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Il Primo maggio sui giornali degli anni ’60 e ’70

Il primo maggio nelle cronache giornalistiche delle maggiori testate italiane nel ventennio 1960-1980. La festa dei lavoratori che a Tavarnelle non si celebra da qualche decennio torna alla ribalta con la prima edizione di un evento culturale, organizzato nella sala Consiliare dalla presidenza del Consiglio comunale. E’ “1° maggio in prima pagina”, la storia della ricorrenza legata alla festa dei lavoratori, raccontata e illustrata, attraverso l’esposizione di una considerevole quantità di copie originali di testate giornalistiche. Tra i giornali esposti, provenienti da collezioni private, ci sono La Nazione, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Avanti, L’Unità, Il Manifesto, L’Espresso. In mostra anche alcune copie de Il Popolo, La Voce Repubblicana, “La martinella” e il Nuovo Corriere di Siena. “Oltre ai giornali – spiega l’organizzatore, il presidente del Consiglio comunale di Tavarnelle, tra le sale del palazzo consiliare si potranno sfogliare manifesti celebrativi, libri e documenti legati alla festa, ristampe che evocano le lotte intraprese dai lavoratori all’inizio del ‘900”.
La mostra si inaugura venerdì primo maggio alle ore 10,30 nel palazzo consiliare di Tavarnelle (piazza Matteotti) e rimarrà aperta fino al 10 maggio.
Orari di apertura della mostra: giovedì, sabato e domenica 10,30-12, 18-19 e martedì 18-19.




Giovanni Spadolini e gli uomini che hanno fatto l’Italia

Alle ore 17.45, in Sala Ferri, Gabinetto Vieusseux, presentazione dei volumi di Giovanni Spadolini, Gli uomini che fecero l’Italia e Padri della Repubblica.

L’iniziativa promossa dal Gabinetto Vieusseux e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia è introdotta da Carlo Gentili.

Intervengono:

Cosmi Ceccuti, Stefano Folli, Stefano Passigni.




A San Casciano si presenta il libro di Francesco Fusi “Dopo la Liberazione”

Domenica 26 aprile, in concomitanza con le celebrazioni per il 70° Anniversario della Liberazione, si presenta a San Casciano Val di Pesa (Fi) il libro di Francesco Fusi, Dopo la Liberazione. Ricostruzione materiale, sociale e politica tra Val di Pesa e Val d’Elsa (1944-1946), Edizioni Polistampa, Firenze 2015.

Il volume, secondo esito di una ricerca promossa dalle amministrazioni comunali di Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle e San Casciano Val di Pesa e coordinata dall‘Istituto Storico della Resistenza in Toscana, ricostruisce il processo di uscita dal conflitto e di transizione dal fascismo alla democrazia che prende avvio successivamente alla liberazione dei tre comuni nel luglio 1944.

A fronte delle elevate perdite materiali e umane che il passaggio del fronte aveva comportato per queste comunità, nel libro si analizzano e ripercorrono gli interventi e gli sforzi con i quali le autorità locali affrontarono le particolari emergenze lasciate dalla guerra: dall’assistenza prestata agli sfollati, ai senzatetto, alle famiglie delle vittime civili e ai reduci, alla gestione della grave emergenza alimentare e sanitaria, sino all’avvio del processo di ricostruzione materiale ed economica degli abitati distrutti.

In ultimo, non meno importante, viene analizzato il processo di lenta riconquista delle libertà politiche e sociali che dall’estate del 1944 conduce sino alle prime elezioni libere del dopoguerra nel 1946.

La presentazione si svolgerà a partire dalle 17.30 presso la Bilioteca comunale di San Casciano Val di Pesa (Via Roma 37) e vedrà gli interventi di:

Massimiliano Pescini, Sindaco di San Casciano in Val di Pesa

Simone Neri Serneri, Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Matteo Mazzoni, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana

Sarà presente l’autore.

