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Archivio di Stato di Massa

Sede e contatti
Via G. Sforza 3, 54100, Massa
Tel. 0585-41684
Fax: 0585-45190
E-mail: as-ms@beniculturali.it
Sito web: http://www.archiviodistatomassa.beniculturali.it/
Orario di apertura:
archivio: dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle 13,45; martedì e giovedì fino alle 17,15;
biblioteca: dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle 13,45.

Organi direttivi
Direttore: dott. Maurizio Munda

Breve storia
L’istituzione dell’Archivio di Stato di Massa, avvenuta con regio decreto del 13 febbraio 1887, fu il risultato di lunghe e complesse trattative che ebbero inizio nella seconda metà del XIX secolo, tra il Ministro dell’Interno e la Deputazione provinciale di Massa. Prima di allora c’era stato il tentativo di salvaguardare le carte dell’archivio del Ducato con un decreto della Duchessa Maria Teresa Cybo d’Este, del 30 agosto 1788, che impartiva direttive per l’Istituzione di un pubblico archivio, ma senza esito.
Sulla sorte dell’Archivio di Stato di Massa notevole influenza esercitò Giovanni Sforza, il futuro primo direttore e fondatore dell’istituto archivistico massese, allora funzionario presso l’Archivio di Stato di Lucca.
Dopo un lungo silenzio, nel 1870 l’istituzione di un Archivio di Stato tornò alla ribalta grazie all’interessamento del Prefetto di Massa Winspeare, il quale, in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio Provinciale, esortava gli amministratori a far riordinare gli archivi governativi preunitari, divenuti di proprietà dello Stato italiano dopo la cacciata degli Estensi, ed uniti all’archivio della Prefettura presso Palazzo Ducale, futura sede dell’archivio di Stato di Massa dal 1887 al 1943.
Se da un lato fervevano i contatti fra il Ministero dell’Interno e l’Amministrazione provinciale, dall’altro non meno intense erano le trattative seguite da Giovanni Sforza per l’istituzione di un Archivio di Stato a Massa, di cui ambiva segretamente la direzione. Ben presto gli si presentò l’occasione per poter dare inizio alla realizzazione del suo ambizioso progetto, occasione fornita dal Ministero dell’Interno con l’incarico di procedere ad un censimento di tutti gli archivi esistenti sia a Massa che a Carrara.
Frutto della sua indagine archivistica sul territorio fu una splendida e puntualissima relazione che, ancora oggi, a distanza di oltre un secolo dalla sua redazione, è fondamentale per comprendere la formazione del patrimonio documentario dell’Istituto massese.

Patrimonio
L’Archivio di Stato di Massa, conserva attualmente 41.170 unità tra volumi, registri, buste, filze, unitamente a 973 pergamene ed a 2.886 mappe e fogli di mappe.
Cuore di questo patrimonio documentario è l’Archivio Ducale, o Segreto, che comprende, a sua volta, quello del Diplomatico (1204-1777). Quest’ultimo, costituito artificialmente dallo Sforza, è composto da 952 pergamene ricavate per buona parte dai registri notarili cui fungevano da coperta, e il rimanente dall’archivio Ducale, con quattro diverse provenienze: Archivio degli antichi Marchesi di Massa, Archivi dei Marchesi Malaspina di Fosdinovo, Pico e Cybo.
Particolarmente interessanti risultano i fondi archivistici inerenti al periodo napoleonico, nelle varie fasi della sua evoluzione politico-amministrativa.

Biblioteca
Le raccolte bibliografiche si costituirono a partire dalla fondazione dell’istituto nel 1887, e crebbero parallelamente allo sviluppo delle raccolte archivistiche. Il primo nucleo si deve infatti al primo direttore Giovanni Sforza e rappresenta così ancora oggi significativa testimonianza della sua erudizione e grande cultura storiografica.
In particolare, la Biblioteca lunigianese raccolta per cura del direttore Giovanni Sforza (così i volumi appaiono contrassegnati), anche se oggi purtroppo in gran parte disciolta nel resto della raccolta, è ancora individuabile; lo Sforza fornì alla biblioteca molti classici della storiografia, strumenti bibliografici propri della ricerca storico-istituzionale e della storia del diritto, oltre ad importanti testate di riviste storiche e periodici culturali nazionali e locali, ma un’attenzione particolare riservò alla produzione bibliografica di interesse locale, di ogni epoca secondo l’idea guida di un’ampia bibliografia locale retrospettiva, che comprendesse anche opere letterarie e scientifiche. Alla stessa appartenevano inoltre i manoscritti cui è oggi riservata una sezione archivistica.

La biblioteca dell’Archivio di Stato di Massa, consultabile dagli utenti dell’archivio, ha una consistenza di 14.500 unità bibliografiche (2.269 sono collocate presso la Sezione di Pontremoli), di cui 4.420 annate di periodici, per complessive 365 testate, cui si aggiunge una raccolta di disegni e stampe di 69 unità. Oltre a pubblicazioni di materia archivistica, a sussidio delle attività del personale dell’archivio, e varie raccolte legislative, possiede opere generali di consultazione, di tipo enciclopedico o repertoriale, corredo indispensabile a qualsiasi ricerca storica; inoltre raccoglie pubblicazioni di interesse storico locale, che acquisisce tramite dono, acquisto diretto, o riceve per diritto di copia dagli autori che hanno utilizzato il materiale documentario.




RAM: Rifugio Antiaereo della Martana – Massa Carrara

RAM – Rifugio Antiaereo della Martana

Che cos’è il RAM?

Il RAM è un rifugio antiaereo recuperato e riaperto dal Comune di Massa nel 2006, con la volontà di preservare un luogo di memoria legato alla Seconda guerra mondiale. Il rifugio antiaereo della Martana è uno dei rifugi pubblici costruiti durante la seconda guerra mondiale nella città di Massa con lo scopo di dare riparo alla popolazione durante gli attacchi aerei alleati. Situato in una delle zone più popolose del centro storico, il rione della Martana, a poca distanza dalla vecchia sede del municipio e dalla piazza del mercato cittadino, venne costruito a partire dalla metà del 1942 e completato poco più di un anno dopo.

Dov’è?
Il rifugio si sviluppa per circa 350 metri a partire da metà di via Bigini fino a metà di via Prado, è costituito da una galleria scavata nella roccia ed in parte rivestita di calcestruzzo. All’interno del rifugio sono esposti manifesti e bandi del ventennio fascista relativi ai comportamenti da tenere in caso di attacco aereo, e foto della città di Massa dopo i bombardamenti angloamericani.

È inoltre possibile vedere il dvd Di Terre Ferite realizzato dall’associazione culturale Sancio Pancia nell’ambito del progetto del Comune di Massa “Per non dimenticare – un ponte sulla memoria fra Italia e Polonia”, cofinanziato dall’Unione Europea. Il dvd raccoglie le interviste di quattordici testimoni dei bombardamenti avvenuti sulla città di Massa nel corso della II Guerra Mondiale.

 Orari di apertura:

Fino al 14 settembre 2019:
tutti i venerdì e sabato sera dalle ore 21 alle ore 24.
Dal 21 settembre al 28 dicembre 2019:
tutti i sabato pomeriggio dalle ore 16 alle ore 18.

Ingresso gratuito.

Info:
Comune di Massa
Ufficio della Memoria, Palazzo comunale via Porta Fabbrica, 1 – 54100 Massa
Telefono: 0585.490467 – fax 0585.45603   URP: numero verde 800 013846

Oppure:
Associazione Culturale Sancio Pancia
sanciop.ms@gmail.com
Cellulare: 329.0227861




Istituto storico della Resistenza Apuana e dell’Età Contemporanea (ISRA)

Sede e contatti: Palazzo Civico – Piazza della Repubblica, 54027 Pontremoli (MS)
Tel. 347.3651987
E-mail: istitutostorico@resistenzapuana.it; redazione@resistenzapuana.it
Sito web: www.resistenzaapuana.it

Organi direttivi

Presidente: Paolo Bissoli
Vicepresidente: Alberto Albertosi 
Consiglio direttivo:
 Angelo Angella, Gabriele Gerini, Valentina Guerrini, Nino Ianni, Pierpaolo Ianni, Luca Madrignani, Roberto Oligeri, Caterina Rapetti, Matteo Ratti, Luca Tedeschi.
Direttore: Massimo Michelucci

