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L’Assemblea dei soci dell’ISRT approva, unanime, Bilanci e Relazione del Direttore

Il 31 ottobre 2020 l’Assemblea dei soci dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea ha approvato, all’unanimità, il Bilancio consuntivo 2019, il Bilancio preventivo 2020, con i documenti allegati, e la Relazione del Direttore.

Nel suo intervento il direttore, dott. Matteo Mazzoni, ha evidenziato lo sforzo sostenuto dall’Istituto in questi mesi segnati dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Grazie al lavoro del personale, di collaboratori e collaboratrici i servizi di Biblioteca e Archivio hanno consentito di soddisfare, rispettivamente circa 650 e 220 richieste di utenti, venendo incontro alle esigenze di studenti e studiosi in una fase segnata da chiusure e difficoltà gravi per la ricerca. Inoltre non è venuto meno il lavoro nei settori della didattica, della ricerca e della divulgazione scientifica, come attestato dalla relazione sulle attività (pubblicata sul sito ISRT). Non mancano tuttavia le preoccupazioni per questa fase tanto precaria, pur con l’auspicio che Regione Toscana possa continuare a sostenere l’Isrt come tutta la rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea.

L’Assemblea è stata occasione di un lungo ed intenso confronto sulla gravità della situazione e sulla funzione che l’Isrt è chiamato a svolgere in questa fase così complicata.

Il rinnovo del consiglio direttivo è stato rinviato per consentire una partecipazione effettiva e diffusa dei soci, considerato l’aggravarsi della situazione pandemica e stante l’eccezionalità dello stato di emergenza in vigore.

 




Online sul sito della Regione la prima lezione del corso “In viaggio verso Auschwitz” con Gad Lerner

Sono passati venti anni dall’istituzione del “Giorno della Memoria”. Il Novecento, i totalitarismi, le persecuzioni, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio, la Shoah, sono elementi che interrogano costantemente il nostro presente e che aprono a riflessioni ed attività multidisciplinari fondamentali per coloro che svolgono professioni educative e legate al mondo della formazione. Tematiche che, negli anni, hanno acquisito notorietà e rilevanza mediatica ma non sono facilmente fruibili da parte del mondo della scuola.

Fin dalla prima edizione della Summer School, Regione Toscana si è sempre interrogata sul tema centrale che riguarda tutti coloro che si confrontano con la Shoah e che non hanno direttamente vissuto le tragedie del Novecento. Come riuscire ad affrontare una didattica efficace per far sopravvivere la memoria nelle nuove generazioni? Come riuscire a costruire una cultura del rispetto, dell’inclusione, della pacifica convivenza tra i popoli?

Temi complessi, lo sappiamo, per affrontare i quali servono strumenti di approfondimento che consentano di cogliere la complessità della materia favorendo l’acquisizione di quel senso critico che dovrebbe essere la missione prioritaria della scuola.

Solo con lo studio e la conoscenza, si può combattere l’intolleranza, l’ingiustizia e la mistificazione.

Le giovani generazioni devono potersi confrontare in maniera critica e viva con il tema della memoria europea per comprendere i valori della pace e della tolleranza e per opporsi ai nuovi razzismi.

Bisogna superare, andare oltre il pur significativo momento celebrativo.

In questi anni, Regione Toscana ha lavorato in questa direzione, cercando di costruire politiche culturali organiche e fornendo occasioni di formazione attiva durante tutto l’anno, nella convinzione che tali percorsi e metodi costituiscano parte integrante del processo democratico e di crescita culturale dei cittadini.

Per tutti questi motivi, pur nelle attuali difficoltà, Regione Toscana ha promosso questo per percorso di formazione on line: In viaggio verso Auschwitz.

Sarà un percorso formativo diverso dal solito, ma non per questo meno significativo.

