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Una notte d’estate del 1944. Le rovine della guerra e la ricostruzione a Firenze

logo_istitutoFirenzeNell’ambito della mostra “Firenze in guerra 1940-1944“, alle ore 17.00 in Palazzo Medici, Sala Fabiani, si terrà la presentazione del volume di Gianluca Belli e Amedeo Belluzzi, Una notte d’estate del 1944. Le rovine della guerra e la ricostruzione a Firenze, Polistampa, 2013.

Intervengono: Costanza Caraffa (Direttrice Photothek des Kunsthistorischen Instituts in Florenz), Valeria Galimi (curatrice scientifica della mostra), Raimondo Innocenti (Università di Firenze).

Coordina: Giacomo Pirazzoli (ideatore dell’allestimento della mostra).

Saranno presenti gli autori.




Il silenzio di Barbiana in un’opera di Antonio Palma

don MilaniL’inaugurazione del lavoro su Don Milani realizzato dall’artista italo ca-nadese Di Palma, che si terrà il prossimo 6 dicembre alle ore 17, chiude le celebrazioni del 90° anniversario della nascita del prete fiorentino e ricorda quando salì a Barbiana 60 anni fa

Un’opera dell’artista italo canadese Antonio Di Palma ispirata a don Milani e alla sua scuola alle-stita nella cripta della Basilica di San Lorenzo a Firenze. È il modo scelto da FDLM, la Fondazione Don Lorenzo Milani, per chiudere i due anni di celebrazioni del 90° anniversario della nascita del sacerdote di “Lettera a una professoressa”.
La scelta di Di Palma non è certo casuale: considerato negli anni ottanta uno dei giovani più pro-mettenti delle nuove avanguardie italiane, lasciò per scelta e dissenso gli ambienti delle gallerie e delle Biennali per ritirarsi proprio a Barbiana, dove ha continuato a lavorare in modo indipenden-te.

Il progetto che ha dedicato a Don Milani si intitola Il linguaggio universale del silenzio a cura di Sandra Gesualdi. Prende spunto proprio dal profondo silenzio che trovò Lorenzo quando giunse su quella montagna e che anche l’artista ha imparato a conoscere e sperimentare in questi oltre venti anni di residenza su Monti Giovi.
Un monumentale trittico sapientemente foggiato di pieni e vuoti scultorei, cromato di blu e parti-colari in doratura con tavole in giallo ocra e verde brillante che ne spezzano l’andamento. Sopra Di Palma vi proietta immagini fotografiche rielaborate graficamente, ma mai ritoccate, che si fondono con l’opera stessa e ne assorbono il colore.
È il linguaggio originale del lavoro del Di Palma, che rende vive e tridimensionali le figurazioni, a-nimate dal colore e inglobate nella scultura.
Le fotografie proiettate, tutte originali e d’epoca, in bianco e nero, sono quelle della scuola di Bar-biana digitalizzate di recente per motivi conservativi e catalogate dalla Fondazione DLM, dopo un lavoro di ricerca, recupero e archiviazione.

L’artista tradizionalmente fonda le sue opere con l’ambiente che lo circonda utilizzando materiale così detto “povero” e organico.
Apprezzato dai maggiori critici, soprattutto da Renato Barilli che ha voluto offrire un suo contribu-to al catalogo ragionato, Di Palma forgia e modella il legno alla maniera dei laboratori rinascimentali con dovizia di cesello e intarsiature, che poi imbeve di schiette e coinvolgenti note cromatiche ricavate dall’uso antico delle terre legate all’uovo.
Ne risultano sculture dalla poetica minimalista, rese virtuali dagli interventi dei colori. Una poetica molto vicina per modi e ispirazioni alle modalità scelte da don Lorenzo Milani per la sua opera, secondo cui non occorrono grandi mezzi per intraprendere imprese importanti e che la grandezza di un uomo (e di un artista) non si valuta dal luogo in cui vive e lavora.
La curatrice: “Il linguaggio universale del silenzio è una sorta di affresco del ventunesimo secolo che prende vita e si anima abbagliato dai toni accesi. I ragazzi di don Milani sembrano così irrorati da una poesia che il linguaggio contemporaneo dell’artista ferma nel tempo e nello spazio, dandogli nuova vita.
Antonio Di Palma torna con un’opera che solo a Barbiana e solo la purezza del silenzio avrebbe po-tuto offrirgli. Un prodotto d’ingegno pensato e costruito in loco, da un artista “barbianese”, con i legni scelti dai boschi di lassù; senza compromessi, nato dall’etica e dalla coerenza del maestro e di chi ha creduto in lui quando tutti lo avevano dimenticato”.