La presentazione, inoltre, sarà accompagnata da interventi teatrali a cura di Tiziana Giuliani e da brani musicali eseguiti dagli allievi dell’Accademia Musicale di San Casciano Val di Pesa




70° della Liberazione a Vicchio

Sarà nuovamente un 25 Aprile ricco di iniziative quello organizzato a Vicchio di Mugello. Per il 70esimo anniversario della Liberazione, l’Amministrazione comunale di Vicchio, grazie alla collaborazione della sezione ANPI “Mario Gambi” che ha coordinato l’organizzazione insieme a tante altre associazioni del paese e della zona, proporrà una giornata intensa di eventi che inizieranno fin dalle prime ore del mattino.

ESCURSIONE CON IL GEV Il programma del 25 Aprile vicchiese si aprirà come da tradizione, (raduno fissato alle 8:00 in Piazz Giotto), con il Gruppo Escursionistico Vicchiese che organizza un’escursione alle pendici del monte Giovi, passando per il Cistio e San Quirico per poi tornare a Vicchio. (Per info sulla camminata 329/1564569). Nel corso della camminata sarà possibile visitare anche la stanza al Circolo del Cistio allestita dall’ANPI insieme al Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana ed il Gruppo Escursionistico Vicchiese, che verrà inaugurata Sabato 18 Aprile e che diventerà un nuovo punto di riferimento per tutti coloro che dal Cistio vorranno visitare il Parco della memoria di Monte Giovi e la Scuola di Barbiana.

GIRO DEI CIPPI DELLA MEMORIA – Contemporaneamente una delegazione dell’Amministrazione, degli Alpini della sezione “Carlo Manzani” di Vicchio e dell’ANPI, parteciperà al giro commemorativo dei cippi e dei monumenti ai caduti del Comune per la deposizione delle corone nei luoghi più significativi della Resistenza vicchiese. Ad ogni sosta verranno effettuate delle letture sulla resistenza e sul ricordo della guerra, a cura degli allievi della scuola di teatro Arcoscenico di Anna Scalabrini. Alle 12:15 i vari cortei si ritroveranno quindi in Piazza della Vittoria al monumento ai Caduti per la Commemorazione ufficiale alla presenza delle autorità e della Vicchio Folk band.

SPORT E “RESISTENZA” – Nel già ricco programma mattutino è stato inoltre aggiunto quest’anno un nuovo tassello. Si correrà infatti la 1^ edizione di “Corri Libero”, la corsa podistica ludico-motoria che porterà i podisti partecipanti ad affrontare 13 chilometri nelle campagne vicchiesi. Ritrovo, partenza ed arrivo in Piazza della Vittoria. Per informazioni sulla corsa 3393720920.

IL PRANZO – A seguire, dalle 13, il Circolo ARCI “Il Tiglio” ospiterà poi il tradizionale “Pranzo Resistente” organizzato dall’ANPI di Vicchio insieme ai soci del Circolo stesso. Per maggiori informazioni e per la consigliata prenotazione al pranzo, telefonare al 3292061884.

I CONCERTI IN PIAZZA – Le celebrazioni continueranno poi nel pomeriggio in Piazza Giotto che si animerà dei vari stand delle associazioni che hanno contribuito all’organizzazione della giornata, tra le quali anche la delegazione fiorentina di Emergency. Sul palco, a partire dalle 16 circa, si alterneranno quindi i concerti di Marc Simon, cantautore francese leader dei Corman e dei BettiBarsantini, la nuova band formata da Marco Parente e Alessandro Fiori. In caso di pioggia i concerti si svolgeranno all’interno del Teatro “Giotto”. Al termine dei concerti, apericena a buffet ancora al “Circolo ARCI Il Tiglio”.

Per informazioni sull’iniziativa è possibile telefonare al 3292061884 o scrivere a vicchio@anpi.it




Gli Einstein a Firenze e dintorni, storia di una tragedia

La mostra “Gli Einstein a Firenze e dintorni, storia di una tragedia” – promossa da ANPI Provinciale, ARCI Valdarno e Unicoop Firenze con il contributo del Comune di Rignano sull’Arno – si terrà dal 25 aprile 2015 (Festa della Liberazione) al 2 giugno 2015 (Festa della Repubblica) nei locali della Sede delle Associazioni in Via Garibaldi, 11 a Rignano sull’Arno.