Del resto la pandemia ha costretto la Regione ad abbandonare la progettazione del Treno della Memoria, per la prima volta dalla sua istituzione. Il “Treno della Memoria” nasce nel 2002 e, fino al 2005, ogni anno, la Regione Toscana lo ha organizzato per permettere a studenti e insegnanti delle scuole superiori toscane, appositamente formati nella Summer School di fine agosto, di vivere per cinque giorni un’esperienza formativa unica che, accanto alla visita di Auschwitz e di Birkenau, ha consentito ai ragazzi di incontrare i testimoni della deportazione razziale, politica e dell’internamento militare e di impegnarsi, allo stesso tempo, in una serie laboratori tematici.

Dal 2005 il Treno è diventato un progetto biennale in alternanza al grande Meeting Regionale degli studenti organizzato per il “Giorno della Memoria” al Mandela Forum di Firenze.

In quest’ultima legislatura, la regione ha organizzato ben tre edizioni del Meeting, nel 2016, nel 2018 e nel 2020 e tre sono state anche le edizioni del Treno della Memoria, nel 2015, 2017 e 2019.

Il prossimo gennaio gli studenti toscani non saranno fisicamente sul “Treno” ma saranno “diversamente” accompagnati, con i loro insegnanti,  attraverso un percorso nella storia e nella memoria. Un percorso che parte, appunto, con la Summer.

La Summer inizia con ospiti prestigiosi: oltre a Gad Lerner sempre sensibile e disponibile verso queste tematiche e verso le iniziative della Regione,  Ugo Caffaz, instancabile animatore di tutte le iniziative curate, in questi anni, dalla Regione Toscana per il “Giorno della Memoria” e Luca Bravi.

Anche per questa edizione del corso, la Regione si è avvalsa di importanti partner scientifici quali la Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato e l’Istituto toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea.

La didattica, ed in particolare la didattica della storia, è una delle principali attività su cui, infatti, lavora la rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’Età Contemporanea che la Regione Toscana, grazie alla legge regionale n. 38/2002, sostiene finanziariamente con un contributo annuale che viene erogato anche alla Federazione delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza e all’Istituzione Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Un altro importante strumento divulgativo per le scuole in termini di didattica della storia, è costituito proprio da questo nostro portale, rivista on line di storia del Novecento, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito delle attività degli Istituti storici della Resistenza e dell’Età Contemporanea.

Il percorso di formazione si concluderà con il Meeting, sempre online, del prossimo 27 gennaio 2021 che sarà trasmesso in streaming alla presenza dei testimoni della Shoah e della deportazione. Insegnanti e studenti delle scuole toscane potranno seguirlo con punti di ascolto a cura di ogni Istituto.

Da oggi la prima lezione del corso, con l’intervento di Gad Lerner, è disponibile sul sito della Regione che, proprio in questi mesi nei quali la comunicazione digitale è ditata così cruciale ha avviato un processo di potenziamento delle proprie pagine dedicate alla promozione dell’offerta culturale e all’importante impegno svolto sui temi della memoria e della conoscenza storica, oggi sempre più a disposizione di tutt* con facilità ed immediatezza. In particolare si segnalano le pagine “Storia e Memoria del 900” e “Cultura è rete“:

https://www.regione.toscana.it/storiaememoriedel900

https://www.regione.toscana.it/-/cultura-e-rete-introduzione

La prima lezione del corso:

https://www.regione.toscana.it/-/corso-di-aggiornamento-online-in-viaggio-verso-auschwitz

La lezione è disponibile anche sul Canale YouTube https://www.youtube.com/watch?v=OT0Hy_H1qwE

 

 




Nuovo orario del Museo della Deportazione e apertura per la Liberazione di Prato

Il Museo informa i propri visitatori che il Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza riprende il normale orario di apertura con una NOVITÀ: sarà possibile visitare il Museo anche la domenica mattina!

 

Dal 1 settembre sarà in vigore il seguente orario di apertura:

 

Museo

 

Mattina dalla domenica al venerdì ore 9:30 – 12.30

Pomeriggio lunedì e giovedì ore 15:00 – 18:00

sabato e domenica ore 16:00 – 19:00

 

Per l’accesso e la permanenza all’interno dei locali della Fondazione saranno adottate adeguate misure di sicurezza e prevenzione secondo le normative vigenti riguardanti l’emergenza Covid-19.

