“La memoria non va imbalsamata”, ha scritto recentemente Marco Belpoliti (scrittore e critico letterario) parlando di Se questo è un uomo di Primo Levi, ed evidenziando di come il lavoro di Levi renda visibili i punti in ombra mettendoci in guardia dal rischio dell’agiografia. E proprio su questo concetto Siena cercherà di ricordare le atrocità dello sterminio di un popolo con due appuntamenti, a ingresso gratuito, in programma per il 27 e 28 gennaio.
All’interno della rassegna “Tra teatro e letteratura” lo spettacolo A futura memoria, di Massimiliano Poli e con l’accompagnamento musicale di Stefano Jacoviello, che si terrà nelle Stanze della Memoria dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea (via Malavolti, 9), dove verrà effettuata anche una visita guidata centrata soprattutto sugli anni ‘30 e ‘40, dunque le leggi razziali, la guerra, la deportazione che coinvolse la comunità ebraica di Siena.
“Il percorso museale delle Stanze della Memoria – ha spiegato la direttrice Laura Mattei – propone un itinerario conoscitivo sul nostro territorio che, dall’inizio del ‘900, arriva fino al periodo immediatamente successivo alla Liberazione”. La rappresentazione, incentrata sul racconto di due storie realmente accadute, vuole essere, come ha detto l’attore Massimiliano Poli, la testimonianza di come “in uno dei periodi più bui della nostra storia se da una parte si è cercato di cancellare la cultura dell’umanità, dall’altra nascevano, a dispetto e a disprezzo della una crudeltà che niente aveva di umano, nuovi testimoni, così da mantenere in vita valori, pensieri e, soprattutto, identità”. Nel primo fatto narrato, infatti, l’avvenimento ruota attorno all’escamotage ideato da un giovane polacco di famiglia ebrea che, per evitare la deportazione nei campi di sterminio, decise di entrare nei ranghi della Ghetto Polizei pensando, così, di salvare se stesso e la sua famiglia; mentre, nel secondo, i protagonisti sono un gruppo di persone che, proprio in pieno regime fascista, decidono di convertirsi all’ebraismo. Due realtà opposte, dove il paradosso è la chiave di lettura, e – come ha evidenziato l’assessore alla cultura Massimo Vedovelli – “vuole stimolare una riflessione tra memoria e contemporaneità, rendendo visibili quei punti in ombra resi evidenti da Levi, per non indulgere nella retorica e immunizzarci dal male. Solo se riusciamo a capire quanto può essere labile la nostra coscienza e quanto facile sovvertirla, allora, solo allora, potremo iniziare a lavorare su noi stessi, perché ciò che è accaduto non cada nella devastazione dell’oblio”.
Per il 27 gennaio la visita guidata alle Stanze della Memoria è alle ore 20,30, mentre per il giorno successivo è programmata alle 18,30. Lo spettacolo “A futura memoria” il 27 si terrà alle 21,15 e il 28 alle 19,15. Vista la capienza massima di 50 persone è raccomandata la prenotazione contattando lo 0577 236607, o il 338 8062038, oppure, tramite mail, info@stanze dellamemoria.it. L’iniziativa è promossa dal Comune di Siena, lo spettacolo è presentato da LaLut Centro ricerca e produzione teatrale in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea.