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4 aprile 2022: Diretta streaming della presentazione di “La televisione educativa in Italia”




Lo speciale digitale Donne della Resistenza toscana della Biblioteca della Toscana P. Leopoldo

Sul sito della Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo è ora pubblicato e accessibile uno speciale digitale, nella sezione #InDigitale e con un box dedicato in homepage, riservato alle donne della Resistenza toscana.

Si tratta di una selezione di risorse digitali (video, ebook, articoli, podcast) ad accesso libero che non vuole essere esaustiva ma che riporta una documentazione significativa sull’argomento.

Ecco il link per accedervi: http://www.consiglio.regione.toscana.it/upload/BIBLIOTECA/documenti/DONNE%20DELLA%20RESISTENZA%20TOSCANA_def.pdf

 

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Bando per Premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea “Ivano Tognarini” IV edizione

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, d’intesa con la famiglia Tognarini, promuove la quarta edizione del premio per tesi di dottorato in Storia contemporanea al fine di onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile del prof. Ivano Tognarini, Presidente dell’Istituto dal 2000 alla sua scomparsa nel marzo 2014. Docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, egli dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, si intende quindi riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole.

Il premio è reso possibile grazie al sostegno e ai contributi di Cgil Toscana, Cooperativa Cuore LiburniaSociale e Isrt.

Possono concorrere al premio i dottori di ricerca italiani e stranieri in Storia contemporanea che abbiano discusso la propria tesi negli anni solari 2020, 2021, 2022 (entro la scadenza del presente bando) nell’ambito della storia italiana ed europea del fascismo e dell’antifascismo, della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della storia dell’Italia repubblicana. Un’attenzione specifica, ma non vincolante, sarà rivolta alle ricerche inerenti il contesto della Toscana.

I partecipanti dovranno presentare apposita domanda su carta libera, solo in formato elettronico, indirizzandola all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (isrt@istoresistenzatoscana.it), unitamente ad un breve curriculum vitae e a una copia digitale della tesi di dottorato, entro il 30 giugno 2022. Le tesi possono essere redatte in italiano, inglese, francese e spagnolo.

Testo scaricabile Bando Premio Tognarini 2022




Diretta streaming di “Genere, lavoro e formazione professionale nell’Italia contemporanea”

on line lunedì 14 marzo alle ore 17.30




La Biblioteca Franco Serantini, Istituto per la Resistenza in provincia di Pisa, ha rinnovato i propri organismi direttivi

Nelle scorse settimane, a seguito delle elezioni del nuovo Consiglio di amministrazione per il prossimo quinquennio da parte dell’Assemblea dei soci, la Biblioteca Franco Serantini Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa ha rinnovato i propri organismi direttivi.

Presidente è stato eletto Franco Bertolucci, vice presidente Elena Franchini e segretario e tesoriere Mauro Parri. Inoltre è stato nominato il nuovo direttore scientifico, Stefano Gallo.

Il nuovo direttore è ricercatore CNR dal dicembre 2018, è stato assegnista presso l’ISSM dal 2013, socio fondatore e membro del direttivo della Società Italiana di Storia del Lavoro, ne è stato anche il segretario coordinatore dalla nascita al 2015. A suo carico numerose pubblicazioni di storia del lavoro e di storia dell’antifascismo e della Resistenza.




Tre nuovi alberi per il Giardino dei Giusti di Lucca

Sabato 5 marzo 2022 il Giardino diffuso “dei Giusti e delle Giuste” di Lucca conterà tre nuove intitolazioni suggerite dalle studentesse e dagli studenti dell’ISI “S.Pertini” nell’ambito di un progetto PCTO sviluppato in collaborazione con la rete Gariwo e il nostro Istituto. Nel corso dell’evento promosso dal Comune di Lucca, che si terrà alle 11.30 a Piazzale Risorgimento, saranno dedicati tre alberi di magnolia a Sonita Alizadeh (rapper e attivista afghana), Emilio Barbarani (diplomatico) e Miomir Mile Plakalovic (tassista di Sarajevo che ogni giorno mette la propria attività al servizio dei più poveri e bisognosi).




