Firenze e del Ministero della Cultura Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali.




Invito a sostenere il progetto di ricerca “La spagnola in Toscana” grazie all’ArtBonus.

È possibile sostenere il progetto di ricerca “La spagnola in Toscana” tramite il sito ArtBonus.

Effettuando tramite il portale una donazione a supporto di un progetto in ambito culturale o paesaggistico, ai “mecenati” viene riconosciuta la possibilità di godere di agevolazioni fiscali.
Trovate il progetto al seguente link: https://artbonus.toscana.it/…/progetto-di-ricerca-l…
Per ulteriori informazioni sul funzionamento del portale ArtBonus: https://artbonus.toscana.it/che-cos-e-art-bonus-toscana




CALL FOR MEMORIES. Per una storia orale dell’influenza spagnola

CALL FOR MEMORIES
L’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Pistoia lancia una campagna per la raccolta di testimonianze sulla pandemia di influenza “spagnola” (1918-20), che confluiranno nel progetto di ricerca “Per una storia orale dell’influenza spagnola”, condotto da Giovanni Contini Bonacossi e Francesco Cutolo.
Le persone sono invitate a raccontare le proprie memorie familiari sulla “grande pandemia” del Novecento, attraverso un’intervista orale (preferibile la modalità della registrazione a distanza), ma possono anche condividere lettere, diari, fotografie, documenti anagrafici, ecc.
Gli interessati possono scrivere alla pagina facebook dell’Istituto oppure all’indirizzo ispresistenza@tiscali.it, e saranno messi in contatto con i due ricercatori.



Il Comune di Lamporecchio invita la cittadinanza a partecipare alla ricerca storica sulle vicende del proprio territorio fra 1943-1944

L’associazione Culturale Orizzonti APS, incaricata dal Comune di Lamporecchio per il progetto, chiama la cittadinanza a dare il proprio contributo per una ricerca storica sulle vicende di Lamporecchio fra 1943-1944 finalizzata alla pubblicazione di un libro complessivo.

L’arco temporale oggetto dello studio va dall’8 settembre 1943 al 2 settembre 1944. L’obiettivo è analizzare il periodo e comprenderne l’impatto sulla società locale sotto gli aspetti militari, politici, culturali ed economici, individuando i nodi salienti e intrecciandoli al contesto regionale e nazionale.

La cittadinanza è invitata a contribuire al progetto, a titolo gratuito, attraverso:

– fotografie, immagini e cartoline urbane, rurali, familiari
– manifesti, pagine di giornali, documentazione cartacea varia
– testimoni oculari, sia di eventi salienti sia come semplici abitanti a Lamporecchio nel periodo storico analizzato, disponibili a rilasciare interviste.

L’avviso è aperto fino al 31 maggio 2022. Il materiale raccolto verrà utilizzato per la ricerca storica e la stesura del libro, seguendo la metodologia scientifica degli studi storiografici: osservazione, indagine, analisi, citazione della fonte e comparazione con altre fonti già reperite, come quelle archivistiche, audiovisive, bibliografiche, fotografiche, sitografiche.

La ricerca porterà alla costituzione di un fondo documentario a disposizione del Comune di Lamporecchio e della sua comunità.

Per informazioni è possibile contattare: mensileorizzonti@alice.it; matteograsso90@hotmail.it; Massimo Mancini 3387643242; Matteo Grasso 3287670042




Regione Toscana entra in Liberation route Italia

Grazie alla volontà dell’Assessora alle politiche della memoria Alessandra Nardini, la Regione Toscana ha aderito a Liberation Route Italy (Lri), l’associazione nata nel 2019 con l’obiettivo di valorizzare nel nostro Paese, legando turismo, storia e memoria, gli itinerari, i sentieri, i percorsi della Resistenza e delle forze Alleate durante la Liberazione dal nazifascismo.

Lri è l’articolazione italiana di Liberation Route Europe, fondazione europea creata attorno a un’idea di due stagisti olandesi, che ha messo in rete musei, luoghi, teatri di battaglia, monumenti, testimonianze di sopravvissuti per raccontare attraverso percorsi turistici, visite guidate, eventi e celebrazioni la Seconda guerra mondiale con uno sguardo originale e un approccio di respiro internazionale.

Con il decisivo supporto dell’Unione Europea e il riconoscimento del Consiglio d’Europa, ha dato vita ad un itinerario di oltre 3mila chilometri che collega le principali regioni di nove Paesi europei lungo l’asse seguito dalle Forze Alleate nel 1943-1945.
Ora punta a estendersi anche nel sud Europa, passando nel nostro Paese dalla Linea Gotica fino alla Sicilia.
Liberation Route Italy vede tra i membri fondatori i Comuni di Lucca, Capannori, Borgo a Mozzano, il Museo della Pace di Sant’Anna di Stazzema, il consorzio di guide turistiche Turislucca. Ne fa parte anche l’Istituto nazionale Parri ed è presieduta da Paolo Bongini. (ANSA).




Buon compleanno Museo della deportazione e della Resistenza!!!

Domenica 10 Aprile ricorre il ventesimo anniversario dell’inaugurazione, a Figline di Prato, del Museo della Deportazione e Resistenza.

