Lug 2014
03-06
Lucignano ricorda la Resistenza ed i suoi protagonisti nel 70° anniversario della Liberazione

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70ArezzoIn occasione della commemorazione del 70° della “sua” Liberazione, il Comune di Lucignano, con il suo sindaco Roberta Casini, celebra la figura di Licio Nencetti, il giovane capo partigiano lucignanese, insignito della medaglia d’oro al valore, che fu fucilato dai fascisti a Talla il 26 Maggio del 1944. Fino a domenica 6 Luglio sarà allestita nel salone d’ingresso del Palazzo Comunale di Lucignano, la Mostra di disegni: “Momenti in Bianco e Nero” di Ezio Raspanti (Medaglia d’argento al Valor Militare). Le sue grafiche, di cui sarà disponibile anche un catalogo, offrono una “narrazione” diretta della storia di quegli anni. Ezio Raspanti fece parte della “Teppa” la formazione partigiana di cui Nencetti ne era il capo, con il soprannome di “Mascotte”. Ezio non fu solo compagno di lotta ma anche grande amico di Licio. Quest’uomo che da giovanissimo ebbe il coraggio di sfidare la morte per quell’ideale di libertà che accomunava quegli altri ragazzi che con Lui avevano scelto di combattere il nazifascismo, è da sempre un testimonio prezioso ed instancabile della Resistenza in terra aretina.

Il 2 Luglio, giorno della liberazione di Lucignano dai nazi-fascisti,  il Sindaco Roberta Casini consegnerà, a nome dell’Amministrazione Comunale, una targa ad Ezio Raspanti, come riconoscimento per aver mantenuto viva nelle nuove generazioni la memoria di quegli eventi.
Un omaggio al partigiano Ezio ed un’occasione per ricordare quanti, anche a Lucignano, scelsero di combattere in prima persona contro il fascismo ed il nazismo dando un contributo fondamentale alla Liberazione dall’occupazione nazifascista ed alla nascita della democrazia.
Ezio Raspanti “Mascotte” nella “Teppa”, la formazione partigiana di cui Licio Nencetti era capo, fu giovanissimo compagno di lotta e grande amico di Licio, che ha raccontato in tutti questi anni con i suoi disegni ed i suoi scritti, con un costante lavoro di ricerca e ricostruzione storica degli avvenimenti legati alla Resistenza.
Insieme ad Ezio ed a Licio, la cerimonia del 2 luglio vuole anche essere un doveroso omaggio ad altre due figure della resistenza lucignanese di cui ricorre in questi stessi giorni la morte: Ugo Masini (15 gennaio 1923-3 luglio 1944) ed Augusto Toti (29 luglio 1921-17 luglio 1944).
Ugo Masini, giovane caporale, dopo l’8 settembre ’43 riuscì a tornare a Lucignano dove iniziò l’attività clandestina collaborando con la “Teppa” di Licio Nencetti. Fu ucciso negli stessi giorni della Liberazione di Lucignano, quando la sua formazione, a seguito di una delazione, fu attaccata il 2 luglio dai nazifascisti nei pressi di Camagiura (Arezzo) ed interamente sterminata.
Augusto Toti, sottotenente, tornato a casa dopo l’8 settembre 1943 conobbe il maggiore Cesare Caponi, con il quale iniziò il lavoro per l’organizzazione di formazioni partigiane. Raggiunto il comando italiano del fronte sud l’8 novembre 1943 per consegnare un messaggio segreto, prese parte ai combattimenti di Cassino, Balzo della Cicogna, Guardiagrele e morì il 17 luglio 1944, (il giorno dopo la liberazione di Arezzo) al comando di un’importante operazione nei pressi di Rustico.

Ezio Raspanti, in ospedale da qualche giorno a seguito di un malore, non potrà ritirare personalmente il riconoscimento che verrà consegnato ai familiari, insieme all’augurio di una pronta guarigione, perché possa continuare ancora per tanti anni il suo impegno di testimone: “Voglio dedicare questi miei ricordi di anni tristi e tribolati ai giovani di oggi e a quelli di domani, alle donne e agli uomini che la libertà e la democrazia, benché difettosa, se la sono trovata addosso e non si sono mai chiesti a chi va il merito.
Purtroppo essi sono privi di memoria storica perché chi avrebbe dovuto provvedere non l’ha fatto, a cominciare dalla famiglia per prima e poi la scuola, le istituzioni, i giornali, la televisione, i politici che nel passato si sono arroccati su posizioni in contrapposizione tra loro ed hanno ostacolato la scoperta della verità storica ed i giovani non hanno potuto conoscere a chi dare il giusto e meritato riconoscimento. (Ezio Rapanti, Introduzione al Catalogo).

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