Lug 2014
08
Livorno saluta Mario Canessa, “giusto tra le nazioni” scomparso a 97 anni

Durante la guerra come agente di polizia confinaria, aveva salvato centinaia di ebrei e perseguitati politici trasferendoli in Svizzera o favorendone l’espatrio

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canessaSi è spento a Livorno a 97 anni Mario Canessa, che nel 2008 aveva ricevuto dall’ambasciatore di Israele il riconoscimento di “Giusto fra le nazioni”, per aver salvato tra il 1943 e il 1945, come agente di polizia confinaria, centinaia di ebrei e perseguitati politici trasferendoli in Svizzera o favorendone l’espatrio.

Nato a Volterra il 20 novembre 1917, era residente a Livorno da moltissimi anni. Dopo la guerra da semplice agente e studente alla Università cattolica negli anni 1943-45, Canessa aveva poi raggiunto in seguito la qualifica di Dirigente Generale al Ministero degli Interni.

Lo avevano definito il Perlasca livornese, perché come il commerciante padovano che salvò cinquemila ebrei a Budapest aveva tenuto ben nascosta fino alla tarda vecchiaia la sua opera in favore dei perseguitati. Solo grazie all’interessantamento di Guido Guastalla, allora consigliere della Comunità ebraica di Livorno, la storia era stata segnalata alle autorità ebraiche che, in breve tempo, iscrissero il suo nome nel memoriale dello Yad Vashem. Fino ad allora Canessa ne aveva parlato soltanto con pochi intimi confidando loro di essersi comportato “come era giusto fare in quel momento”. Canessa aveva compiuto le sua azioni a favore dei perseguitati in particolare nel territorio valtellinese sorretto dalla lealtà ai valori in cui era stato educato in famiglia e da una profonda fede religiosa cui si appiglierà nelle ore più difficili.

Per la sua opera in soccorso ai perseguitati anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva poi consegnato a Canessa la medaglia d’oro al valor civile. Il massimo riconoscimento, assieme all’attribuzione del titolo di Giusto tra le Nazioni, gli era arrivato anche dalla Comunità ebraica di Livorno: la scrittura di un Sefer Torah in suo onore (e alla memoria di tutti i deportati). Caso più unico che raro per un non ebreo. A Canessa il Comune di Livorno aveva infine conferito, nel 2011, nel corso del ricevimento per il 66° anniversario della Liberazione nazionale, la Livornina d’Oro, massima onorificenza cittadina e aveva dedicato un numero speciale della rivista CN, Comune Notizie, curata dal cronista del “Tirreno”, Mauro Zucchelli (è possibile scaricarla negli Approfondimenti esterni).

Oggi martedì 8 luglio la città di Livorno darà l’ultimo abbraccio a Canessa. In accordo con i familiari, prima delle esequie religiose, la salma verrà trasportata a Palazzo Municipale per un ultimo saluto da parte della sua città.Questo il programma della cerimonia:

1) Alle ore 12:00 la salma di Mario Canessa, scortata da due vigili in moto della Polizia Municipale, dall’abitazione verrà trasferita in Comune;

2) Alle ore 12:20 la salma sarà accolta in Palazzo Comunale dal sindaco di Livorno Filippo Nogarin;

3) Dalle ore 12:45 alle ore 14:45 la salma sarà esposta in Sala Preconsiglio dove sarà allestito anche un libro delle onorificenze a disposizione di chiunque desideri lasciare un messaggio in ricordo;

4) Alle ore 14:45 la salma, scortata da due vigili in moto della Polizia Municipale verrà condotta alla Chiesa del Rosario dove avranno luogo le esequie religiose.

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