Il lavoro del Di Palma sarà introdotto dalla recente mostra fotografica Barbiana e la sua scuola, a cura di Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi frutto di un primo riordino del fondo fotografico della Fondazione DLM che traccia per immagini la biografia di quella scuola di montagna, con scatti fa-mosi e inediti. Emergono la vita e gli sviluppi della scuola di Barbiana attraverso foto d’epoca re-staurate e molte mai viste.

Progetto speciale – Opera dell’artista Antonio Di Palma ispirata a don Lorenzo Milani

Titolo: Il linguaggio universale del silenzio. Don Lorenzo Milani nell’opera di Antonio Di Palma
Progetto: Fondazione Don Lorenzo Milani
Opera: Antonio Di Palma
Curatela e catalogo: Sandra Gesualdi
Luogo: Sala Donatello, Basilica di San Lorenzo, Firenze
Periodo: 6 dicembre 2014 – 31 gennaio 2015
Inaugurazione: 6 dicembre 2014 h. 17
Orari: Dal lunedì al sabato h. 10 – 17
Ingresso libero. Chiusa i festivi ad eccezione del 26 dicembre
Catalogo: Noferini editore
Contributi critici: curatore, Renato Barilli, Michele Gesualdi
Collaborazione: Giovanni Pallanti, Basilica San Lorenzo, Opera Medicea Laurenziana, Regione Toscana
Patrocinio: Regione Toscana, Comune di Firenze, Provincia di Firenze
Mostra fotografica. Barbiana e la sua scuola a cura di Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi

Il 7 dicembre a Barbiana, per ricordare i 60 anni dell’arrivo del priore si svolgerà una fiaccolata lungo il sentiero della Costituzione.

É lo stesso sentiero che fece don Lorenzo quando 60 anni fa arrivò a Barbiana a piedi per raggiungere la sua chiesa. Su quella mulattiera è nato il “Sentiero della Costituzione Italiana” con 48 grandi pannelli che illustrano gli articoli della Costituzione.




Il Museo del Vetro di Empoli

200x120-catalogo_museo_vetro_empoli_2014Alle ore 17.30 la presentazione del Catalogo del Museo del Vetro di Empoli, presso la sede del medesimo (via Ridolfi 70).

Interverranno:
Brenda Barnini, Sindaco di Empoli
Cristina Gnoni, Soprintendenza BAPSAE di Firenze, Pistoia e Prato
Claudio Rosati, esperto in Museografia

 

 




Il mio verbo è al presente: tre poeti contemporanei incontrano Fortini

Le Murate Progetti Arte Contemporanea (presso lo spazio SUC in P.zza delle Murate) ospitano sabato 6 dicembre alle ore 17.30: “Il mio verbo è al presente: tre poeti contemporanei incontrano Fortini”.
Intervengono Andrea Inglese, Paolo Maccari e Andrea Gibellini. Durante la serata Roberto Talamo eseguirà dal vivo le Canzonette del Golfo, da lui stesso musicate a partire dai testi omonimi di Fortini.

A vent’anni dalla scomparsa di Franco Fortini (Firenze 1917 – Milano 1994), il suo lavoro di poeta e intellettuale viene ripreso attraverso un ciclo di iniziative dal titolo “Memorie per dopo domani”, con un duplice intento: indagare aspetti poco noti della vita (la formazione a Firenze, la passione per l’arte, il lavoro di sceneggiatore…) e dell’opera fortiniana, tanto legate da apparire un tutt’uno, nonché verificare l’impatto della sua poesia sulle nuove generazioni. A testimonianza del rinnovato interesse in questo senso, la recente pubblicazione dell’intero corpus poetico fortiniano per gli Oscar Mondadori.

La serata alle Murate metterà a confronto tre poeti contemporanei (Andrea Inglese, Paolo Maccari e Andrea Gibellini) che, a partire dalla loro esperienza di lettori e autori, verificheranno se e quanto l’esempio di Fortini abbia agito nel loro operare in proprio, a fronte delle trasformazioni sociali, culturali e politiche dei nostri anni.

