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Case del popolo in Valdarno

Continuano gli incontri alla BiblioCoop di Figline, il nuovo punto gratuito di prestito e prenotazione libri inaugurato lo scorso 7 febbraio grazie alla collaborazione tra il Comune di Figline e Incisa Valdarno e Unicoop Firenze, all’interno della galleria commerciale Coop.fi di via Ungheria. Si tratta di un calendario di eventi, partiti già dallo scorso 11 aprile e finalizzati a promuovere la lettura in uno dei luoghi di maggiore affluenza del territorio.

Il prossimo appuntamento si terrà il 16 maggio, alle ore 17, con la presentazione del libro “Case del popolo. Il caso del Valdarno Superiore: dalla società di Mutuo Soccorso agli abbonamenti Sky” di Vanessa Torcasso. A introdurre l’incontro sarà l’assessore alla Cultura del Comune di Figline e Incisa Mattia Chiosi.




Morire d’amianto a Pistoia

Venerdì 15 maggio 2015, ore 17:30 – Libreria La Feltrinelli, via degli Orafi, Pistoia

 Andrea Ottanelli e Valentina Vettori presentano

Morire d’amianto a Pistoia. Il caso Breda e l’informazione

Modera Stefano Bartolini, Fondazione Valore Lavoro

Un libro che racconta le vicende industriali di una fabbrica d’eccellenza nel settore ferroviario, che, a cavallo fra gli anni ’50 e ’80, ha utilizzato amianto in varie fasi del ciclo produttivo con tragiche conseguenze sui lavoratori

L’immagine di Pistoia, da più di un secolo, si lega a quella della sua grande azienda ferroviaria AnsaldoBreda. Il primo stabilimento, fondato nella città toscana dalla società genovese San Giorgio nel 1905, rappresenterà per l’intera provincia fonte di arricchimento e grande prestigio negli anni a venire. La San Giorgio pistoiese, poi Breda, infine AnsaldoBreda del gruppo Finmeccanica, scrive la storia industriale di una città, delineando un legame sociale, politico e sindacale fra fabbrica, operai e cittadini pistoiesi.
Un’azienda che si è fatta portavoce di un’industria ferroviaria ai massimi livelli, garantendo migliaia di posti di lavoro. Un’azienda che, però, scegliendo di usare amianto nelle proprie lavorazioni ha decretato un futuro buio per decine e decine di suoi dipendenti.
L’amianto, utilizzato soprattutto nella fase di coibentazione delle carrozze ferroviarie, scelto perché materiale fonoassorbente ed estremamente resistente alle alte temperature, garantisce un perfetto isolamento termico alle carrozze ferroviarie, scongiurando il rischio di incendi o corto circuiti elettrici. Il problema è che l’amianto è cancerogeno, e i primi studi che ne attestano la pericolosità risalgono addirittura ai primi del Novecento (è del 1906 la prima testimonianza medica di un caso di asbestosi a Londra), mentre è nel 1958 che si parla per la prima volta di un rapporto causa-effetto tra amianto e mesotelioma, il cancro incurabile provocato dall’esposizione alla polvere killer. Appare dunque evidente come le conoscenze mediche sul tema fossero già piuttosto diffuse. Nonostante questo sono migliaia le aziende che lo usano, complice, probabilmente, la sua semplice reperibilità (in Piemonte, a Balangero, si trova uno dei maggiori poli di estrazione del minerale da cui si ricava l’amianto) e il suo basso costo.
Il rovescio della medaglia, però, è tragico. La lunga esposizione alla fibra – in Italia dichiarata fuori legge nel 1992 – comincia a seminare morte fra i lavoratori già alla fine degli anni ’80, ma la consapevolezza dell’enorme tragedia tra gli operai arriverà solo alla metà del decennio successivo, quando un gruppo ristretto di dipendenti fonda la commissione amianto per indagare sulle responsabilità aziendali circa l’uso di amianto.
La storia parla di un centinaio di morti riconducibili inequivocabilmente all’esposizione alla fibra, di cui più di venti casi sono mesoteliomi. La media pistoiese registra un caso ogni 200 abitanti, contro quella nazionale che parla di 3,6 casi ogni 100mila abitanti. Numeri che non lasciano spazio a sconti di colpevolezza per chi doveva garantire la sicurezza nell’ambiente di lavoro, e invece ha puntato solo ed esclusivamente al profitto aziendale.
Il processo penale contro i dirigenti Breda, accusati di omicidio colposo plurimo, si conclude in appello nel 2008 con l’assoluzione, ma le persone, purtroppo, continuano a morire senza che nessuno paghi per gli errori commessi.

Il volume è stato pubblicato dalla Fondazione Valore Lavoro con la casa editrice Settegiorni.

 




“Noi non saremo mai come loro” , presentazione a Siena

noi-non-saremo-mai-come-loro«Questo libro è straordinariamente impegnativo». “Noi non saremo mai come loro” (Effigi Edizioni), l’ultima fatica di Monica Tozzi e Andrea Fantacci, viene definito così da Dario Ceccherini, direttore dell’Isrsec, nelle pagine introduttive. «Non perché abbia invincibili complicazioni – continua Ceccherini -. Tutt’altro. La narrazione, organizzata in agili capitoli, sa cucire con esemplare chiarezza la memoria di Aristeo Biancolini, aggiungendo pertinenti e suggestivi incroci con canti popolari, ottave rime, a ricostruire al meglio i contesti attraversati dal racconto». Il libro verrà presentato venerdì 15 maggio alle Stanze della Memoria di Siena, in via Malavolti, alle ore 18.00.

L’opera è concepita come una sorta di promemoria per i giovani d’oggi, per quelli che, a differenza del protagonista, non hanno vissuto sulla propria pelle la drammatica esperienza della guerra e non possono sentirsela raccontare dai nonni o dai genitori. All’origine del libro c’è infatti la voglia di far comprendere i profondi motivi che hanno portato, ben settanta anni fa, i ragazzi di allora ad opporsi con convinzione alla dittatura fascista, ad unirsi alla Resistenza, a rischiare la pelle.

L’evento, organizzato dall’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea e dall’Anpi provinciale di Siena, sarà accompagnato da una merenda e dai canti popolari del gruppo I Disertori.

Gli autori. Monica Tozzi e Andrea Fantacci, entrambi laureati in discipline demoetnoantropologiche all’Università di Siena, si sono conosciuti durante gli studi. Hanno arricchito la loro vita con la ricerca sul campo, con l’originale riproposta di documenti appartenenti all’oralità popolare, ma soprattutto con la frequentazione di persone speciali come Aristeo Biancolini. Le loro attività, seppur apparentemente distanti fra loro, fanno parte delle due facce di un’unica medaglia: la memoria.

Informazioni:

FB: Istituto Storico della Resistenza Senese

Twitter: Isrsec

email: istore.siena@gmail.com




I colori della politica

Alle ore 17.00, presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, presentazione dei volumi di Maurizio Ridolfi, La politica dei colori. Emozioni e passioni nella storia d’Italia dal Risorgimento al ventennio fascista, e Italia a colori. Storia delle passioni politiche dalla caduta del fascismo ad oggi (mondadori Education 2015).

Intervengono Donatella Cherubini, Fulvio Conti, Giovanni Gozzini.

Sarà presente l’autore.




1915-1918 . Lucca e l’Italia di fronte alla Prima Guerra Mondiale

In occasione del centenario della Prima guerra mondiale e dell’entrata in guerra dell’Italia, martedì 12 maggio a Lucca un’intera giornata sarà dedicata alla discussione sulla Grande Guerra. La mattina i lavori, che si terranno nella sala Tobino di Palazzo Ducale, apriranno alle ore 9,30 con gli interventi di Gianluca Fulvetti (Direttore ISRECLU), Umberto Sereni (Università di Udine), Marco Manfredi (Università di Pisa), Gianluca Fruci (Università di Padova) e Pietro Finelli (ISRECLU), con una sessione sul contesto nazionale, sulle ragioni della neutralità dell’Italia e sulla Public history.

Nel pomeriggio i lavori si sposetranno alla Biblioteca Agorà a partire dalle ore 15, con relazioni dedicate invece al contesto provinciale lucchese.

Per maggiori dettagli e info scarica la locandina in allegato.




A Cascina la mostra “La Guerra bianca”

Cascina_11mag15Si inaugura a Cascina (Pisa) l’11 maggio alle ore 10.30 “La Guerra Bianca”, presso la biblioteca comunale Peppino Impastato, la mostra-documento sulla I Guerra Mondiale.

La mostra sarà inaugurata con una conferenza in cui interverranno Catia Sonetti, direttore dell’Istoreco Livorno, con la relazione: “Dall’elenco dei caduti della Grande Guerra: riflessioni e considerazioni ad una lettura analitica dei dati” e Marco Manfredi, docente dell’Università di Pisa, con la relazione “Piccole patrie, Grande Guerra. Il conflitto dei civili“.




Settant’anni di Resistenza. Raccontare la Resistenza.

Nell’ambito di “Fuori, vicino, attraverso”, Festa di Nazione indiana a Pistoia, presso il Circolo Le Fornaci, domenica 10 maggio ore 16.15 incontro dibattito sulle narrazioni della Resistenza.

Chi racconta, a 70 anni dalla Liberazione dell’Italia, la Resistenza partigiana come la racconta? E com’è stata raccontata nel passato? La domanda tocca trasversalmente sia le narrazioni documentaristiche che quelle finzionali, la letteratura e la storiografia, insomma tutto ciò che contribuisce a formare l’immaginario e la memoria collettiva.
Ne discutono Stefano Bartolini, storico dell’Istituto della Resistenza di Pistoia, Federico Bertoni, ordinario di Critica Letteraria dell’Università di Bologna e Helena Janeczek, scrittrice.




Giovanni e Nori. Storia d’Amore e di Resistenza

Domenica 10 Maggio 2015 alle ore 21,00 alle Stanze del Teatro Guglielmi a Massa verrà proiettato il video “Giovanni e Nori. Storia d’Amore e di Resistenza”, tratto dal libro omonimo di Daniele Biacchessi.

Si tratta di una produzione così come lo spettacolo teatrale, che intende ricordare le figure di Giovanni Pesce, Comandante Partigianio dei GAP e di sua moglie Onorina Brambilla: due vite straordinarie fatte di Passione Politica, Resistenza e Amore, nella quale la grande storia incontra la vita di deu partigiani.

 

Leggi più info nella locandina allegata