1

Alla Biblioteca degli Intronati di Siena “Memoria Futuro”: un’esposizione bibliografica sulla Shoah

memoria e futuroIn occasione del Giorno della Memoria, la Biblioteca comunale degli Intronati di Siena organizza dal 26 al 31 gennaio l’esposizione bibliografica a tema “Memoria Futuro”. Com’è noto, il Giorno della Memoria è una ricorrenza designata a partire dal 2005 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, che viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno per ricordare il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, rivelando al mondo l’orrore dell’Olocausto nazista.

I titoli proposti per questa esposizione non vogliono essere esaustivi sull’argomento e sono stati scelti ed esposti in sale differenti, creando due percorsi specifici:

libri per adulti, esposti di fronte al banco prestito all’ingresso della Biblioteca pubblica a scaffale aperto: si tratta dei titoli più recenti presenti in Biblioteca pubblica e delle ultime acquisizioni effettuate;

libri per bambini e ragazzi, esposti all’ingresso della Biblioteca per ragazzi (sala 05): si tratta di tutti i titoli sull’argomento collocati nella Biblioteca per bambini e ragazzi.

Sono disponibili in Biblioteca (presso il banco prestito) le bibliografie separate delle pubblicazioni per adulti e per bambini e due brochure con alcuni “consigli di lettura” già presenti comunque nelle due bibliografie.




Il Giorno della Memoria 2015 a Livorno

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIn occasione del Giorno della Memoria 2015 sono numerose le iniziative organizzate a Livorno e provincia da Istituzioni e associazioni.

Si parte il 23 gennaio alle 21.30, al Centro Artistico Il Grattacielo, in via del Platano, 6, con l’iniziativa organizzata dall’associazione Effetto Collatarale che porterà in scena “Chi porterà queste parole” opera di Charlotte Delbo, militante comunista e drammaturga francese deportata ad Auschwitz nel 1943 insieme ad altre 229 partigiane.

Lunedì 26 gennaio alle ore 10.30 è previsto Due di noi. Storie di livornesi ebrei deportati”: incontro per le scuole superiori, al Centro Diocesano (via delle Galere 19). Interviene Edi Bueno. Finita la conferenza, gli studenti sfileranno in corteo fino alla vecchia abitazione di Dina Bona Attal e Dino Bueno, due deportati ebrei livornesi morti nei campi nazisti. La vecchia abitazione era in via della Coroncina, angolo piazza Cavallotti, dove il 16 gennaio sono state collocate le pietre d’inciampo (le famose “Stolpersteine”) incorporate nel marciapiede. Alle 18 si terrà la tradizionale marcia della Memoria della deportazione degli ebrei di Livorno organizzata dalla Comunità di S. Egidio e dalla Comunità Ebraica di Livorno con la collaborazione della Diocesi, del Comune di Livorno e dell’Istoreco. La partenza è prevista per le ore 18 in piazza del Municipio dove avrà inizio la manifestazione e il corteo per le vie del centro. Alle 19, in piazza Benamozegh si terrà la cerimonia conclusiva con gli interventi del sindaco Filippo Nogarin, del vescovo Simone Giusti e dei rappresentanti delle due comunità organizzatrici.

Sempre lunedì 26 gennaio, nella mattina, è in programma un incontro con gli alunni delle classi 5.e delle scuole elementari “P. Thouar” e “O. Campana” per spiegare il significato del Giorno della Memoria. L’appuntamento è nella sala “Pamela Ognissanti” al Centro Civico 1 (via Gobetti 7) ed è organizzato da Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), Associazione Nazionale Ex Internati (ANEI), Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED), in collaborazione con il Comune di Livorno. E ancora, alle 10 al Nuovo Teatro delle Commedie (via G.M.Terreni), va in scena “Il Diario di Anna Frank”. Lo spettacolo, che verrà replicato nei giorni di martedì 27 gennaio e mercoledì 28 gennaio stesso orario, fa parte della Rassegna di Teatro per Ragazzi “Mille storie alla ribalta” inserita nei programmi Scuola-Città del CRED Centro Risorse Educative e Didattiche del Comune di Livorno e svolta in collaborazione con le Associazioni Ars Nova e Pilar Ternera. Il lavoro teatrale, che si rivolge ad un pubblico che va dalla primaria classi terze, quarte e quinte alla secondaria di secondo grado,utilizza un tecnica mista attoriale ed audiovisiva e vede la regia di Alessia Cespuglio.

