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Biblioteca comunale di Buggiano

Sede e contatti
Corso Indipendenza, 105 – 51011 Borgo a Buggiano (Pistoia)
Telefono e fax: 0572.33553
E-mail: biblioteca@comune.buggiano.pt.it
Sito web: http://www.comune.buggiano.pt.it/ComSServizio.asp?Id=132&IdS=145
http://biblio.comune.pistoia.it/library/Buggiano/
Orari di apertura:
Orario invernale (dal 16/9 al 15/06): lunedì: 14,30-19; martedì: 9-13 e 14,30-19; mercoledì: 9-13; giovedì: 9-13 e 14,30-19; venerdì: 9-13 e 14,30-19; sabato: 9-12,30
Orario estivo (dal 16/06 al 15/09): lunedì: 14,30-19; martedì: 9-13; mercoledì: 9-13; giovedì 14,30-19; venerdì: 14,30-19; sabato 9-12,30.

Organi direttivi
Responsabile: Roberta Fossi (robertafossi@comune.buggiano.pt.it)

Breve storia e finalità
La Biblioteca Comunale di Buggiano è stata istituita nel 1979 ed aperta al pubblico nel 1981 in un locale messo a disposizione dalla Scuola Media Statale di Borgo a Buggiano. Nell’agosto del 1982 la sede fu trasferita a Palazzo Carozzi Sannini. Attualmente occupa l’intero piano terra del Palazzo (circa 330 mq., di cui 300 accessibili al pubblico), in Corso Indipendenza, 105 a Borgo a Buggiano (PT).
Servizi: lettura e consultazione in sede (n. 32 posti) Prestito locale (libri, dvd, vhs, cd) e prestito interbibliotecario, Document Delivery, Servizio di reference, Emeroteca, Riproduzione fotostatica documenti, Lettura microfilm, Accesso ad internet (n. 4 postazioni).
Attività: la Biblioteca Comunale è particolarmente attiva nel campo della documentazione locale, organizza convegni, mostre ed altre iniziativa su temi di interesse locale. Cura l’edizione di una collana che accoglie gli atti delle giornate storiche buggianesi, dedicate alla storia di Buggiano e della Valdinievole (ad oggi la collana conta 37 titoli). Il catalogo delle pubblicazioni conta altre tre collane.

Patrimonio
La Biblioteca possiede 43.000 documenti suddivisi in diverse sezioni:
Prestito Sezione adulti – Sezione Bambini (n. 1026 documenti) – Sezione Ragazzi (n. 3100 documenti) – Sezione Adolescenti (n. 200 documenti) – Sezione documenti multimediali (cd, dvd, cd-rom, per n. 2000 documenti ) – Sezione per ipovedenti – Sezione testi in lingue straniere (inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, rumeno, albanese, russo, arabo, cinese, ukraino. polacco, bulgaro, indi, per complessivi n. 1082 documenti).
Consultazione (3700 unità bibliografiche) – Sezione Documentazione Locale (2100 unità bibliografiche, con aggregata una collezione di cartografie, manifesti, immagini fotografiche su carta e diapositiva (oltre 1500 unità), documenti multimediali di interesse locale) – Fondo Feldo Focacci (2400 unità bibliografiche con prevalenza di testi di letteratura, arte, storia e religione) – Fondo Piero Nicoli (400 unità bibliografiche con prevalenza di testi di arte) Cataloghi Quasi l’intero patrimonio è inserito nel catalogo on-line della Biblioteca. Cataloghi cartacei sono dedicati alle collezioni di manifesti, cartografie e documenti multimediali in VHS della Sezione di Documentazione Locale).

 

 




Associazione Culturale Antonio Gramsci – Montecatini Terme

Sede e contatti
Viale Ugo Bassi, 18 – 51016 Montecatini Terme (PT)
Telefono: 3713525277
E-mail: gramsci@assgramsci.it
Sito web: http://www.associazioneantoniogramsci.it/
Orari di apertura: La sede è aperta, di norma, il mercoledì dalle ore 16,30 alle ore 18,00.

Breve storia e finalità
Nata nell’ottobre 2007, l’associazione promuove i valori della democrazia, della laicità dello Stato, dell’antifascismo, della giustizia sociale e i principi fondamentali della Carta Costituzionale. Lo fa attraverso attività di ricerca, studio, approfondimento, dibattito, informazione, nonché la divulgazione di temi riguardanti la cultura, la storia e la memoria, l’economia, l’ambiente, la società.

Promuove inoltre l’organizzazione di convegni, seminari, lezioni o corsi di carattere informativo rivolti alla generalità dei cittadini o a settori specialistici e la formazione relativa agli scopi sopra menzionati.

Fornisce, a richiesta, documentazioni e/o servizi ad enti ed organizzazioni sociali e istituzionali, a rappresentanti popolari nelle istituzioni democratiche ed elettive, a singoli cittadini al fine di coadiuvare l’attività culturale, sociale.

Nell’ambito e per il conseguimento delle proprie finalità l’associazione può, in proprio o per mezzo di adeguate strutture anche esterne, tra l’altro:

  1. a) Curare attività editoriali, radiotelevisive, informatiche, ecc.;
  2. b) Svolgere attività di ricerca scientifica e tecnologica;
  3. c) Gestire archivi di documentazione;
  4. d) Curare la formazione politica e sociale;
  5. e) Svolgere attività ricreative e del tempo libero.
  6. f) Potrà svolgere inoltre ogni altra attività utile e necessaria alla realizzazione delle proprie finalità.

Può aderire ad altre organizzazioni i cui fini siano coerenti con i propri; le proposte di adesione saranno sottoposte all’approvazione del Consiglio Direttivo

Per l’attuazione dei propri fini statutari l’associazione promuove le più ampie forme di collaborazione con altre associazioni di volontariato, enti e ricercatori sia in forma singola che associata. Presso la sede dell’associazione, o in locali all’uopo acquisiti, potranno essere istituiti una biblioteca ed un archivio di documentazione scientifica, tecnologica, amministrativa, legislativa e culturale a disposizione degli associati e di quanti, con motivato interesse, ne facciano richiesta. L’uso degli stessi sarà regolato da apposite disposizioni deliberate dal Consiglio Direttivo. Secondo quanto previsto dal regolamento sopra citato potrà essere consentito l’uso sia dei locali che delle attrezzature ad altre associazioni o gruppi di cittadini per l’attuazione di iniziative coerenti con quelle dell’associazione. Dal 2012 è stata trasformata in Associazione di volontariato con gli stessi scopi, ed è divenuta ONLUS di diritto.

Patrimonio
Sede sociale, con uffici e saletta riunioni.




Fondazione pistoiese Jorio Vivarelli

Sede e contatti
Via Felceti 11, Pistoia
Telefono: 0573.477423
E-mail: segreteria@fondazionevivarelli.it
Sito web: http://www.fondazionevivarelli.it/
Orari di apertura al pubblico: dal 1 ottobre al 31 marzo dal lunedì al sabato 9-13; visite guidate al museo: giovedì 8:30 – 13.30 e sabato 8.30- 14:00. Dal 1 aprile al 30 settembre dal lunedì al sabato 9-13; visite guidate al museo: giovedì 14:30 – 18:30 e sabato 15:30 – 20.
Chiuso i festivi.
Ingresso gratuito.

Organi direttivi della Fondazione Jorio Vivarelli
Soci Fondatori: Comune di Pistoia
Sindaco: Samuele Bertinelli
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Presidente: Ivano Paci
Provincia di Pistoia, Presidente: Rinaldo Vanni
Ansaldobreda SpA, Presidente: Maurizio Manfellotto
Comune di Montale, Sindaco: Ferdinando Betti
Presidente dell’Assemblea dei Soci Fondatori: Giulio Masotti
Consiglio d’Amministrazione: Elena Becheri –  Comune di Pistoia, Marzio Magnani – Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Rinaldo Vanni – Provincia di Pistoia, Alessio De Sio – Ansaldobreda, Alessandor Galardini  –  Comune di Montale, Presidente del Consiglio d’Amministrazione Ugo Poli.
Responsabile delle attività culturali: Veronica Ferretti

Breve storia e finalità

Il 16 dicembre del 1999, Jorio Vivarelli e la moglie Giannetta Pini apposero le firme, assieme a quelle dei rappresentanti del Comune e della Provincia di Pistoia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Comune di Montale e dell’Ansaldo-Breda, all’atto che istituiva la Fondazione Jorio Vivarelli. Con esso alla città di Pistoia veniva fatto dono, con l’impegno di tutelarlo e valorizzarlo,  dell’intero patrimonio artistico del Maestro. La Fondazione ha lo scopo di promuovere e patrocinare mostre, pubblicazioni d’arte, iniziative culturali di studio e ricerca capaci di valorizzare l’opera di Jorio Vivarelli in Italia e all’estero assieme alla cultura artistica della città di Pistoia. La Fondazione Vivarelli dal 2009 ha dislocato, in mostra permanete, una sezione interessantissima delle opere del Maestro presso il Castello Villa la Smilea di Montale.

