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Corso di formazione gratuito per docenti – COSTITUZIONE E STORIA DELL’ITALIA REPUBBLICANA

ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA IN PROVINCIA DI PISTOIA

presenta il corso di formazione docenti:
Costituzione e storia dell’Italia repubblicana. I percorsi degli italiani in un Paese in trasformazione

CORSO GRATUITO 

Periodo: 14, 21, 28 marzo 2018
Orario: 15:00-19:00 
Sede: Sala Bigongiari – Biblioteca San Giorgio Pistoia 
Numero ore di lezioni frontali: 12 (ISRPT è ente riconosciuto dal Ministero per la formazione dei docenti in quanto aderente all’Istituto nazionale Ferruccio Parri che con la rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati)

Per iscrizioni e info (entro 5 marzo, posti limitati):
ispresistenza@tiscali.it
Tel. Sede 0573 359399
Cel. Direttore 3287670042




Proiezione docufilm “Sarajevo Rewind: 1914-2014”

Al circolo Arci Ho Chi Minh alle 21.30, proiezione del film-documentario “SARAJEVO REWIND 2014>1914”.

Parteciperanno gli autori Eric Gobetti e Simone Malvolti.
Trama: Il 28 giugno 1914 a Sarajevo due colpi di pistola mettono fine alla Belle époque e inaugurano il Secolo breve, il secolo degli estremismi, delle guerre mondiali, dei regimi totalitari, delle grandi ideologie, delle grandi tragedie. Cento anni ci separano dagli spari che hanno cambiato la storia dell’Umanità. Cosa è rimasto oggi di quell’evento, della memoria dei suoi protagonisti?
Questo è un road-movie storico lungo le strade percorse da Gavrilo Princip e Francesco Ferdinando d’Asburgo, per raggiungere Sarajevo, rispettivamente da Belgrado e da Vienna. Due viaggi nell’Europa di oggi, attraverso confini, storie, memorie. In un dialogo costante tra passato e presente, fra le chiacchiere dei bar e le interviste agli storici, lungo il cammino emergono conflitti identitari, memorie contrastanti, il difficile rapporto, attualissimo, fra nazione, nazionalismo e realtà politiche sovra e pluri-nazionali. 




Presentazione del Catalogo della Mostra “Diritti negati, diritti sognati”

Domenica 4 Marzo alle 16.30, alla sala Walter Iozzelli della Biblioteca Comunale, avrà luogo la presentazione del Catalogo della Mostra “Diritti negati, diritti sognati”, che per l’occasione sarà liberamente distribuito ai partecipanti.




Presentazione libro “A casa del popolo” di Antonio Fanelli

Giovedì 1 Marzo – Ore 21.00

Presentazione del libro “A CASA DEL POPOLO: Antropologia e Storia dell’Associazionismo Ricreativo” di Antonio Fanelli (Donzelli Editore).

«La storia delle culture politiche e del tempo libero nell’Italia del dopoguerra è ricca e articolata, anche se raramente si è tentato di indagarne forme e strutture. Antonio Fanelli colma questa lacuna grazie a una prolungata ricerca (svolta dal 2009 al 2014) sulla genesi, lo sviluppo e il radicamento delle case del popolo e dei circoli Arci sul territorio italiano. La chiave di lettura adoperata si propone di rilanciare gli studi sulla cultura popolare in Italia attraverso un’antropologia storica di un campo di attività culturali che scardinano le distinzioni classiche tra alto e basso e tra militante e popular. Al centro del libro si colloca uno scenario vasto di esperienze associative che vedono la compresenza e l’incontro tra sfere diverse di cittadinanza e tra pratiche culturali di vario tipo (dallo sport agli incontri culturali, dal microcredito alle cene e sagre locali, dalle primarie del centrosinistra alla musica dal vivo). Prendendo le mosse da un ampio numero di casi di studio, a partire dall’area fiorentina (la zona con la più alta densità associativa nel campo delle attività culturali), Fanelli restituisce l’istantanea di uno spaccato essenziale della società italiana degli ultimi sessant’anni. Qui la messa in pratica di una «cultura del dono» e del volontariato ha ancorato il tempo libero e lo stile di vita locale ai valori solidali dell’associazionismo (organizzato a sinistra nella rete dell’Arci) in modo tale da costruire uno spazio rilevante per il pluralismo e la società civile. Dal lavoro di ricerca e dalla voce dei protagonisti emerge un dato per certi versi sorprendente: le case del popolo sono ancora un luogo di riferimento per i riti collettivi della socialità locale, in grado di mediare e integrare i conflitti (città-campagna; centro-periferia; nativi-immigrati), le tensioni di genere e le distanze generazionali, favorendo forme collettive, ancora vitali, di mediazione tra società dei consumi, identità locali e attivismo politico».