Martedì 27 gennaio, alle 9 deposizione di una corona da parte dell’Amministrazione al cimitero Ebraico (c/o Cimitero della Cigna) alla lapide delle vittime del nazismo. Interverranno il prefetto di Livorno Tiziana Costantino, la vicesindaco Stella Sorgente, il presidente della Comunità Ebraica Vittorio Mosseri, il Rabbino capo Yair Didi.

Alle ore 11, in Prefettura, si terrà la Cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria con la consegna della medaglia d’onore conferita dal Capo dello Stato ai cittadini italiani deportati ed internati. Il programma della mattinata prevede, oltre alla consegna delle medaglie, anche l’esibizione del Coro della Comunità Ebraica, gli interventi della prof.ssa Sara Valentini di Palma, autrice del libro “Se questo è un bambino” e del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Col. Roberto Riccardi, autore del libro “Sono stato un numero”, i canti degli allievi della Scuola Statale Secondaria “G. Borsi” succursale “Pazzini”, la testimonianza di due liceali livornesi di ritorno da Auschwitz con il “Treno della Memoria 2015” e il concerto del soprano Ilaria Casai dell’Istituto Musicale “P. Mascagni”. L’evento è organizzato dalla Prefettura con la collaborazione dell’Anpi Livorno, della Comunità  Ebraica e dell’Istituto Mascagni. Per partecipare occorre confermare la presenza via mail o via telefono alla prefettura (si veda il volantino).

Alle ore 17.30 presso il Teatro E. De Filippo di Cecina, l’Anpi di Livorno, con la collaborazione del Comune di Cecina, dell’Istoreco e della Scuola “G. Galilei” di Cecina, organizza l’iniziativa «Quadratini in brodo»: una drammatizzazione dal diario di Frida Misul, composto e diretto da Sara Saccomani ed eseguito dagli alunni della scuola media Galilei di Cecina. L’iniziativa ha anche il contributo straordinario di Roberto Rugiadi, figlio di Frida (tutti i dettagli nel volantino)

Martedì 27 e giovedì 29 gennaio è poi prevista la proiezione del film “Storia di una ladra di libri”, ore 10.30-13.30 al “Centro artistico Il Grattacielo” (via del Platano 6). La visione sarà preceduta da un’introduzione da parte del prof. Giancarlo Bertoncini, già docente universitario. Aderiscono all’iniziativa delle 2 giornate, introdotta da un appuntamento esplicativo al CRED, 310 ragazzi degli Istituti Superiori con i loro insegnanti. L’appuntamento fa parte della Rassegna filmica “Mattinate al cinema” inserita nella ben più vasta programmazione di Scuola e Città 2014/15 con il progetto “Lanterne magiche: lo sguardo narrante” che vede numerose collaborazioni con il Comune di Livorno a partire dall’ ANPPIA.

Mercoledì 28 gennaio alle ore 11, il Comune di Campiglia Marittima e l’Istoreco di Livorno organizzano un incontro a Venturina Terme (Saletta della Musica) con le classi terze medie della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” nel corso del quale verrano presentate letture e testimonianze di sopravvissuti della Shoah. Parteciperanno l’assessore alla Cultura di Campiglia Marittima Jacopo Bertocchi e il direttore Istoreco Catia Sonetti (si veda il volantino).

Alle 16.30 al Centro Donna del Comune di Livorno (largo Strozzi 3), “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica”: presentazione del catalogo della mostra svoltasi a Roma, presso la Galleria d’Arte Moderna. Con la curatrice Marina Bakos si parlerà della cultura ebraica quale componente fondamentale della cultura del Novecento che la scellerata legislazione razziale, la persecuzione e la deportazione ad opera dei nazifascisti hanno tentato di distruggere. L’iniziativa è promossa dal Comune di Livorno insieme alla Comunità Ebraica e all’associazione Evelina De Magistris.

Giovedì 29 gennaio, alle 16.30 nel salone consiliare di Palazzo Granducale, la Provincia e la Comunità Ebraica di Livorno, con la collaborazione dell’Istoreco e il patrocinio dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia organizzano l’iniziativa “Il Giorno della Memoria: immagini, riflessioni, materiali d’archivio” nell’ambito della quale verrà inaugurata la mostra fotografica “I Silenzi di Mauthausen” a cura di marco Magherini. Parteciperanno, Alessandro Franchi, Presidente della Provincia di Livorno, Vittorio Mosseri, Presidente della Comunità ebraica di Livorno, Yair Didi, Rabbino della Comunità ebraica di Livorno, Catia Sonetti, direttore ISTORECO Livorno, Paola Meneganti, responsabile Affari generali Provincia di Livorno. Durante l’incontro verrà proiettato l’audiovisivo “I silenzi di Mauthausen”.

Venerdì 30 gennaio alle ore 17.30 presso la Goldonetta, l’Anpi di Livorno, con la collaborazione del Comune, dell’Istoreco e del Teatro Goldoni, replica dell’iniziativa «Quadratini in brodo»: una drammatizzazione dal diario di Frida Misul, composto e diretto da Sara Saccomani ed eseguito dagli alunni della scuola media Galilei di Cecina e dal coro degli adulti della scuola media Borsi di Livorno (tutti i dettagli nel volantino).




Il dipinto “Gli esuli di Siena” di Enrico Pollastrini per Fra(m)Menti Livornesi

frammmentiLa seconda conferenza del ciclo Fra(m)Menti Livornesi in calendario per giovedì 22 gennaio alle ore 17 ai Granai di Villa Mimbelli, avrà come argomento: il dipinto “Gli esuli di Siena” di Enrico Pollastrini.

Antonella Gioli, ricercatrice universitaria presso il dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, nonché docente di Museologia e Museografia, parlerà di questo quadro-simbolo realizzato nel 1856, che intrecciò la sua vita con quella del Museo civico che lo ospitò. Dopo numerose e tormentate vicende per una sua collocazione prima di far parte della pinacoteca, “Gli esuli di Siena” fu acquistato infatti dal Comune ma andò distrutto durante la seconda guerra mondiale con la distruzione del museo.

Il museo “G.Fattori” di villa Mimbelli ne conserva un bozzetto a colori.

Il ciclo Fra(m)Menti Livornesi sulla storia di Livorno prevede 12 conferenze (ogni giovedì della settimana alle ore 17 al 1°piano dei Granai, via San Jacopo in Acquaviva) dal 15 gennaio fino al 2 aprile a cura di ricercatori e docenti universitari tutti livornesi.

Le conferenze sono ad ingresso gratuito.

 




La cultura cattolica a Firenze nel secondo dopoguerra

 

Tra Gramsci e Teilhard. Politica e fede in Alberto Scandone (1942-1972), Roma Edizioni di Storia e Letteratura, 2012 e Esperienza religiosa e passione civile in Luciano Martini, Firenze, Le Lettere, 2013.

Uno sguardo attento su due significative figure di intellettuali fiorentini e italiani. Insieme ad Aldo Bondi autore e curatore delle opere, Marino Biondi Università di Firenze e Leonardo Bucciardini Venti Lucenti.