Nota biografica dello scultore: nato a Fognano di Montale nel 1922, Jorio Vivarelli compie gli studi alla Scuola Artigiana di Pistoia e poi all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze.
Dopo la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale fu prigioniero nei campi di concentramento di Ungheria, Bulgaria e Germania, il Maestro rientrò in Italia, si stabilì a Firenze dove, nel 1949, sposò Giannetta Pini.
Nel 1951 lavorò presso la Fonderia di Renzo Michelucci, dove conobbe l’architetto Giovanni Michelucci, con il quale strinse una profonda amicizia e avviò una proficua collaborazione artistica, dalla quale nasceranno  nel 1956 il  grande “Crocifisso” per la Chiesa della Vergine di Pistoia e, nel 1963, quello per la Chiesa dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio.
Nel 1956 conobbe a Firenze l’architetto russo-americano Oskar Stonorov con il quale affrontò il problema del rapporto fra scultura e architettura urbana, realizzando, tra l’altro, due celebri fontane: “Ragazze Toscane” (1966) per l’hotel Plaza di Philadelphia e “Adamo ed Eva” (1966) per Hopkinson House di Philadelphia, “Giovani” a Detroit nel Michigan, “Bagnanti” per Stephens College in Columbia nel Missouri oltre agli arredi per il “Walter and May Reuther UAW Family Education Center” a Black Lake in Michigan.
Tornato in Europa dopo l’esperienza americana con Stonorov, Vivarelli tenne contatti con Le Corbusier, Louis Kahn e, nel 1966, partecipò da protagonista alla formazione del Gruppo Intrarealista con Federico Fellini, Abel Vallmitjana, Miguel Ángel Asturias e Cesàreo Rodrìguez- Aguilera.
Dagli anni Settanta al Duemila si distinse per una serie crescente di opere che da un lato affrontavano i temi più vivi e laceranti della condizione esistenziale e dall’altro i valori del sacrificio e della solidarietà tra gli uomini. Realizzò così importanti opere pubbliche, quali: “Memoria storica” (Roma, 1974) monumento dedicato a Giacomo Matteotti vittima del fascismo; la scultura “Inno alla vita” (1987, Nagasaki) in ricordo della terribile distruzione provocata dalla bomba atomica, così come altre opere concepite come omaggio a coloro che hanno immolato la vita per la liberazione dall’oppressore quali: “Il sacrifico, una morte per la vita” (Fognano, 1987); “Canto alle penne mozze” (Pistoia, 1988) in onore degli alpini e “Parabola storica, ultima sfida” (Ponte Buggianese, 1993) in memoria dell’eccidio del padule di Fucecchio.
Nel 1977-‘78 dette inizio alla produzione medaglistica con la duplice Monetazione Ecologica ed Aurea per la Zecca della Repubblica di San Marino. Per il “Premio Pistoia Teatro” ha eseguito le maschere di bronzo dei più celebri attori protagonisti del teatro italiano del secondo Novecento. Jorio Vivarelli è morto nella sua abitazione di Villa Stonorov a Pistoia il 1 settembre 2008.

Patrimonio

551 sculture di cui: 122 gessi, 18 opere in ceramica, 19 in terrecotte,  8 pietre, 8 marmi, 277 bronzi, 32 argenti, 67 medaglie

674 Opere grafiche su carta




Istituto di Storia Locale della Fondazione Banca Alta Toscana

anima_del_luogo_7Sede e contatti
Via Giusti 29/c 51039 Quarrata (Pistoia)
E-mail: info@fondazionepistoiaevignole.it
Sito web: http://www.fondazionebancaaltatoscana.it/institute
Telefono e fax: 0573.774454

Organi Direttivi
Direttrice: Emanuela Galli.

Breve storia e finalità
L’Istituto di Storia Locale, organo interno della Fondazione Banca Alta Toscana, è stato costituito alla nascita della Fondazione, nel 2005, allo scopo di curare la raccolta, la conservazione, lo studio e la valorizzazione dei documenti, dei fondi librari e degli archivi di personalità locali distintesi in ambito religioso, politico, economico, culturale, sociale e sportivo.