 

Su richiesta possiamo effettuare brevi visite guidate per piccoli gruppi di massimo 8 persone. Per qualsiasi richiesta ed informazione vi preghiamo di scrivere a: info@museodelladeportazione.it

 

Ufficio della Fondazione (Lunedì-venerdì ore 9 – 13)

Biblioteca (Lunedì e giovedì ore 15 -18)

entrambi aperti al pubblico solo su prenotazione (0574 461655 – info@museodelladeportazione.it)

 

DOMENICA 6 SETTEMBRE nel pomeriggio, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione della Città di Prato, saranno effettuate visite guidate gratuite dalle 16 alle 19 su prenotazione (tel. 0574 461655).




Pubblicata online la nuova offerta formativa ISRT per le scuole!

L’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, grazie alle proprie docenti distaccate e al lavoro di direzione e collaboratori, offre una rinnovata offerta formativa per insegnanti e scuole. Conoscenza della storia del ‘900 e educazione alla cittadinanza ne sono gli ambiti essenziali sia per la formazione docenti che per i progetti per le classi, realizzabili sia in presenza che a distanza.

Alla vigilia del nuovo anno scolastico, così complesso e difficile, un supporto per confermare e accrescere vicinanza e attenzione al mondo della scuola.

In allegato la brochure con i progetti.




Call for paper Farestoria 2/2020

Spostarsi: le migrazioni nella storia
Call for Paper per un numero monografico di
Farestoria
Rivista dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia

A partire dagli anni Novanta del secolo scorso i fenomeni migratori sono divenuti sempre più frequentemente oggetto di studio da parte delle scienze umane e sociali. Nei paesi occidentali questa attenzione è stata il frutto dei diversi flussi migratori, soprattutto in entrata, che ne hanno interessato le società. È stata prodotta una mole enorme di ricerche sui vari aspetti delle migrazioni, sui loro motivi, il loro impatto, le loro dinamiche interne e transnazionali ecc. Le ricerche hanno investito prevalentemente le scienze che lavorano “al presente”, ma anche la storiografia progressivamente ha messo a fuoco la tematica, con un’ottica di lungo periodo, contribuendo alla produzione di studi che hanno aumentato la nostra conoscenza delle migrazioni nella storia delle società umane. In questo campo si sono cimentate la demografia storica, la storia del lavoro, la storia orale e la storia economica, con significativi apporti derivati dai postcolonial studies, dai subaltern studies e
dall’antropologia culturale. Disponiamo oggi di studi storici che ricostruiscono le migrazioni in epoche storiche diverse, i loro legami con l’organizzazione economica, sociale e del lavoro delle geografie umane e di potere che le produssero, la loro interazione con le catastrofi (guerre, disastri ambientali, malattie, crisi economiche ecc.), il loro livello di libertà o di coercizione (ad es. la tratta degli schiavi fu un fenomeno plurisecolare di migrazione organizzata a scopo lavorativo di natura coercitiva), il carattere permanente, temporaneo o stagionale di quelli che sono stati individuati come circuiti migratori (ad es. all’interno dell’Italia o dell’Europa), i loro legami con le politiche imperialistiche, coloniali o
persecutorie messe in atto dagli Stati. Al tempo stesso, hanno iniziato ad essere storicizzati i flussi migratori su le direttrici sud-nord ed est-ovest, diretti negli ultimi decenni verso i paesi della cosiddetta Europa occidentale e gli Stati Uniti. Queste migrazioni hanno ormai raggiunto una profondità temporale che ci permette di ricostruirne la storia, con la consapevolezza che si tratta di una storia aperta ed ancora in pieno svolgimento, ma che nondimeno ha accumulato un quantitativo di “passato” alle sue spalle passibile di essere indagato con
i metodi propri della storiografia. Lo stesso discorso vale per i vari tipi di reazioni che i flussi degli ultimi decenni hanno originato, da quelle negative di rigetto, spesso di segno xenofobo e/o razzista ma non sempre riconducibili o riducibili solamente a queste due categorie giocando un ruolo anche le reazioni di tipo economico, a quelle di segno opposto, come lo sviluppo di un movimento antirazzista dalle ambizioni egemoniche nei paesi occidentali, fra cui l’Italia, che si è innestato in vari modi negli alvei politici orientati a sinistra, a quelle politiche e legislative che, ovviamente in maniera mai tecnica e neutrale, hanno governato, o tentato di governare, i fenomeni migratori.

