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Cibo e miniere insieme nella “Cena del minatore”

Sabato 19 settembre a partire dalle 19 il Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni ospiterà un evento che prenderà spunto dalle abitudini gastronomiche dei minatori che lavorarono nella cave del Comune di Cavriglia per rievocare il passato minerario della nostra comunità.
L’attività estrattiva, come più volte abbiamo sottolineato, risultò strategica per il territorio cavrigliese sia sul piano economico sia su quello sociale, coinvolgendo nelle varie attività migliaia di persone. I minatori trascorrevano molte ore sottoterra e lì consumavano parte del loro pasto quotidiano. Il cibo scandiva il ritmo del lavoro, imponendo una pausa, la sua provenienza era “familiare”, prodotti fatti in casa – pane, formaggio, insaccati – o cresciuti nell’orto dove essenziale era la coltivazione della cipolla. Poi nella seconda metà del Novecento tutto cambiò rapidamente; si passò dalla miniera in sotterraneo alla miniera a cielo aperto, dal cibo portato da casa alla mensa aziendale. Così il cambiamento del cibo diventa forse metafora delle grosse trasformazioni che si stavano imponendo in tutta Europa sull’inizio dei processi di delocalizzazione e di globalizzazione.
L’evento come già sottolineato prenderà il via alle 19 con un aperitivo offerto alla cittadinanza. A seguire una chiacchierata con lo storico Giorgio Sacchetti sul rapporto tra cibo e miniera. Alle 20 invece “La cena del Minatore” con il seguente menù:

Antipasto: Timbello di diccia secca (rigatina), ovosodo e pecorino secco.
Primo: polpette di patate con aglio e prezzemolo.
Secondo: coniglio in umido con cipolla rossa cotta in forno
Dolce: schiacciata alla fiorentina

Acqua e vino rosso

Costo: 12 Euro

Per prenotarsi è possibile contattare il Museo Mine allo 055/3985046 (dal martedi alla domenica 10-13) oppure la Segreteria del Sindaco del Comune di Cavriglia allo 055/ 9669733. Le prenotazioni possono essere effettuare anche tramite l’indirizzo di posta elettronica




La XXXI edizione del premio Pieve Saverio Tutino

Due anniversari e un grande amore per la memoria. Sono questi i perni attorno ai quali ruota il programma della XXXI edizione del Premio Pieve Saverio Tutino (18-20 settembre Pieve Santo Stefano). Gli anniversari sono quelli che riguardano le due guerre mondiali: i 100 anni dall’inizio del primo conflitto e i 70 anni della Liberazione. E la memoria è il trait d’union tra queste due ricorrenze, celebrate dalla manifestazione che quest’anno ha per tema “ComMemoriAmo 70-100”.

“Una formula – spiega la direzione artistica – che racchiude la filosofia di vita dell’Archivio dei diari e i temi di fondo del Premio Pieve 2015. C’è dentro l’amore sterminato che da oltre 30 anni nutriamo per la memoria collettiva e individuale dell’Italia e degli italiani, che quest’anno si è fuso con due anniversari che richiamano pagine drammatiche e fondative della nostra storia”.

Sono 20 gli appuntamenti della tre giorni dedicata alla memoria, preceduti da due anteprime: quella di oggi 4 settembre ad Arezzo, e quella del 17 settembre a Roma, dove presso il Teatro Argentina andrà il scena lo spettacolo di Mario Perrotta “Milite Ignoto” ispirato alle testimonianze dei soldati della Grande Guerra custodite a Pieve Santo Stefano.

La manifestazione avrà il suo culmine domenica 20 settembre, quando sul palco di Pieve Santo Stefano saliranno gli otto finalisti, e quando lo scrittore e giornalista Carlo Lucarelli, riceverà il Premio Città del diario.

Nei giorni precedenti sono in programma tanti eventi nell’evento. Ci sono quelli dedicati alla Grande Guerra: venerdì 18 la proiezione del film di Ermanno Olmi “Torneranno i prati”, sabato 19 l’incontro “Cronache dal fronte La prima guerra mondiale in Italia Le voci 1915-1918” nel quale si parlerà dell’omonimo progetto editoriale di Archivio dei diari e L’Espresso. E quelli che celebrano l’anniversario della Liberazione: sabato 19 prima la presentazione del libro “Quando la mia mente iniziò a ricordare di Margherita Ianelli (prefazione di Patrizia Gabrielli Storie italiane, Il Mulino, 2015), poi, alle 21,30, andrà in scena al Teatro Comunale “Scalpiccii sotto i platani. L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema” di e con Elisabetta Salvatori.

