1

Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”. Presentazione del volume.

Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”. Rom e Sinti a scuola – 1965-1982
11 Luglio 2024 ore 20:00 presso i Giardini della Passerella (Via Sant’Antonio 1 – Prato)
Presentazione del libro: ‘Lacio drom. Storia delle “classi speciali per zingari”. Rom e Sinti a scuola – 1965-1982’ di Luca Bravi ed Eva Rizzin.
Alle ore 20:00 aperitivo a cura di AUT Bar
Ore 21:00 saluti a cura di Edoardo Carli, Enrico Iozzelli, Stefano Oliviero.
Vera Gheno, Christian Raimo Raimo, Saverio Tommasi dialogano con gli autori, insieme a Yvone Lemman, Razja Rufat, Emanuele Piave, Noell Maggini, Ernesto Grandini, Senada Ramovski.
Coordina Maria Logli.




Gino Donè, il partigiano dei due mondi




Dal 15 al 21 giugno: “Perché tu fossi libero”, mostra sulla Liberazione del territorio provinciale grossetano dal nazifascismo

In occasione dell’80 della Liberazione del capoluogo della provincia di Grosseto, l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea, in collaborazione con Provincia di Grosseto e Regione Toscana, ha allestito presso il Palazzo della Provincia una mostra dedicata alla Resistenza in Maremma.

La mostra “Perché tu fossi libero. Antifascismo, guerra e Resistenze in Maremma”, curata per Isgrec da Ilaria Cansella e Barbara Solari, racconta attraverso documenti e foto d’epoca la storia della provincia di Grosseto fra il 1943 e il 1945 facendo il punto sull’antifascismo di lungo periodo, sui mesi della lotta partigiana e sulla ricostruzione democratica seguita alla completa liberazione del territorio provinciale alla fine del giugno 1944.

La mostra sarà inaugurata il 15 giugno alle ore 18 e resterà esposta fino al 21 giugno (orari di apertura: ore 9.30-12.30 / 15.30- 17.30). Domenica 16 giugno è prevista un’apertura straordinaria dalle ore 17 alle 19.




Dal 31 maggio a Sticciano: mostra “Le carte di Siro Rosi sovversivo”




Verso il 2 giugno. La donna e la Costituzione.

sabato 25 giugno alle ore 10.30 l’Associazione internazionale Fioretta Mazzei invita alle ore 10.30, presso il Giardino dell’Ardiglione, via dell’Ardiglione, all’iniziativa “Verso il 2 giugno. La donna e la Costituzione”.

Relazione del prof. Leonardo Bianchi Università di Firenze, consigliere ISRT

Saluta e introduce Giovanna Carocci

 




Presentazione del libro Figli di un “secolo tormentato” il carteggio tra Furio Diaz e Antonio Giolitti 1945-1998

Giovedì 16 maggio 2024
Ore 17:00

SPAZIO ROSSELLI, Via degli Alfani 101/r, Firenze

presentazione del libro Figli di un “secolo tormentato”

il carteggio tra Furio Diaz e Antonio Giolitti

1945-1998

a cura di Giovanni Scirocco e Giulio Talini

 

 

Interventi di:

Bruna Bagnato

Marcello Verga

Valdo Spini

Saranno presenti gli autori




Presentazione del volume a cura di Giovanni Scirocco e Giulio Talini “Figli di un ‘secolo tormentato’. Il carteggio tra Furio Diaz e Antonio Giolitti 1945 – 1998”

LIVORNO, 8 maggio – Bottini dell’Olio
Presentazione del volume a cura di Giovanni Scirocco e Giulio Talini
“Figli di un ‘secolo tormentato’. Il carteggio tra Furio Diaz e Antonio Giolitti 1945 – 1998”
Con il patrocinio del Comune di Livorno, Circolo G. E. Modigliani e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Il nutrito carteggio tra Furio Diaz, sindaco di Livorno tra il 1944 e il 1954 e storico di fama internazionale dell’Illuminismo europeo, e Antonio Giolitti, più volte ministro, commissario europeo ed esponente di primo piano del Pci e del Psi, è finora rimasto inedito e solo di rado è stato citato dagli studiosi. La ricerca curata da Giulio Talini e Giovanni Scirocco intende perciò presentare un’edizione critica e commentata di tale fecondissimo scambio di lettere e di idee alla luce della più recente e aggiornata storiografia. La corrispondenza tra Diaz e Giolitti non racconta infatti soltanto un’amicizia intima e fraterna rimasta salda durante il Novecento, ma testimonia anche il travagliato percorso umano, intellettuale e politico dei suoi due protagonisti, orientati da una mai rinnegata scelta etico-politica di fondo attraverso le più drammatiche congiunture della storia recente.




Presentazione del volume di Catia Sonetti “Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947”

COLLESALVETTI, 7 maggio – Biblioteca comunale
Presentazione del volume di Catia Sonetti
“Attraversare il tempo con le parole. Lettere di una famiglia
ebraica da Livorno per Asmara 1937-1947”
in collaborazione con AUSER Collesalvetti ODV
Il libro illumina le vicende di una componente importante della borghesia delle professioni, quella borghesia che, a livello nazionale, si schierò nella gran parte a sostegno del fascismo. Nel nostro caso, una famiglia di farmacisti di Livorno, ebrei e “naturalmente” fascisti. La loro è una famiglia plurinucleare, poiché nella stessa palazzina convivono la coppia formata da Emma De Rossi Castelli con il patriarca, il vecchio Ugo Castelli, la coppia formata da Carlo, il primogenito con la moglie Paola Crovetto e la figlia Elena, la coppia di Aleardo Lattes sposato con la figlia Ada e padre di Mario ed Elsa. Al di fuori di questo gruppo ci sono poi altre due coppie: quella di Anna, la figlia più grande sposata con Giorgio Orefice (l’unico antifascista) e madre dei due figli Gastone e Vittorio, e quella di Rita, l’ultima nata sposata con Beniamino Levi, da cui avrà i tre figli Roberto, Emma e Lidia, e che vive nella lontana Asmara, in Eritrea.
Tutti questi personaggi si animano dentro il carteggio che intrattengono dal 1937 al 1947.
Il volume è costruito oltre che con le fonti documentarie e da una foltissima bibliografia, con le 647 lettere conservate da Rita e poi dalla figlia Lidia attraverso le quali si possono osservare le collocazioni politiche, le aspirazioni delle giovani generazioni, le abitudini culinarie, i loisirs della buona borghesia ebraica italiana, i loro valori e le loro reazioni di fronte alla persecuzione.
Si assiste anche in diretta alle differenze di trattamento che il regime riservò agli ebrei in patria piuttosto che a quelli presenti nel corno d’Africa e si segue, passo passo, la fuga di questi nuclei per salvarsi dai rastrellamenti e dalla deportazione e il loro continuo e ininterrotto impoverimento.
Il libro si si chiude all’inizio del 1947 quando tutti i personaggi, sopravvissuti si ricollocano dal punto di vista politico e familiare e si distribuiscono su un territorio molto più ampio di quello labronico. Attraverso le loro storie possiamo osservare il dipanarsi della Storia d’Italia, i desideri di emancipazione delle donne che cominciano ad emergere, la costruzione di nuclei familiari non più disponibili a vivere nel grande clan, la fine dei matrimoni combinati. E tanto altro ancora.
Una storia sociale e culturale ricca e differenziata che illumina un decennio fondamentale del nostro passato.