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RAM: Rifugio Antiaereo della Martana – Massa Carrara

RAM – Rifugio Antiaereo della Martana

Che cos’è il RAM?

Il RAM è un rifugio antiaereo recuperato e riaperto dal Comune di Massa nel 2006, con la volontà di preservare un luogo di memoria legato alla Seconda guerra mondiale. Il rifugio antiaereo della Martana è uno dei rifugi pubblici costruiti durante la seconda guerra mondiale nella città di Massa con lo scopo di dare riparo alla popolazione durante gli attacchi aerei alleati. Situato in una delle zone più popolose del centro storico, il rione della Martana, a poca distanza dalla vecchia sede del municipio e dalla piazza del mercato cittadino, venne costruito a partire dalla metà del 1942 e completato poco più di un anno dopo.

Dov’è?
Il rifugio si sviluppa per circa 350 metri a partire da metà di via Bigini fino a metà di via Prado, è costituito da una galleria scavata nella roccia ed in parte rivestita di calcestruzzo. All’interno del rifugio sono esposti manifesti e bandi del ventennio fascista relativi ai comportamenti da tenere in caso di attacco aereo, e foto della città di Massa dopo i bombardamenti angloamericani.

È inoltre possibile vedere il dvd Di Terre Ferite realizzato dall’associazione culturale Sancio Pancia nell’ambito del progetto del Comune di Massa “Per non dimenticare – un ponte sulla memoria fra Italia e Polonia”, cofinanziato dall’Unione Europea. Il dvd raccoglie le interviste di quattordici testimoni dei bombardamenti avvenuti sulla città di Massa nel corso della II Guerra Mondiale.

 Orari di apertura:

Fino al 14 settembre 2019:
tutti i venerdì e sabato sera dalle ore 21 alle ore 24.
Dal 21 settembre al 28 dicembre 2019:
tutti i sabato pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18.

Ingresso gratuito.

Info:
Comune di Massa
Ufficio della Memoria, Palazzo comunale via Porta Fabbrica, 1 – 54100 Massa
Telefono: 0585.490467 – fax 0585.45603   URP: numero verde 800 013846

Oppure:
Associazione Culturale Sancio Pancia
sanciop.ms@gmail.com
Cellulare: 329.0227861




Istituto Storico Lucchese – Sezione di Montecatini Terme – Monsummano Terme

Sede e contatti

Piazza Mazzini, presso Bibliomercato Montecatini Terme
E-mail: info@mm-isl.it
Sito web: http://www.mm-isl.it/

Organi direttivi
Presidente: Elena Gonnelli (direzione@mm-isl.it)
Vicepresidente: Sara Landini
Membri del Direttivo: Giuseppe Abate, Erika Bertelli, Denise Butini, Elisa Giannelli, Sara Landini, Annantonia Martorano, Matteo Mucci Beltrami, Giovanni Petrocelli, Fausta Pisano, Tiziana Rosa, Lorenzo Sergi, Francesco Storai, Marco Tumino, Rachele Zanoboni, Irene Caramelli.

Breve storia e finalità
La sezione Montecatini Terme – Monsummano Terme dell’Istituto Storico Lucchese nasce ufficialmente il 4 giugno del 2015 presso la Sala Consiliare del Comune di Montecatini con l’intento di operare nell’ambito della ricerca storica e della promozione culturale dei territori interessati.

Rifacendosi a principi e direttive dell’Istituto Storico Lucchese, la sezione Montecatini Monsummano orienta le proprie attività alla valorizzazione di questi territori della Valdinievole attraverso la riscoperta e la promozione del loro inestimabile patrimonio culturale.

Per questo motivo, l’Istituto opera nel settore della promozione culturale attraverso:
• organizzazione di mostre a carattere storico-documentario;
• organizzazione di convegni;
• promozione della ricerca storica locale;
• organizzazione di manifestazioni a scopo didattico-ricreativo;

A partire dall’anno 2016 la sezione Montecatini Terme – Monsummano Terme dell’Istituto Storico Lucchese pubblica “Caffè Storico”, una rivista semestrale di storia locale.




INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa

Sede e contatti
Via Michelangelo Buonarroti, 10 – 50122 Firenze
Centralino: 055.2380 301
PEC: Indire@pec.it
Sito web: http://www.indire.it
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19

Organi direttivi
Presidente: Giovanni Biondi
Direttore Generale: Flaminio Galli

Breve storia e finalità
L’Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa è il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. Fondato nel 1925 come Mostra Didattica Nazionale con il compito di raccogliere e valorizzare il lavoro svolto dalle scuole dell’epoca, ha accompagnato negli anni l’evoluzione del sistema scolastico italiano. Oggi l’Istituto è il punto di riferimento per la ricerca educativa. È impegnato nella promozione dei processi di innovazione nella scuola: sviluppando nuovi modelli didattici, sperimentando l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, ridefinendo il rapporto tra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. Vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello europeo.

L’Indire, con l’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) e il Corpo ispettivo del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica e dei comportamenti professionali del personale della scuola per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico. Attraverso monitoraggi quantitativi e qualitativi, banche dati e rapporti di ricerca, l’Indire osserva e documenta i fenomeni legati alla trasformazione del curricolo nell’istruzione tecnica e professionale e ai temi di scuola e lavoro. L’Indire ha il compito di gestire Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. Inoltre, fa parte del Consorzio European Schoolnet – EUN, composto da 30 Ministeri dell’Educazione dei Paesi europei, che promuove l’innovazione nei processi educativi in una dimensione europea.

L’Ente nasce nel 1925 come Mostra didattica nazionale sui prodotti delle scuole “nuove”, quelle che realizzavano l’idea di Giuseppe Lombardo Radice di una didattica intesa come esperienza “attiva”. Nel 1929, per dare una sede permanente alla Mostra, viene istituito il Museo Didattico Nazionale che nel 1954 diviene Centro Didattico di Studi e Documentazione e nel ’74 Biblioteca di Documentazione Pedagogica (BDP). Durante gli anni ’80, la BDP fu protagonista di un pionieristico utilizzo delle tecnologie digitali che rivoluzionò l’idea stessa di documentazione didattica, facendone un innovativo motore di diffusione della conoscenza. Il 1995 è l’anno di Internet e inizia un’opera di supporto alle scuole per un utilizzo più intenso e consapevole della Rete. Nel 1999 progetta e realizza il primo percorso di formazione interamente online rivolto ai docenti che vedrà oltre 90.000 iscrizioni. Nel 2001 la BDP diviene Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa (Indire). Nel periodo 2001-2011, l’Indire è impegnato in grandi iniziative online per la formazione degli insegnanti italiani e nella promozione dell’innovazione tecnologica e didattica nelle scuole. Nel 2007, l’Indire diviene Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica. A settembre 2012 viene ripristinato l’Indire come Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Oggi l’Indire continua ad essere al fianco della scuola per promuovere l’innovazione didattica e sostenere i processi d’apprendimento.

Patrimonio
Indire è stato fondato a Firenze nel 1925. L’Istituto conserva un ricco patrimonio storico risalente all’Ottocento e al Novecento, uno dei pochi archivi specializzati in Italia nella raccolta e nella valorizzazione di materiale documentario di interesse storico-pedagogico. L’archivio è costituito da circa 95 mila documenti (libri e materiali didattici) e 14 mila fotografie.

Il patrimonio documentario è composto da fondi estranei alle vicende dell’Ente, ma strettamente connessi alle tematiche pedagogiche, ed è suddiviso in:
– 3 fondi speciali legati alla didattica: materiali scolastici, mostra internazionale del giornalino scolastico e concorsi di disegno;
– 8 otto archivi di personalità: Giuseppe Fanciulli, Luigi Bertelli, Arturo Linacher, Francesco Bettini, Giuseppe Lombardo Radice, Ottavio Gigli e Gianni Cavalcoli;
– 5 archivi familiari: Gizdulich, Farina, Grumelli, Sacchi-Simonetta e Neppi-Modona;
– 1 archivio didattico del maestro Giuseppe Caputo con la documentazione proveniente dall’archivio della Regia Scuola Secondaria di avviamento professionale «Antonio Meucci» di Lastra a Signa, Firenze.
– Un archivio fotografico di 14 mila immagini storiche di vita scolastica provenienti da tutto il territorio nazionale dalla fine del XIX secolo e agli anni Sessanta del XX secolo.

Parte del patrimonio documentario è ancora custodito a Palazzo Gerini, sede quattrocentesca dell’Indire situata in pieno centro storico a Firenze. Purtroppo l’archivio è stato danneggiato dall’alluvione di Firenze nel 1966 e, in parte, dalle vicissitudini subite dall’Indire nel corso dei suoi novanta anni di storia.

