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“Rizio”, il volume di Chelli tra storia e romanzo nella Livorno anni ’50

_2015_05_23_1455mazziniUna Livorno dimenticata, ma viva, pulsante, quella dei lontani anni ’50, nei quali la passione politica, gli ideali e la lotta per far risorgere la città fanno da sfondo a una grande storia d’amore, un sentimento proibito in conflitto con una fede religiosa incrollabile. Tutto questo è Rizio, l’ultimo romanzo di Otello Chelli. L’autore ne parlerà con Fabio della Tommasina (MdS Editore) alla Libreria Feltrinelli di Livorno.

L’ultima fatica letteraria dell’apprezzato componente di una cultura popolare legata alle più autentiche radici labroniche, è ancora incentrata sulla sua Livorno, sulla sua gente, sui luoghi della storia cosmopolita di quella che fu la “grande città delle nazioni” che fa da cornice ad un amore “maledetto” dalla Chiesa e dalla comune morale di quei tempi lontani. Rizio Morgiano, giovane consigliere comunale comunista, appena maggiorenne, che ha conosciuto il carcere inseguendo i suoi ideali e la ventiseienne Valeria, sua collega democristiana in consiglio comunale, appartenente ad una famiglia di ricchi imprenditori molto noti, cattolica, autentica credente, sposata con due figli, intrecciano i loro destini nel corso degli impegni politici ai quali dedicano gran parte della loro esistenza. Gli scioperi, quello storico del Cantiere Navale, il grande dibattito sulla ricostruzione della città, gli ideali, le battaglie politiche e non solo, la necessità di lavorare per mantenere la tribù dei fratelli, Rizio che abita nelle baraccopoli della Fortezza Nuova, appartiene ai più diseredati della città, gli “ultimi” come li definisce lui, ma è un autodidatta colto, carattere formato nel crogiolo della guerra, non assimilabile all’unanimistica nomenklatura dell’epoca. Vasco Iacoponi, gran console dei portuali, di ritorno da un viaggio in Cina, antico amico del nonno di Rizio, portuale morto nelle patrie galere per la sua appartenenza al partito comunista, riconosce al giovane il diritto di entrare quale socio nella “Compagnia” ed è una svolta positiva per la numerosa famiglia del giovane.

Per le posizioni espresse nel partito e nel corso dei lavori in consiglio comunale, il giovane corre il rischio di essere cacciato dal Pci, ma Ilio Barontini, segretario del partito, una leggenda della Resistenza, l’apprezza, lo stima per il coraggio e per la sincerità assoluta dei suoi ideali e smorza ogni animosità nei suoi confronti. Su tutto, però, si distende il sentimento che s’insinua nell’anima di Rizio e che supera anche le barriere erette da Valeria per resistere alla crescente presenza di lui nel suo cuore. Cerca di non cedere la splendida donna che considera sacrileghi i sempre più frequenti pensieri rivolti a quell’essere che ammira per la spiccata personalità che esprime , ma alla fine, l’amore esplode anche nella sua anima. La morte di Ilio Barontini e dei suoi compagni, Leonardo Leonardi e Otello Frangioni colpisce dolorosamente la città e Rizio non perde solo un compagno e un amico caro al suo cuore, ma si trova esposto ai fulmini dei vertici di un partito che non ammette il dissenso, ma nemmeno posizioni personali su problematiche da sviluppare collettivamente. L’invito di Enrico Berlinguer ad entrare nella segreteria nazionale della Federazione Giovanile Comunista, grazie ad una segnalazione del segretario federale scomparso, lo mette al sicuro dagli strali dei nuovi dirigenti. Anche Valeria sale rapidamente la scala gerarchica della Democrazia cristiana e i due si incontrano nella bellezza di una Roma fantastica.

Una sera di plenilunio, in cima a Trinità dei Monti, di fronte alla magia della città eterna immersa nell’argento lunare, i due giovani confessano l’uno all’altro il loro amore e ai baci, al desiderio senza fine che li invade, la donna, forse per la prima volta nella sua vita si trova immersa nell’estasi, sta per cedere, ma entra in conflitto con la sua fede, con il suo dio e, con uno sforzo sovrumano, si stacca da quell’abbraccio. Rizio Morgiano viene inviato dal partito in una base militare sovietica in Siberia, dove vengono addestrati gli Spetnaz, la elite dell’Armata Rossa e diventa uno specialista in guerriglia e preparazione di qualsiasi tipo d’esplosivo. Il mondo delle guerre d’indipendenza ha bisogno di supporto e l’Urss, in accordo con il Cominform e i partiti comunisti, addestra giovani provenienti da tutto il mondo per inviarli nei punti dei caldi del pianeta. Un anno lontano dall’Italia, dalla famiglia, da Valeria, l’amore, ormai ne è certo, della sua vita. Ufficialmente il giovane frequenta un corso all’Università di Mosca e al ritorno, nella sua prima sera a Roma, sente irresistibile il richiamo di Trinità dei Monti e mentre ammira Roma distesa sotto i suoi occhi, sente sussurrare il suo nome. Pensa di essere in preda ad un’allucinazione, ma quando si volta, Valeria è davanti a lui, il volto immerso nelle lacrime di un pianto convulso e i due si stringono in un abbraccio senza fine, liberatorio e nel bacio che fonde le loro labbra, il loro destino si compie dando vita ad una storia d’amore degna dei maggiori poeti.