L’inaugurazione, tanto voluta da Roberto Castellani -la cui figlia, nipote e bisnipote sono presenti in sala- e da tutta l’ANED ebbe luogo il 10 Aprile del 2002 alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi di cui Aurora Castellani, Presidente della Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, ha ricordato le parole “ quella di oggi […] è una giornata della memoria, ricca di emozioni. L’evento che mi ha condotto da voi, l’inaugurazione di questo Museo e Centro di documentazione sulla Deportazione e Resistenza, ricorda momenti particolarmente struggenti della nostra storia; più che mai vivi nell’anima di un uomo della mia generazione. È stata un’iniziativa illuminata dar vita, a distanza di più di mezzo secolo da quelle tragiche giornate, a questo Museo, che ne conserva il ricordo. Visitandolo, i giovani d’oggi, italiani, europei, saranno indotti a riflettere sul lungo cammino che l’Italia, e l’Europa, hanno compiuto da allora ad oggi.

Il percorso che ha portato alla nascita del Museo è iniziato 25 anni prima, quando, il 27 settembre 1987, su proposta del Presidente dell’ANED di Prato, Roberto Castellani, e di Dorval Vannini, entrambi ex deportati ad Ebensee, fu siglato un gemellaggio – precursore di altre iniziative del genere in Europa-tra i comuni di Prato ed Ebensee , un atto concreto per impegnare le due comunità in un percorso di memoria, compiuto insieme in nome della pace, della fratellanza tra i popoli, del rispetto dei diritti dell’uomo, della giustizia e della solidarietà.

Perché proprio Ebensee? Perché in quel lager in Austria, uno dei peggiori sottocampi di Mauthausen, morì un numero molto elevato di deportati pratesi, arrestati da nazisti e fascisti dopo lo sciopero generale del marzo 1944. Degli oltre 130 pratesi deportati solo 18 sono tornati.

Conoscere questa storia è segno della civiltà, della civiltà che vogliamo“, ha detto il Presidente dell’ANED di Prato, mentre la Presidente provinciale di ANPI parla di “diritto e dovere della memoria“. Su questa scia, Camilla Brunelli, Direttrice del Museo, afferma che “coltivare la memoria della deportazione e della Resistenza è un dovere civico di forte valore educativo e culturale“, ed è questo lo scopo con cui il Museo è stato fondato.

Il museo è un lavoro profetico” afferma il Presidente della provincia di Prato, e Matteo Biffoni, Sindaco di Prato, aggiunge che il lavoro di questo Museo è ancora più importante ora “anche per questa città sfregiata il 23 marzo 2019 dalla manifestazione di Forza Nuova per celebrare la costituzione dei Fasci di combattimento“.

Sono passati venti anni dall’inaugurazione del museo, nel frattempo, il 26 gennaio 2007, è stata costituita una Fondazione grazie alla quale il Museo e il Centro di documentazione si sono sviluppati fino a diventare un polo regionale di notevole importanza: l’affluenza è cresciuta di anno in anno portando a Figline decine di migliaia di visitatori, soprattutto studenti, provenienti da ogni parte della Toscana ma non solo, sono stati pubblicati 13 libri, realizzati 3 film, organizzato numerosissimi corsi di formazione e viaggi della memoria, sia ad Auschiwitz (con il contributo della Regione Toscana attraverso il “Treno della Memoria“) sia a Mauthausen (insieme all’ANED). Un nuovo progetto è curare, insieme all’ANED, l’allestimento del Memoriale italiano di Auschwitz, inaugurato l’8 maggio, a Firenze, al Centro Ex3 di Gavinana, dopo lo “sfratto” da Auschwitz.

Marco Palla, Presidente del comitato scientifico, già ordinario di Storia all’università di Firenze, descrive questo Museo come “presidio di cultura, di ricerca storica“. “Anche presidio di democrazia” aggiunge Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, rete di 66 istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea – realtà unica in Italia e in Europa-, a cui il Museo si è associato a pieno titolo l’anno scorso.

La ricerca della deportazione è fondamentale“, continua Pezzino, “oltre che a quello di Prato, fanno parte della Rete il Memoriale della Shoah di Milano e il Museo al deportato di Carpi“. “In un contesto storico come quello attuale, dove dilaga la banalizzazione di quella che è stata la dittatura fascista, assistiamo ad ripresa virulenta di nazionalismi in Europa e a deriva sovranista nel nostro paese, preservare la memoria e studiare la storia è fondamentale“. Anche l’Assessora alla Cultura della Memoria della Regione Toscana, Alessandra Nardini, ricorda “il dovere di tramandare e far vivere la memoria. Non ha caso la Toscana ha nel suo stendardo il Pegaso alato, simbolo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale“.

I festeggiamenti di questo ventesimo compleanno sono iniziati alle 15.30 presso i Giardini del Piazzale Leonetto Tintori a Figline con la dedica di una panchina, dipinta dal suo pronipote Niccolò Gualtieri, a Gino Signori, pittore pratese, IMI e Giusto fra le nazioni, in occasione dei 110 anni dalla sua nascita. Si sono conclusi alle 17.00 con la proiezione di un filmato sui venti anni di attività del Museo della Deportazione con il commento della Direttrice Camilla Brunelli.

Auguri al Museo! E lunga vita! Il lavoro è ancora in itinere e lo attendono nuove sfide, e il pensiero va a ciò che sta succedendo in Ucraina.