I progetti

  • Fisqed è il catalogo dei fondi storici di quaderni ed elaborati didattici. È possibile consultare online circa 4 mila quaderni scolastici, oltre ad album, disegni, diari ecc. Il progetto intende valorizzare un patrimonio documentario di estremo interesse scientifico e aprirsi a una dimensione internazionale attraverso il censimento di fondi analoghi, la creazione di una rete documentaria tra istituti e il progressivo sviluppo di un catalogo accessibile online.
  • Fotoedu è il catalogo online dell’archivio storico fotografico. È composto da oltre 14 mila immagini provenienti da tutto il territorio nazionale dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento. Le fotografie riguardano vari temi, dall’edilizia scolastica, alle attività didattiche condotte nelle scuole (lezioni, esercitazioni ginniche, spettacoli, mensa, esperimenti scientifici ecc.), fino alle attività culturali svolte dall’allora Centro Didattico Nazionale di Firenze, oggi Indire.
  • Una parte dell’archivio fotografico di Indire va ad alimentare DIA, la banca dati online di immagini per l’uso didattico, nella quale confluiscono altri sessanta archivi fotografici di fondazioni, musei e altri enti, pubblici e privati. Questa banca dati è arricchita periodicamente con ulteriori acquisizioni; attualmente DIA rende disponibile un patrimonio di più di 36 mila fotografie e riproduzioni, utilizzabile gratuitamente con “Licenza Creative Commons – ”. Le immagini possono essere utilizzate nelle più diverse attività didattiche della scuola e dell’università, per ricerche individuali, pluridisciplinari e infine come risorsa specifica per l’insegnamento con mezzi multimediali.

Il futuro del patrimonio storico
L’Indire valorizza il suo patrimonio storico attraverso collaborazioni, eventi e mostre che mettono in luce il punto di vista dell’Istituto sulla memoria e sulla valorizzazione didattica delle fonti storiche. I cataloghi sviluppati nel corso di un decennio costituiscono una risorsa d’inestimabile valore per una riflessione più ampia sul patrimonio documentario e sull’uso delle fonti storiche nella didattica.

Patrimonio Indire
http://www.indire.it/content/index.php?action=istituto&id=14329

Museo delle scuola – Mostra didattica 1925
www.indire.it/museonazionaledellascuola/

 

Cataloghi

Fisqed – http://www.fisqed.it/
Fotoedu – http://fotoedu.Indire.it/
Dia – http://www.Indire.it/archivi/dia




Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”

Sede e contatti
Via Castelnaudary 5, 50034 Marradi (Firenze
Telefono: 055.8045943
E-mail: centrocampana@tiscali.it
Sito web: http://www.dinocampana.it/

Organi direttivi
Presidente: Mirna Gentilini
Vicepresidente: Francesco Chiari, Silvano Salvadori

Breve Storia e Finalità
L’associazione culturale iscritta all’anagrafe delle ONLUS è sorta nel 1989 con la partecipazione del Comune di Marradi. In questi anni ha svolto varie iniziative per  far conoscere  e divulgare la vita e l’opera di Dino Campana  ed è diventata un punto di  riferimento importante per  tutte le attività culturali del territorio.
Nel 2002 ha ottenuto il Premio cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha costituito un centro di documentazione riguardante la vita e l’opera del poeta, allestendo una mostra biobibliografica permanente. Ha
predisposto un museo di arte contemporanea “Artisti per Dino Campana” inaugurato nel 2009. É divenuta Casa Editrice e ha pubblicato  dal 1998 ad oggi 9 libri. Svolge attività di supporto a studiosi, studenti universitari e medi e gruppi di turisti, mettendo a disposizione materiale, documenti, organizzando attività didattiche, lezioni, visite
guidate. Ha rapporti con vari enti culturali.
Ha come scopo eminente lo studio, la ricerca, la divulgazione, l’interpretazione dell’opera tutta del poeta
Dino Campana che ebbe i natali a Marradi; si propone di realizzare i suddetti scopi organizzando e gestendo borse di studio, premi letterari, incontri, convegni, congressi, seminari, procedere alle pubblicazioni di saggi e monografie, produrre o collaborare alla produzione di film e mostre; catalogare, archiviare materiale di varia natura inerente la vita del poeta, svolgere manifestazioni campaniane e culturali varie (conferenze, presentazione di libri, spettacoli, ecc.). avvicinando in modo particolare gli studenti delle scuole alla poesia di Campana.
Obiettivo precipuo  della mostra del Museo “Artisti per Dino Campana” è stato quello di realizzare nel paese natale una struttura importante per lo sviluppo turistico culturale a completamento delle altre già attuate (Mostra biobibliografica permanente, archivio campaniano, ecc,). Il Centro Studi e il Museo sono aperti tutto l’anno nel seguente orario: martedì e venerdì dalle 17,00 alle 19,00; in altri giorni e in altri orari previo appuntamento. Giovedì sera nei mesi di luglio e agosto(h.21,00-23,00). Domeniche di ottobre e dicembre (dalle10,00 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,00).