Fonte: Mds editore.




L’Italia in guerra

Alla Biblioteca CaNova, mercoledì 10 giugno alle ore 17.00 conferenza sull’Italia nella prima guerra mondiale. Un’analisi storico-militare della partecipazione italiana, relatore dott. daniele Zotti. Iniziativa a cura del Consiglio di Quartiere 4.




L’Europa e le sue identità

Giornata di studio nell’ambito delle attività del Dottorato in studi storici (DSS) delle Università di Firenze e Siena, con il contributo del Dipartimento Sagas presso Historical Archives of European Union, Villa Salviati, via Bolognese 156. 

9,30: Saluti di Dieter Schlenker (direttore Historical Archives of European Union) e di Andrea Zorzi (coordinatore del DSS)

10,00: I sessione. Questioni identitarie (chair Lea Campos Boralevi)
Europa ovvero cristianità. La permanenza di un concetto fra medioevo ed età moderna (Duccio Balestracci, Unisi)
Between universalism and national sensibility: the Enlightenment and European identity (Paschalis Kitromilides, University of Athens)
Mitteleuropa e identità dal 1848 alla Grande guerra (Sara Lagi, Unito)

14,30: II sessione. Identità e memoria. Ridefinizioni novecentesche (chair Francesca Tacchi)
Una memoria comune europea? Politiche, sfide e prospettive (Filippo Focardi, Unipd)
L’identità europea e il Parlamento europeo (Alfredo De Feo, IUE)
Discussione finale




Eravamo come voi. Storie di ragazzi che scelsero di Resistere

Martedì 9 giugno alle ore 17.30 presentazione alla Biblioteca Civica “Stefano Giampaoli” di Massa della pubblicazione “Eravamo Come Voi. Storie di ragazzi che scelsero di Resistere” del concittadino Marco Rovelli Edizioni Laterza.

Introduce Nino Ianni (ANPI)
Intervengono: Massimo Michelucci (ISRA), Leonello Sermattei e Giorgio Mori (partigiani)
Sarà presente l’Autore.

 É un libro che racconta storie din ragazzi partigiani, una sorta di “reportage narrativo” sulla “scelta” dei ragazzi tra i 14 e i 23 anni, ai quali viene posta una domanda semplice:perché avete deciso di fare i Partigiani? Per rispondere, (non) basta una vita. Raccontare le resistenze significa raccontare le scelte: e spesso, prima che da una solida convinzione ideologica, per ragazzi cresciuti nell’unico mondo possibile (quel Truman Show che era il fascismo) quiete scelte furono dettate dal caso, o dall’istinto:comunque, da un soffio di vento:si ricordi Calvino, quando racconta di due fratelli uno fascista e l’altro Partigiano: “basta un nulla , un passo falso, un impennamento dell’anima, e ci si trova dall’altra parte”_ era stato un soffio di vento, un caso e niente più, a decidere la sorte dei due. (Per quanto, poi, quel nulla scavasse “un abisso”).
Raccontare la scelta significa dunque entrare nel dettaglio di vite singolari, per provare a comprendere quel salto quantico che è il momento della scelta: Che diventa antifascismo esistenziale. Perciò gli incontri con meravigliosi ragazzi novantenni, per scrivere un libro di storie, che è sopratutto un libro di etica, se etica significa scelta.
Marco ROVELLI (Massa 11 Giugno 1969) è uno scrittore e musicista. Insegna Storia e Filosofia nelle Scuole Secondarie