Orario d’apertura:
sabato e domenica 10:00-12:00 // 16:00-19:00
giorni feriali su prenotazione allo 055 8347802
ingresso libero

La mostra proseguirà dal 5 al 7 giugno 2015 nei locali del Circolo ARCI Cellai “Guglielmo Ghiandelli”, mentre dal 10 giugno al 4 luglio 2015 avrà luogo presso lo “Spazio Soci” del Centro Commerciale UniCoop di Figline Valdarno.

In collaborazione con Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Kidstudio, Lorenza e Paola Mazzetti e Niccolò Tognarini.




70° anniversario della Liberazione a Campi e Calenzano

Si celebra sabato 25 aprile il 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Il programma della giornata è promosso dai Comuni di Campi Bisenzio e Calenzano e dall’Anpi, uniti nel ricordo della battaglia di Valibona, la prima della Resistenza in Toscana, che si svolse sul territorio di Calenzano coinvolgendo anche partigiani di Campi Bisenzio e provocando la morte del campigiano Lanciotto Ballerini, comandante della brigata.

Celebrazioni a Campi Bisenzio:

– 8.45 Omaggio a Lanciotto Ballerini e Guglielmo Tesi – cimitero comunale

– 9.15 Omaggio a Tosca Fiesoli

– 10.00 Messa in memoria di tutti i caduti – Pieve di Santo Stefano

Deposizione delle corone al monumento dei caduti e al cippo in piazza della Resistenza

Inaugurazione mostra “LiberAzione” – Palazzo Comunale

Celebrazioni a Calenzano:

– 8.30 Deposizione delle corone ai cippi sul territorio comunale (partenza da p.za del Comune)

– 10.00 Deposizione delle corone in p.za del Comune e in p.za della Resistenza

Escursioni per Valibona:

– 8.00 partenza dal circolo Arci “Casa del Popolo” Calenzano a cura di Associazione Assieme

– 8.30 partenza dal circolo Arci di Carraia a cura del Circolo “B. Pieralli”

– 9.30 partenza dalle Croci di Calenano “Tiro al piattello” a cura del circolo Le Croci

Valibona:

– 11.30 inaugurazione dell’orto botanico e visita guidata a cura di Biosfera

– 12.00 Esibizione degli Alfieri della Valmarina

– 12.30 Deposizione della corona al cippo ai caduti

– Pranzo all’aperto con servizio di ristoro organizzato dal Circolo Arci di Carraia e dalla Pubblica Assistenza di Calenzano

– 15.00 “La resistenza pacifica del popolo Saharawi. Incontro con Ahmed Ettanji”

– Visita ad una grotta col Gruppo Speleologico USCA

Sulla strada per Valibona, dall’ex-tiro al piattello e fino al quadrivio dopo Valibona, il traffico sarà vietato dalle 9 alle 16, con presidi a cura di Vab e Carabinieri in Congedo. Per le persone che hanno difficoltà a camminare è previsto il trasporto in auto fino a Valibona, a cura della Pubblica Assistenza. La partenza è alle 10.30 da p.za del Comune a Calenzano e il rientro alle ore 16 da Valibona. Per prenotazioni 055 8833256