Saranno presenti l’autore Antonio Fanelli, Stefano Carmassi (Arci Toscana – Responsabile Sviluppo Associativo) e un rappresentante del Comitato Provinciale Arci Pistoia.




“Sono il n° A5384 di Auschwitz—Birkenau”

Per il ciclo “Monsummano …Incontri culturali”, l’Assessorato alla Cultura organizza l’evento dal titolo “Sono il n° A5384 di Auschwitz—Birkenau” Liana Millu: testimonianze di vita nel lager che si terrà giovedì 22 febbraio 2018, alle ore 21.15, nella sala Walter Iozzelli dellaBiblioteca comunale “Giuseppe Giusti” di Monsummano Terme.

Si tratta di letture sceniche a cura del G.A.D. Gruppo d’Arte Drammatica Città di Pistoia tratte da “Il fumo di Birkenau” di Liana Millu e da “Care ragazze, cari ragazzi” di Mauro Matteucci. L’adattamento drammaturgico è di Chiara Cecchi e la regia di Franco Checchi. Prenderanno parte alla lettura, oltre a Chiara Cecchi, Sara Bacci, Carlotta Cappellini, Francesca Franchi, Eleonora Zara del G.A.D. GIOVANI diretto da Patrizia Maestripieri.

La serata sarà dedicata principalmente alla figura di Liana Millu, scrittrice e partigiana, sopravvissuta all’internamento nel lager, che iniziava ogni intervista e ogni incontro con le scuole con le stesse parole: si presentava non con il suo nome, ma con il suo numero tatuato sull’avambraccio sinistro.

L’adattamento scenico dedicato a Liana Millu inizia proprio con quel numero, con il nome del campo di sterminio simbolo della Shoah, Auschwitz-Birkenau, il più grande cimitero ebraico al mondo.

La presenza di poesie scritte da tre donne nel campo di Auschwitz e da una dodicenne nel campo di Terezin fanno da trait d’union alle due parti dell’adattamento scenico: la vita nel lager e le lettere ai “nuovi testimoni”, i giovani, che porteranno nel futuro gli insegnamenti e le immagini altrimenti destinate a disperdersi.




Le vacanze per i figli del popolo. Le colonie estive pistoiesi (1928-1943)

Sarà inaugurata martedì 20 febbraio alle 16 in Sala Gatteschi e sarà visitabile fino al 31 marzo in orario di apertura della biblioteca questa mostra curata da Stefania Nerucci e Alfonso Venturini: si tratta di un percorso che ricostruisce un pezzo di storia – quello delle colonie estive come strumento delle politiche di organizzazione della gioventù da parte del regime fascista – attraverso documenti, fotografie e illustrazioni, con riferimento alle esperienze a Pistoia e provincia; un invito a leggere il nostro passato nella sua complessità e alla luce degli ultimi studi storiografici.

I curatori della mostra sono disponibili per visite guidate a scolaresche; per prenotare è necessario inviare una mail di richiesta a a.bargellini@comune.pistoia.it o s.bonechi@comune.pistoia.it




I bordi del buco nero. 1918 – 2018, cent’anni di amnesie e vittimismi su Africa e confine orientale

In occasione del “Giorno del Ricordo” 2018: continuando nel percorso degli anni passati, il progetto cercherà di accostare i giovani ai “protagonisti” diretti di eventi spesso poco conosciuti relativi al confine nord-orientale, ricollegandosi in tal modo al tema del rapporto tra Europa e Jugoslavia e affrontando tragedie come le vicende delle foibe e dell’esodo. Il tutto potrà essere analizzato in un’ottica di tipo europeo e sovranazionale, approfondendo anche questioni che spesso sono state trascurate dalla storiografia italiana, come l’occupazione italiana in Jugoslavia del 1941-1943.

