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Storie di uomini e guerra

 

Prende il via la seconda edizione di “La storia, le storie”, ciclo di incontri organizzato dalla Biblioteca Città di Arezzo in collaborazione con l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Una rassegna per raccontare le guerre del Novecento e gli uomini che le hanno vissute sulla propria pelle. Domani, giovedì 6 marzo il primo incontro dalle 17.00 in via dei Pileati, 8.

La Prima e la Seconda Guerra Mondiale, ma anche la rivoluzione di Cuba raccontate con le parole, e le penne, degli uomini e delle donne che hanno vissuto i più drammatici avvenimenti del Novecento sulla propria pelle. Con questa chiave narrativa inedita giovedì 26 marzo 2015 avrà inizio la seconda edizione di “La storia, le storie. Uomini, donne e guerre nel Novecento”, iniziativa organizzata dalla Biblioteca Città di Arezzo in collaborazione con l’Archivio diaristico nazionale.

Quattro appuntamenti dal 26 marzo al 21 maggio 2015 per raccontare le guerre del Novecento.

Nel primo giovedì 26 marzo, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Città di Arezzo Natalia Cangi e Daniela Leo presentano il libro “Scrivimi molto e a lungo. Lettere tra un prigioniero e una madrina di guerra”, il volume pubblicato da Terre di mezzo nel 2014 ha vinto la 29^ edizione del Premio Pieve Saverio Tutino.
Giovedì 16 aprile, in occasione del 70° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale Patrizia Gabrielli introduce il tema: “Esperienze di guerra: diari, memorie, lettere”.
Giovedì 7 maggio Gianni Beretta presenta Saverio Tutino in “Diario ’64-‘68”, Excogita editore,2014.
Il 21 maggio in occasione del centenario dell’intervento italiano nella Grande Guerra Nicola Maranesi presenta il suo volume “Avanti sempre. Emozioni e ricordi della guerra di trincea 1915-1918”, Il Mulino 2014.

Durante gli incontri letture dal vivo dell’attore Andrea Biagiotti.

Info: Tel 0575/797730 – ufficiostampa@archiviodiari.it – Twitter: @archiviodiari

Fondazione Archivio Diaristico Nazionale – onlus

Piazza Amintore Fanfani, 14

52036 Pieve Santo Stefano AR




Recupero dell’area Vitrum a Empoli

Alle ore 17 nella Sala conferenze dell’Archivio storico (Via Torricelli 58 A) Daniele Madonia, ingegnere neolaureato alla Scuola di ingegneria D.E.S.TeC dell’Università di Pisa, presenta la sua tesi di laurea specialistica su Recupero dell’area Vitrum a Empoli: progetto di riqualificazione e considerazioni energetiche relative all’utilizzo di pareti vegetali.

 
Daniele Madonia mostrerà, con dovizia di immagini storiche e di progetto, i cambiamenti intervenuti in questo polo di produzione vetraria, così familiare a tutti gli empolesi, e illustrerà la sua interessante proposta di recupero attenta a salvaguardare e trasmettere, con varie soluzioni, il carattere identitario dell’intero isolato, per valorizzare la memoria di questa attività produttiva portata avanti dalla Vitrum dai primi anni del ‘900 fino al 1984.
In linea con le previsioni dello strumento urbanistico vigente, il recupero dell’area prevede la totale demolizione degli edifici e la progettazione di un nuovo isolato, che, oltre alle destinazioni residenziale e commerciale degli edifici su fronti strada, prevede nello spazio interno lasciato libero dal forno della ex vetreria, una struttura di carattere pubblico: una palestra scolastica per gli alunni dei due istituti scolastici vicini sprovvisti di tale struttura, obbligati a raggiungere in pullman gli impianti comunali in zona stadio e, nelle ore pomeridiane e serali, per altre attività sportive, di studio e di socializzazione. Così nell’intero arco della giornata sarebbe garantita, da parte di cittadini con esigenze differenti, la fruibilità di tutta l’area interna al nuovo isolato, caratterizzata da una zona pedonale e ricca di numerosi spazi di relazione coperti o meno. Il progetto prevede inoltre l’utilizzazione di pareti vegetali, tecnologia di rivestimento la cui scelta è stata motivata sulla base di scelte di carattere energetico e di reinterpretazione del verde simbolo di degrado dell’ex sito produttivo e che garantirebbe la presenza di essenze vegetali in un lotto in cui la previsione di un parcheggio sotterraneo rende complicata la realizzazione di convenzionali aree a verde pubblico