Resistere nel tempo

“Resistere nel tempo – Guttuso, Manzù e le Memorie di una resistente borghese” con questa nuova mostra la Collezione la Colonna si svela nuovamente. Dal 25 aprile al 2 giugno Pelago, all’interno dello spazio denominato “la Bottega del Ghiberti” (piazza Ghiberti) il Comune di Pelago (Firenze) presenterà nuovamente al pubblico il grande patrimonio concessogli in comodato gratuito dalla famiglia Ubaldi-Ingrosso, l’intera Collezione La Colonna: 262 opere ed altro materiale risalente alla corrente artistica del Realismo italiano.
Non potendo ancora esporre tutte le opere di questo grande patrimonio, Pelago ne presenta una selezione di grande prestigio. Tema della mostra saranno i 70 anni dal termine della “Resistenza” che ricorreranno proprio il giorno dell’inaugurazione. Sarà un’occasione per ricordare la forza straordinaria che animò gli uomini e le donne che lottarono per la libertà combattendo una schiavitù fisica, ma anche psicologica. E le 22 opere in mostra rappresenteranno aspetti diversi di quella che poi è diventata “la Liberazione”.
La preview della mostra si svolgerà lunedì prossimo, 13 aprile, alle 17,30 al Museo Novecento di Firenze. L’evento, curato da Valentina Gensini direttrice del Museo Novecento, rientra nel ciclo di incontri “Novecento Presenta”, approfondimenti critici sul Novecento che vede l’intervento del Prof. Paolo Rusconi docente presso l’Università degli Studi di Milano e membro del Comitato Scientifico Fondazione Corrente.
L’opera più imponente, e forse più significativa in mostra sarà “Grecia 1952” anche conosciuta come Fucilazione dei patrioti o Fucilazione di Nicola Beloyannis, di Renato Guttuso, che, viste le notevoli dimensioni, sarà esposta nella sala del consiglio comunale, situata sempre nel cuore del centro storico pelaghese, fino a domenica 3 maggio. Si tratta di una delle massime espressioni del Guttuso realista degli anni 50, un’opera nella quale la partecipazione umana ed emotiva tocca i livelli massimi.
Nella “Bottega del Ghiberti” si troveranno altre tre sezioni della mostra la prima avrà come titolo “Memorie di una resistente borghese” perché questo era il titolo originale del libro “La grande razzia- testimonianze 1943-1945” scritto proprio da Renata Usiglio, fondatrice della Collezione. Qui la Usiglio raccoglie i suoi ricordi di partigiana e per illustrare l’opera l’autrice chiese aiuto a Bruno Caruso. E proprio queste illustrazioni caratterizzeranno la prima sala dell’esposizione. Sarà ricreata l’opprimente calotta fascista che pesava su Roma e dalla quale emergeranno gli episodi vissuti dalla stessa Renata impegnata nella resistenza attiva ma anche culturale. Ma c’è di più. Nel libro fu inclusa un’illustrazione realizzata da Tullio Costa raffigurante un partigiano amico di Renata, Bruno Caruso si oppose a tale inclusione e riuscì ad ottenere dall’editore che da tutte le copie fossero tagliate le pagine con il disegno di Costa. In occasione della mostra, per diretto volere dei signori Ubaldi-Ingrosso, sarà ripubblicato il libro con il titolo pensato da Renata Usiglio ovvero “Memorie di una resistente borghese” con all’interno l’illustrazione di Costa.
Nella seconda sezione il protagonista sarà Giacomo Manzù e le illustrazioni che l’artista ha creato per la raccolta di poesie di Salvatore Quasimodo “il falso e il vero verde”. Anche in questo caso il poeta parla della guerra e lo stesso fa l’artista, in mostra ci sono 4 delle 70 litografie realizzate da Manzù per illustrare la raccolta di Quasimodo. Infine l’ultima sezione “Vivere la resistenza” raccoglie opere di autori vari che cercano di ricostruire la realtà quotidiana dei “resistenti”. Tra gli artisti segnaliamo Federica Galli, Carlo Cattaneo, Mucchi, Vittorio Tavernari e Mario Baldi.




Sulle strade della Liberazione

Vivere il 25 aprile nei luoghi della Resistenza è la motivazione alla base della passeggiata della salute ideata e organizzata dalla volontà del Circolo Arci, e di altri volontari, di costituirsi sempre più come portavoce locale dei valori della Resistenza, a partire proprio da un percorso che racconti il paese di Monterappoli negli anni della guerra.

La nostra camminata parte proprio da quello che era (ed è ancora tutt’oggi) il centro del paese: la Casa del Popolo fu infatti costruita di fronte al rifugio antiaereo, uno dei pochi ancora presenti sul territorio dell’empolese. Il rifugio fu utilizzato dalla popolazione locale per ripararsi dai bombardamenti, sempre più frequenti con il progressivo avvicinarsi del fronte alle nostre zone nel luglio 1944.

Scendendo dalla strada principale verso Fontanella troviamo nei pressi della Pieve il monumento ai caduti per la Patria della seconda guerra mondiale. Fu costruito il 15 maggio 1949 per mantenere vivo il ricordo delle 32 vittime nostri compaesani.