Ogni intervento dell’Istituto di Storia Locale è diretto alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale relativo al territorio di competenza della Fondazione (province di Pistoia, Prato, Firenze e Pisa) e all’acquisizione di un ruolo importante nella costruzione della memoria storica della comunità.

in_mezzo_colti_terreni_1Allo scopo di rispondere a tali finalità, l’Istituto svolge la propria attività provvedendo a:

  • reperire fonti di storia locale;
  • conservare i documenti reperiti;
  • permettere e favorire la fruizione dei materiali raccolti, assicurando l’accesso alle risorse documentarie;
  • promuovere una efficiente fornitura di documenti e servizi informativi ai cittadini del territorio;
  • supportare l’attività didattica nelle scuole primarie e secondarie nel campo della storia locale;
  • stimolare la partecipazione dei cittadini alla ricostruzione della storia locale attraverso il loro coinvolgimento nella creazione delle raccolte;
  • diffondere la conoscenza del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio;
  • salvaguardare i documenti originali.L’Istituto, nell’ambito dello svolgimento delle proprie attività, cura inoltre la pubblicazione della collana chiamata “Spicchi di Storia. Studi storici del Novecento”, i cui volumi, realizzati con cadenza annuale a partire dal 2007, affrontano le molte e differenti tematiche legate alle vicende storiche, culturali e sociali appartenenti al passato prossimo del territorio locale.
    dopo_la_ferrovia_2Questi i volumi pubblicati:

    • Spicchi di Storia Vol. 1: “In mezzo a colti terreni… Le trasformazioni della piana pistoiese nei primi decenni del ‘900”.
    • Spicchi di Storia Vol. 2: “Dopo la ferrovia. Abitare il paesaggio della modernità”.
    • Spicchi di Storia Vol. 3: “Bottega, emporio, negozio. Luoghi del vendere e del comprare fra tradizione e cambiamento”.
    • Spicchi di Storia Vol. 4: “Campi, vivai, fabbriche nella pianura pistoiese del Novecento”.
    • Spicchi di Storia Vol. 5: “La guerra per la patria, la patria in guerra. Paesi vicini, paesi lontani”.
    • Spicchi di Storia Vol. 6: “Voci di carta. Informazione e formazione nei giornali locali del primo Novecento”.
    • Spicchi di Storia Vol. 7: “Pistoia. L’anima del luogo. A 100 anni dalla Mostra di Bianco e Nero”.

Patrimonio:
bottega_emporio_negozio_3Il fondo documentaristico dell’Istituto di Storia Locale privilegia, in particolare, la storia del territorio nel XX° sec. ed è suddiviso nei seguenti settori:

  • Testi monografici sulle località del comprensorio, realizzati in gran parte dalla Banca di Credito Cooperativo di Pistoia e dalla Banca di Credito Cooperativo di Vignole e Montagna Pistoiese.
  • Documenti e pubblicazioni riferiti a personalità locali, con una sezione specifica dedicata ad artisti del territorio.
  • Materiale minore: brevi pubblicazioni e opuscoli, fotografie, CD, giornali d’epoca, riviste specializzate.
  • Tesi di laurea che prendono in esame temi attinenti alla storia del territorio nel Novecento.
  • Materiale prodotto e/o messo a disposizione dalle scuole.L’Archivio, infine, può contare sul materiale documentaristico e fotografico (raccolto in CD) messo a disposizione dai maggiori collezionisti pistoiesi e quarratini – Mario Lucarelli, Giovanni Tronci, Paolo Bresci, Ideale Mosi, Roberto Rapezzi e Ernesto Franchi – solo in parte utilizzato per realizzare la collana “Spicchi di Storia”.

I documenti conservati sono liberamente consultabili dal pubblico – con particolare riguardo per studenti, docenti e studiosi – previo appuntamento, da fissare telefonando alla Segreteria della Fondazione Banca Toscana (tel. 0573-774454) dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30.

 




Casa studio Fernando Melani – Comune di Pistoia

Sede e contatti
Corso Gramsci, 159, 51100 Pistoia
Telefono: 0573.371296
0573.371279
E-mail:  al.giachini@comune.pistoia.it
Sito web:
http://musei.comune.pistoia.it/rete-museale/casa-studio-fernando-melani/
https://www.comune.pistoia.it/5024/Casa-Studio-Fernando-Melani/
Orari di apertura: La casa-studio è aperta solo su prenotazione.
Ingresso gratuito.