Con l’occasione saranno proiettate immagini e testimonianze conservate presso l’Archivio Fortini dell’Università di Siena, e un giovane studioso e musicista, Roberto Talamo, eseguirà dal vivo una personale interpretazione delle Canzonette del Golfo, composte da Fortini nel 1991 all’epoca della prima guerra in Iraq.

 




Scandicci: in biblioteca il libro “Antifascismo e Resistenza in Oltrarno”

Alle ore 17, nell’Auditorium Mario Augusto Martini della Biblioteca di Scandicci (via Roma 38/a), la presentazione del libro “Antifascismo e Resistenza in Oltrarno – Storia di un quartiere di Firenze”, alla presenza di Stefano Gallerini, autore del volume, Paolo Mencarelli dell’Istituto Storico della Resistenza Toscana, Carlo Paravano, Direttore della Biblioteca di Scandicci, del Vicepresidente della sezione Anpi Oltrarno Alessandro Sandrelli e Renato Romei, Presidente della sezione Anpi di Scandicci. L’ingresso è libero.




Isolotto: una comunità tra Vangelo e diritto canonico

Nell’ambito delle iniziative per i 60° anni dell’Isolotto, presso la Biblioteca CaNova, alle ore 17.00, presentazione del libro Isolotto: una comunità tra Vangelo e diritto canonico di Sergio Gomiti (Il Pozzo di Giacobbe ed., 2014). Insieme all’autore e a Mirko Dormentoni, Presidente del Quartiere 4, Sergio Tanzarella, Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli e curatore della Collana Oi Christianoi per la casa editrice Il Pozzo di Giacobbe, Valerio Gigante, giornalista, scrittore e redattore dell’Agenzia di informazione politico-religiosa Adista, Francesco Mori, avvocato Collegio di difesa degli imputati al processo dell’Isolotto. A cura della Comunità dell’Isolotto.

 




La città e la guerra. Letteratura, guerra, resistenza e liberazione a Firenze

Alle ore 16.00, nella Sala Conferenze-piano terra della Biblioteca delle Oblate, primo appuntamento con La città e la guerra. Letteratura, guerra, resistenza e liberazione a Firenze: un percorso letterario, tra i romanzi e gli scrittori di ieri e di oggi che hanno rappresentato le vicende ed anche gli aspetti meno conosciuti del periodo 1944 e 1945, per approfondire le azioni e la memoria degli anni della Resistenza a Firenze.

Prossimi incontri: 7, 14, 21 dicembre.

Il ciclo di incontri fa parte del programma delle iniziative promosso dalle Biblioteche Comunali Fiorentine per celebrare il 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione di Firenze.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Con la collaborazione dell’Associazione Culturale Venti Lucenti.




Inaugurazione del Museo dedicato ad Amedeo Bassi

Amedeo BassiIn occasione della Festa della Toscana, si svolge l’inaugurazione del Museo dedicato al maestro Amedeo Bassi.

Programma:

ore 16.00 Presentazione presso la Sala consiliare del Comune di Montespertoli (piazza del Popolo 1)

ore 17.00 Corteo della Filarmonica Amedeo Bassi e del Gruppo Novecento dalla sala consiliare al Museo

ore 17.15 Taglio del nastro presso il Museo (Piazza Machiavelli, 13)

Il Tenore Amedeo Bassi, nativo di Montespertoli, debuttò a Castelfiorentino nel 1897 e da qui ebbe inizio la sua brillante carriera che lo portò in tutto il sud America e poi a New York, Philadelphia, Chicago, Londra, Parigi con esibizioni nei più grandi teatri internazioni ed italiani. Il suo repertorio fu vastissimo, da Verdi a Puccini, da Giordano a Leoncavallo, da Mascagni a Wagner; la sua ottima presenza scenica si accompagnava ad una voce dolce e potente.
Il Museo, che si articola in tre sale, contiene la collezione dei cimeli del tenore donati fin dagli anni Ottanta del secolo scorso all’Amministrazione dagli eredi e appassionati e ripercorre la vita e il radioso successo di un personaggio che, nel suo tempo, divenne un vero e proprio Divo.