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Minatori e mondo contadino

Sabato 28 maggio, ore 17.15, al MINE, in occasione della XVI Giornata nazionale delle miniere al MINE verrà presentato il nuovo libro curato da Giorgio Sacchetti: aIl futuro altrove. Lavoro e transizioni novecentesche nel territorio aretino, edito dalla Società Storica Aretina.
Con saggi di Claudio Repek, Lia Rubechi, Claudio Cherubini, Ferruccio Fabilli e G. Sacchetti.
L’idea di futuro, e più spesso di un futuro altrove, ha pervaso, ridisegnando nuovi diritti di cittadinanza, l’intero Novecento. Un secolo capace di rimodellare a propria immagine e somiglianza il retroterra socioculturale delle relazioni umane fino a quel momento improntate dalla civiltà contadina, uniformandolo, in maniera totalizzante, al nuovo sistema di valori della produzione industriale. Il libro prende in esame cinque casi-studio estratti dalle diverse aree della provincia aretina (città capoluogo, Casentino, Valtiberina, Valdichiana e Valdarno), caratterizzati da un’ambientazione prevalentemente rurale, sulla quale si innesta un processo di industrializzazione rapida, ma di breve durata. L’intento è quello di delineare le chiavi di lettura di un cambiamento epocale, pieno di contraddizioni, dove passato, presente e futuro si mescolano in modo spesso indistinto. È un’analisi inusuale, microstorica in apparenza, eseguita attraverso le molteplici dimensioni del lavoro e volta alla individuazione dei modelli mentali e psicosociali tipici delle grandi transizioni, come ad esempio, nei cinque casi esaminati nel libro, quelli propri della pluriattività e della città-fabbrica”.
È un libro sulla transizione del mondo contadino e sulla disillusione industriale. Uno dei casi-studio affrontati riguarda il Valdarno. È un focus su due mestieri scomparsi, contadini e minatori, “mondi contigui” che, nella transizione novecentesca verso il modello industriale fordista, hanno costituito un importante passaggio, antropologico-culturale soprattutto, trasmigrando infine nell’identità operaia, negli stili di vita “cittadini”. Il saggio affronta i temi della pluriattività, dell’autoconsumo e della mobilità, quello delle strutture mentali e del cibo come paradigma, e dedica infine una parte della ricerca alla quotidianità degli ultimi contadini sulle pendici di Pratomagno, utilizzando una mole variegata di fonti.
Se ne parlerà il 28 maggio 2022.
Presenteranno il volume ANTONELLA FINESCHI, pubblicista e FILIPPO BONI, giornalista e storico, in dialogo con l’autore/curatore.
La manifestazione è organizzata da MINE e Comune di Cavriglia in collaborazione con la Società Storica Aretina ed è patrocinata dalla SISLAV, Società Italiana di Storia del Lavoro




PRESENTAZIONE DEL VOLUME: Inventario delle lettere a Raffaello Ramat conservate presso la BNC di Firenze

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24 maggio, ore 18 – Presentazione della mostra on line “Le Amiche della miniera di Ribolla”

Martedì 24 maggio, alle ore 18, alla Porta del Parco di Ribolla (ex cinema Montecatini) sarà presentata la mostra on lineLe Amiche della miniera di Ribolla”, curata dall’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea grazie al sostegno della CGIL di Grosseto e del Comune di Roccastrada.

Ai saluti di Francesco Limatola (presidente della Provincia e Sindaco di Roccastrada), Eleonora Bucci (segretaria CGIL Grosseto – Dip. Politiche per le pari opportunità) e Ilaria Cansella (Direttrice Isgrec), seguiranno l’intervento di Adolfo Turbanti dell’Isgrec e la presentazione della mostra da parte della curatrice Barbara Solari, già autrice del volume “Presenze femminili: le “Amiche della Miniera” di Ribolla (1951-1954)” (Effigi 2007)