Organi direttivi
Servizio Educazione e Cultura, Unità Operativa Musei e Beni Culturali.

Breve storia e finalità
La casa-studio di Fernando Melani (1907-1985) è un esempio unico di spazio dove in perfetta sintonia si inseriscono le numerose opere dell’autore, frutto di una ricerca che sfiora e in molti casi anticipa i principali movimenti artistici della seconda meta del XX secolo: dall’Arte Povera, all’Arte Concettuale, alla Minimal Art. Nei diversi ambienti, una gran quantità di “esperienze” occupa i soffitti, le pareti, i pavimenti, secondo la disposizione data da Melani stesso. La visita fra cumuli di materiali sedimentati, sperimentazione sui metalli, lamiere e fili di ferro che pendono dai travicelli del soffitto, è un percorso intenso e ricco di suggestione nel mondo poetico di questo straordinario protagonista dell’arte contemporanea.

Acquistata dal Comune di Pistoia nel 1987 insieme alle  oltre  2800 opere ivi contenute, è aperta al pubblico dal 1998, dopo un lungo restauro realizzato con il contributo della Regione Toscana., e si visita su prenotazione.

La collezione civica è stata arricchita nel 2005 dal lascito testamentario di Donatella Giuntoli, costituito da 148 opere di Melani, in parte donatele dall’amico artista, in parte acquistate da Donatella con competenza e lungimiranza, al preciso scopo di integrare il patrimonio conservato nella casa-studio. A lei si devono gli studi più completi sull’artista, dal CD-Rom del 1998 sulla casa-studio al libro pubblicato postumo (Gli Ori, 2010)  Fernando Melani. Un’esperienza bio-artistica.

Patrimonio
Con l’acquisizione della casa-studio dell’artista pistoiese Fernando Melani, nel 1987, sono state annesse al patrimonio comunale tutte le opere, i lavori  e le diverse esperienze artistiche di vario tipo, conservate nell’edificio. La catalogazione, sulla base precisa degli inventari redatti dall’artista stesso delle sue elaborazioni, ha portato all’individuazione di un numero elevato di opere suddivisibili per categorie di materiali e tecniche in: pittura; metalli; sculture; grafica; altre esperienze; per un totale complessivo di 2.840 opere.

Devono inoltre essere considerati fra i beni comunali anche le seguenti categorie presenti nella casa-studio di Fernando Melani,  ancora non catalogate: circa 500 libri della biblioteca dell’artista, circa 3.000 fogli di scritti teorici, circa 300 fotografie eseguite dall’artista; n. 148 opere e scritti vari derivanti dalla donazione D. Giuntoli (2005).




Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni – Pistoia

Sede e contatti
Palazzo Fabroni, via Sant’Andrea 18, Pistoia
Telefono: 0573.371817
E-mail: fabroni.artivisive@comune.pistoia.it
Sito web: http://musei.comune.pistoia.it/rete-museale/museo-di-palazzo-fabroni/
Orari di apertura: dal martedì al giovedì 10-14; dal venerdì alla domenica e festivi 10-18; Natale e Capodanno 16-19
Ingresso: intero € 3,50; ridotto € 2

Organi direttivi
Servizio Educazione e Cultura
Direzione dei Musei Civici: Elena Testaferrata (e.testaferrata@comune.pistoia.it)

Breve storia e finalità
Nel centro storico di Pistoia, a pochi passi da piazza del Duomo, Palazzo Fabroni si attesta su via Sant’Andrea dirimpetto alla pieve romanica con il pulpito di Giovanni Pisano. Il nucleo più antico, appartenuto intorno alla metà del Trecento alla nobile famiglia pistoiese dei Dondori, era costituito da una tipica casa-torre, il cui orto confinava sul retro con le mura della seconda cerchia della città.

All’inizio del XVII secolo i Fabroni, già proprietari di altre casa nella zona, acquistarono la dimora dei Dondori e alla metà del secolo successivo (1748-1769), per volere di Atto Fabroni, tutti i nuclei abitativi ancora separati furono riuniti in una ristrutturazione complessiva che conferì al palazzo l’aspetto attuale, con la nuova facciata elegante e scenografica, caratteristica per il suo andamento curvilineo. I Fabroni, proprietari anche della villa e della fattoria di Celle, sede attualmente della prestigiosa collezione di arte ambientale, mantennero la dimora cittadina, fornita di una ricca galleria di quadri e di una notevole biblioteca, fino al 1842.