Patrimonio
Biblioteca: le varie edizioni dell’opera campaniana (compresa la prima del 1914), le traduzioni in lingua straniera; la raccolta delle opere  librarie monografiche e raccolta degli scritti critici e biografici pubblicati su periodici dal 1914 in poi; documenti dell’Archivio comunale di Marradi, saggi vari in fotocopia, riviste e articoli di giornali. Volumi numero complessivo1500.
Altre collezioni o raccolte: Tavole espositive riguardanti la vita e l’opera del poeta, materiale iconografico; serie di ritratti di artisti quotati. Opere scultoree e pittoriche, fra cui l’unico ritratto eseguito a Campana vivente da Giovanni Costetti nel 1913. Tesi di laurea, film (su  video cassetta o su DVD); CD e DVD con recitazioni, poesie musicate o concerti per Dino Campana; filmati RAI, alcune medaglie commemorative sul poeta. Lavori scolastici e materiale minore vario. Fondo Anacleto Francini.
Museo Artisti per Dino Campana. La mostra comprende 68  opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei che si sono ispirati ai testi campaniani. È stata aggiunta quest’anno l’opera di LiuYu, vincitrice del concorso grafico pittorico rivolto agli allievi dell’Accademia di Bologna e Firenze in occasione del Centenario della stampa dei Canti Orfici.




Fondazione pistoiese Jorio Vivarelli

Sede e contatti
Via Felceti 11, Pistoia
Telefono: 0573.477423
E-mail: segreteria@fondazionevivarelli.it
Sito web: http://www.fondazionevivarelli.it/
Orari di apertura al pubblico: dal 1 ottobre al 31 marzo dal lunedì al sabato 9-13; visite guidate al museo: giovedì 8:30 – 13.30 e sabato 8.30- 14:00. Dal 1 aprile al 30 settembre dal lunedì al sabato 9-13; visite guidate al museo: giovedì 14:30 – 18:30 e sabato 15:30 – 20.
Chiuso i festivi.
Ingresso gratuito.

Organi direttivi della Fondazione Jorio Vivarelli
Soci Fondatori: Comune di Pistoia
Sindaco: Samuele Bertinelli
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Presidente: Ivano Paci
Provincia di Pistoia, Presidente: Rinaldo Vanni
Ansaldobreda SpA, Presidente: Maurizio Manfellotto
Comune di Montale, Sindaco: Ferdinando Betti
Presidente dell’Assemblea dei Soci Fondatori: Giulio Masotti
Consiglio d’Amministrazione: Elena Becheri –  Comune di Pistoia, Marzio Magnani – Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Rinaldo Vanni – Provincia di Pistoia, Alessio De Sio – Ansaldobreda, Alessandor Galardini  –  Comune di Montale, Presidente del Consiglio d’Amministrazione Ugo Poli.
Responsabile delle attività culturali: Veronica Ferretti

Breve storia e finalità

Il 16 dicembre del 1999, Jorio Vivarelli e la moglie Giannetta Pini apposero le firme, assieme a quelle dei rappresentanti del Comune e della Provincia di Pistoia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Comune di Montale e dell’Ansaldo-Breda, all’atto che istituiva la Fondazione Jorio Vivarelli. Con esso alla città di Pistoia veniva fatto dono, con l’impegno di tutelarlo e valorizzarlo,  dell’intero patrimonio artistico del Maestro. La Fondazione ha lo scopo di promuovere e patrocinare mostre, pubblicazioni d’arte, iniziative culturali di studio e ricerca capaci di valorizzare l’opera di Jorio Vivarelli in Italia e all’estero assieme alla cultura artistica della città di Pistoia. La Fondazione Vivarelli dal 2009 ha dislocato, in mostra permanete, una sezione interessantissima delle opere del Maestro presso il Castello Villa la Smilea di Montale.