Anche il passato può cambiare (ri)scrivendo il Novecento

Tre incontri e discussioni sulla storia del XX secolo italiano, tra nuove prospettive storiografiche e proposte di lettura, promossi dall’Istituto Gramsci Toscano. Il ciclo è ideato e organizzato da Giulia Bassi (Università di Trieste/University of Reading)

Oggi, martedì 20 Gennaio, ore 17.30, il primo appuntamento presso la Sala delle Conferenze della Biblioteca delle Oblate, sul volume di AnnaRita Gori (Instituto de Ciências Sociais da Universidade de Lisboa): Tra Patria e campanile. Ritualità civili e identità politiche a Firenze in età giolittiana, Franco Angeli, Milano 2014.
Ne discutono con l’autrice:
Matteo Baragli (Scuola Normale Superiore – Pisa) Anna Pellegrino (Università di Padova)

Programma dei successivi incontri:
Martedì 24 Febbraio, ore 17.30. Sala delle Conferenze.
Mireno Berrettini (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano): La Resistenza italiana e lo Special Operations Executive britannico(1943-1945), Le Lettere, Firenze 2014.
Ne discutono con l’autore:
Enrico Acciai (Istituto Storico della Resistenza in Toscana)
Stefano Bartolini (Archivio storico della Camera del Lavoro di Pistoia e della Cgil)

Martedì 31 Marzo 2015, ore 17.30. Sala delle Conferenze.
Tommaso Nencioni (Università di Bologna): Riccardo Lombardi nel socialismo
italiano1947-1964, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2014.
Ne discutono con l’autore:
Mirco Bianchi (Istituto Storico della Resistenza in Toscana)
Mireno Berrettini (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano)

 




Dall’Eden alla Terza guerra mondiale

Alle ore 14.30 nel Salone delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze, presentazione del volume di Amintore Fanfani, Dall’Eden alla Terza guerra mondiale. Un inedito, a cura di Monika Poettinger (Edizioni Polistampa).

Presiede Giorgio Gattei

Intervengono: Antonio Magliulo Università degli Studi internazionali, Roma; Angiolo Moioli Università Sacro Cuore, Milano; Carlo Maria Travaglini Università Roma Tre

A lungo conservato presso l’Archivio storico del Senato e mai pubblicato, il testo rappresenta la summa del pensiero storico di Fanfani e il suo testamento politico.

 




A Livorno due “Pietre d’Inciampo” dedicate a Dina Bona Attal e Dino Bueno

pietreIn occasione della Giornata della Memoria e del ricordo particolare degli ebrei livornesi, saranno poste a Livorno, venerdì 16 gennaio alle ore 9, in via della Coroncina, due “stolpersteine”, le famose pietre rivestite di ottone che ricordano i deportati nei campi di concentramento nazisti. Saranno impiantate dall’artista che le ha ideate, Gunther Denmig, e dedicate a Dina Bona Attal e Dino Bueno, madre e figlio, entrambi uccisi ad Auschwitz.

Chi sono le persone ricordate quest’anno.

Dina Bona Attal nasce a Livorno il 1 ottobre 1899. Con il marito Mario Bueno e i figli Dino, Luciano ed Edi, vive in centro, al numero 2 di via della Coroncina, nei pressi del mercato.Durante la guerra, con i bombardamenti del ’43, la famiglia sfolla a Marlia in provincia di Lucca. Qui, vengono arrestati su delazione insieme ad altri ebrei livornesi e deportati ad Auschwitz da Milano il 30 gennaio 1944. Dina viene uccisa all’arrivo, il 2 febbraio 1944, il figlio Dino in data ignota.

LE “STOLPERSTEINE”: Breve storia di un’idea

L’idea di Gunther Demnig risale al 1993 quando l’artista fu invitato a Colonia per una installazione sulla deportazione di cittadini rom e sinti. All’obiezione di un’anziana signora secondo la quale a Colonia non avrebbero mai abitato rom, l’artista decide di dedicare tutto il suo lavoro successivo alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste. Escogita un’ idea: un semplice sampietrino, come i tanti che pavimentano le strade delle città europee, ma che reca incisi sulla superficie superiore, di ottone lucente, pochi dati identificativi: nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione, data di morte in un campo di sterminio nazista. E’ collocato sul marciapiede prospiciente l’abitazione dei deportati, per ricordare che da lì furono prelevati, strappati agli affetti, per essere uccisi e seppelliti in fosse comuni. L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale: costringe chi passa a interrogarsi e a ricordare quanto accaduto in quella casa o in quel quartiere, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità. Le prime “Stolpersteine” sono state installate a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono state distribuite oltre 37.000, in diverse città tedesche ed europee. Grazie alla posa delle pietre di inciampo, Livorno è entrata a far parte di questo grande circuito internazionale della memoria.