E poi workshop (Interpreti della memoria – Le idee, le scelte, le scommesse, i percorsi professionali di quattro protagonisti delle commemorazioni) ed esposizioni (dai Tesori dell’Archivio, con i più bei manoscritti arrivati a Pieve nell’ultimo anno, all’allestimento di una parte del Piccolo Museo del diario interamente dedicata ai diari degli anni 1943-1945, fino “Una manciata di muri e tetti”installazione che attraverso immagini fotografiche dà voce alle memorie della cittadina).

Il Premio Pieve racconterà come di consueto anche i “diari che diventano libri” con le presentazioni di tre volumi. Tra questi anche quello del vincitore della scorsa edizione del Premio, Gaddo Flego, dal titolo Un milione di vite. E si parla delle storie custodite all’Archivio anche nel libro del giornalista Paolo Di Stefano Ogni altra vita. Storie di italiani non illustri, che sarà presentato domenica 20 settembre.

Durante questa XXXI edizione sarà consegnato il Premio Tutino Giornalista, giunto alla sua terza edizione. A riceverlo (venerdì 18 settembre) sarà Niccolò Giraldi, che ha raccontato il suo cammino sulle strade della Grande Guerra offrendo “un contributo prezioso e innovativo per la conservazione della memoria collettiva”. Un lavoro che centra in pieno uno degli obiettivi dell’Archivio: “quello di fare da tramite tra le generazioni del passato e quelle del presente, per far giungere ai ragazzi di oggi gli spunti di vita dei ragazzi di allora, agli adulti di oggi gli stimoli degli adulti di allora, agli anziani dioggi i consigli degli anziani di allora. Per fare in modo che ragazzi, adulti e anziani di ieri e di oggi dialoghino tra di loro e condividano le reciproche esperienze, utilizzando il linguaggio universale del vissuto, delle emozioni e dei sentimenti”.

Ufficio Stampa

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Di che reggimento siete, fratelli?

Alle ore 17.00, nella Sala del Gonfalone, Palazzo Panciatichi, presentazione del volume Di che reggimento siete, fratelli? Cavriglia e i suoi caduti nella Grande Guerra.
Saluti di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale
Interventi di:
Leonardo degl’Innocenti o Sanni, Sindaco di Cavriglia
Antonella Fineschi e Filippo Boni, curatori del volume
Adalberto Scarlino, Comitato fiorentino per il Risorgimento




I “fuochi della Resistenza” al Museo MINE

Non poteva esserci scenario migliore dell’antico Borgo di Castelnuovo dei Sabbioni, luogo che per ogni cavrigliese evoca la memoria degli Eccidi ed in generale dei tragici giorni vissuti dalla comunità durante la Seconda Guerra Mondiale, per presentare un volume che rappresenta una sorta di enciclopedia della storia della Resistenza nel nostro territorio. Sabato 12 settembre a partire dalle 17 presso l’Auditorium del Museo Mine verrà presentata alla cittadinanza la ristampa del volume di Antonio Curina “Fuochi sui monti dell’Appennino Toscano”. La prima “uscita” del volume risale al 1957 ed è ormai introvabile se non nelle biblioteche pubbliche e presso qualche libreria antiquaria e, nonostante il passare degli anni, “Fuochi sui monti dell’Appennino Toscano” continua ad essere il punto di riferimento di studi e ricerche che si occupano della storia del secondo conflitto mondiale e della Resistenza in Provincia di Arezzo nonché una testimonianza vivissima e straordinaria fonte di informazioni che oggi possono essere meglio vagliate e verificate. Anche per questo motivo l’Amministrazione Comunale di Cavriglia, in sinergia con il Comitato Provinciale e la sezione Valdarno dell’ANPI oltre al Museo Mine, ha deciso di promuovere un evento in cui, grazie alle storie raccontate da Antonio Curina, protagonista sarà il ricordo di un periodo storico che ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità cavrigliese.
Dopo i saluti del Sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, interverranno il Presidente dell’ANPI Valdarno Massimo Merlini, il Direttore Scientifico del Museo Mine Gianfranco Molteni, la rappresentante dell’ANPI di Arezzo Alba Bigiandi, la memoria storia della comunità cavrigliese e testimone dell’Eccidio di Castelnuovo del luglio 1944 Emilio Polverini, ed Ivo Biagianti, docente dell’Università di Siena e quarantennale studioso di questo periodo storico che illustrerà il libro di Curina.

L’autore – Antonio Curina – Pietralunga (PG) 11 aprile 1898 – Fiesole 20 novembre 1974 -, fu nel movimento antifascista aretino fin dalla costituzione del Comitato provinciale di Concentrazione Antifascista (tramutatosi poi in Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale) e ne divenne presidente dopo l’assassinio nel carcere aretino di Sante Tani da parte dei repubblichini. Il 15 luglio 1944, precedente all’ingresso in città dell’VIII armata britannica, veniva nominato sindaco, carica che mantenne fino al marzo 1946.




Bellezze in bicicletta

Evento per ricordare l’8 settembre in Valdarno, promosso dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la Compagnia Culturale Teatrale “Dritto e Rovescio” e l’ANPI del Valdarno, martedì 8 settembre a partire dalle 21 sulla terrazza del Museo Mine di Castelnuovo dei Sabbioni, tra teatro, letteratura e racconti cercherà di rievocare come l’8 settembre venne vissuto dalla popolazione valdarnese con storie e aneddoti tramandati di generazione in generazione.




“Una manciata di muri e tutti”, una serata della memoria a Pieve Santo Stefano

amanciataSabato  22 Agosto, alle ore 21,30, nel 70° anniversario dalla fine della più sanguinosa guerra che la storia dell’uomo ricordi, l’Archivio diaristico Nazionale in collaborazione con il Comune di Pieve Santo Stefano organizza una serata della MEMORIA, nella quale saranno protagoniste le voci dei testimoni della distruzione di Pieve Santo Stefano, avvenuta per mano dei tedeschi nell’infausto Agosto 1944.
Sarà la recentemente rinnovata piazzetta delle Logge del Grano ad ospitare i ricordi dell’epoca, con le voci dei testimoni, le letture e le immagini dell’Archivio Fotografico Livi, già oggetto del famoso libro fotografico “Il Paese Cancellato”.
Il titolo della serata “UNA MANCIATA DI MURI E TETTI” è quanto mai significativo nel ricordare l’immane livello di distruzione che Pieve ha subito.
Oltre il 95 per cento riconosciuto, che è valso al Comune  il riconoscimento della “croce di guerra” al valor militare, evento rarissimo che dimostra ulteriormente quale tragedia subì Pieve ed il suo territorio, oltre alle perdite in vite umane , avvenute in svariati efferati eventi, succedutisi nell’Estate ’44 nel territorio di Pieve,  e dalle continue esplosioni di mine che si sono succedute per molto tempo anche dopo la fine del conflitto mondiale, con ulteriori lutti.
E probabilmente non è una coincidenza che proprio nel paese che ha visto un così elevato livello di distruzione della propria storia, del proprio passato, sia sorto e prosperato così mirabilmente l’Archivio Diaristico Nazionale, che preserva con cura proprio le memorie di tutti, soprattutto della gente comune.
Un Archivio che sta avendo riconoscimenti culturali sempre più importanti ed elevati da tutte le parti del mondo , un Archivio che però, meritoriamente, non dimentica il proprio Paese, favorendo ed organizzando manifestazioni della Memoria Condivisa come questa in programma il prossimo 22 Agosto.



71° Anniversario della Liberazione di Arezzo

Programma:

Ore 8.30 deposizione della corona di alloro al monumento che ricorda i 729 caduti al Cimitero di Arezzo, posto all’ingresso del cimitero urbano.

Ore 9.30 Sacrario dei caduti, cerimonia dell’Alza bandiera, deposizione della corona di alloro.

Ore 10.00 Piazza Poggio del Sole, Monumento alla Resistenza: deposizione della corona di alloro.

Ore 10.45 Indicatore, Cimitero del Commonwealth: cerimonio in ricordo dei 1267 ceduti Alleati nella liberazione del territorio aretino alla presenza dei sindaci della provincia. Deposizione corona di alloro, Celebrazione religiosa officiata da don Santi Chioccioli.

Discorsi commemorativi:
Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo
Roberto Vasai, Presidente dell’Amministrazione provinciale
Presidente della Confederazione provinciale fra le associazioni combattentistiche e partigiane: Stefano Mangiavacchi

 




71° Anniversario dell’eccidio di San Polo

Ore 18.00 deposizione di corone di alloro al Cippo dei caduti di San Polo, Villa Gigliosi, ed al Monumento dei caduti

Ore 18.30 S. Messa officiata da don Natale Gabrielli presso il Santuario della Madonna del Giuncheto