Nota biografica dello scultore: nato a Fognano di Montale nel 1922, Jorio Vivarelli compie gli studi alla Scuola Artigiana di Pistoia e poi all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze.
Dopo la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu prigioniero nei campi di concentramento di Ungheria, Bulgaria e Germania, il Maestro rientrò in Italia, si stabilì a Firenze dove, nel 1949, sposò Giannetta Pini.
Nel 1951 lavorò presso la Fonderia di Renzo Michelucci, dove conobbe l’architetto Giovanni Michelucci, con il quale strinse una profonda amicizia e avviò una proficua collaborazione artistica, dalla quale nasceranno  nel 1956 il  grande “Crocifisso” per la Chiesa della Vergine di Pistoia e, nel 1963, quello per la Chiesa dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio.
Nel 1956 conobbe a Firenze l’architetto russo-americano Oskar Stonorov con il quale affrontò il problema del rapporto fra scultura e architettura urbana, realizzando, tra l’altro, due celebri fontane: “Ragazze Toscane” (1966) per l’hotel Plaza di Philadelphia e “Adamo ed Eva” (1966) per Hopkinson House di Philadelphia, “Giovani” a Detroit nel Michigan, “Bagnanti” per Stephens College in Columbia nel Missouri oltre agli arredi per il “Walter and May Reuther UAW Family Education Center” a Black Lake in Michigan.
Tornato in Europa dopo l’esperienza americana con Stonorov, Vivarelli tenne contatti con Le Corbusier, Louis Kahn e, nel 1966, partecipò da protagonista alla formazione del Gruppo Intrarealista con Federico Fellini, Abel Vallmitjana, Miguel Ángel Asturias e Cesàreo Rodrìguez- Aguilera.
Dagli anni Settanta al Duemila si distinse per una serie crescente di opere che da un lato affrontavano i temi più vivi e laceranti della condizione esistenziale e dall’altro i valori del sacrificio e della solidarietà tra gli uomini. Realizzò così importanti opere pubbliche, quali: “Memoria storica” (Roma, 1974) monumento dedicato a Giacomo Matteotti vittima del fascismo; la scultura “Inno alla vita” (1987, Nagasaki) in ricordo della terribile distruzione provocata dalla bomba atomica, così come altre opere concepite come omaggio a coloro che hanno immolato la vita per la liberazione dall’oppressore quali: “Il sacrifico, una morte per la vita” (Fognano, 1987); “Canto alle penne mozze” (Pistoia, 1988) in onore degli alpini e “Parabola storica, ultima sfida” (Ponte Buggianese, 1993) in memoria dell’eccidio del padule di Fucecchio.
Nel 1977-‘78 dette inizio alla produzione medaglistica con la duplice Monetazione Ecologica ed Aurea per la Zecca della Repubblica di San Marino. Per il “Premio Pistoia Teatro” ha eseguito le maschere di bronzo dei più celebri attori protagonisti del teatro italiano del secondo Novecento. Jorio Vivarelli è morto nella sua abitazione di Villa Stonorov a Pistoia il 1 settembre 2008.

Patrimonio

551 sculture di cui: 122 gessi, 18 opere in ceramica, 19 in terrecotte,  8 pietre, 8 marmi, 277 bronzi, 32 argenti, 67 medaglie

674 Opere grafiche su carta




Istituto di Studi Storici Postali “Aldo Cecchi” onlus

Sede e contatti
Via Ser Lapo Mazzei, 37 – 59100 Prato
Telefono: 0574.604571, 0574.026225
E-mail: issp@po-net.prato.it
segreteria@issp.po.it
Sito web: http://www.issp.po.it/
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 10-13

Organi direttivi
Direttore e legale rappresentante: Bruno Crevato-Selvaggi
Vicedirettore: Deborah Cecchi

Breve storia e finalità
La storia postale è nota come l’indagine dei fenomeni di comunicazione organizzata con un nuovo e fecondo modo d’approccio che ricollega discipline diverse fra loro come la storia sociale e quella della cultura, l’epistolografia, la storia dell’amministrazione e d’impresa, la paleografia, la diplomatica, la storia economica, la geografia storica, la storia del giornalismo e del commercio, la storia dei trasporti, e punti di contatto con tante altre (letteratura, etnologia, archeologia, sfragistica, ecc.). Inoltre, in filatelia indica un tipo raffinato ed evoluto di collezionismo.