Ingabbiata negli stereotipi, la parola “miniera” rinvia  automaticamente la mente al lavoro e alla fatica dei minatori, ai pericoli che corrono scendendo nel sottosuolo. Ciò che rimanda al femminile nell’immaginario collettivo è al più la paura del mancato rientro a casa degli uomini. Fior di letteratura e bellissime canzoni rimandano all’attesa o all’immagine della compagna quale angelo del focolare e unica consolazione di una vita dura. Anche tutta la saggistica fiorita immediatamente intorno alla tragedia di Ribolla ha narrato “al maschile” lo scoppio della miniera nel 1954. Solo da pochi anni su due fronti – storico e letterario – è entrata in campo la memoria e la storia delle donne. Donne lavoratrici, donne impegnate nel sindacato e nella politica, donne vittime di enormi dolori e sacrifici, a lungo anche ridotte al silenzio dalla complessità degli esiti della strage del maggio 1954. Il recupero di importanti documenti e testimonianze, che raccontano la nascita e la breve vita dell’associazione delle “Amiche dei minatori”, ha reso possibile la ricostruzione di un tassello fondamentale non solo della storia di Ribolla ma anche delle lotte sindacali nel secondo dopoguerra in provincia di Grosseto. Dell’Associazione “Le Amiche della miniera” facevano parte madri, mogli, sorelle, figlie di minatori. Tutte lottavano con e per gli uomini, si esprimevano attraverso un linguaggio coerente con il “paradigma dell’emancipazione”, in una cornice condizionata dalle formule delle lotte sindacali e politiche degli anni Cinquanta, anche se non mancarono intuizioni che anticiparono una consapevolezza di genere.

Il tentativo di questa mostra on line è di andare oltre quel che si era fatto con la pubblicazione del 2007 e nella mostra allestita nel 2017 presso la Porta del Parco di Ribolla. In quelle due occasioni si cercò di “far parlare” immagini e documenti affiancandoli a fonti scritte (letteratura, saggistica, materiale d’archivio…) e trascrizioni di fonti orali. Sarà possibile adesso ascoltare anche le voci delle persone intervistate in occasione della ricerca poi confluita nella pubblicazione del 2007 e visionare nuovo materiale raccolto nel corso degli anni, in un incrocio tra testi, immagini e audio che restituisce alla storia di questo gruppo di donne la rilevanza che merita nel complicato intreccio di relazioni tra partito, sindacato, UDI, Montecatini, un quadro complesso che oggi, più lucidamente di allora per la distanza dagli eventi, possiamo comprendere nelle sue connessioni e implicazioni con la storia del movimento operaio, delle sue poche vittorie e molte sconfitte in un’Italia da poco uscita dalla guerra e alle soglie del miracolo economico.




23 maggio: “Trame d’odio. Riconoscerle, decostruirle, contrastrarle”

L’Istituto storico grossetano per la Resistenza e l’età contemporanea (Isgrec) ha organizzato per il 23 maggio p.v., orario 10-12.30 un’iniziativa online nell’ambito delle iniziative legate alla Festa della Toscana 2021.
In accordo con la tematica scelta dalla Regione Toscana – la lotta all’incitamento mediatico e non solo, all’odio di qualsiasi genere, contro individui o intere fasce di popolazione, a salvaguardia dei diritti fondamentali della persona – l’Isgrec ha scelto di coinvolgere il Centro di ricerca multidisciplinare “Grammatica e sessismo” dell’Università di Tor Vergata per offrire alle scuole un incontro su tematiche relative alle narrazioni massmediali del femminile.

L’evento, coordinato dalla Delegata del Rettore per le Pari opportunità dell’Università di Tor Vergata, Francesca Dragotto, è intitolato “Trame d’odio. Riconoscerle, decostruirle, contrastrarle” e si articolerà in sessioni dedicate a specifici argomenti di attualità:
– “Troppi Grillo per la testa!”Allusioni misogine nelle narrazioni multimediali dello stupro (Alice Migliorelli)
– “Faccio giornalismo non spettacolo”. Striscia la Notizia, Giovanna Botteri e il rapporto tra competenza e bellezza in tv (Luca Ippoliti)
– Icone curvy, quando il grasso fa arrabbiare: “Stai bene?Bene! Stai male?Fai qualcosa!” (Beatrice Martini)

L’incontro si svolgerà online su piattaforma Zoom. Gli studenti e le studentesse potranno interagire con i relatori attraverso l’app per smartphone Mentimeter e in questo modo saranno coinvolti in questionari anonimi su parole chiave legate ai temi trattati e nella successiva discussione dei risultati in una modalità interattiva e coinvolgente.

Per prenotazioni e informazioni ulteriori possono contattarci a segreteria@isgrec.it o telefonicamente allo 056415219.




Terra e telai (1984). Seminario su fonti e metodi in occasione della riedizione del volume di Franco Ramella

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“PCI in TOSCANA” presentazione a Rosignano

Sabato 21 maggio alle ore 17.30 presentazione del volume.




RACCONTO PER IMMAGINI: PCI IN TOSCANA, dalla liberazione allo scioglimento

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Presentazione del libro: LA MEMORIA Legata al Filo Rosso

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