Il numero monografico di Farestoria dedicato alle migrazioni intende focalizzarsi su questi temi per restituire una lettura storica dei fenomeni migratori, tanto del passato più distante da noi che di quelli tutt’ora in corso e delle reazioni ad essi.

Le linee di ricerca suggerite sono:
– Casi di studio di tipo microstorico o comunque legati a particolari circuiti o sistemi più o meno stabili su scale territorialmente definibili (anche transnazionali)
– Le risposte ai flussi di tipo politico e/o legislativo, le reazioni di segno negativo e le reazioni di tipo includente all’interno della scala di indagine prescelta
– Le relazioni di tali migrazioni con l’economia, il lavoro, la politica, le catastrofi (guerre, disastri ambientali, malattie, crisi economiche ecc.)
– La soggettività dei punti di vista degli attori storici, singoli e collettivi, con particolare attenzione alle testimonianze (scritture, diari, memorie, epistolari, fotografie, disegni, oggetti, ecc.) e/o alla storia orale.
Le proposte, di un massimo di 3000 caratteri spazi inclusi più un titolo, dovranno pervenire entro il 5 settembre 2020 insieme a un breve curriculum (2000 caratteri) con l’indicazione se si intende concorrere per la stesura di un “Contributo” (massimo 20mila caratteri spazi inclusi) o di un “Saggio” (massimo 50mila caratteri spazi inclusi).
Sarà data tempestiva comunicazione delle proposte selezionate entro dieci giorni circa dalla scadenza della Call, contestualmente all’invio delle norme redazionali.

Il lavoro finale dovrà essere consegnato entro il 30 novembre 2020.

Le proposte dovranno essere inviate all’indirizzo mail: farestoriaredazione@gmail.com




Aperte le iscrizioni del corso online: “In viaggio verso Auschwitz” in vista del Giorno della Memoria 2021.

Si rende noto che la Regione Toscana, in collaborazione con “Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e della Resistenza di Prato”, in occasione del prossimo “Giorno della Memoria”, organizza il corso di aggiornamento: “In viaggio verso Auschwitz – Percorso di formazione online tra storia e memorie”.

Il corso, gratuito, si svolgerà interamente in modalità telematica con lezioni, conferenze, laboratori e attività didattica a distanza. Il corso è rivolto ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado che insegnano alle ultime tre classi del ciclo scolastico e, per le attività previste nella sezione “Dialoghi tra passato e presente”, anche agli stessi studenti delle ultime tre classi delle suddette scuole.

Gli insegnanti avranno successivamente la possibilità di svolgere attività didattica con le proprie classi anche producendo materiali multimediali che saranno selezionati da una commissione giudicatrice composta da membri della Regione Toscana, Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato e Istituto Storico Toscana della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISRT) per essere pubblicamente presentate in occasione del Meeting del “Giorno della Memoria 2021”.

Il percorso si concluderà con la partecipazione al Meeting on line degli studenti toscani il 27 gennaio 2021. Il Meeting sarà trasmesso in streaming, alla presenza dei testimoni della Shoah e della deportazione. Le scuole toscane di ogni ordine e grado potranno seguirlo con punti di ascolto a cura di ogni scuola.

Sono partner del progetto l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana (USR Toscana) e l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISRT).

Il corso è riconosciuto dal MIUR ed è valido come aggiornamento degli insegnanti per le suole secondarie di secondo grado. Inoltre, è propedeutico alla partecipazione alle future edizioni de “Il Treno della Memoria” organizzate dalla Regione Toscana.

