Mag 2014
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Opening the past. A Pisa un convegno sulla divulgazione dell’archeologia e della storia

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Aprire il passato significa raccontarlo. Alla comunità scientifica, ma soprattutto alla comunità dei cittadini a cui, il lavoro degli archeologi, degli storici e, più in generale, degli operatori dei beni culturali deve rivolgersi.

L’archeologia, la storia e in generale le discipline umanistiche, hanno infatti abdicato la narrazione, non riescono a raccontarsi, ad aprirsi alla divulgazione pubblica. Raccontare significa invece coinvolgere, catturare l’attenzione, restituire alla cittadinanza il proprio passato, renderla consapevole ed educarla alla tutela. Le discipline umanistiche devono quindi imparare a utilizzare gli strumenti della contemporaneità (nuovi e vecchi media, social network, realtà virtuale) e cercare nuove strade come quelle legate agli open data, utilizzando la scrittura, l’oralità, le immagini, la condivisione e la collaborazione per produrre un racconto efficace e sempre più immersivo del passato.

Opening the Past 2014 vuole illustrare i diversi aspetti dello storytelling, cercando di stimolare il dibattito e provando a lanciare, tramite il contributo dei partecipanti, alcune proposte.

Programma

9.30 Iscrizione, accoglienza e apertura giornata

10.00 Immersive Archaeology

10.00 Laboratorio MAPPA (Università di Pisa): La storia nascosta nei dati

10.20 Augusto Palombini (CNR-ITABC): Raccontare storie, raccontare Storia. La divulgazione del patrimonio nel solco delle tecniche narrative

10.40 Francesco Ripanti (SISBA): Archeologi(a) e video: una questione di storie

11.00 Marina Lo Blundo (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana): Da archeoblogger a museumblogger: fare esperienza per creare una professionalità

11.20 Fabio Viola (Mobile Idea s.r.l.): Gamification in Archeology – Attracting and Engaging Visitors

11.40 Niccolò Albertini (Scuola Normale Superiore – DreamsLab): DreamsLab: where Virtual meets real for Science and Humanities

12.00 Claudio Benedetti (Università di Pisa – Laboratorio Cultura Digitale ): “Il marinaio spiegò le vele al vento, ma il vento non capì”. Riportare la divulgazione scientifica in Università

12.20 Giuliano De Felice (Università di Foggia – Laboratorio di Archeologia Digitale): Racconti dalla terra. L’archeologia fra linguaggi, creatività e tecnologie

12.40 Emma Tracanella (Wikimedia Italia): Wiki Loves Monuments e ArcheoWiki, due modi diversi per raccontare e fare conoscere il nostro patrimonio culturale

13.00 pausa pranzo

14.00 VideoCaffè: incontro con gli autori dei video sorseggiando il caffè

15.00 Premiazione del vincitore del secondo VideoContest

15.15 Immersive brainstorming

tavola rotonda e discussione aperta moderata Cinzia Dal Maso (archeologa, giornalista e blogger).

partecipano:

Emmanuele Curti (archeologo – Università degli Studi della Basilicata)

Rubens D’Oriano (archeologo – Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro)

Lorenzo Garzella (regista – Acquario della Memoria)

Vincenzo Napolano (fisico -Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

Andreas M. Steiner (direttore editoriale Archeo)

18.00 Bomba Libera Tutti – Pisa 1940/1944 evento aperto al pubblico

Il progetto MemorySharing presenta Bomba Libera Tutti – Pisa 1940/1944 audio/film (30 minuti) di Lorenzo Garzella, Nicola Trabucco, Domenico Zazzara. Produzione: Acquario della Memoria.

Suoni, buio, testimonianze, diari. Il pubblico è al buio, circondato solo di suoni, al centro di un impianto di altoparlanti multipli. Ciascuno spettatore è chiamato a costruire il proprio personale film a partire dalle suggestioni sonore: un montaggio di rumori, musiche, testimonianze, diari privati. L’ambiente richiama l’atmosfera dei rifugi anti-arei: la condivisione in penombra, l’attesa, gli allarmi, il fragore delle bombe. Si rivive l’estate del 1944, fino alla Liberazione da parte degli Anglo-Americani, in una Pisa saccheggiata e distrutta, divisa in due dal fronte dell’Arno, sotto il tiro incrociato dei cannoni tedeschi da Nord, e di quelli Alleati da Sud. Una città dove si vive accampati e barricati, nelle case come nella Cattedrale del Duomo, senza luce e senz’acqua, avvolti nella fame e nella paura, costretti a un coprifuoco di 22 ore, sospesi in un terrore quasi surreale, in cui le voci si rincorrono incontrollate: “Nessuno va più nel centro storico, che è qui a poco più di un chilometro. Dice che vi sono stati visti i conigli, come nella macchia. E che in Borgo circolano solo topi e ranocchi. Gli animali si sono ripresi la città abbandonata dagli umani” (dal diario inedito di Anna Manetti).

Info e contatti

http://mappaproject.arch.unipi.it/?page_id=2667

Maria Letizia Gualandi

gualandi@arch.unipi.it

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