Poco più avanti devieremo verso sinistra e prenderemo la strada che fu veramente percorsa dagli alleati in direzione Castelfiorentino-Empoli per liberare la popolazione di Monterappoli dall’oppressione nazi-fascista. Come è noto dagli studi di Claudio Biscarini e Giuliano Lastraioli e dalle testimonianze scritte di Nino Bini, le pattuglie che per prime arrivarono a Monterappoli nel pomeriggio del 28 luglio ’44 non furono americane. Bensì si trattò del 2° Battaglione Scozzese «Argyll and Sutherland Highlanders», il quale proveniente da Bonriposo, era in gara per il raggiungimento del fiume Arno con i vari reparti indiani del 3° Battaglione (8° Reggimento) Punjab e del 6° Battaglione (13° Reggimento) Fucilieri Reali di Frontiera.

Fu scelta questa via, che non passa dal centro del paese ma lo costeggia sul lato Ovest guardando verso Ormicello, perché nella ritirata i tedeschi, attuando la strategia della “terra bruciata”, avevano fatto saltare in aria il cosiddetto “palazzone”, un condominio alto tre piani situato nei pressi della strettoia davanti a “Villa Bertuccelli”, impedendo il passaggio dei liberatori sulla via principale.

Proseguendo cammineremo per alcune strade bianche tenendo bene in vista sotto di noi la via di Ormicello, area in cui durante il tempo di guerra era sfollata la gran parte dei cittadini empolesi: costoro erano fuggiti dalle proprie case, minacciate dai bombardieri, e avevano trovato riparo nella campagna. «Grande fu la solidarietà – racconta Liliano Bartolesi che quegli anni li ha vissuti. Ogni abitazione, ogni rimessa, ogni capanna nella zona era stata messa a disposizione di chi non poteva più tornare alla sua casa».

Andremo poi a visitare “Villa Il Terraio” della famiglia Bini, dove sarà allestito un punto ristoro che distribuirà ai partecipanti frutta, dolci e acqua offerti dall’organizzazione. Passeremo per il bosco sotto la villa e ne visiteremo i giardini.

Proseguiremo, quindi, lungo la cosiddetta “Tirizzana” e arriveremo a “Villa Castellani”. La villa fu una risorsa importante durante la guerra perché qui fu trasferita nel corso del luglio ’44 una parte dell’ospedale centrale di Empoli. Molti feriti dei bombardamenti furono infatti trasportati e curati nelle stanze della villa.

Prima della risalita verso Monterappoli, che effettueremo da via Castagneto, sarà possibile vedere “Villa Castagneto”, un tempo delle signore Ricci. La villa svolse due funzioni: fu in prima istanza rifugio per gli sfollati che si erano ritirati sulla collina di Corniola, ma poi, con l’avvicinarsi del fronte, divenne sede del comando territoriale tedesco. Il primo piano della villa, infatti, venne sgombrato dagli sfollati ed occupato da numerosi ufficiali, sottufficiali e soldati che con carte e telefoni da campo dirigevano una guerra ormai vicina. I tedeschi del Comando erano quasi sicuramente del 29° Reggimento della 3ª Divisione Panzergrenadier.

Risalendo per il bosco infine, torneremo lungo la via principale alla Casa del Popolo. Monterappoli, in conclusione, ricoprì anche una funzione importante quale luogo della nascita del Comune provvisorio, che fu poi spostato a Empoli a liberazione avvenuta il 2 settembre 1944. Nei locali della ex scuola materna si costituì il Comune provvisorio e, per decisione del C.L.N., fu designato sindaco Antonio Negro. Capo del Commissariato di Pubblica Sicurezza, anch’esso con sede in Monterappoli, fu designato Aureliano Santini.

Arrivati alla Casa del Popolo sarà possibile fare un aperitivo e vedere la mostra fotografica già presentata in inverno riguardante il rifugio antiaereo: la mostra si inserisce in un progetto a lungo termine portato avanti dal Circolo Arci per la valorizzazione del rifugio quale simbolo della guerra e luogo di memoria per le generazioni future.

Ricordiamo anche a tutti che il Circolo Arci, in collaborazione con l’Anpi, organizza il “Pranzo resistente” nei locali della pizzeria Il Rifugio.