Sino a non molto tempo fa la disciplina non era praticata negli atenei italiani, rimanendo dominio di studiosi amatori. Nel marzo 1982 un gruppo di studiosi, provenienti sia dal mondo del collezionismo filatelico sia da quello accademico, concordava sulla necessità di riattribuire alla storia postale il suo esatto significato scientifico di studio delle tecniche e degli oggetti della comunicazione postale organizzata. Si trattava di contribuire, alla luce della moderna storiografia, alla ripresa di quegli studi storici iniziati nella seconda metà dell’Ottocento nell’ottica dell’allora imperante cultura positivistica. Da quell’incontro nacque la decisione di dar vita ad un’istituzione privata di ricerca che unisse il rigore del mondo accademico all’entusiasmo dei collezionisti, l’odierno Istituto di studi storici postali.

Le finalità sono: la formazione e l’affinamento della cultura nelle discipline storico-postali, attraverso lo studio e la documentazione dei sistemi di comunicazione postale di ogni tempo; la conoscenza approfondita dell’organizzazione e del funzionamento dei servizi postali; la raccolta, la classificazione e la conservazione di ogni documento relativo, in originale o in copia; la diffusione della cultura in campo storico-postale, attraverso pubblicazioni a stampa, corsi, conferenze, seminari, mostre e ogni altra manifestazione di carattere culturale; il tutto al fine di sollecitare un maggior coinvolgimento del mondo universitario in questa tematica ed, allo stesso tempo, suggerire linee di ricerca al collezionismo filatelico evoluto.

Le attività, in rapidissima sintesi, sono:

  • gestione di biblioteca, emeroteca e archivio;
  • organizzazione di seminari e convegni di studio;
  • attività editoriale (con una rivista scientifica, Archivio per la storia postale, e una collana di monografie, Quaderni di storia postale);
  • mostre organizzate direttamente o partecipando o contribuendo all’organizzazione;
  • attività di ricerca nei propri settori d’interesse, con progetti conclusi e in corso.

Patrimonio
Biblioteca specializzata in storia della comunicazione organizzata e filatelia (32.000 schede bibliografiche).
Emeroteca (circa 3.000 testate tra correnti e cessate).
Archivio, con diversi fondi (posta militare, associazioni filateliche, di persone), circa 100 metri lin.




Accademia della Crusca

Sede e contatti
via di Castello, 46 50141 Firenze
Telefono: 055.454277/78
E-mail:  segreteria@crusca.fi.it
Sito web: http://www.accademiadellacrusca.it/it/copertina
Orari di apertura: Biblioteca – lunedì e mercoledì 9-17; martedì, giovedì e venerdì 9-14. L’Archivio è consultabile solo su appuntamento.

Organi direttivi
Presidente: Claudio Marazzini
Vicepresidente: Aldo Menichetti
Accademica Segretaria: Giovanna Frosini
Consigliere: Paolo D’Achille
Consigliere: Giuseppe Patota

Breve storia e finalità
Passato e presente. Nata tra il 1582 e il 1583, l’Accademia della Crusca è uno dei principali punti di riferimento per le ricerche sulla lingua italiana in Italia e nel mondo. Fin dai primordi, Lionardo Salviati, insigne filologo e teorico della lingua, suggerì il nome dell’Accademia (con la sua simbologia basata sull’analogia tra la buona lingua e la buona farina) e avviò un intenso programma di ricerca filologica e linguisticaVocabolario degli Accademici della Crusca. L’opera, che ha avuto nel corso dei secoli altre quattro edizioni (fino all’ultima del 1863-1923), ha dato un contributo decisivo alla codificazione e alla diffusione della lingua italiana ed è stata il primo esempio in Europa di un grande vocabolario nazionale moderno.
Oggi l’Accademia della Crusca è formata da circa 60 accademici italiani ed esteri ed è un importante centro di ricerca scientifica dedicato allo studio e alla valorizzazione dell’italiano. I suoi obiettivi principali sono la cura e la diffusione della lingua italiana, la sua conoscenza storica e la coscienza critica della sua evoluzione nel quadro degli attuali scambi interlinguistici.

Sito web. Un portale per la lingua italiana. Il sito web dell’Accademia ospita i progetti multimediali realizzati dall’Accademia e fornisce un servizio di consulenza linguistica, l’accesso digitale ai materiali dell’Archivio e ai volumi della Biblioteca, in particolare alle cinque edizioni del Vocabolario degli Accademici a http://www.lessicografia.it

Scuola e Formazione. L’Accademia della Crusca intrattiene con la Scuola un rapporto costante di collegamento fra la ricerca e la formazione. Con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana sono stati organizzati corsi rivolti a insegnanti di tutta la Regione e il progetto Insegnare italiano, avviato dal 2005-2006, continua a riscuotere grande apprezzamento.