L’evento si svolgerà il giorno venerdì 16 febbraio 2018 alle ore 10,30, avrà come tematica “I bordi del buco nero. 1918 – 2018, cent’anni di amnesie e vittimismi su Africa e confine orientale” e sarà tenuto da Roberto Bui, in arte Wu Ming 1, scrittore e traduttore, fra i fondatori del famoso collettivo Wu Ming composto da scrittori provenienti dalla sezione bolognese del Luther Blissett Project. Ha pubblicato romanzi, volumi e traduzioni con Einaudi e Rizzoli. E’ esperto di foibe e di esodo giuliano-dalmata; con il collettivo ha curato i saggi “Foibe o Esodo? 24 FAQ per il Giorno del Ricordo” e “Il Giorno del Ricordo e i falsi fotografici sulle foibe”.

Per portare la testimonianza diretta sarà presente Lorenzo Filipaz, triestino e figlio di un esule istriano, che parlerà di: “Le conseguenze e il peso dell’esodo sulle giovani generazioni di istriani”.

Dal ramo materno è di ascendenza slovena. Fa parte del gruppo di inchiesta su Wikipedia “Nicoletta Bourbaki”. Appassionato delle storie della sua terra di confine, da anni ha intrapreso un percorso di ricerca e autoanalisi sul cosiddetto “esodo giuliano-dalmata”. L’intento è quello di capire cosa sia andato storto, per quali ragioni l’esodo da Istria e Dalmazia sia diventato una narrazione revisionista e come mai i figli di una terra meticcia siano diventati i pasdaran del nazionalismo.

Coordinerà Stefano Bartolini (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia), autore del libro “Fascismo antislavo. Il tentativo di “bonifica etnica” al confine nord-orientale” e della ricerca “Fascismo, foibe, esodo”.




Proiezione documentario “In cerca della felicità. Storie di immigrati a Pistoia”

Alle ore 21 presso il circolo Ho Chi Minh di Pistoia, proiezione del documentario “In cerca della felicità. Storie di immigrati a Pistoia”

Prodotto dalla Fondazione Valore Lavoro in collaborazione con AISO – Associazione Italiana di Storia Orale e PromoCinema-Festival Presente Italiano con il contributo di Cgil Toscana e Fondazione Caript, il film è il frutto di una ricerca di storia orale condotta nel territorio pistoiese da Stefano Bartolini e Giovanni Contini Bonacossi, con la consulenza di Michele Galardini e la direzione tecnica di William Castaldo. Oggetto dell’indagine è stata l’esperienza dell’immigrato e l’impatto dei flussi migratori nel contesto locale. Sono stati intervistati testimoni appartenenti a generazioni, nazionalità e generi diversi, tenendo in conto delle varie ondate migratorie, dalle più remote provenienti dal sud Italia fra anni Sessanta e Settanta passando per l’arrivo dei primi marocchini e senegalesi, seguiti poi dalla grande emergenza legata agli sbarchi degli albanesi negli anni Novanta, fino ai rumeni e ad altre presenze dalla Tunisia, dal medio oriente e dal corno d’Africa. La scelta ha privilegiato testimoni con alle spalle una lunga permanenza, integrati a diversi livelli nel tessuto economico e sociale e con una storia personale di “lungo periodo” nell’area di riferimento. E’ stato così possibile comparare le diverse esperienze nelle epoche successive e ricavare informazioni su come queste persone hanno letto e leggono gli arrivi successivi al proprio, compresa l’attuale crisi dei profughi.
Accanto a loro, sono state intervistate due operatrici, una laica e una cattolica, e un ex funzionario di rilievo del Comune di Pistoia, che hanno raccontato le risposte della città ed i cambiamenti nel corso del tempo tanto nella società che nel loro lavoro.
Il risultato è un film che riesce a parlare di immigrazione – ed a farlo fare direttamente ai testimoni – lontano dai canoni usuali del circuito mediatico, storicizzando il fenomeno oltre i consueti limiti, invitando a considerare la pluralità che si cela sotto la dizione di “immigrati” e ponendo la società, tanto locale che italiana, di fronte a numerosi interrogativi.