Il Quartiere 4 distribuisce nelle scuole del territorio un volume sulla propria storia

“Un’altra Firenze. Il Quartiere 4: origini e storia di una comunità che cammina” è il titolo di una pubblicazione scritta e pensata per i ragazzi ed i bambini degli Istituti Comprensivi del Quartiere 4. Una pubblicazione promossa dal Quartiere in cui, attraverso testi e numerose immagini, si ripercorrono le vicende che hanno portato una zona formata da borghi di origine contadina a sviluppare nel tempo una propria forte identità divenendo parte importante della città di Firenze.
Le immagini sono state in gran parte offerte dai cittadini stessi ed anche i testi risultano da un lavoro a più mani.

La consegna dei piccoli volumi avverrà in tutte le scuole del Quartiere 4 accompagnata da piccoli incontri aventi sempre come tema i diversi aspetti della storia locale. Così si potranno avere letture sceniche o incontri su antichi modi di dire, sulle vicende legate alla liberazione, sulle origini agro alimentari del territorio.
La prima consegna avverrà, Giovedì 26 marzo, ore 11,30, a quattro classi di terza media della scuola Barsanti.
In tale occasione saranno presenti, insieme agli autori, l’Assessore all’Educazione Cristina Giachi ed il Presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni.
Seguirà una lettura scenica tratta dallo spettacolo teatrale “La città dei sogni” sulla storia dell’Isolotto dagli anni ’50 agli anni ’80: la Barsanti è stata infatti storicamente la prima “scuola media dell’Isolotto”. La lettura sarà curata dalla compagnia “Dietro le Quinte”.
Nei giorni successivi, e sino alla fine di Aprile, si completerà il percorso di consegna dei testi agli altri Istituti Comprensivi del Quartiere.




A Livorno la presentazione del libro “Bombardate Auschwitz”

bombardate-auschwitzMercoledì 25 marzo, alle ore 18, presso la libreria Feltrinelli di Livorno sarà presentato il libro “Bombardate Auschwitz” di Arcangelo Ferri, edito da “Il Saggiatore”.

L’incontro, a cui parteciperà l’autore, sarò introdotto dal rabbino di Livorno, Yair Didi. Il presidente dell’Istoreco di Livorno Gabriele Cantù porterà il suo saluto insieme Caterina Meucci, presidente della Associazione per l’Amicizia Ebraico Cristiana di Livorno.

L’attacco aereo su Auschwitz era richiesto dalle organizzazioni ebraiche più influenti e dagli stessi deportati, che lo invocarono più volte. Ma dagli alti comandi alleati l’ordine – tecnicamente attuabile – non fu mai dato. Questo libro contiene molte domande e alcune risposte sul prolungato “silenzio degli Alleati”.




A Firenze durante la seconda guerra mondiale: memorie e ricordi di vita

Alle ore 17.30, alla Biblioteca CaNova, secondo incontro del ciclo “Storie Resistenti” promosso dalla Biblioteca in collaborazione con ISRT, Archivio del Movimento di Quartiere, ANPI, dedicato alla presentazione di L’infanzia di Francesca e la seconda guerra mondiale. Come si viveva a Firenze e in Italia, di Anna Maria Dreoni Barzellotti (MEF-L’Autore Libri, Firenze 2013) e Ricordi di vita e testimonianze sulla guerra di una donna del popolo dal 1928 al 1946 di Nella Bertini (Associazione culturale L’Invetriata, Firenze 2014). Testimonianze raccolte durante la mostra “Firenze in guerra 1940-1944“.