Pubblicazioni. L’Accademia della Crusca pubblica i risultati di ricerche originali sulla storia e la struttura dell’italiano, in volumi monografici, negli atti dei suoi convegni e nelle tre riviste specialistiche: «Studi di filologia italiana», «Studi di grammatica italiana» e «Studi di lessicografia italiana». È possibile consultare il catalogo e acquistare i libri dell’Accademia all’indirizzo www.edizionidicrusca.it.

Patrimonio
Biblioteca: 136.000 volumi di linguistica. La Biblioteca è composta da un’ampia raccolta di testi classici e da una ricchissima sezione di dizionari, grammatiche e riviste specializzate italiane e estere. All’intero patrimonio è possibile accedere tramite il catalogo in linea. La Biblioteca contiene alcuni fondi speciali tra i quali i “citati” (i volumi da cui gli Accademici trassero le citazioni a sostegno delle voci del Vocabolario ). Sono inoltre conservate le biblioteche personali di illustri filologi e linguisti.

Archivio. Quattro secoli di storia. L’Archivio conserva uno dei più importanti fondi documentari per la storia della lingua italiana. Si compone di due sezioni: Archivio Storico e Archivio Moderno. L’Archivio Storico “Severina Parodi” conserva la documentazione relativa alla compilazione delle cinque edizioni del Vocabolario, oltre i verbali delle sedute e le lezioni accademiche, raccolte di manoscritti e di carteggi, testimoni dell’attività secolare dell’Accademia (1583-2013). L’Archivio Moderno raccoglie carte autografe e corrispondenza di letterati e linguisti del Novecento.




Fondazione Spadolini Nuova Antologia

Sede e contatti

Fondazione Nuova Antologia
Via Pian dei Giullari, 139, 50125 Firenze
Telefono: 055.687521
E-mail: fondazione@nuovaantologia.it
nuovaantologia@pec.it
Sito web: http://nuovaantologia.it/


Biblioteca

Via Pian dei Giullari, 139, 50125 Firenze
Telefono: 055.2336071
E-mail: fondazione@nuovaantologia.it
Orari di apertura: da lunedì a giovedì 9.20-16.40
Settore di Storia contemporanea
Via Pian dei Giullari, 36/a, 50125 Firenze
Sede di via Cavour
Via Cavour, 28, 50122 Firenze

 

La Biblioteca è dislocata in tre sedi: nella sede della Fondazione a Pian dei Giullari (n. 139), con i volumi relativi a Illuminismo, Rivoluzione francese ed epoca napoleonica, opere di letteratura e critica letteraria, riviste e periodici del XIX Firenze e alla Toscana.
Sempre in questa sede si trova la collezione d’arte con varie opere di artisti italiani dell’Ottocento e primo Novecento, stampe e documenti, la raccolta di oggetti napoleonici e risorgimentali.
Nella biblioteca aperta al pubblico, situata sempre a Pian dei Giullari (n. 36/A), si trova il settore di Storia contemporanea e risorgimentale. Nella dimora storica della famiglia Spadolini, in via Cavour a Firenze, posta di recente sotto vincolo dalla Soprintendenza della Toscana quale “casa della memoria”, sono raccolti i volumi correlati all’Arte e alla storia delle città italiane, alla fondazione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, oltre ad alcune sezioni minori.

Organi direttivi
Presidente: Cosimo Ceccuti
Vicepresidente: Sandro Rogari

Breve storia e finalità
La Fondazione Spadolini Nuova Antologia fu costituita da Giovanni Spadolini nel luglio 1980, con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, al fine di assicurarle la proprietà della “Nuova Antologia”, una delle più prestigiose riviste culturali italiane ed europee, nata a Firenze nel 1866, erede della ”Antologia” di Giovan Pietro Vieusseux.

ETR_0379Spadolini ha collaborato fin dagli inizi della sua carriera di storico e giornalista alle pagine della Nuova Antologia e intorno alla metà degli anni Cinquanta ne assunse la Direzione, incarico che ha mantenuto per quarant’anni.
Alla sua morte Spadolini lascia la Fondazione erede di tutto il suo patrimonio culturale e immobiliare perché il suo desiderio era “quello di vedere le stanze della mia casa a Pian dei Giullari – quando io non ci sarò più – popolate di giovani che studiano le carte e i libri che ho raccolto nel corso di tutta la mia vita…. Voglio che quella casa, dopo la mia morte, rimanga la “casa dei libri”. Tutto dovrà rimanere così come è, in cima a quel poggio di cipressi antichi: l’emeroteca, i libri, le collezioni, al servizio delle nuove generazioni di studiosi”.