Le richieste di partecipazione dovranno essere inoltrate al seguente indirizzo: formazione@museodelladeportazione.it

 Le iscrizioni saranno aperte fino al 30 luglio 2020.

Numero partecipanti: max 250 (sarà seguito l’ordine cronologico delle domande d’iscrizione).

 Per informazioni sull’organizzazione dell’evento contattare la Fondazione Museo e Centro della Deportazione e Resistenza di Prato: formazione@museodelladeportazione.it

 

Descrizione del progetto

 

 

Il Treno della Memoria è un viaggio tra storia e memoria, tra passato e consapevolezza del presente che trova il proprio focus nel percorso culturale di formazione proposto agli insegnanti, in modo tale che le conoscenze e l’aggiornamento didattico acquisiti possano essere trasferiti nella formazione degli studenti.

Il Novecento, i totalitarismi, le persecuzioni, le deportazioni, i campi di concentramento e di sterminio, la Shoah, sono elementi che interrogano costantemente il nostro presente e che aprono a riflessioni ed attività multidisciplinari fondamentali per coloro che svolgono professioni educative e/o legate al mondo della formazione.

Il progetto ripercorre virtualmente i luoghi, i temi, le questioni legate alla storia ed alle memorie del Novecento, delle deportazioni, del fascismo, del nazismo e dei totalitarismi, per offrire conoscenze e strumenti professionali adeguati alla progettazione di attività formative nell’ambito scolastico e costruire strumenti culturali, formativi, educativi rivolti al presente.

1.Presentazione scientifica del corso
2. Il contesto storico degli anni Trenta e Quaranta. Fascismo, nazismo e guerra totale
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE

3.Il sistema concentrazionario nazista
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
4.La deportazione degli oppositori politici e degli IMI
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
5.Dalla persecuzione degli “omosessuali”, dei testimoni di Geova e degli “asociali” al genocidio di rom e

sinti
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
6.L’aktion T4 e lo sterminio dei disabili
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
7. La persecuzione degli ebrei, la Shoah, Auschwitz
-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
8.La giustizia internazionale ed i processi dopo lo sterminio

-DIALOGHI TRA PASSATO E PRESENTE
9.La costruzione delle categorie dell’odio nel presente
Agli iscritti sarà successivamente inviato il programma dettagliato con i nomi dei relatori e degli ospiti dei Dialoghi.

 

Organizzazione generale del corso

 

·        Il corso avrà inizio nell’ultima settimana di agosto 2020 (saranno comunicati data e orario) e si concluderà con la partecipazione in streaming al “Giorno della Memoria 2021”.

 

·        Gli incontri si svolgeranno con cadenza settimanale, per la durata totale di 90 minuti circa (40 minuti di lezione + max 50 minuti di laboratorio didattico).

 

·        Nella sezione “Dialoghi tra passato e presente” sono previsti incontri con scrittori, comunità, associazioni che si svolgeranno in orario serale. La partecipazione ai dialoghi è volontaria e non obbligatoria.




1940-’43: campi italiani per progionieri di guerra. Il nuovo progetto di Topografia per la Storia

Con l’entrata in guerra – il 10 giugno del 1940, quindi esattamente 80 anni fa – il Regio esercito italiano si trova nella necessità di creare e successivamente gestire i luoghi dove internare i prigionieri di guerra degli eserciti nemici catturati durante i combattimenti.

Dopo aver realizzato negli anni scorsi una mappatura dei campi italiani per prigionieri di guerra (qui la mappa ancora provvisoria con i 177 luoghi individuati tra campi principali e distaccamenti di lavoro http://campifascisti.it/mappe. php?all=on&21=on&4=on), Topografia della Storia ha appena finito di inserire nel nostro sito 340 nuove immagini, la maggior parte delle quali relative proprio a questa tipologia di luoghi.

Tutte le immagini sono tratte dall’archivio audiovisivo del Comitato internazionale della Croce Rossa di Ginevra (ICRC), che ci ha concesso il permesso alla pubblicazione.

Si tratta quindi di immagini “ufficiali”, scattate durante le visite dei delegati dell’ICRC ai campi per prigionieri.

