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Voi che vivete sicuri: razzismi ed esclusioni

Dal 21 al 25 agosto si svolgerà presso la certosa di Pontignano la quarta edizione della Summer School “Per una didattica della Shoa” in preparazione del Treno della Memoria 2017, organizzato dalla Regione Toscana.

In allegato il programma completo dei lavori.




LA PACE DEI POPOLI, IL MEDIO ORIENTE, LE RELIGIONI ABRAMITICHE

Il 28 maggio, a Palazzo Strozzi a Firenze, Convegno su “La pace dei popoli, il medio oriente, le religioni abramitiche”, a proposito del volume “Ritornare a Israele. Giorgio La Pira, gli ebrei, la Terra Santa” (a cura di M.C. Rioli, Edizioni della Normale, 2016).

Programma dei lavori

14,30: Introduzione ai lavori

DANIELE MENOZZI
(Scuola Normale Superiore)

14,45: Saluti istituzionali

MARIO PRIMICERIO
(Presidente della Fondazione Giorgio La Pira)

CRISTINA GIACHI
(Vice-sindaca del Comune di Firenze)

PATRIZIA GIUNTI
(Direttrice del Dipartimento di Scienze giuridiche, Università di Firenze)

SARA CIVIDALLI
(Presidente della Comunità Ebraica di Firenze)

15,15: Interventi

ANNA FOA
(Università di Roma La Sapienza)

GURI SCHWARZ
(Università di Pisa)

MARCELLA SIMONI
(Università di Venezia Ca’ Foscari)

PIERO STEFANI
(Pontificia Università Gregoriana)

Coordina GIULIO CONTICELLI
(Vice-presidente della Fondazione La Pira)

17,15: Discussione




L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia, 1943-1945. Forme e tempi della violenza tra Umbria, Marche, Toscana ed Emilia Romagna

Il 18-19 marzo nell’Aula Magna del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze, in via San gallo 10, nell’ambito di “L’atlante delle stragi: nazisti e fascisti in Italia nel 1943-45”, progetto di ricerca nazionale di Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di liberazione in Italia – INSMLI. con il sostegno del governo della Repubblica federale tedesca, ed in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e il Dipartimento SAGS dell’Università di Firenze, si terrà il seminario dedicato all’Italia centrale e all’Emilia Romagna.

Programma dei lavori:

18 marzo 2016

ore 10.00 – 13.30
Gianluca Fulvetti, Toni Rovatti, Lineamenti del progetto e primi risultati
Angelo Bitti e Tommaso Rossi, I rastrellamenti e le deportazioni primaverili in Umbria
Maurizio Fiorillo, Pratiche di controguerriglia sul fronte tirrenico della Linea Gotica
Massimo Turchi, Rastrellamenti e stragi sulll’Appennino bolognese

dibattito

Coordina Simone Neri Serneri

ore 15.00 – 17.00
Roberta Mira, Repressione politica tra città e pianura in Emilia-Romagna
Francesca Gori, Violenze tedesche e fasciste contro le donne nell’Italia centrale

dibattito

Coordina Toni Rovatti

ore 17.00 – 19.00
Enzo Collotti discute il libro di
Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia, Einaudi 2015
Coordina Gianluca Fulvetti
19 marzo 2016

ore 9.30 – 13.30
Francesco Fusi, Verso Firenze: passaggio del fronte e violenza sui civili
Tommaso Ferrari, Marco Minardi, Le stragi dell’ultimo giorno nelle retrovie della Gotica

Chiara Donati, L’eccidio di Montalto di Cessapalombo tra microstoria e realtà marchigiane
Marco Conti, La strage del Padule di Fucecchio tra verità storica e giudiziaria

dibattito

Coordina e conclude Paolo Pezzino




#FestaToscana2015 | “Felicitare una nazione e partecipare della sua prosperità” | Convegno e proiezione del nuovo documentario al Teatro Moderno, 27 febbraio 2016

Il primato in materia di diritti è quello che ha dato alla Toscana dei Lorena maggiore notorietà e prestigio. La stessa scelta del 10 novembre come data per la Festa della Toscana ha voluto fissare la memoria del Codice leopoldino che sancì precocemente abolizione della pena di morte e divieto di tortura, nel 1786. Per la Maremma, tuttavia, l’immagine dei Lorena – Pietro Leopoldo e Leopoldo II – rimase legata piuttosto alle bonifiche e alle riforme di sovrani che apparvero meno stranieri dei precedenti toscani. Le culture cui attinse il riformismo lorenese hanno un’ispirazione unitaria: lo stretto legame tra la salute dell’ambiente e delle popolazioni, il miglioramento della vita materiale e i diritti umani, basati su principi naturali.