Dal momento della scomparsa del fondatore, il 4 agosto 1994, retta da un Consiglio di Amministrazione, la Fondazione ha proseguito e incrementato l’impegno culturale senza fine di lucro, con particolare attenzione alla formazione dei giovani: ha portato avanti sia la pubblicazione della rivista che delle altre pubblicazioni ad essa correlate; ha iniziato un importante e necessario lavoro di catalogazione degli oltre ottantamila volumi raccolti da Spadolini e delle nuove acquisizioni, il riordino degli innumerevoli documenti e oggetti di particolare rilevanza storica e la conservazione della pinacoteca che consta di pezzi di grande valore artistico.

Fini e compiti istituzionali:

  • Garantire la continuità della pubblicazione della rivista “Nuova Antologia”.
  • Promuovere ricerche e pubblicazioni di studi e documenti alla storia contemporanea.
  • Assicurare la continuazione del Premio Spadolini su “Storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800-‘900)”.
  • Ordinare raccolte di volumi, materiale d’archivio, di documenti storici legati alla storia dell’Italia contemporanea.
  • Collaborare con istituzioni culturali ed enti pubblici e privati italiani e stranieri.
  • Offrire al pubblico l’uso della propria biblioteca, emeroteca e archivio.

Il catalogo della biblioteca della Fondazione (aderente a SDIAF e SBN) è consultabile sul sito www.nuovaantologia.it.

Attività. In base allo statuto, compiti prioritari della Fondazione sono quelli di assicurare la continuità della pubblicazione della “Nuova Antologia – rivista di Lettere Scienze ed Arti” – nel rispetto della sua lunga tradizione culturale, politica e civile, mantenendo la sua indipendenza dal potere politico ed economico, e di garantire l’apertura al pubblico della Biblioteca.

Ma l’attività della Fondazione comprende numerose iniziative correlate, dall’assegnazione annuale di diverse borse di studio per tesi di laurea e di dottorato relative alla “Storia politica e culturale dell’Italia contemporanea (‘800-‘900)”, all’organizzazione di giornate di studio, seminari e convegni nazionali e internazionali. Le sale della biblioteca vengono utilizzate per incontri, presentazioni di libri e l’allestimento di mostre di documenti storici, ma anche di opere d’arte antica e moderna, con particolare riferimento al nutrito patrimonio artistico e documentario lasciato dallo stesso Giovanni Spadolini in eredità alla Fondazione.

La Fondazione in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze cura il funzionamento del “Centro Studi della Civiltà Toscana fra ‘800 e ‘900” e le relative pubblicazioni nella specifica collana, edite da Mondadori Education, Firenze. L’attività editoriale della Fondazione, in collaborazione con Edizioni  Polistampa di Firenze, si arricchisce con la pubblicazione delle collane: “Biblioteca della Nuova Antologia” e “Scritti giornalistici di Giovanni Spadolini”; oltre alla pubblicazione di atti di convegni e cataloghi di esposizioni organizzate sia in  sede che fuori.
La rivista “Nuova Antologia”, pubblicata con cadenza trimestrale, è diretta da Cosimo Ceccuti ed edita da Mondadori Education.

1. GalleriaPatrimonio

Biblioteca: c. 80.000 volumi e periodici
Archivio: Archivi 1974-76 Ministro fondatore dei Beni Culturali; 1976-79 Presidente Commissione Pubblica Istruzione; 1979 Ministro della Pubblica Istruzione; 1979-87 Segretario PRI; 1980 Costituzione Fondazione Nuova Antologia; 1981-82 Presidente del Consiglio;1987-94 Presidente Senato.
Fondi e carteggi, fra i quali: Fernando Zannetti,  Giuseppe Montanelli, Pasquale Villari,  Romolo Murri, Paoletti – Le Monnier, Guido De Ruggiero, Alfredo Oriani, Ugo Ojetti,  Nellie Galiani, Georges Sorel,  Luigi Federzoni. Lettere di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Tito Speri, Bettino Ricasoli, Thaon de Ravel, Nello Rosselli, Eugenio Montale.