“Oriente e Occidente, dialoghi di civiltà” a Firenze

convegnoSegidiopDopo il convegno cattolici-sciiti e il primo summit di tutte le Chiese orientali a Bari, la Comunità di Sant’Egidio propone un terzo incontro internazionale a Firenze, con la partecipazione delle massime autorità religiose del mondo sunnita, guidate dal Grande Imam di Al Azhar (Il Cairo), Ahmad Mohammad al-Tayyeb, alla sua prima visita ufficiale in Europa. La conferenza internazionale “Oriente e Occidente, dialoghi di civiltà”, si svolgerà l’8 e 9 giugno nel capoluogo toscano, a Palazzo Vecchio e a Palazzo Medici Riccardi. Così la  presenta il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo: “Non si tratta – ha spiegato – di un incontro interreligioso, ma di dialogo tra culture, che darà occasione al Grande Imam e ad altre importanti autorità musulmane di spiegare il volto di un Islam tanto diverso da quello presentato oggi dall’Isis e dall’oscurantismo violento” predicato per alimentare i conflitti: “Per togliere acqua a questi movimenti occorre non cedere alla rassegnazione, manifestata in molti casi dalla comunità internazionale di fronte alle guerre in corso in Siria e in Iraq, e al contrario portare avanti un’offensiva di dialogo ”.  A dialogare con queste prestigiose voci dell’Islam sunnita saranno a Firenze, oltre al fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, alcuni esponenti politici e istituzionali europei tra cui Romano Prodi e il segretario generale dell’European External Action Service, Alain Le Roy.

“Auspichiamo – ha aggiunto Impagliazzo – la nascita di un’Unione dei Paesi musulmani sul modello dell’Unione europea perché uno dei problemi esistenti nel mondo islamico è la mancanza di integrazione: potrebbe rappresentare per l’Europa un prezioso interlocutore”. “L’obiettivo – ha insistito – è quello di una collaborazione tra due mondi per arrestare i conflitti e salvare la coabitazione: occorre costruire ponti in un tempo in cui troppi ponti vengono sistematicamente distrutti. Da una parte il mondo musulmano, che vive un momento complesso e di crisi, “deve prenderne coscienza assumendo una posizione chiara a favore del dialogo, contro ogni deriva violenta”, dall’altra “l’Occidente deve portare avanti una seria autocritica di fronte ad atteggiamenti di islamofobia e xenofobia, che si sono manifestati recentemente anche con il rifiuto dei profughi che arrivano sulle nostre coste”.

Nei materiali correlati il programma della due giorni.

 




Giorgio Caproni: il mondo ha bisogno di poeti

Alle ore 16.30 del 5 giugno, nella Sala Galileo della Biblioteca Nazionale Centrale, il Gabinetto Vieusseux vi invita alla presentazione del volume “Giorgio Caproni, il mondo ha bisogno di poeti”. Interviste e auto commenti – 1948-1990.
A cura di Melissa Rota. Introduzione di Anna Dolfi. Firenze, FUP, 2014.

Interverranno:
Maria Letizia Sebastiani, Direttore Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Gloria Manghetti, Direttore Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux
Anna Dolfi, Università degli Studi di Firenze
Antonio Prete, Università degli Studi di Siena
Michela Baldini, Università degli Studi di Pisa
Lorenzo Peri, Università degli Studi di Pisa




Guerra e disabilità: i mutilati italiani e i conflitti mondiali

Convegno organizzato dal Comitato regionale toscano dell’ANMIG e dal centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-Militari sulla storia e l’esperienza dei mutilati a 100 anni dalla Prima guerra mondiale e a a 70 dalla resistenza e dalla Liberazione dal nazifascismo.

Casa del Mutilato, Piazza Brunelleschi 2 Firenze

4 giugno

Ore 15.00 Introduzione Nicola Labanca

Esperienze di guerra e mutilazioni
Discussant: Nicola Labanca

Vanda Wilcox, Emozioni e corpi mutilati

Martina Salvante, Storie di ciechi della Grande Guerra

Andrea Scartabellati, Esistenze mutilate. Tracce dei folli della Grande Guerra nelle carte degli archivi manicomiali

Ugo Pavan della Torre, L’Anmig: fra il suo manifesto (1918) e i suoi primi due decenni

5 giugno

Lo Stato per i mutilati
Discussant: Martina Salvante

Fabio Montella, Cure e protesi per i mutilati: esempi di riabilitazione

Pierluigi Pironti, L’evoluzione delle pensioni di guerra italiane dalle origini fino all’avvento del fascismo

Paolo Francesco Peloso, Guerra e psichiatria tra primo e secondo conflitto

Filippo Masina, La Repubblica delle pensioni

 

 

 




Di fronte al fronte. Val di Pesa e Prima Guerra Mondiale

Alla Biblioteca di Scandicci, Auditorium M.A. Martini GIOVEDI’ 4 GIUGNO alle 17 presentazione del libro di Alberto Ciampi e Francesco Fusi dal titolo “Di fronte al fronte. Val di Pesa e Prima Guerra Mondiale. Frammenti”.
Sarà presente, oltre agli autori, il collezionista Roberto D’Angelo che ci renderà partecipi di un prezioso ritrovamento: un nucleo di cartoline spedite alla fidanzata da un soldato scandiccese al fronte, durante la Prima Guerra Mondiale.