Da qui la nascita del progetto Felicitare una nazione e partecipare della sua prosperità, espressione con cui il ministro Francesco Maria Gianni avrebbe definito i fini di Pietro Leopoldo. Da una ricognizione sui luoghi e sulle fonti, sulle carte dell’epoca e sugli studi, uscirà una guida per un viaggio lungo i luoghi-simbolo dei generosi tentativi di risanamento e progresso economico-civile della Maremma. Del resto dall’esperienza del viaggio Pietro Leopoldo trasse la conoscenza delle pessime condizioni delle campagne e dei borghi maremmani. Dalla permanenza in Maremma il precursore delle linee di riforma leopoldine, Sallustio Bandini, aveva tratto la certezza che “al corpo languido della Maremma [bisognasse] dilatare il cuore con qualche respiro di libertà”.

Sono lezioni ancora utili queste, che indicano l’inizio e le tappe di un cammino tutt’altro che lineare. Furono allora un prodotto della contaminazione fra lo spirito del tempo dell’illuminismo e la tenacia con cui si cominciò a lavorare per sollevare le sorti della Maremma. Non condividiamo la stessa idea di progresso, ma ereditiamo la coscienza di una terra dalle grandi risorse.

 

Grosseto, 27 febbraio 2016, Teatro Moderno

 

Convegno

Felicitare una nazione e partecipare della sua prosperità

Grosseto – Sabato 27 febbraio 2016

Teatro Moderno

Programma

Ore 10

Saluto

Emilio Bonifazi – Sindaco di Grosseto

Leonardo Marras – Consigliere della Regione Toscana

Lio Scheggi – Vicepresidente dell’ISGREC

Ore 10,45

Roberto Barzanti – Università di Siena

Prosperità e diritti: per la Maremma si comincia dai Lorena.

Ore 11,30

Proiezione in anteprima del documentario

Felicitare una nazione e partecipare della sua prosperità.

Produzione ISGREC, Regione Toscana e Comune di Grosseto.

Regia di Luigi Zannetti, cura storica di Luciana Rocchi ed Elena Vellati.

Ore 12

Presentazione dell’opuscolo-guida ai luoghi

Itinerari per conoscere.

A cura dell’ISGREC.

 

Informazioni e prenotazioni per la mattina di sabato 27 febbraio:

ISGREC | Via de’ Barberi 61 |  58100 GROSSETO | Tel/fax (+39) 0564 415219 | segreteria@isgrec.it

 

Il progetto Felicitare una nazione e partecipare della sua prosperità ha come finalità pratica diffondere il materiale didattico prodotto e promuoverne l’uso. Ha come destinatario prioritario la scuola. L’ISGREC offre un supporto culturale e  organizzativo a percorsi didattici, visite guidate nei luoghi – Castiglioncello Bandini, Alberese, Casa Rossa Ximenes , Badiola, Grosseto località Steccaia.

Per il pubblico non scolastico, potranno essere organizzate su prenotazione visite guidate in giornate pre-festive e festive.




Universalismo e particolarismo nell’ebraismo

Domenica 7 febbraio 2016

ore 9,30 – 12,00

Convegno su

UNIVERSALISMO E PARTICOLARISMO NELL’EBRAISMO

IN ONORE DI RAV JOSEPH LEVI

 

PALAZZO SACRATI STROZZI, SALA PEGASO

Regione Toscana – Piazza Duomo 10, Firenze

 

COMUNITA’ EBRAICA DI FIRENZE

via Farini 4, Firenze

ore 12,30 – 19,00




Resistere per l’arte. L’impegno di Cesare Fasola nelle gallerie fiorentine e per il patrimonio artistico della Comunità ebraica