Divenuto proprietà della Comunità civica di Pistoia nel 1861, il palazzo, destinato nel corso degli anni ad usi incongrui, fu variamente ristrutturato e trasformato nella distribuzione interna degli spazi. Sede prima della Sottoprefettura e dal 1928 al 1945 della Federazione del Partito fascista, venne poi usato come scuola media statale. Successivamente il lungo restauro, a cura dell’ufficio tecnico comunale, liberò la struttura architettonica dalle modifiche e superfetazioni otto-novecentesche e riportò in luce elementi preesistenti delle case-torri trecentesche, delle quali alcune parti sono visibili nel salone del piano nobile.

Al termine degli interventi di recupero, la storia recente del palazzo inizia negli anni 1990-1993 con la scelta da parte dell’Amministrazione Comunale di destinare il primo e secondo piano allo svolgimento di attività espositive, permanenti e non, relative alle arti visive moderne e contemporanee.

Lo storico palazzo vanta attualmente circa 2000 mq. di superficie espositiva distribuita su due piani, con accesso da via Sant’Andrea 18.

Insieme al Museo Civico in Palazzo Comunale e alla casa-studio di Fernando Melani, Palazzo Fabroni è un’istituzione pubblica, permanente e senza fini di lucro, che opera nell’ambito dei principi stabiliti dallo Statuto del Comune di Pistoia.

Al primo piano la collezione permanente consente un itinerario attraverso il panorama artistico dell’arte contemporanea dal dopoguerra ai giorni nostri. Intorno al grande salone centrale a doppio volume, individuato come luogo privilegiato per la riflessione sull’arte anche grazie all’imponente Scultura d’ombra di Claudio Parmiggiani sulle pareti, il percorso inizia con le sale monografiche che ospitano le opere di Mario Nigro, Gualtiero Nativi e Agenore Fabbri. Pistoiesi di nascita, si tratta di artisti che hanno svolto la maggior parte della loro attività fuor di Toscana percorrendo, a livello nazionale, la strada dell’Astrattismo e dell’Informale. Interamente dedicata al pistoiese Fernando Melani è la sala in cui sono collocate opere di dimensioni maggiori e particolari ‘progetti’ non ubicati nella casa-studio di Corso Gramsci. Un particolare approfondimento documentario è riservato proprio all’abitazione dove Melani ha vissuto e operato a partire dal secondo dopoguerra occupandone progressivamente tutti gli ambienti, in un’azione di totale interazione con lo spazio e le opere in esso contenute. Il percorso museale prosegue con le sale collettive che ospitano le opere donate al Comune di Pistoia da molti degli artisti intervenuti dal 1990 a Palazzo Fabroni con mostre personali o tematiche. I nuovi linguaggi dell’arte contemporanea – dall’Arte Povera al Concettuale, dalla Minimal Art alla Poesia visiva – vi si trovano testimoniati con opere di tutto rilievo di Roberto Barni, Bizhan Bassiri, Umberto Buscioni, Enrico Castellani, Giuseppe Chiari, Diego Esposito, Luciano Fabro, Alberto Garutti, Jannis Kounellis, Daniele Lombardi, Vittorio Messina, Nunzio, Claudio Parmiggiani, Alfredo Pirri, Renato Ranaldi, Gianni Ruffi, Daniel Spoerri, Marco Tirelli. Nell’autunno del 2011 la collezione si è arricchita di undici ritratti fotografici di artisti donati da Aurelio Amendola al Comune di Pistoia.

Patrimonio
Fondi civici originari, acquisizioni e donazioni.




Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia (ISRPT)

Sede e contatti
La sede legale dell’Istituto è collocata presso la Provincia di Pistoia mentre quella operativa, al cui interno si trovano l’archivio e la biblioteca, è offerta dal Comune di Pistoia.
Sede legale: Viale Petrocchi 159, 51100 Pistoia
Sede operativa: biblioteca e archivio, Viale Policarpo Petrocchi 159, 51100 Pistoia;
Telefono: 0573.359399
E-mail: ispresistenza@tiscali.it
Sito webhttp://istitutostoricoresistenza.it/
Orario di apertura: Lunedì 15.30-18.30; Martedì 10.00-12.00; Mercoledì chiuso; Giovedì 15.30-18.30; Venerdì 10.00-12.00. Sabato e domenica chiuso. L’archivio storico è consultabile solo su appuntamento.

