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La Fondazione CDSE riapre Biblioteca e Archivio

Dal 25 maggio 2020 è possibile consultare l’archivio e la biblioteca CDSE su prenotazione e secondo le norme imposte dall’emergenza.
Per recarsi al CDSE è necessario prendere un appuntamento (dal lun al ven 9.30-17.30) scrivendo a info@fondazionecdse.it e indicando il proprio numero di telefono e l’oggetto della ricerca o della richiesta.
Sarete ricontattati e insieme valuteremo se possiamo fornirvi copia digitale del materiale o se è necessaria una vostra consultazione in sede.
In tal caso, previo appuntamento, occorre presentarsi muniti di guanti e mascherina e rispettare le regole predisposte secondo le norme vigenti.




A San Miniato riaprono Biblioteca e Archivio storico

Da lunedì 25 maggio le biblioteche comunali e l’archivio storico riapriranno al pubblico. L’accesso sarà per un solo utente per volta, salvo minori e persone non autosufficienti che potranno avere un accompagnatore. Le biblioteche (San Miniato, San Miniato Basso e Ponte a Egola) saranno attive per i soli servizi di prestito e restituzione con un orario differenziato: San Miniato (tel. 0571 406710 – prestito@comune.san-miniato.pi.it) sarà aperta il lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13, il lunedì mercoledì e giovedì anche dalle 15 alle 19; San Miniato Basso (tel. 0571 406718 – biblioteca.smbasso@comune.san-miniato.pi.it) il lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13, il martedì e mercoledì dalle 15 alle 18 e Ponte a Egola (tel. 0571 406720 – biblioteca.ponteaegola@comune.san-miniato.pi.it) il martedì e venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
L’archivio storico di via De Amicis a San Miniato Basso sarà aperto per la consultazione il giovedì dalle 15 alle 18 e solo su appuntamento. Per prendere un appuntamento: 0571 406719 – archivio.storico@comune.san-miniato.pi.it

Per accedere ai servizi sarà necessario seguire alcune regole di carattere generale come munirsi di mascherina e guanti, provvedere alla sanificazione delle mani, seguire le istruzioni operative fornite dall’operatore, non occupare gli spazi interdetti al pubblico e non muoversi dalla postazione assegnata. Per quanto riguarda l’accesso all’archivio sarà inoltre necessario indicare, al momento della prenotazione, il numero e la collocazione delle unità archivistiche da consultare e collocare il materiale in restituzione, dopo la sua cancellazione dalla scheda personale, nell’apposita busta per la quarantena, seguendo le istruzioni fornite dall’operatore. Per le biblioteche invece sarà necessario attendere all’esterno il proprio turno, in una fila ordinata, seguendo le prescritte distanze di sicurezza (1,8 metri) ed evitando di creare assembramenti, mentre non sarà possibile accedere ai locali se all’interno vi è già un altro utente. Il materiale in restituzione, dopo la sua cancellazione dalla scheda personale, va collocato nell’apposito contenitore per la quarantena, senza toccare nessun’altra superficie e seguendo le istruzioni fornite dall’operatore.




Tavola rotonda su Zoom: Attualità di socialismo e liberalismo. Prospettive a confronto

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Il CDSE in questa fase di emergenza virus: indicazioni

In applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 per il contrasto alla diffusione del virus covid-19, è stato disposto che l’archivio della Fondazione CDSE resterà chiuso fino al 13 aprile p.v.
Per informazioni e consulenze alla ricerca scrivete a: info@fondazionecdse.it oppure telefonate allo 0574 942476 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.




Il 1° Maggio “a distanza” della Rete Archivi Cgil

Quest’anno per la prima volta dalla Liberazione non potremo festeggiare il 1° maggio, rinunciando anche ai consueti concerti, pranzi e cortei che nel corso dei decenni erano entrati a far parte delle nostre tradizioni culturali e della nostra identità.

Per questo la Rete Archivi della Cgil intende raccontare la festa del lavoro con la campagna #ilnostromaggio, che darà vita a una mappa dei primi maggi e a due mostre virtuali, una nazionale e una su Pistoia, #primomaggiopistoia.
Organizzeranno un’esposizione dei materiali conservati in numerosi archivi sindacali, musicali e audiovisivi e raccoglieremo le vostre foto, i vostri ricordi e aneddoti, che potrete inviarci alla pagina FaceBook Il nostro maggio, dove pubblicheranno anche i materiali e gli aggiornamenti.

Lanciato un appello a mandare alla Fondazione foto, in particolare degli anni ’90 e del primo decennio del 2000, per le quali l’archivio è lacunoso.

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CICLO DI FILM: Aspettando l’Aprile antifascista

Aspettando l’Aprile antifascista

La Rete Antifascista San Jacopino-Puccini-Porta al Prato, in collaborazione con ARCI, ANPI, CGIL di Firenze, anche quest’anno, in occasione della ricorrenza del 25 Aprile, ha previsto di svolgere un ciclo di iniziative per celebrare la Festa della Liberazione.

Tali iniziative si snoderanno nel corso del mese di Aprile attraverso incontri, dibattiti, mostre, proiezioni di film, presentazioni di libri che coinvolgeranno circoli, vari luoghi di aggregazioni del quartiere, istituzioni educative, librerie e biblioteche con lo scopo di rinnovare la memoria della lotta al fascismo e della resistenza partigiana al nazismo e nel contempo far conoscere esperienze e testimonianze di resistenza di oggi nel mondo.

Con tale intento, già nel corso del mese di Marzo, presso il Circolo Arci tra i lavoratori di Porta al Prato via delle Porte Nuove, 33 Firenze avrà luogo un ciclo di tre film che vi invitiamo a vedere (o a rivedere) e discutere.

Venerdì 6 marzo, ore 18-23
Pistoia 1944. Una storia partigiana, 2018, 118 min.

Venerdì 13 marzo, ore 18:30-23
Le quattro giornate di Napoli, di Nanni Loy, 1962, 123 min.

Venerdì 27 marzo, ore 18-23
Fuoricampo. Lontani da casa, uniti da una grande passione, del Collettivo Malkanaa, 2016, 72 min.




CONFERENZA-DIBATTITO: Carlo Rosselli e la figlia Amelia, nel vortice della storia e della cultura del Novecento

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UN’ALTRA STORIA. Percorsi di formazione e conoscenza contro la violenza di genere: il nuovo progetto ISRT sostenuto dalla Fondazione Carlo Marchi

La violenza di genere e complessivamente il sistema di stereotipi legati al genere sono il frutto di una società costruita su radici di stampo patriarcale. L’urgenza sociale degli ultimi decenni, rappresentata da fenomeni di violenza diretta al genere femminile, ha spinto verso una forte riflessione che ha coinvolto anche le istituzioni del mondo. Prova ne sono le numerose direttive, le deliberazioni e gli inviti a porre rimedio, con speciale sguardo rivolto a coloro che hanno in mano la formazione delle giovani generazioni. Un’educazione di e al genere e lo smascheramento degli stereotipi legati ai rapporti maschile-femminile risultano quindi non più rimandabili e l’unico vero strumento mirato sul medio-lungo periodo. A nostro avviso è quindi fondamentale intervenire proprio a partire dalla formazione e dalla didattica, intervenendo, quindi, sulla scuola.

Questo progetto si pone l’obiettivo di generare maggiore consapevolezza e dare gli strumenti per operare un passaggio dalla teoria alla prassi quotidiana: in una prima fase ci rivolgeremo con un corso di formazione alle e agli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, che hanno il difficile compito di formare ragazze e ragazzi in un’età delicata, soprattutto per quanto riguarda le questioni legate al genere. Il corso sarà strutturato intorno all’introduzione di uno strumento innovativo per la didattica, appena uscito per le edizioni Biblink, I secoli delle donne. Fonti e materiali per la didattica della storia (Biblink, 2019), un “sillabo” per docenti agile ed efficace che consentirà loro di approcciarsi a una didattica diversa della storia, della filosofia, del diritto, ecc. L’idea è quella di fornire un prodotto strutturato, utile a orientare la/il docente nei temi della storia di genere e un repertorio di materiali versatili da utilizzare all’interno dell’attività curricolare. Grazie al proprio patrimonio archivistico (documentario e iconografico) l’ISRT potrà inoltre offrire, all’interno del corso, esperienze laboratoriali originali che veicoleranno strumenti e metodologie didattiche ai docenti su specifici casi di studio (ad esempio l’analisi iconografica e linguistica della propaganda della RSI sulle donne). È evidente, infatti, la necessità di pensare a una educazione di genere trasversale e pluridisciplinare e dunque a strumenti duttili e aperti alla costruzione di percorsi didattici molteplici.

Il corso di formazione per docenti si terrà nel mese di marzo, nei giorni 3 10 e 24 marzo, in collaborazione con Murate Art District (presso la sede di quest’ultimo, Piazza delle Murate Firenze). Per informazione e iscrizioni scrivere a irenedati88@gmail.com

In una seconda fase porteremo i frutti di questo lavoro nella realtà più vasta della cittadinanza tutta, nel contesto di un festival dedicato appunto a genere/stereotipi/violenza. Con il festival ci poniamo l’obiettivo di portare alla luce la costruzione culturale dei generi e il valore normativo da essi assunto nel tempo, con attenzione particolare al discorso storico, filosofico, educativo, giuridico-politico, letterario, per un pubblico ampio e non specializzato.