Giovedì 4 febbraio dalle 10 alle 13 l’ex-chiesa di San Pier Scheraggio, agli Uffizi, ospita la giornata di studi dal titolo “Resistere per l’arte. L’impegno di Cesare Fasola nelle gallerie fiorentine e per il patrimonio artistico della Comunità ebraica”. L’iniziativa si colloca nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata della memoria 2016”.
L’incontro, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, si propone di rendere omaggio – a 130 anni dalla sua nascita – a un protagonista ignoto della Resistenza e della salvaguardia delle opere della Galleria degli Uffizi e, in particolare, delle vicende legate ai beni artistici della Sinagoga fiorentina e di esponenti della Comunità.
In apertura, il programma prevede i saluti del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, e le introduzioni di Sara Cividalli (Presidente della Comunità ebraica di Firenze) e di Claudio Di Benedetto (Direttore della Biblioteca degli Uffizi, di cui Fasola fu un predecessore).
Quindi si susseguiranno gli interventi di Alessia Cecconi (“Il più impegnato, disinteressato e intrepido funzionario che abbia mai incontrato”), di Marta Baiardi (Razzie di beni ebraici a Firenze tra persecutori e strategie di salvataggio), di Dora Liscia Bemporad (Un tesoro recuperato. Gli arredi del Tempio Maggiore di Firenze) e di Rossella Santolamazza (Le carte di Cesare Fasola conservate in Umbria).

UNA VITA PER I BENI CULTURALI
Professore comandato in soprintendenza, presso le Gallerie fiorentine Cesare Fasola (1886-1963) si occupò dell’archivio e della biblioteca degli Uffizi, fino al pensionamento nel 1957. Su incarico del Soprintendente Giovanni Poggi e insieme a Ugo Procacci, durante l’emergenza bellica si impegnò con grande passione nella salvaguardia di una parte del patrimonio artistico pubblico e privato della città.
Nelle fasi più calde della guerra Cesare Fasola aveva quasi 60 anni e, come molti altri suoi amici e colleghi, viveva in quei mesi una pericolosa doppia vita: antifascista convinto, fu membro dell’esecutivo di emergenza del Partito d’Azione. Assieme alla moglie Giusta Nicco, docente di storia dell’arte, fu tra i rappresentanti più attivi del CLN di Fiesole, al punto da ospitare presso la sua abitazione le riunioni clandestine del comitato.
Uomo colto e riservato, Fasola dimostrò grande coraggio per tutto il periodo di guerra. Durante il luglio del 1944, con il fronte alle porte di Firenze, partì a piedi da solo per andare a Montegufoni, vicino a Montespertoli, per sorvegliare i capolavori degli Uffizi – come la Primavera del Botticelli – qui ricoverati e nello stesso tempo per prendere contatti con i partigiani del posto. Per giorni e giorni, insieme ai custodi rimasti al castello, vegliò sulle opere cercando di proteggerle dall’occupazione delle truppe tedesche e dall’acquartieramento di quelle alleate poi rischiando ogni giorno la vita.
Parallelamente e sempre su incarico del Soprintendente, nei mesi precedenti lo ritroviamo a collaborare con grande difficoltà con l’Ufficio affari ebraici della Repubblica sociale italiana.
Infatti, in applicazione della circolare ministeriale del 1° dicembre 1943, si disponeva che «all’atto di apertura di abitazioni di ebrei» al soprintendente Poggi dovesse essere richiesto l’invio sul posto di un funzionario della Soprintendenza per giudicare la tipologia dei beni ritrovati. Se fossero stati di valore artistico, la Soprintendenza avrebbe avuto la possibilità di trattenerli nei propri locali e in questo modo, come si legge negli appunti personali di Fasola, sarebbero stati in qualche modo protetti in un luogo, non razziati o dispersi, anche se strappati al legittimo proprietario. Tuttavia quasi mai la Soprintendenza fu informata e tantomeno lo fu quando furono ritrovate e requisite in due ville a Prato e Fiesole le casse del così detto “tesoro” della Sinagoga (ovvero gli arredi sacri e oggetti cultuali). Molte delle collezioni sparirono, razziate dal Maggiore Carità e dai suoi uomini (la cosiddetta “banda Carità”).
Nei primi mesi del 1944 Fasola cercò di conoscere tutti i sequestri e di fermare, bloccare, sigillare in un luogo sicuro sotto la sorveglianza della soprintendenza – come la sala blindata terrena delle Vecchie Poste – le varie collezioni requisite. Spesso si trovò a fermare gli oggetti, in mezzo ai facchini e per le scale, in un confuso andirivieni di sgombero, così come a dover vagare tra le tetre stanze di via Cavour (Ufficio Affari ebraici), via Maggio (Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana), via Bolognese (Reparto servizi speciali di Mario Carità) alla ricerca di informazioni sui dipinti requisiti agli ebrei, pretendendo il ritiro delle opere come stabilito da quelle stesse leggi emanate dai ministri della RSI. A fine giugno fu testimone coraggioso dell’ultima grande razzia di Carità prima di partire per il Nord, quando arraffò le varie casse con gli oggetti delle famiglie ebraiche accatastati alla Galleria dell’Accademia e fece sparire dalla Loggia dei Lanzi gli oggetti del “tesoro” della Sinagoga. Solo e disarmato, Fasola cercò invano di fermare le requisizioni, appellandosi a leggi e richiedendo verbali e ricevute.
Dopo mille traversie, il “tesoro” della Sinagoga tornò a Firenze solo nel 1947.




Per una rete degli archivi sindacali in Toscana

Giovedì 4 febbraio, presso la Soprintendenza archivistica in via Ginori 7 a Firenze, si terrà il Convegno “Per una rete degli archivi sindacali in Toscana” alle ore 15.00.

Convegno promosso da CGIL Regionale e IRES Toscana con il patrocinio della Soprintendenza archivistica della Toscana.

Interverranno:
Gianfranco Francese, Mirella Mei, Stefano Bartolini – Responsabili di alcuni degli archivi sindacali del territorio toscano;
Diana Toccafondi – Sovrintendente archivistica per la Toscana;
Fabio Giovagnoli – Direttore IRES Toscana;
Elisa Castellano – Responsabile degli archivi per la Fondazione di Vittorio;
Pietro Causarano – Docente dell’Università degli Studi di Firenze;
Dalida Angelini – Segretaria generale CGIL Regionale.

IN allegato Locandina con il programma dettagliato.

 




« Perché e come insegnare la storia mediterranea ? Tabelle geostoriche e studi di caso »

Mercoledì 3 febbraio dalle ore 10.00 alle ore 17.00, presso la sede del Consolato francese, Piazza Ognissanti 2, il Servizio della cooperazione educativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, in partenariato con l’Avitem e l’Istituto Storico della Resistenza di Firenze ha il piacere di invitare i docenti di Storia delle sezioni Esabac a partecipare, all’occasione della presentazione dagli autori stessi del nuovo Manuel commun d’histoire méditerranéenne, a una giornata di studio dal titolo:

« Perché e come insegnare la storia mediterranea ?
Tabelle geostoriche e studi di caso »

Il programma della giornata prevede:
Mattino :
1. Introduzione : La storia del Mediterraneo. Una storia da condividere, Mostafa Hassani Idrissi
2. Il Medioevo (sec. XI-XIII) : quadro geostorico ; processi fondamentali , Antonio Brusa
3. L’Età Moderna: quadro geostorico ; processi fondamentali, Mostafa Hassani Idrissi
4. L’età contemporanea: Guerra e pace nel Mediterraneo nel XX secolo : una sintesi, (Luigi Cajani e
Antonio Brusa
5. Gli studi di caso, Luigi Cajani e Mostafa Hassani Idrissi
6. L’Atlante corematico, Antonio Brusa
7. Discussione
Pomeriggio:
1. Presentazione di studi di caso esemplari sul M.A e sull’Età Moderna (Sicilia normanna e Corsari:
Antonio Brusa et Luigi Cajani. In plenaria.
2. Presentazione di studi di caso di storia contemporanea
– Mostafa Hassani Idrissi : Efendi (Egitto), Storia dell’Altro (Palestina e Israele)
– Antonio Brusa : Problemi di demografia del mediterraneo e stereotipi sull’emigrazione
– Luigi Cajani : Il mediterraneo e la guerra fredda ; problemi ambientali del mediterraneo
– Paolo Mencarelli e Silvano Priori : L’invenzione dell’Africa , Colonialismo e tutela della razza,
Una primavera al femminile. Donne alla conquista di uno spazio nelle rivolte arabe
3. In plenaria : condivisione dei lavori ; conclusioni

Ai docenti sarà rilasciato un’ attestato di partecipazione
Si ricorda che l’Ambasciata di Francia/Institut Français Italia in qualità di ente culturale straniero è soggetto qualificato e riconosciuto per la formazione del personale della scuola (art.1 comma 2 delle Direttiva n. 90/2003) e che, pertanto, i docenti che partecipano alle iniziative promosse e sostenute da tale ente hanno diritto all’esonero dal servizio, secondo le disposizioni vigenti.