L’edilizia è un settore dove da sempre vige il lavoro precario: i cantieri si aprono e si chiudono in continuazione, gli operai vengono assunti fino alla fine dei lavori, poi devono cercare un altro impiego. Ben prima di diventare familiare all’intero mondo del lavoro in Italia, la precarietà fa parte del patrimonio genetico di un settore fondamentale dell’economia.
Ma al contrario di quanto viene solitamente pensato, quella edile non è affatto una categoria arretrata: proprio il confronto precoce con i problemi dell’insicurezza del lavoro ha spinto i soggetti organizzati (imprenditori e sindacati) a trovare delle formule originali e innovative per dare risposte all’instabilità lavorativa e ricomporre, al di fuori delle imprese, la frammentazione in cui versa il mondo delle costruzioni. Dalla fine degli anni ’50 sono nate così le Casse Edili, enti bilaterali dove i rappresentanti dell’impresa e dei lavoratori collaborano per fornire agli operai un livello adeguato di sicurezza sociale. Attraverso la storia dell’Ente Livornese Cassa Edile, ricostruita in questo volume in occasione del suo 50º anno di vita, si getta così uno sguardo su un’istituzione poco conosciuta della storia del lavoro del nostro paese. Ripercorrendo le tappe di questa vicenda, il volume ricostruisce i cambiamenti avvenuti in campo economico e sociale, le trasformazioni radicali del settore delle costruzioni nel corso di questi cinquanta anni, le dinamiche alterne nei rapporti tra le parti sociali, il mutamento di significato del lavoro in edilizia per i suoi protagonisti, per i lavoratori, i loro rappresentanti e gli imprenditori: tutti elementi che formano la lunga storia della Cassa edile livornese, avviata nel dicembre del 1961 nella sede dell’Associazione industriali di Livorno, a pochi passi dalla seicentesca Villa Attias.