Diretta streaming di “Maestri e allievi contro il fascismo”




L’archivio della famiglia Forti in dono alla Fondazione CDSE

L’archivio personale della famiglia Forti, una preziosa “scatola delle meraviglie”, è arrivato nei mesi scorsi da Los Angeles a Vaiano. Le testimonianze più intime di questo gruppo familiare di industriali illuminati di origine ebraica, costretti a fuggire negli Usa a causa delle leggi razziali, è giunto in dono alla Fondazione CDSE da Simone Forti, nipote di quel Giulio Forti che fu proprietario del villaggio fabbrica de La Briglia, fondato dal padre Beniamino a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento.

“Questo dono ha un grande valore per la Fondazione – sottolinea il presidente Giulio Bellini – Costituisce un tassello di assoluta rilevanza per il lavoro di ricerca che da molti anni si sta conducendo al CDSE. È come se i Forti, con le loro memorie, fossero finalmente tornati a casa, dopo vicissitudini di oltre ottant’anni”.

“Nel 2021 Simone Forti, che è artista e performer di fama internazionale, ha stabilito che l’archivio di famiglia tornasse in Val di Bisenzio – spiega Alessia Cecconi, direttrice della Fondazione CDSE – Siamo davvero di fronte a una scatola delle meraviglie: nella donazione sono presenti lettere, testamenti, fotografie: un’emozione incredibile per il nostro Centro ritrovare tutte quelle memorie che parlano di questo territorio ma anche dei rapporti artistici e internazionali di questa famiglia”.

A metà degli anni Novanta una studiosa del Centro, Silvia Sorri, ha condotto un articolato lavoro di tesi in storia contemporanea sulla famiglia e sulla creazione del villaggio fabbrica de La Briglia, intervistando vari discendenti e recuperando prezioso materiale documentario e fotografico. Il suo incontro con Simone Forti, che è anche tornata in visita a Vaiano, è stato intenso e ricco di rsultati.

Presso il CDSE sono conservate fotografie storiche e la biblioteca popolare del villaggio fabbrica istituita dai Forti a inizio Novecento. “Questo dono che arriva dal ramo americano della famiglia ci spinge a un ulteriore lavoro di ricerca e di parallela restituzione alla comunità, ancora molto legata alla storia di questa famiglia”, mette in evidenza Cecconi.

Simone Forti, nata nel 1935, vive a Los Angeles dal 1939, in seguito alla fuga della famiglia prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. È artista, coreografa, danzatrice e scrittrice, figura chiave nello sviluppo della performance dalla fine degli anni Cinquanta a oggi ed è tra gli interpreti maggiori della danza postmoderna del Novecento. Il suo lavoro è stato esposto nei principali musei di arte contemporanea del mondo e le sue opere fanno parte delle collezioni del MoMa. Nel 2021 le è stata dedicata una mostra di ampio respiro al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

Il nonno di Simone, Giulio appunto, non era solo una figura singolare di industriale illuminato, presidente dell’Associazione degli industriali di Prato, ma dipingeva e scriveva di filosofia; gli zii di Simone, Matilde e Giorgio Forti-Castelfranco, che abitavano a Firenze nel villino sul Lungarno Serristori, oggi Museo Casa Siviero, furono i primi mecenati di De Chirico e Savinio.

La fuga costituì una lacerazione dalla quale la famiglia non si riprese mai: chi emigrò in America vi rimase per sempre. Il villaggio fabbrica e l’industria Forti di fatto subirono un forte declino con le leggi razziali, la partenza della famiglia e le conseguenze della guerra. Negli anni Cinquanta si arrivò alla chiusura definitiva.

La Fondazione CDSE ha lavorato molto sui Forti organizzando serate a tema, convegni, visite guidate al villaggio fabbrica, mostre sulla loro attività di mecenati. Durante l’esposizione curata dal Pecci nel 2021 il CDSE ha coprogettato un public program approfondendo con vari appuntamenti la figura dei Forti.

Notizia tratta dal sito della Fondazione CDSE