Breve storia e finalità
L’ISRA si costituisce nel 1983 a Pontremoli, su iniziativa di un gruppo di partigiani, antifascisti e storici locali in rappresentanza dell’intero territorio provinciale che – come si può leggere nello Statuto originario – si erano posti la finalità di assicurare il patrimonio storico, morale e civile della Provincia di Massa Carrara, la prima ad essere decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Accanto a questo anche l’ordinata conservazione del materiale documentario del movimento di Liberazione “dalle sue origini antifasciste alla Resistenza armata ed alla rinascita democratica”. Ulteriore finalità, quella di promuovere la conoscenza e lo studio del movimento di Liberazione nel contesto di una più approfondita analisi della storia del fascismo e dell’Italia contemporanea.

Da allora l’Istituto organizza e promuove attività quali ricerche, pubblicazioni, eventi e iniziative divulgative o di carattere scientifico, commemorazioni, manifestazioni che rientrino negli scopi prefissati. In questo senso l’ISRA lavora a stretto contatto e in collaborazione con enti locali, biblioteche, centri di documentazione e associazioni (in primo luogo le associazioni partigiane) per coordinare e potenziare ogni attività che persegua la diffusione e la comunicazione del patrimonio storico e culturale del territorio.

L’Istituto intende promuovere lo sviluppo di riflessioni critiche e di dibattito pubblico su tutti i temi cruciali summenzionati, per arricchire la conoscenza della nostra storia: particolare attenzione è dedicata alla trasmissione alle giovani generazioni, dando centralità a un’attività didattica articolata e complessa, che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado del territorio in percorsi didattici di medio-lungo corso.

Patrimonio
Il patrimonio archivistico dell’Istituto spazia su tematiche relative alla Storia del Novecento, con particolare riferimento al territorio apuano e lunigianese ma oltrepassando i confini provinciali. I temi principali sono la Storia della Resistenza e dell’antifascismo, la Seconda Guerra mondiale, il ventennio fascista, l’emigrazione. L’archivio dell’Istituto è in fase di riorganizzazione e si compone di fonti scritte per un corpus di oltre cinquantamila documenti, di fonti orali e audiovisive per circa cento ore di materiale, di fonti iconografiche per circa trecento immagini, oltre a conservare altro materiale di vario genere.

I fondi principali, acquisiti tramite la digitalizzazione degli originali, sono l’Archivio del CPLN di Apuania (ACPLNA), composto da circa venticinquemila documenti ordinati in ventitre buste; il Fondo audiovisivo sulle stragi nazifasciste in Provincia di Massa-Carrara, composto da circa cinquanta ore di testimonianze; l’archivio fotografico dell’ANPI di Massa-Carrara, formato da circa duecento immagini; decine di fascicoli personali di antifascisti apuani, lunigianesi e toscani provenienti dai fondi del Casellario Politico Centrale; fondi di varia tipologia. Di particolare interesse è il fondo, in via di formazione, composto dai materiali raccolti e prodotti da decine di percorsi didattici avviati dall’Istituto sul territorio, nei quali i partecipanti delle scuole di ogni ordine e grado hanno svolto attività di ricerca e rielaborazione di fonti scritte, iconografiche e orali.

Le numerose attività di ricerca dell’Istituto, inoltre, continuano a produrre unità archivistiche dedicati a temi specifici: un esempio è il fondo “Dante Castellucci Facio”, frutto della raccolta di materiali documentali sulla vicenda del Comandante del Battaglione Garibaldi “Guido Picelli”, che oggi si compone di migliaia di documenti scritti, testimonianze, foto storiche e si presenta come il più vasto e completo patrimonio sul tema.

Il materiale è in fase avanzata di digitalizzazione, mentre è in corso l’opera di catalogazione e di inserimento on-line ai fini della restituzione e fruizione attraverso i mezzi informatici, quali il nascente portale www.resistenzapuana.it.

L’Istituto, inoltre, mantiene costanti relazioni territoriali con i referenti di patrimoni privati e archivi familiari, offrendo una loro sistemazione con l’obiettivo di metterli a disposizione della comunità.