Organi direttivi
Presidente: Giovanni Contini Bonaccossi
Vicepresidente: Filippo Mazzoni, Sonia Soldani
Presidente onorario: Roberto Barontini
Direttore: Matteo Grasso
Consiglio direttivo: Artioli Tommaso, Bartoli Aldo, Bartolini Stefano, Cappellini Luca, Contini Giovanni, Cutolo Francesco, Fanelli Antonio, Faralli Daniela, Giunti Marco, Innocenti Renzo, Landucci Sandro, Lombardi Edoardo, Martinelli Chiara, Mazzoni Filippo, Perugi Francesca, Santagati Domenico, Soldani Sonia, Vannucchi Alice.
Ufficio di presidenza: Stefano Bartolini, Giovanni Contini, Matteo Grasso, Chiara Martinelli, Filippo Mazzoni, Sonia Soldani, Alice Vannucchi.
Direttore responsabile Quaderni di Farestoria: Tommaso Artioli
Direttore Redazione Quaderni di Farestoria: Stefano Bartolini
Redazione Farestoria: Roberto Barontini, Stefano Bartolini, Francesco Cutolo, Daniela Faralli, Matteo Grasso, Maurizio Lazzari, Edoardo Lombardi, Chiara Martinelli,  Filippo Mazzoni, Francesca Perugi, Alice Vannucchi
Comitato scientifico: Antonio Fanelli, Roberto Barontini, Giovanni Contini, Matteo Grasso, Pier Luigi Guastini, Renzo Innocenti, Marco Palla, Camilla Poesio, Claudio Rosati, Sonia Soldani
Responsabile Archivio: 
Stefano Bartolini
Responsabile Biblioteca: Edoardo Lombardi
Responsabile Didattica: Alice Vannucchi

Breve storia e finalità
Ll’Istituto nasce nel 1974, dalla volontà dei singoli Comuni e dell’Amministrazione provinciale di Pistoia, come Deputazione dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana di Firenze, e si associa all’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia (INSMLI) nel 1983, assumendo la denominazione di Istituto storico provinciale della Resistenza; nel 1998 è il primo istituto della Rete nazionale ad adeguare il proprio statuto secondo le nuove normative ed a trasformarsi in ONLUS. Nel 2002 il nome è stato modificato nella dizione attuale, abbreviata in ISRPt.

Nel 1981 l’Istituto comincia la pubblicazione della sua prima rivista, Farestoria, a cui seguono nel 1999 i Quaderni di Farestoria, una testata maggiormente attenta alle necessità di una corretta divulgazione storica sul territorio. Nel 2005 l’Istituto si dota di una propria casa editrice, l’ISRPt Editore, che oltre a portare avanti le pubblicazioni periodiche si dota anche di diverse collane: Studi e Ricerche, Per filo e per segno, Farestoria a scuola, Il dolore e la memoria. Le quattro collane corrispondono a un’articolazione delle attività per campi di interesse e livelli di approfondimento: scientifico, narrativo, didattico, memorialistico. L’ISRPt Editore pubblica anche audiolibri, necessari per garantire l’accesso alla storia locale anche ai non vedenti e ipovedenti.

L’Istituto porta avanti la ricerca storica in ambito sia locale che nazionale e internazionale; produce ed organizza mostre documentarie, momenti di approfondimento quali seminari, convegni, presentazioni di libri; partecipa attivamente all’offerta formativa e didattica; mette a disposizione il proprio archivio e la propria biblioteca per tutte le esigenze legate alla conoscenza storica; promuove la raccolta delle memorie orali; promuove e organizza itinerari di formazione e/o della memoria sul proprio territorio di riferimento ed allÕestero (ex Jugoslavia, Austria ecc…).

Patrimonio
Il patrimonio bibliotecario dell’Istituto  composto da oltre 7.000 volumi, pi decine di riviste storiche, nonché da numerose collezioni di periodici sia locali che nazionali. Il patrimonio archivistico composto da vari fondi, sia personali che di enti e/o organizzazioni, riconducibili all’antifascismo ed alle aeree di impegno democratico e civile. Sono inoltre presenti una filmoteca, una memoteca per le memorie orali, numerosi materiali iconografici (bandiere delle SMS, gagliardetti brigate partigiane, riconoscimenti guerra di Spagna ecc) e alcuni archivi fotografici cha spaziano dalla documentazione territoriale, come le foto aeree dei bombardamenti su Pistoia, a quella più generale, come i due fondi che contengono immagini relative alla guerre coloniali in Libia ed in Etiopia.