LE PIETRE DI INCIAMPO A LIVORNO

Le stolpersteine sono parte del tessuto urbano di Livorno dal 2013, quando la Comunità di Sant’Egidio promosse per la prima volta una manifestazione cittadina in ricordo della deportazione dei livornesi ebrei e contattò Denmig, l’artista tedesco. L’intenzione era quello di restituire alla città la memoria, la storia e la presenza di concittadini altrimenti “sommersi” – secondo la famosa definizione di Primo Levi – e di considerare, a partire da questa memoria, la necessità di convivere pacificamente in un presente ancora pieno di violenza e intolleranza.

Le pietre possono ricordare persone scomparse così come persone sopravvissute alla Shoah; sono poste in corrispondenza delle case abitate prima della deportazione o almeno presso l’ultima residenza nota. In alcuni casi tali abitazioni non esistono più, perché abbattute dai bombardamenti del ’43 o demolite nell’immediato dopoguerra. Le pietre vengono allora poste nel luogo più vicino a quello precedente la guerra mondiale. La ricostruzione topografica e toponomastica è stata svolta grazie alla collaborazione con gli uffici del Comune di Livorno e su segnalazione di amici, conoscenti e parenti delle persone deportate.

Le stolpersteine installate fino ad ora sono 6: le prime quattro sono state dedicate in particolare ai bambini vittime della Shoah: Franca Baruch e Perla Beniacar, poi Enrico Menasci e suo padre Raffaello che tentò di salvarlo; altre due pietre sono state impiantate nel 2014 e dedicate a Isacco Bayona e Frida Misul, testimoni coraggiosi dell’orrore della Shoah.




Al Marino Marini un “Omaggio a Giovanni Michelucci”

É un “Omaggio a Giovanni Michelucci”, la mostra di Paolo Gubinelli che verrà inaugurata domani venerdì 16 gennaio alle 17.30 alla Fondazione Marino Marini. L’artista fiorentino presenta negli spazi espositivi di corso Fedi circa trenta quadri realizzati perlopiù negli anni Settanta e Ottanta, periodo in cui è nato un rapporto di amicizia profonda e collaborazione con l’architetto Giovanni Michelucci. Si tratta di opere elaborate con la carta, piegata o incisa, frutto di un attento studio sui binomi luce-colore e spazio-luce. A corredo della personale, il testo critico Tra luce-colore e spazio-luce scritto nel 1985 dalla studiosa d’arte contemporanea Lara Vinca Masini, in occasione di una mostra di Paolo Gubinelli allestita a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti.
Nella sua attività artistica, Paolo Gubinelli ha maturato molto presto, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica. In una prima fase ha infatti operato su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce. In un secondo momento il cartoncino bianco è stato sostituito da carta trasparente, sempre incisa e piegata. Nella più recente esperienza artistica, ancora su carta trasparente, il segno geometrico è stato abbandonato per una espressione più libera, arricchito dall’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili.

Paolo Gubinelli, nato a Matelica nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si è diplomato all’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continuando poi gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana, che determina un orientamento costante nella sua ricerca. Conosce e stabilisce un’intesa di idee con numerosi artisti e architetti di fama internazionale e allestisce mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero. Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo. Nel 2011 è stato ospite alla 54^ Biennale di Venezia, padiglione Italia presso L’Arsenale, invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra.

La mostra resterà aperta al pubblico fino a sabato 21 febbraio, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17. Chiuso la domenica.
Per maggiori informazioni contattare il numero 0573 30285.