Museo Archivio della Memoria (MAMB)

Sede e contatti
Sezione documentale:

Piazza Marconi, 7, Bagnone (Massa-Carrara)
Telefono: 0187427828
0187427833
E-mail: biblioteca@comune.bagnone.ms.it; affarigenerali@comune.bagnone.ms.it
Sito web: http://www.museoarchiviodellamemoria.it/index.php
Orari di apertura: dal lunedì al giovedì 8.30-13; venerdì 15-18
Sezione didattica-multimediale dedicata al Novecento:
Piazza Roma, Sala del Consiglio
Telefono: 01871953195
Orari di apertura: lunedì, giovedì e venerdì 15-18; sabato 9-12

Organi direttivi
Direttore: Francesca Guastalli

Breve storia e finalità
Nel corso della sua attività, iniziata nel 2004 con la partecipazione al Progetto regionale La Toscana e Le Americhe, il MAMB ha operato per la costituzione di un archivio della memoria scritta ed orale, seguendo direttive di ricerca storica e di multimedialità, in collaborazione con le politiche di Porto Franco della Regione Toscana e dell’Università di Firenze attraverso la direzione scientifica della prof.ssa Adriana Dadà, con laboratori di formazione storica indirizzati agli alunni delle scuole di base e superiori, facendo del rapporto di genere il fulcro di una ricerca sul mondo sociale Lunigianese, con particolare attenzione a quello femminile attraverso i temi del lavoro, dei diritti, dei movimenti e della politica, dal dopoguerra ad oggi (Progetto Donne di Lunigiana Parte I e II; Le Barsane; progetto didattico Vite oltre confine; progetto di ricerca-azione laboratorio storico-teatrale (scrittura e realizzazione) con scuole medie superiori Valigie di cartone).

La ricerca-azione è partita dai delicati problemi sociali che la seconda guerra mondiale e la Resistenza hanno evidenziato nelle popolazioni locali (progetto La memoria ritrovata. Donne, uomini e bambini tra guerra e dopoguerra) ed è giunta ad analizzare, attraverso le dinamiche dello specchio, i nuovi percorsi migratori e l’interculturalità della società attuale (progetto Migranti ieri e oggi con realizzazione del video Da Bagnone a Casablanca: da Bruno a Omar).

L’ attività del MAMB si proietta al suo esterno per mezzo di una serie di iniziative e servizi che cercano di mantenere vitale il legame con il territorio, la sua gente e la sua cultura. Pubblicazioni, presentazioni, conferenze e seminari di studio, mostre temporanee offrono costanti occasioni per interagire con un pubblico ampio e diversificato.

Il Museo si propone come luogo privilegiato nel quale preservare la memoria e sollecitare la curiosità nei confronti degli eventi del passato. Itinerari didattici e specifici progetti di ricerca contribuiscono a realizzare questa funzione. Il Museo intende promuovere la conoscenza degli strumenti critici utili alla migliore comprensione dei processi storici relativi all’ età moderna e contemporanea, con particolare riferimento al territorio montano della Lunigiana. La valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico e storico-documentario, nonché la promozione della formazione e dello studio in campo storico, costituiscono gli strumenti principali per il raggiungimento di obiettivi che si ispirino ai valori del dialogo democratico, dello scambio interculturale, della tolleranza religiosa, dell’ uguaglianza fra i sessi e del rispetto dei diritti umani, così come espressamente enunciati nelle carte costitutive dei principali organismi sovranazionali. Il Museo auspica di contribuire al rafforzamento di questi valori nella coscienza civile di ogni cittadino.

La sede è nel Palazzo della Cultura, Piazza Marconi 7 (direzione e amministrazione, laboratorio di formazione, videoteca, ricercatori; la biblioteca e gli archivi). Hanno sede presso tale Palazzo la sezione didattica documentaria , ubicata in continuità logistica e operante in stretta sinergia didattica e culturale con l’Archivio Comunale (servizi di Archiweb). Apposita sezione dedicata alla memoria orale e al Novecento è stata istituita in modalità multimediale in Piazza Roma presso il Palazzo del Consiglio (sale didattiche multimediali). Il Museo è il centro delle azioni di conoscenza del Parco culturale e naturale della Valle del Bagnone.