 




Fondazione Valore Lavoro onlus – Pistoia

Sede e contatti
Via Puccini 104, 51100 Pistoia
Telefono: 0573.378525
E-mail: archiviostorico@pistoia.tosc.cgil.it
Sito web: https://fvl.cgilpistoia.it/

Organi direttivi
Presidente: Sergio Frosini;
Coordinamento attività scientifiche e curatore: Stefano Bartolini

Breve storia e finalità
La Fondazione Valore Lavoro nasce nel 2011 come evoluzione del “Progetto archivio” inaugurato tra il 2008 e il 2009 dalla Camera del Lavoro di Pistoia, acquisendo la proprietà dell’archivio storico (dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” con Decreto N° 657/2010 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali), della biblioteca e dell’emeroteca. Allo stesso periodo risale la sua partecipazione a pieno titolo alle attività della sezione della Fondazione Di Vittorio denominata “Rete degli archivi, delle biblioteche e dei centri di documentazione della CGIL” (vedi il sito).
La FVL promuove lo studio e la conoscenza della storia sociale, politica, economica e culturale dell’Italia contemporanea e della comunità locale, con particolare riferimento alle vicende del lavoro, del movimento sindacale e delle lotte politiche e sociali. La Fondazione ispira la propria attività ai valori e agli ideali di democrazia, libertà e pluralismo espressi dalla lotta di Liberazione e contenuti nella Costituzione Repubblicana.

Tra i suoi scopi:
– Promuovere la conoscenza, la divulgazione e l’approfondimento della storia della CGIL e del movimento sindacale locale, italiano ed europeo;
– Curare la tutela, la conservazione, la catalogazione e l’arricchimento dell’archivio storico della Camera del Lavoro di Pistoia;
– Valorizzare ed incrementare l’archivio storico, la biblioteca e l’emeroteca della Camera del Lavoro di Pistoia;
– Mettere a disposizione del pubblico il patrimonio bibliotecario e archivistico della Camera del Lavoro di Pistoia;
– Promuovere lo studio della ricerca economica, sociale ed istituzionale, il confronto tra i modelli di integrazione economica e sociale europea e i grandi temi della politica internazionale;
– Attivare rapporti di collaborazione scientifica e culturale con omologhe istituzioni italiane o straniere;
– Cooperare con omologhe istituzioni italiane o straniere rispetto alle problematiche della ricerca scientifica, della sostenibilità e dei saperi;
– Pubblicare in proprio o avvalendosi di editori: studi, informazioni sullo stato delle ricerche e delle nuove acquisizioni, analisi delle articolazioni delle forme espressive della cultura;
– Promuovere la diffusione della cultura democratica e dei suoi corollari di giustizia sociale e pluralismo per l’affermazione di libertà paritarie e la valorizzazione delle differenze;

La FVL promuove ed organizza ricerche, corsi, convegni, manifestazioni culturali e pubblicazioni. Progetta organizza e gestisce attività formative o seminariali e le attività di conservazione, catalogazione, implementazione ed apertura al pubblico dell’archivio storico e della biblioteca.

Patrimonio
L’archivio storico della CGIL di Pistoia conserva i documenti prodotti dalla Camera del Lavoro, dalle Federazioni di categoria e dagli uffici del centro servizi. L’archivio è andato formandosi fin dalla fine della seconda guerra mondiale, durante il periodo del sindacato unitario, e raccoglie documenti a partire dal 1944 fino ad oggi. Progressivamente stiamo rendendo disponibili alla consultazione ed ai ricercatori tutti i nostri materiali, in un ottica che vede l’archivio come un luogo aperto e da valorizzare. L’archivio contiene anche materiali iconografici, quali fotografie, manifesti, volantini. É presente anche una Memoteca dove vengono raccolte le registrazioni di testimonianze orali.

Annesse all’archivio storico sono la biblioteca e l’emeroteca, altre due importanti luoghi di conservazione e di accesso alle fonti e al sapere, le cui risorse sono consultabili sia sul catalogo Opac della Redop (vedi il sito) sia sul catalogo di rete Biblioteche del Lavoro, progetto sperimentale che vede lavorare insieme strutture analoghe della Toscana, dell’Emilia Romagna e del Lazio (vedi qui).