Insieme alle autrici e a Francesca Cavarocchi, curatrice della mostra con Valeria Galimi, intervengono Teresa Zuffanelli e Paolo Mencarelli dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana.

Interventi musicali del coro studentesco dell’Istituto Istruzione superiore tecnica e liceale Russell-Newton di Scandicci.

Letture a cura di A voce alta, gruppo di lettura della Biblioteca CaNova.




A Livorno si ricorda l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine

pioalbertelli

Pilo Albertelli

Martedì 24 marzo si celebra l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, nel quale perirono anche 4 cittadini livornesi, Umberto Lusena, Odoardo Della Torre, Ilario Zambelli,Pilo Albertelli. Si ricorda, com’è noto, il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l’attentato partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella.

L’Amministrazione Comunale, di concerto con le associazioni della Resistenza e dell’Antifascismo (Anpi, Annpia, Anei, Aned e Istituto Storico della Resistenza), hanno deciso di ricordare le vittime con la deposizione di un mazzo di fiori in corrispondenza delle strade cittadine a loro dedicate per quanto riguarda Lusena,Della Torre e Zambelli.
Pilo Albertelli invece sarà ricordato nelle due scuole cittadine dove insegnò all’inizio della sua carriera di docente, e dove sono collocate delle targhe  commemorative:  l’omonima scuola elementare e l’Istituto ISIS Niccolini-Palli.

Sarà la vicesindaco Stella Sorgente a rappresentare l’Amministrazione, domani, martedì 24 marzo, nella celebrazione, secondo questo programma:

Ore 9 Inizio delle deposizioni in via Lusena.
A seguire, deposizione in via Della Torre e poi in via Zambelli.

Ore 9.45 commemorazione alla scuola Albertelli e alle 10.15
all’Istituto ISIS Niccolini Palli. (u.g)

Pilo Albertelli, insegnante e partigiano, ricevette nel 1947 la medaglia d’oro al valor militare, con la seguente motivazione:
«Lasciati gli studi prediletti per guidare nella battaglia della libertà, anche con l’esempio, gli allievi, prodigandosi nella difesa di Roma, contro l’invasore tedesco, fu tra i primi organizzatori e animatori della lotta di resistenza. Al comando di tutte le forze armate cittadine insurrezionali del Partito d’Azione, sprezzante di ogni pericolo, arditissimo in eroiche imprese, fu luminoso esempio di coraggio e di abnegazione. Arrestato e torturato con selvaggio accanimento, oppose ai carnefici superbo disprezzo e superba volontà di sacrificio, tentando stoicamente, per due volte, di togliersi la vita, pur di non parlare. Con le costole infrante, il corpo maciullato, conservò intatta fino all’ultimo la sua serena superiorità d’animo. Cadde, barbaramente trucidato, alle Fosse Ardeatine.»

Umberto Lusena, militare e partigiano
Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione
«Ufficiale superiore di alte qualità militari, al comando di un battaglione arditi paracadutisti rifiutava la resa imposta dai tedeschi e si opponeva valorosamente all’avanzata su Roma di una forte colonna nemica rinforzata da mezzi corazzati. Cessata, per l’incalzare degli eventi, ogni resistenza militare passava alla lotta clandestina organizzando e potenziando le formazioni partigiane, preparando con slancio illimitato animi, volontà e mezzi per il giorno della riscossa. Arrestato per vile delazione, sopportava duro carcere e subiva inumane torture, sopportando nello spasimo della carne martoriata il segreto che, se svelato, avrebbe tradito la causa e i compagni di lotta. Condotto al martirio legato ad altri italiani colpevoli di amare la Patria, cadeva barbaramente trucidato bagnando col suo sangue il sacro suolo delle catacombe dei primi martiri del cristianesimo e lasciando in retaggio ai suoi teneri figli il sublime patrimonio dell’onore e del dovere.»

Odoardo Della Torre
Nato a Livorno il 24 febbraio 1894, trucidato alle Fosse Ardeatine (Roma) il 24 marzo 1944, insegnante.
Militante socialista, si era laureato in filosofia e giurisprudenza. Insegnava filosofia a Roma quando, in seguito all’approvazione delle leggi razziali, non solo fu allontanato dall’insegnamento in quanto ebreo, ma fu pure cancellato dagli albi professionali. Durante l’occupazione nazista, Della Torre fu attivo nella Resistenza romana. Arrestato il 18 marzo 1944, fu ucciso sei giorni dopo con altri 334 prigionieri politici ed ebrei alla periferia di Roma, nella rappresaglia seguita all’azione di via Rasella. (Fonte Anpi)

Ilario Zambelli
Nato a Rio nell’Elba (Livorno) nel 1909, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, telegrafista, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
In servizio come sottufficiale telegrafista presso il ministero della Marina, l’otto settembre fu tra i militari che parteciparono ai combattimenti contro i tedeschi in difesa della Capitale. Con l’occupazione, Zambelli entrò nelle file della resistenza romana, svolgendo compiti di informazione e di collegamento in una formazione partigiana legata al Fronte militare clandestino della Marina.
Durante questa sua attività cadde nelle mani dei nazifascisti i quali, nonostante le feroci torture cui lo sottoposero, non riuscirono ad ottenere dallo Zambelli la minima informazione. Prelevato sanguinante dal carcere, il valoroso telegrafista fu trasportato alle Fosse Ardeatine e lì fucilato.(Fonte Anpi)

 




24.03.15: “Mamma, Lele e Corrado un bacio”

lavagnaIl 24 marzo, alle ore 11, presso la sala consiliare del Comune di Magliano in Toscana, sarà esposta la lavagna della scuola di Maiano Lavacchio sulla quale i fratelli Matteini, Emanuele e Corrado,  scrissero il loro ultimo pensiero alla madre prima di essere fucilati dai fascisti il 22 marzo del 1944,

Ai saluti del Sindaco di Magliano, Diego CINELLI, del Sindaco di Grosseto, Emilio BONIFAZI, e del Presidente della Fondazione Grosseto Cultura, Loriano VALENTINI, seguirà l’intervento della Prof.ssa Luciana ROCCHI, direttrice dell’ISGREC. A chiusura della mattinata, la giornalista Dianora TINTI intervisterà Marco GRILLI, autore del IV Quaderno della Collana ISGREC “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia” (2014)




I fucecchiesi e la Grande Guerra

In occasione del centenario della prima guerra mondiale, sabato scorso alla Fondazione Montanelli Bassi di Fucecchio si sono svolte due importanti iniziative: la presentazione del libro Un fucecchiese nella grande guerra. Il diario e le lettere di Egisto Lotti, pubblicato dalle Edizioni dell’Erba, a cura e con introduzione di Giuliano Lastraioli, e l’inaugurazione della mostra Fucecchiesi nella grande guerra a cura di Riccardo Cardellicchio e Cinzia Giuntoli. Oltre all’autore del libro e ai curatori della mostra, sono intervenuti Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi, il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e Paolo Regini, presidente della Banca di Cambiano, l’istituto che col proprio contributo ha reso possibile la realizzazione di questi due progetti.

Il libro curato da Lastraioli, comprendente il diario e le lettere scritte dal fronte da Egisto Lotti tra il 1917 e il 1918, oltre che una significativa testimonianza diretta dai luoghi della guerra, è anche un doveroso ricordo nei confronti di Egisto Lotti che si impegnò a lungo per la difesa e la valorizzazione dei beni storici e artistici fucecchiesi.

La mostra curata da Cardellicchio e Giuntoli, invece, vuole ricordare i Fucecchiesi andati in guerra tra il 1915 e il 1918, specialmente i tanti che hanno perso la vita in quei tragici anni. I documenti più commoventi sono costituiti dalle lettere conservate nell’archivio storico del Comune di Fucecchio. La mostra intende anche lanciare un appello ai cittadini possessori di memorie lasciate da parenti che hanno partecipato al conflitto. Già in questa occasione alcuni privati hanno concesso in prestito ricordi, come diari, fotografie e altri documenti, che per anni sono stati conservati dalle famiglie e che per la prima volta sono mostrati al pubblico.