Le immagini si possono consultare partendo dal database http://campifascisti.it/ elenco_immagini.php o selezionando l’intero archivio (Visualizza per archivio: International Committee of the Red Cross) oppure partendo dai luoghi (ad esempio: Busseto – campo per prigionieri di guerra numero 55).

Secondo i dati dello Stato maggiore del Regio esercito italiano, nel marzo 1943 si trovano nei campi in Italia circa 80 mila prigionieri di guerra.

La maggior parte di loro combatteva per l’esercito dell’impero britannico. Oltre a 43.691 inglesi, vi sono prigionieri provenienti dal Sud Africa (divisi in bianchi, 12.178, e di colore, 2.600), dall’India (5.199), dalla Nuova Zelanda (3.788) e dall’Australia. I prigionieri di nazionalità americana sono 742, mentre 1.970 sono francesi definiti come degaullisti.
Infine, in campi a sé, vi sono anche 1.600 greci e 5.760 militari dell’ex esercito jugoslavo, la maggioranza dei quali è classificata come di nazionalità serba.

Le fotografie ci mostrano alcuni dei campi di prigionia per ufficiali di rango superiore, di solito ricavati in castelli o ville storiche (si veda ad esempio il campo numero 17 presso il castello di Rezzanello in provincia di Piacenza http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=474 ), e diversi campi per i soldati semplici, dove le condizioni di vita erano ovviamente molto più spartane (si veda ad esempio il campo numero 57 di Grupignano in provincia di Udine http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=552 ).

Il campo di prigionia più documentato (ben 49 fotografie) è quello di Sulmona (qui una veduta generale del luogo http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=536 ). Il campo di Sulmona era diviso in due parti: quella in baracche dove stava la maggior parte dei soldati prigionieri di guerra, e una sorta di dependance per gli alti ufficiali alloggiati presso villa Orsini.

Come prevedeva la Convezione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra – firmata anche dall’Italia -, il Regio esercito allestì inoltre alcuni Ospedali per i militari catturati. Il fondo dell’ICRC conserva una bella immagine dell’Ospedale per prigionieri di guerra numero 201 di Bergamo, osservando la quale si ha una chiara idea del carattere “multietnico” dell’esercito alleato nemico dell’Italia (http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=341 ).

Non mancano neppure le immagini dei campi per i prigionieri di guerra greci e jugoslavi (anche se per questi ultimi l’Italia non riconosceva alcuna tutela internazionale). Tra gli altri si vedano il campo numero 55 di Busseto (per prigionieri di guerra greci http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=497 ) e il campo numero 23 di Vestone per gli jugoslavi http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=576 ).

Oltre che dei campi per prigionieri di guerra, nel fondo dell’ICRC sono state rintracciate alcune immagini relative ai campi per internati civili, gestiti quindi dal Ministero dell’interno.

In particolare segnaliamo 5 fotografie che documentano il campo di internamento femminile di Treia (Macerata) (qui un esempio http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=557 cui è anche allegato il rapporto della visita del delegato dell’ICRC), e le 12 fotografie del campo delle Fraschette di Alatri (Frosinone) con i volti dei bambini e delle donne jugoslave deportate in Italia (http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=317 ) ma anche delle loro croci nel cimitero del paese (http://campifascisti.it/ scheda_img_full.php?id_img=312 ).

 

www.campifascisti.it   è un progetto dell’associazione Topografia per la storia

responsabile andrea giuseppini mail info@topografiaperlastoria.org




La cultura non si ferma! e #RaccontiamoLaResistenza

La cultura non si ferma!
L’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea di Livorno (Istoreco), considerata la situazione nella quale tutti ci troviamo, ha deciso di cercare di stare vicino a tutti suoi sostenitori ed amici con alcuni interventi virtuali, postati sul sito e sulla pagina facebook.

  • Ogni martedì verrà pubblicato uno dei dieci episodi del video-progetto Pillole di Resistenza, filmati realizzati in occasione del 75° della liberazione della Toscana tramite il sostegno della Regione Toscana e il coordinamento dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana di Firenze e altri prodotti dal nostro stesso Istituto.
  • Nella settimana della Liberazione, sarà la volta di Liberi, immagini e testimonianze dal fascismo alla democrazia a Livorno: una raccolta di videointerviste del maggio 1994 in un documentario con la regia di un giovanissimo Paolo Virzì.
  • Sempre nella settimana della Liberazione, sui consueti canali, sarà pubblicato il docufilm a firma Istoreco Molho, una famiglia in fuga: le vicende personali di Dino Molho, che da ragazzo ha vissuto, tra il 1944 ed il 28 aprile del 1945, un’esperienza molto simile alla vicenda di Anna Frank; ha trascorso oltre un anno nascosto in una “casa segreta” ricavata all’interno della fabbrica di minuterie metalliche di proprietà della famiglia. Una storia di speranza, coraggio e solidarietà che, attraversando emozioni come paura e tristezza, sfocia nella libertà e nella Liberazione.
  • Il 25 aprile sarà pubblicata l’Antologia parlata, videoletture tratte dalla pubblicazione Istoreco Le parole sono ponti e i racconti ponti robusti: testimonianze dei partigiani livornesi Mario Lenzi, Garibaldo Benifei, Nelusco Giachini e della staffetta Ubaldina Pannocchia.
  • Saranno inoltre pubblicati interventi di un team di studiosi che collaborano con Istoreco, tra cui Enrico Acciai, Gianluca Della Maggiore e Stefano Gallo.
  • Infine, durante tutto il mese di aprile, saranno proposte Letture in compagnia, brani legati al tema della Liberazione del paese e in particolare riallacciabili con la storia e la storia della Resistenza nella provincia di Livorno. Anche se non mancheranno pagine di riflessioni di natura più generale.
Prosegue con successo la campagna #RaccontiamolaResistenza

La campagna social #RaccontiamolaResistenza, avviata dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e dagli altri 65 istituti della rete il 29 marzo su Facebook, Twitter e Instragram, prosegue a ritmo serrato verso il grande appuntamento del #25 aprile 2020.
Sono già moltissimi i contributi video, audio e testi pubblicati sulla pagina fb, anche da singoli cittadini, gruppi e enti locali: una straordinaria mole di materiali che restituiscono il valore della lotta di liberazione e offrono nuove risorse sulla Resistenza, seguendo un serio approccio documentario.
Notevole il successo: in pochi giorni la pagina ha ottenuto oltre 4.000 followers e 20.000 contatti.
Molto importanti le partnership maturate: a sostegno della campagna si sono schierate tutte le associazioni di reduci e partigiani, le principali società storiche, la rete Paesaggi della Memoria. La campagna ha inoltre ottenuto la prestigiosa media partnership di Rai Storia e Rai Cultura; e l’interesse del Corriere della Sera.
Si muove in sinergia con le altre grandi campagne nazionali (Caritas-Cri, Anpi Repubblica tv, Istituto Cervi), per un 25 aprile veramente festa di tutti e con tutti, come è nello spirito della giornata.
Ringraziamo i tanti testimonial che parteciperanno alla maratona fb del 25 aprile: Eraldo Affinati, Silvia Avallone, Roberta Biagiarelli, Claudio Bisio, Vinicio Capossela, Daria Colombo, Ferruccio De Bortoli, Maurizio De Giovanni, Paolo Di Paolo, Giorgio Diritti, Gad Lerner, Carlo Lucarelli, Maurizio Maggiani, Valerio Massimo Manfredi, Modena City Ramblers, Michela Murgia, Murubutu, Paolo Nori, Patrizio Roversi, Igiaba Scego, Antonio Scurati, Mario Tozzi, Roberto Vecchioni, Julio Velasco, Pamela Villoresi, Yo Yo Mundi, Massimo Zamboni…e molti altri (l’elenco completo è disponibile sulla pagina fb).
Incontriamoci ogni giorno sulla pagina fb @RaccontiamolaResistenza!

Restiamo a casa ma festeggiamo comunque insieme il 25 Aprile!